Prosegue a Casarsa l’investigazione intorno al sacro. L’argomento fu già il cuore dei lavori del tradizionale convegno organizzato dal Centro Studi Pasolini nel novembre 2011 e allora, con riferimento all’opera pasoliniana in cui quel concetto è centrale, fu indagato con occhiali antropologici, letterari e di storia delle religioni. Ora il sacro è di nuovo al centro dell’attenzione e secondo un nuovo approccio disciplinare, squisitamente estetico ed artistico.
Si intitola infatti Orizzonti del sacro la mostra ospitata a Casa Colussi (apertura nei fine settimana e chiusura il 14 ottobre) che, per la cura del critico d’arte Fulvio Dell’Agnese, costituisce una sezione della rassegna “Terre dell’uomo”, che ogni anno, col sostegno della Regione Fvg, intende perlustrare i rapporti tra il Friuli e una diversa regione italiana. Questa terza edizione, diretta da Gian Carlo Venuto, in sinergia tra sei Comuni del Friuli centrale (Casarsa, Codroipo, Cordovado, Sedegliano e Varmo, coordinati dal capofila Camino al Tagliamento), è dedicata dunque alla relazione con l’Umbria, terra francescana di mitezza, silenzio e, per elezione, arte o, meglio, arte del sacro. Nel fitto programma di appuntamenti, che in vari luoghi e su vari argomenti si snoderanno fino al 13 ottobre, immancabile perciò l’attenzione all’arte e alla trasfigurazione che essa opera sulle cose e sulla vita, per restituirle in visioni di sguardo alternativo, abbagliante e spirituale. Proprio a Casarsa, città del poeta Pasolini, educato dal maestro Roberto Longhi alla folgorazione della bellezza pittorica, è toccata la parte del programma che trova il suo senso nel viaggio dentro il sacro nell’arte, sia come oggetto di rappresentazione che come esito percettivo. Vari i tasselli di questa indagine. Vi è innanzitutto la mostra, già citata, Orizzonti del sacro, che negli spazi del Centro Studi mette in dialogo due diversi linguaggi artistici, uniti dalla esplorazione delle tracce spirituali annidate nello spazio naturale.
E sono da un lato le sospese, chiaroscurate fotografie scattate dal maestro casarsese Elio Ciol ad Assisi, nell’arco di mezzo secolo, e dall’altro i rarissimi bronzi, con disegni preparatori, dello scultore moravo di fama internazionale Ivan Theimer, artista misterioso di stratificazioni allegoriche e di contaminazioni sull’iconografia religiosa e di concreti interventi negli spazi religiosi cristiani. Queste suggestioni saranno poi dibattute -ma con un occhio alla contemporaneità- nella tavola rotonda curata dalla storica dell’arte Gabriella Bucco sabato 29 settembre, dalle ore 16, nel Ridotto del Teatro Pasolini di Casarsa. Intorno all’”idea del sacro nell’arte contemporanea” saranno impegnati a dialogare il liturgista Guido Genero, Sandro Piussi e Loris Della Pietra dell’ufficio diocesano, gli architetti Giulio Avon e Giorgio della Longa, Alessandro Del Puppo dell’Università di Udine e Paolo Goi, conservatore del Museo Diocesano di Pordenone. Il pomeriggio di studio sarà infine sigillato, sempre sabato 29 alle ore 21, nella sala del Teatro Pasolini, dallo spettacolo Il sium di une patrie, in cui l’attore Fabiano Fantini, accompagnato dal senegalese Daniel Samba, su musiche di Sebastiano Zorza e scene di Luigina Tusini (a cura di Ert Fvg, Arlef, Css), rievoca la coraggiosa forza eretica di pre Checo Placereani, uomo contro-corrente di chiesa e grande testimone di una religiosità coraggiosa e contestiva. Un militante, mite e inflessibile, venuto a portare non “la pace, ma la spada” per l’avvio della vera rivoluzione interiore, come il Cristo che Pasolini rappresentò nel suo Il Vangelo secondo Matteo del 1964. Un capolavoro filmico che nella saletta video del Centro Studi sarà a disposizione di chi vorrà rivederne le splendide immagini per tutta la durata della mostra Orizzonti del sacro.