A Casarsa della Delizia continuano le visite di prestigio a Casa Colussi, luogo materno caro alla sensibilità affettiva di Pasolini e oggi sede dell’attivissimo Centro Studi dedicato al ricordo e all’approfondimento dell’opera del grande poeta friulano. Dopo le recenti presenze del politologo Giorgio Galli, autore del volume Pasolini comunista dissidente (Kaos ed.), e di Franco Ricordi, uomo di teatro e filosofo, che a breve farà uscire un suo lavoro critico sul pensiero pasoliniano, è ora la volta del folto gruppo di 64 giovani studiosi in formazione coinvolti nella tradizionale Scuola Estiva di Glottologia e Linguistica organizzata a Lignano, dal 3 al 6 settembre, dal Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Udine in collaborazione con la SIG – Società Italiana di Glottologia.
A suggello finale delle giornate di studio, nel pomeriggio di giovedì 6 settembre, è appunto in programma una visita al Centro di Casarsa e ai luoghi pasoliniani che nei dintorni serbano tracce della geografia cara alla giovanile sensibilità pasoliniana e destinata a trasfigurarsi in topografia sentimentale e poetica.
Un incontro tra genius loci e decantazione in parole e immagini liriche certo suggestivo per i giovani studiosi, che, provenienti da Atenei di tutta la penisola, per questa occasione speciale saranno accompagnati dai responsabili del corso, Raffaella Bombi e Vincenzo Orioles, e saranno accolti da tutto il Centro Studi, in primis la neo-presidente Teresa Tassan Viol e il direttore Angela Felice, recentemente riconfermata nell’incarico. Sarà presente anche tutto il direttivo della SIG, con due ospiti di assoluta autorevolezza scientifica: Stefania Giannini, Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, e Luca Serianni, illustre linguista dell’Università “Alla Sapienza” di Roma, nonché socio dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia dei Lincei e, dal 2010, Vicepresidente della Società Dante Alighieri. Pasolini ha un posto di grande rilievo nei suoi studi, che, dentro il lunghissimo elenco di una bibliografia specifica, indagano anche l’uso poetico e letterario della lingua. E’ il caso del saggio, di recente uscita per Cesati editore, Italiano in prosa, in cui l’esempio del versicolore sperimentalismo linguistico pasoliniano è letto come tentativo di strappo e snodo rispetto alle caratteristiche della lingua letteraria italiana influenzata fin agli inizi dai canoni della lingua poetica, con l’esito di una artificialità pur nobile ma “grammaticalmente” lontana dal parlato.