“XXX PASOLINI” di Fabio M. Franceschelli al Tordinona di Roma (13-18.I.’15)

Segnaliamo la ripresa dello spettacolo XXX Pasolini, che, dopo il debutto nel 2012,  sarà riproposto al Teatro Tordinona di Roma dal 13 al 18 gennaio 2015. Per la Compagnia Olivieri_Ravelli_Teatro e con cinque giovani interpreti, ne è drammaturgo e regista Fabio Massimo Franceschelli, che per questo lavoro era arrivato finalista al Premio “Dante Cappelletti” del 2011. E’ un libero viaggio personale nell’immaginario pasoliniano, dichiara l’artista, che si radica in Petrolio ma per espandersi poi in altre opere, a testimonianza della forza propulsiva della “dissociazione”. 

drammaturgia / regia / scena Fabio Massimo Franceschelli
compagnia OlivieriRavelli_Teatro
con  Francesca La Scala, Carlotta Piraino, Alessandro Margari, Alessandro Porcu, Matteo Davide

SPETTACOLO FINALISTA AL PREMIO DANTE CAPPELLETTI 2011
produzione Ass. Cult. amnesiA vivacE – Ass. Cult. Figli di Hamm

Note di drammaturgia e regia
Un omaggio a Pasolini, uno spettacolo liberamente ispirato alle opere, al pensiero e alla vita di un artista unico, che a quasi quarant’anni dalla morte ci lascia ancora alle prese con un’eredità intellettuale spinosa e incatalogabile. Non c’è elaborazione del contemporaneo che non debba fare i conti con il lascito pasoliniano; non c’è immaginario artistico che non attinga a forme, idee, questioni, sensibilità derivate dalla sua immensa produzione. Oggi parlare di contemporaneo è anche e sempre – volenti o meno – parlare di Pasolini. Ed è, quindi, il mio immaginario “pasoliniano” che dà vita a XXX PASOLINI, cibatosi principalmente di Petrolio, ma anche di Salò, Teorema (e teoremi), Ragazzi di Vita, Lettere Luterane.
XXX PASOLINI parte da Petrolio per dimenticarlo subito, parte da Pasolini per poi metterlo in secondo piano, nell’intenzione di non “sporcarlo”, di non fraintenderlo, di non tradirlo. XXX PASOLINI pone, invece, me stesso in primo piano. Me stesso significa molte cose: il mio gusto, capacità e limiti di autore e regista teatrale; la mia conoscenza di Pasolini uomo e dell’arte pasoliniana (teatro, narrativa, poesia, saggistica, giornalismo, cinema). Una produzione sconfinata e una altrettanto sconfinata presenza pubblica (anche suo malgrado) rendono tragicamente parziale ogni mio tentativo di conoscenza. Resta, appunto, solo il mio immaginario, limitato rispetto al “reale” ma comunque a sua volta reale, esempio (tra i tanti) di come questo artista unico venga elaborato e vissuto e ricreato quattro decenni dopo la sua morte. Infine, la bulimia produttiva di Pasolini non può che essere segno di una personalità – o identità – multiforme, scissa, frantumata, contraddittoria. Qualunque discorso su Pasolini deve partire da ciò, deve saper abbandonare «l’ossessione dell’identità» e accettare che «la dissociazione è ordine».  Fabio Massimo Franceschelli

Breve Rassegna Stampa

Olivieri_Ravelli_Teatro […] ha prodotto un importante lavoro di Fabio M. Franceschelli su Pier Paolo Pasolini. Franceschelli e i suoi attori dimostrano quanto le idee di questo artista siano ancora fresche, sorprendentemente attuali e, soprattutto, riguardino tutti noi. In un allestimento scenico semplice, scarno (un tavolino, due sedie, quinte laterali) gli attori si destreggiano all’interno di una drammaturgia solida e ben architettata, non a caso finalista al Premio Dante Cappelletti 2011. Spot pubblicitari carichi di sarcasmo, sogni inquietanti, riflessioni sull’erotismo mascherate da un’esposizione cabarettistica, ironici annunci di telegiornale, dipingono un quadro di ciò che Pasolini ha scritto, pensato, veicolato nella sua bulimica produzione di intellettuale-artista-pensatore proiettata in un futuro prossimo, che altro non è se non il nostro. XXX Pasolini (studio#2) arriva dritto al punto, senza sbrodolature o lacunosi vuoti, il rischio era alto perché alta a sua volta era la materia di riferimento. Franceschelli riesce a far divertire pensando, a intrattenere il pubblico con intelligenza, senza sfoggio di cultura, in una summa efficace, avvincente, del lavoro di uno dei più importanti artisti del ‘900.
Andrea Ozza – Recensito.net (maggio 2012)

