A Milano, anche il teatro sembra ricordarsi di Pasolini, a quarant’anni dalla morte, e offre due spettacoli nel ricordo del poeta, rievocato come testimone di eccezionale e irriducibile forza critica.
Così, dal 26 ottobre al 1° novembre 2015, alla Sala Grande del Teatro Franco Parenti, è di scena Siamo tutti in pericolo – L’ultima intervista di Pier Paolo Pasolini di Daniele Salvo, anche regista, con Gianluigi Fogacci, Raffaele Latagliata e Michele Costabile. Uno spettacolo che nasce da Lettere luterane, gli ultimi articoli che Pasolini scrisse per “Il Mondo” e “Il Corriere della Sera” nel 1975, l’anno della morte, e dall’ultima intervista rilasciata a Furio Colombo il giorno prima di essere ucciso. Un grido d’allarme lucido e disperato sull’inevitabile declino della nostra civiltà, che alla luce degli avvenimenti odierni suona straordinariamente preveggente. Il 29 ottobre si terrà, alle 18.30, anche la conversazione Lettere luterane. Pasolini e il Palazzo, un dialogo tra Roberto Chiesi, critico cinematografico e responsabile del Centro Studi–Archivio Pasolini della Cineteca di Bologna, e Giuseppe Genna, scrittore e critico letterario.
Info 02 59995206
A debuttare, dal 25 ottobre al 2 novembre 2015, è invece al Teatro Libero lo spettacolo Più dei santi, meno dei morti. La notte in cui Pasolini di Alessandro Veronese, prodotto da Fenice dei Rifiuti. Qui si porta in scena una vicenda che ha i connotati della tragedia, senza un “deus ex machina” che risolva la vicenda, né una catarsi che allievi dal dolore. Vi sono trasferiti nella contemporaneità gli elementi tipici della tragedia: l’eroe con tutte le sue contraddizioni e il coro, qui portatore di un linguaggio, fisico e verbale, spinto all’estrema provocazione, indigeribile, inaccettabile. Come inaccettabile e linciato fu Pier Paolo, in vita e per molti anni dopo.
Info 02 8323126