Una serata interamente dedicata a Pasolini: dopo tre matinée per le scuole, venerdì 21 marzo, alle ore 21, nella Sala Titta Ruffo del Teatro Verdi di Pisa, va in scena Pasolini: a titolo personale. Uno spettacolo di giovani per i giovani, che è nato da un confronto di idee e progetti tra i ‘veterani’ di “Fare Teatro”, ovvero il gruppo di studenti, oggi universitari, dottorandi e dottorati in varie discipline, che in passato, proprio nell’ambito dei laboratori di “Fare Teatro”, si erano misurati sul campo prima con la terribile esperienza della Shoah (Nach Auschwitz) e poi con la memoria garibaldina, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia (Alla ricerca dei Mille).
L’approccio al pensiero pasoliniano ha seguito, metodologicamente, un percorso analogo a quello delle precedenti esperienze: molte letture, molta analisi di testi, memorie, articoli, documentari, un confronto con alcune classi di varie scuole pisane e un viaggio, in questo caso a Casarsa, lo scorso gennaio, al Centro Studi Pier Paolo Pasolini, dove il gruppo, assistito dal direttore Angela Felice, ha avuto l’opportunità di fare uno stage sul periodo friulano del poeta e di visitare i luoghi della geografia casarsese a lui cari. Il tutto insieme con Cristina Lazzari, l’attrice che è tra i docenti ‘storici’ di “Fare Teatro” e che di questa iniziativa pasoliniana ha curato il coordinamento registico e drammaturgico, oltre ad essere anche lei in scena.
Pasolini: a titolo personale è dunque il frutto di questo lavoro di approfondimento e di scavo, coerente con la ‘vocazione’ dei protagonisti: “Nessuno di loro – ha spiegato infatti Cristina Lazzari – farà l’attore di professione e tutti vivono semmai l’esperienza della recitazione come uno strumento di conoscenza di sé e del mondo. In questa direzione Pasolini è un maestro, in quanto è l’esempio straordinario di un rapporto autentico con lo realtà e di una interpretazione personale, libera, coraggiosa e non condizionata da schemi altrui”.
Pasolini: a titolo personale dà voce e corpo, quindi, proprio a questo rapporto, il rapporto tra Pier Paolo Pasolini e la società del suo (e del nostro) tempo, un Pasolini letto tramite la sua biografia, le sue opere, le sue riflessioni sui temi più vari (dall’avvento della società dei consumi alla sessualità, dalla crisi della politica alla trasformazione delle città e dei ruoli sociali), su un testo costruito dai protagonisti stessi e fatto di parole scelte tra le tante della produzione letteraria pasoliniana. Il tutto, senza alcuna declinazione celebrativa e agiografica, ma semmai nell’impegno a proporre agli spettatori di oggi, giovani e non, le domande suscitate dal controverso pensiero e dalla vita stessa di uno degli intellettuali più significativi del ‘900 italiano.
In scena sono Edoardo Biancalana, Guglielmo Bionda, Francesco Chiofalo, Andrea Console, Giulia Contini, Eugenio Fortunato, Silvia Giorlando, Flaminia Vannozzi e Salvatore Zappia. Il montaggio video è di Antonella Bindi, la fonica di Franco Puccini, le luci di Nicola Savazzi e Massimiliano Terachi.
Hanno condiviso il percorso e collaborato col gruppo Iacopo Pozzana e Anna Romani.
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Data la capienza contenuta della sala, i posti disponibili sono pochi.
Per informazioni, Teatro Verdi di Pisa, tel. 050 941111.