XXX Pasolini, lettura interiorizzata dell’autore e regista Fabio Massimo Franceschelli dell’opera pasoliniana tutta e in special modo di quella che avrebbe dovuto esserne la summa, l’incompiuto Petrolio. […] Così, emulando almeno da un punto di vista strutturale proprio il romanzo di Pasolini, a susseguirsi sulla scena sono dei frammenti – compiuti -: inquietanti, come quelli più chiaramente ispirati al romanzo, o grotteschi, come quelli più originali – in forma di spot, telegiornale, ecc. -, in cui più che sentire la voce del vate, siamo costretti a toccare con mano quanto le sue profezie fossero lucide. Un fil rouge sembra percorrere l’intero spettacolo, quello della dissociazione, quanto e forse anche più che nel romanzo di riferimento. […] l’efficacia, specialmente mimica, dei cinque giovani interpreti, ci costringe a specchiarci su superfici non sapremmo dire quanto deformanti.
Pietro Dattola – pensieridicartapesta.it (maggio 2012)

"XXX Pasolini". Manifesto
“XXX Pasolini”. Manifesto

[info_box title=”Fabio Massimo Franceschelli” image=”” animate=””](Roma, 1963)  si occupa di teatro dal 1989 in qualità di drammaturgo, regista, critico e organizzatore. È autore di vari drammi, commedie, monologhi e adattamenti. Nel 2002 un suo dramma, Terzo Millennio, è stato tradotto in tedesco e messo in scena in Austria (Graz) nell’ambito di una stagione dedicata al teatro contemporaneo italiano. Nel 2008 il suo dramma, Appunti per un Teatro Politico, è stato oggetto (insieme ad altri testi di Fo, Manfridi e Bernard) di un ciclo di lezioni all’Università del Vermont (USA) dedicate al teatro politico italiano. Nel 2010, il suo testo XXX Pasolini, libero adattamento teatrale dell’immaginario pasoliniano, è stato pubblicato on-line dal principale sito italiano di studi pasoliniani, www.pasolini.net. Negli ultimi anni, le riviste web di critica teatrale “Teatro e Critica” e “KLP” lo hanno definito rispettivamente “una scrittura unica nel nostro teatro” e “tra le voci più interessanti della nuova drammaturgia”.
Come regista ha debuttato nel 1995, e nel 1996 è stato tra i fondatori della compagnia romana OlivieriRavelli_Teatro. Ha firmato svariate regie, mettendo in scena sia i propri testi, sia personali adattamenti di Boccaccio, Beckett, Pinter, Sofocle, Genet, Cechov, Pasolini. È stato tra i fondatori del consorzio teatrale “Ubu Settete”, partecipando agli aspetti artistici e organizzativi delle sue principali produzioni. In particolare è stato co-direttore artistico e organizzativo del festival “Ubu Settete! Fiera di alterità teatrali” (dal 2003 al 2008).
Come critico, ha fondato (e ne è stato redattore) il periodico di critica e cultura teatrale “Ubu Settete” (dal 2003 al 2007); ha saltuariamente collaborato col trimestrale “Hystrio” ed è stato dal 2002 al 2010 redattore della webmagazine di critica dell’arte e della società “Amnesia Vivace”, su cui ha scritto articoli di critica teatrale, musicale, letteraria, cinematografica, nonché saggi brevi di scienze sociali (antropologia culturale e storia delle religioni). Laureato in Antropologia Culturale, con specializzazione in Religioni dei popoli primitivi. Per alcuni anni si è dedicato allo studio dei moderni sincretismi religiosi, pubblicando due saggi sulle religioni afrobrasiliane (2000, Euroma La Goliardica; 2004, Bulzoni).[/info_box]