“La Rabbia” su Sky Arte HD (2.I.2015)

Da non perdere per il programma RaroArte su Sky Arte HD, nella notte di  venerdì 2 gennaio 2015  alle ore 01.15, la proiezione del film La Rabbia, nel restauro effettuato da Giuseppe Bertolucci. Come è noto, si tratta di un documentario del 1963, scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini e Giovannino Guareschi, ma allora ritirato presto dalle sale.
L’opera nacque da un’idea del produttore Gastone Ferranti, che volle avvalersi di due forti personalità: per l’appunto Giovannino Guareschi e Pier Paolo Pasolini, non a torto ritenuti due tra i maggiori intellettuali del tempo, benché lontanissimi in termini di tendenze politiche e ideologiche (eppure considerati “eretici” dai propri schieramenti). L’intenzione del produttore era di realizzare una specie di “cine-match” dove Guareschi e Pasolini facessero da canto e controcanto di fronte alla domanda precisa su quale fosse l’origine della scontentezza, della paura e dei conflitti che agitavano la società di allora.
Il film ambiva ad analizzare, in modo fortemente critico e polemico, i fenomeni e i conflitti sociali e politici del mondo contemporaneo. Guareschi criticò lo svilimento dell’arte a fini commerciali, la cementificazione del paesaggio e più in generale la modernità “senz’anima” che elimina ogni prospettiva diversa dal materialismo e in ultima istanza porta alla sfiducia verso il futuro. Tuttavia, concludeva Guareschi, «È su questo pianeta che il Figlio di Dio ha voluto nascere, soffrire e morire come uomo». Per questo «bisogna cercare qui, e non sulla Luna, la soluzione ai nostri problemi. Perché nonostante Mao, Kruschev e gli altri guai vale ancora la pena di vivere su questo pianeta […] e in noi è più forte la speranza che la paura».
Pasolini parlò invece della rivoluzione ungherese e di quella cubana, elogiò  il progressismo, la decolonizzazione e la lotta di classe, prese ad esempio la morte di Marilyn Monroe per parlare di morte della bellezza, lamentò la scomparsa del mondo contadino e rivolse aspre critiche all’industrializzazione, al conservatorismo, all’anticomunismo e alla borghesia. 

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Qui di seguito la scheda che compare sul sito www.arte.sky.it del 1 gennaio 2015.

Pasolini al montaggio del film “La Rabbia” (foto di Mario Dondero)
Pasolini al montaggio del film “La Rabbia” (1963). Foto di Mario Dondero

Pasolini e Guareschi. Voci contro
“RaroArte” – La Rabbia / venerdì 2 gennaio – ore 01.15

Due voci fuori dal coro, entrambe insofferenti al conformismo dell’Italia del dopoguerra. Due intellettuali su fronti contrapposti: l’uno vicino alla sinistra, comunista al momento del voto per quanto sempre orgogliosamente libero e indipendente; l’altro schiettamente e sinceramente di destra. Pier Paolo Pasolini e Giovannino Guareschi sono stati distanti come il giorno e la notte. Eppure si sono incontrati, per un progetto che a cinquant’anni di distanza torna a fare discutere.
Pesca nel buio degli archivi Gianni Canova, tra i più autorevoli critici cinematografici italiani, che propone al pubblico di RaroArte un titolo che nell’Italia degli Anni Sessanta fece scandalo. È La Rabbia  il nuovo gioiello proposto nel cinema d’essai di Sky Arte HD, per la serie di incontri con pietre miliari delle settima arte e prove d’autore uscite dai radar della tv generalista, salvate dall’oblio e opportunamente riportate all’attenzione che meritano.
Un film visionario, modernissimo, La Rabbia.  Realizzato attingendo alle centinaia di ore di girato di “Mondo Libero”, cinegiornale settimanale prodotto per tutti gli Anni Cinquanta da Gastone Ferranti: è lui a convincere Pasolini a montare quelle immagini in un inedito racconto del contemporaneo italiano, commentando con la sua sensibilità fatti e avvenimenti determinanti per la storia del Paese. Una consegna a cui l’intellettuale risponde in modo sublime, coinvolgendo in qualità di voci fuori campo anche Giorgio Bassani e Renato Guttuso.
Ma la visione di Pasolini è inconfutabilmente, smaccatamente, “di sinistra”. Il produttore decide così di bilanciare i punti di vista, per una forma di par condicio ante litteram: da qui l’idea di replicare l’esperienza chiamando al lavoro Giovannino Guareschi, scrittore dalle mai nascoste simpatie monarchiche. Nel confronto tra le due posizione emergono le tensioni mai sopite di uno scontro ideologico che avrebbe acceso – e in parte tuttora anima – l’opinione pubblica italiana.

La curiosità
Un film restaurato… a metà! Nel 1997 Giuseppe Bertolucci soprintende al restauro de La Rabbia , scegliendo per epurare dalla pellicola la parte – aggiunta in un secondo momento – firmata da Guareschi, come presa di distanza dalle affermazioni dello scrittore sulle guerre per la decolonizzazione. Un gesto che scatenò forti polemiche e costò al regista le dimissioni dal comitato che si apprestava a organizzare le celebrazioni per il centesimo anniversario della nascita dello stesso Guareschi.