A Milano, “La rabbia” di PPP nel percorso di arti visive di Moira Ricci

Giovedì 24 e sabato 26 settembre 2015 a Milano,  presso Spazio Oberdan, la Fondazione Cineteca Italiana presenta un appuntamento speciale tra arte e cinema che prevede due proiezioni con altrettanti film scelti dall’artista Moira Ricci, le cui opere sono esposte a Spazio Oberdan (1. Piano) dal 9 settembre al 18 ottobre nella mostra Moira Ricci. Capitale terreno, curata da Emanuela De Cecco, ideata e realizzata dal Museo di Fotografia Contemporanea, promossa con Città Metropolitana di Milano, Comune di Cinisello Balsamo, Regione Lombardia, Triennale di Milano e con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo attraverso Arcus Spa, Società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo.
La mostra Moira Ricci. Capitale Terreno rappresenta l’ultimo appuntamento del progetto “Dal territorio alla terra. Progetto per un museo di fotografia diffuso”, che intende anticipare la fisionomia e l’identità del Museo di Fotografia Contemporanea nella sua nuova accezione a rete. La giovane artista Moira Ricci (Orbetello, 1977) da alcuni anni è diventata un’artista stimata sia in Italia sia sulla scena internazionale per la sua originalità e genuinità. Nata nella campagna maremmana, è sempre rimasta fedele alla cultura della sua terra, studiandone le tradizioni più antiche e radicate, approfondendone i significati simbolici e costruendovi storie immaginarie a contorno. Impiegando la fotografia, il video, l’installazione come media privilegiati, Moira Ricci recupera vecchie immagini da album di famiglia e piccoli archivi privati, raccoglie testimonianze visive e sonore, riprende personali ricordi infantili per destinarli a nuovi significati. Nelle sue storie, spesso di impronta autobiografica, intreccia la propria identità individuale a quella della comunità a cui appartiene, studia il legame originario con il territorio, unisce l’invenzione tecnologica alla rivisitazione delle immagini popolari.

Proprio per la contiguità tematica ed estetica con il suo lavoro, la stessa artista ha selezionato i due film  che  saranno proiettati, La rabbia di Pasolini, nella versione restaurata del 2008, e il rumeno  I racconti dell’età dell’oro, esempi significativi di film che attingono alla storia per un percorso visivo di testimonianza.

"La rabbia" nella versione restaurata del 2008 (Cineteca di Bologna)
“La rabbia” nella versione restaurata del 2008 (Cineteca di Bologna)

Programma e calendario

giovedì 24 settembre, ore 21
La rabbia di Pasolini
regia e sceneggiatura P.P. Pasolini, Giuseppe Bertolucci. Sceneggiatura versione restaurata: P.P. Pasolini, G. Bertolucci, Tatti Sanguineti.
con la presenza di  Giorgio Bassani, Renato Guttuso, Valerio Magrelli, G. Bertolucci.
Italia, 2008, b/n, 70’.
1963. Pier Paolo Pasolini, attraverso i cinegiornali «Mondo libero» di Gastone Ferranti e i materiali reperiti in Cecoslovacchia, Unione Sovietica e Inghilterra, realizza un film di montaggio che analizza polemicamente i fenomeni e i conflitti sociali e politici del mondo moderno. Durante la fase di montaggio, Pasolini cede alla richiesta del produttore di trasformare il film in un’opera a quattro mani con Giovannino Guareschi, secondo lo schema giornalistico del “visto da destra- visto da sinistra”. Pasolini deve quindi rinunciare a parte del film per lasciare spazio all’episodio di Guareschi.
2008. Partendo dal testo del poeta e dalla collezione di «Mondo libero», Giuseppe Bertolucci e Tatti Sanguineti provano a restituire all’opera di Pasolini i connotati del progetto originale aggiungendo le parti tagliate.
Prima della proiezione, intervento introduttivo dell’artista e critico d’arte Michele Manfellotto.
Ingresso libero con Cinetessera

sabato 26 settembre ore  15
I racconti dell’età dell’oro
regia Cristian Mungiu, Hanno Hofer, Constantin Popescu, Ioana Uricaru, Razvan Marculescu.
con Alexandru Potocean, Teodor Corban, Emanuel Parvu, Avram Birau, Paul Dunca.
Romania/Francia, 2009, 100’.
Storie di vita ordinaria in Romania sotto il regime comunista di Ceausescu. La visita dell’ispettore, la fotografia del leader da ritoccare, un maiale consegnato erroneamente vivo da tagliare, l’imbottigliamento dell’aria: cinque leggende urbane bizzarre, ridicole, commoventi in un film collettivo alla maniera della commedia italiana dei Risi e Monicelli. Lirico all’esordio, grottesco in materia di comunicazioni di massa, poi comico e surreale, l’umorismo della disperazione prende di mira l’obbedienza cieca, le acrobazie di un popolo che s’impone di soddisfare le richieste più arbitrarie. Tenendo presente la lezione del neorealismo, queste storie riescono a ridisegnare un mondo, mettendo in scena generazioni diverse e differenti reazioni, plaudendo in silenzio alla sana ironia dei giovani e scuotendo la testa rispetto alla follia dei vecchi, spesso masochista.
Ingresso libero con Cinetessera