Da Claudio Vino, artista barese e docente al Liceo artistico di Matera, riceviamo alcune splendide immagini della Città dei Sassi, in questi giorni imbiancata dalla neve. Una suggestione di atmosfera sospesa in più che si aggiunge al fascino di questa Gerusalemme del Sud che Pasolini scelse nel 1964 a fondale del suo Vangelo secondo Matteo.
A Pasolini del resto è legato a filo doppio anche Claudio Vino, in quanto autore della mostra Il nulla lucente, dedicata alla memoria del poeta di Casarsa e della figlia Ilaria, che è scomparsa qualche tempo fa a soli 21 anni e che, al fianco di Pasquale Voza dell’Università di Bari, stava lavorando con passione di giovane studiosa proprio sull’opera pasoliniana. L’esposizione delle installazioni create dall’artista è stata visibile tra il 2013 e il 2014 in varie località della Puglia e della Basilicata, facendosi ammirare per la tensione della sacralità che le pervade.
“Reliquie”, come si è scritto il 13 luglio 2013 sul sito online www.ilrestodelcaffe.com, per filtrare il pensiero di Pasolini attraverso oggetti e composizioni di forte valenza archetipica. Un viaggio per segni quasi rituali che attraversano il territorio bifronte soprattutto di Eros e Thanatos, sentite quali forze contrapposte e creatrici del Cosmo.
“L’intero percorso –sempre nella scheda pubblicata online- è permeato dell’antitesi tra Ragione e Religione, che raggiunge una sintesi, nel momento in cui quest’ultima viene identificata come sentimento naturale di origine contadina. Vista in questa luce, è possibile che essa si riveli, anzi, come elemento di salvezza da contrapporre a quella modernità omologante, ben descritta dalle opere inerenti la sezione Il nuovo centralismo e l’abiura. Nelle parole di Pasolini, “quella acculturazione, quella omologazione – che il fascismo non è riuscito assolutamente a ottenere –, il potere di oggi, che è il potere della civiltà dei consumi, invece, riesce a ottenere perfettamente, distruggendo le varie realtà particolari”.
Di recente Claudio Vino ha dato avvio ad una seconda personale, che è stata inaugurata il 13 gennaio 2014 nell’ex Palazzo delle Poste di Bari dall’allora sindaco Michele Emiliano. Si tratta della mostra dal titolo allusivamente pasoliniano Progetto di opere future, impegnato a restituire in immagini i versi dell’amato poeta friulano.
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