Venerdì 24 ottobre, alle ore 17.30, presso Il Piccolo Teatro di via Rovello a Milano, sarà presentato il libro di Franco Ricordi Pasolini il filosofo della libertà. Il cedimento dell’essere e l’apologia del divenire (Mimesis ed., 2013). L’iniziativa, nella quale converseranno con l’autore Luca Ronconi, Enrico Groppali e Giovanni Delbecchi, fa da cornice collaterale alle repliche milanesi dello spettacolo firmato dal regista Antonio Calenda Una giovinezza enormemente giovane, che, su testo di Gianni Borgna, vede in scena il grande attore Roberto Herlitzka.
Di grande interesse questo incontro che si colloca in un momento di grande e rinnovato interesse per la figura di Pier Paolo Pasolini, il più importante maìtre à penser dal dopoguerra italiano. Ed è originale l’approccio di Franco Ricordi, uomo di teatro e studioso che ha iniziato la sua carriera teatrale e saggistica proprio con il Calderon di Pasolini messo in scena per la prima volta da Luca Ronconi. Egli infatti ha inteso evidenziare la vicinanza del poeta al pensiero di alcuni fra i massimi filosofi contemporanei, da Heidegger ad Hannah Arendt, da Gunther Anders fino a Emanuele Severino; e insieme ha sottolineato la sua forte e profetica denuncia (che avviene in maniera particolare proprio negli scritti per il teatro) dell’impianto tecnico-spettacolare che, nella nostra epoca, assurge oramai a livelli di effettivo totalitarismo.
La denuncia di Pasolini, che si pone nell’ambito di una onda più lunga che Ricordi rintraccia negli altri grandi poeti “banditi dall’Italia” – Dante, Foscolo, Leopardi – vuole intravedere la possibilità di una “nuova Parola”, di un “logos” che il poeta friulano auspicava soprattutto nella sua drammaturgia, ritornando ad una concezione della scena come si esplica soprattutto nell’antica Grecia, laddove filosofia, politica e teatro sono di fatto nati insieme e da sempre sono implicitamente coinvolti.
Per ascoltare l’autore: http://www.freerumble.com/_new/audioTrackPage.php?audioTrack_id=6007