Il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia sigilla l’intensa attività del 2011 con una nuova iniziativa di alto spessore artistico-culturale e di richiamo anche internazionale. Sabato 17 dicembre, alle ore 18, presso il Teatro Pasolini di Casarsa, sarà infatti presentata la mostra “Organizzar il trasumanar. Pier Paolo Pasolini cristiano delle origini o gnostico moderno” che, per la cura del maestro Giuseppe Zigaina e del giovane pordenonese Daniele Tarozzi, vede l’esposizione di dodici opere pittoriche di Pier Paolo Pasolini, accompagnate per questa rara occasione da alcune fotografie, anch’esse preziose, scattate da Deborah Beer sul set del film Salò (Archivio Fotografico “Deborah Imogen Beer e Gideon Bachmann”- Cinemazero) e, a Grado, dallo stesso Zigaina.
Di tutto rilievo anche la nutrita partecipazione del territorio a questa importante manifestazione che, accanto agli Enti Pubblici –Regione Friuli Venezia Giulia, Provincia di Pordenone e Comune di Casarsa– gode infatti del decisivo sostegno di Banca Popolare Friuladria Crèdit Agricole, insieme a Gruppo Euromobil, Studio Grava e Associati Studio Legale/ Tributario di Pordenone, Foto Fulvio Color di Udine, Cinemazero, Falcomer calzature e abbigliamento, Health Aid Italia, Lyons Club Medio Tagliamento. Un parterre variegato tra pubblico e privato per una mostra evidentemente significativa che sarà ufficialmente inaugurata nel tardo pomeriggio dello stesso sabato 17 dicembre, presso la sede del Centro Studi, al termine del precedente momento di presentazione al Teatro Pasolini, in cui Giulia Calligaro, firma del “Corriere della Sera”, modererà un incontro a più voci tra i curatori e un autorevole gruppo di esperti pasoliniani e studiosi dell’arte: Peter Kammerer dell’Università di Urbino, Marco Vallora del Politecnico di Milano, la studiosa Marisa Vescovo e la traduttrice Klaudia Ruschkowski. Sono gli stessi che, insieme ad un intervento di saluto della presidente Piera Rizzolatti e ad un contributo critico di Achille Bonito Oliva, firmano i testi presenti nel catalogo bilingue italo-tedesco che, per i tipi dell’editrice Marsilio, correda l’esposizione.
Cuore dell’iniziativa resta, naturalmente, la mostra che, aperta a ingresso libero fino al 31 marzo 2012, darà modo ai visitatori di apprezzare l’operosità di Pasolini nel settore, non marginale, dell’impegno pittorico, iniziato fin dagli anni friulani, a cui risale l’amicizia con Zigaina, e poi praticato con intermittenza anche in seguito, come comprovano le dodici opere esposte, incorniciate dagli anni Settanta e connotate da allusioni paesaggistiche e da ritratti, come quelli memorabili di Maria Callas e dello stesso Zigaina.
Un piccolo corpus di disegni su carta a tecnica mista, che fanno pensare al Pasolini pittore –scrive Bonito Oliva- come “a un artista manierista, artista di stile e produttore di linguaggi a partire dalla memoria di altri linguaggi”. In questo magma è implicato anche il corto-circuito alchemico tra arte e vita, che si spinge nei suoi esiti estremi fino all’esibizione e alla rappresentazione del corpo, dell’azione e della morte. Atto finale, quest’ultima, come vuole il maestro Zigaina, per dotare di senso il fluire dell’esistere, altrimenti frantumato, imprendibile o consegnato a tasselli di una scrittura abnorme, in cui invece si tratta di leggere i segni criptici di una “disperata vitalità” segnata dal desiderio della morte, come espressione del linguaggio pasoliniano.
La mostra, visitabile fino al 31 marzo 2012, osserverà i seguenti orari di apertura:
da lunedì a venerdì, ore 15.00-18.00
sabato, ore 15.00-19.00
domenica, ore 10.30-12.30 / 15.00-20.00
Il Centro Studi sarà chiuso nelle giornate di 25 dicembre 2011 e 1^ gennaio 2012.
Catalogo della mostra