“Italo Calvino e Pier Paolo Pasolini, così lontani, così vicini” è una interessante iniziativa promossa e curata da Stefano Pignataro, presidente del Consiglio degli studenti del Dipsum dell’Università di Salerno (Dipartimento di Studi umanistici), e Alberto Granese, ordinario di letteratura Italiana nella stessa Università, con il coinvolgimento degli studenti che la seguiranno con la loro Tv Mister Student.
L’intento consiste nello studio serio di due autori protagonisti della letteratura italiana del secondo Novecento, rispettivamente a trenta e quaranta anni dalla loro scomparsa, avvenuta per Calvino il 19 settembre 1985 e per Pasolini dieci anni prima, nella notte tra il 1^ e il 2 novembre 1975. “Due giganti” della cultura italiana – ha dichiarato l’ideatore Pignataro al “Corriere di Salerno” del 2 settembre 2015 (www.corrieredisalerno.it) – sui quali, come avviene spesso nell’occasione degli anniversari commemorativi, si corre il rischio che siano prodotte “opere commerciali che di scientifico non hanno nulla”.
L’obiettivo della ricerca rigorosa anima invece l’iniziativa salernitana, che intende coinvolgere studiosi, italianisti di valore e alcuni scrittori italiani che ebbero modo di conoscere e di lavorare con Pasolini e Calvino.
“Sono due scrittori – precisa Pignataro- che sembrano diversi, ma che nascondono interessanti analogie. Entrambi hanno raccontato l’Italia del dopoguerra, una realtà sfasciata che era lentamente in trasformazione: Calvino attraverso il suo stile, temperato di ironia; Pasolini con la sua poesia, la sua narrativa densa di rabbia, desolazione, passione. Entrambi sono scrittori politici con esperienza nel Pci, entrambi sono analisti della società in cambiamento a causa di nuovi media di massa: due scrittori che si incontrano e si completano a vicenda”.
Il progetto prevede, e in parte ha già attuato, una serie di interviste, documentate sia in video, con Mister Student, che su carta, in collaborazione con la rivista “Sinestesie” diretta da Carlo Santoli.
Tra le testimonianze finora realizzate da rimarcare quelle con l’italianista Corrado Bologna, (Univ.Roma Tre), la scrittrice Antonia Arslan, il critico letterario Silvio Perrella,lo storico salernitano Marcello Ravveduto e lo scrittore Ermanno Rea, nomi ai quali si aggiungeranno a breve quelli dell’italianista Alberto Asor Rosa e dello storico Giovanni De Luna. Ermanno Rea, tra l’altro, ha rievocato l’esperienza a “Tempo illustrato” di Pasolini, che vi fu coinvolto dallo stesso Rea.
Dal mosaico di queste interessanti voci diverse emergerà dunque la possibile convergenza su molti temi comuni tra due autori indimenticabili, e forse irripetibili, che –dice Pignataro- sono “solo apparentemente lontani”.