Venezia70. L’omaggio di Iris a Bernardo Bertolucci

http://www.mediaset.it/

Qui l’intervista a Bernardo Bertolucci.

Dagli esordi con il pasoliniano La commare secca e il ruolo di aiuto-regista in Accattone ai film più recenti di questo grandissimo regista, chiamato alla presidenza della giuria alla settantesima Mostra del Cinema di Venezia.

In occasione della 70ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – domenica 1° settembre, dalla prima serata a notte fonda – Iris ha reso omaggio al Presidente di Giuria Bernardo Bertolucci, con una maratona di quattro opere: The Dreamers, Il tè nel deserto, L’assedio e La commare secca.
Ha arricchito e completato la retrospettiva un’intervista a Bertolucci – doppio Oscar per L’ultimo imperatore (1988), Leone d’oro alla carriera a Venezia (1997) e Palma d’oro onoraria a Cannes (2011) – raccolta da Anna Praderio, che anticipiamo in esclusiva su QuiMediaset.
Bertolucci racconta come affronta il ritorno a Venezia: «Molto allegramente… Dalla Mostra di Venezia abbiamo il diritto di aspettarci qualcosa di molto forte, a volte anche di molto rischioso, e questo mi piace.».
Della prima volta a Venezia con la Commare secca, invece, il regista ricorda soprattutto: «L’emozione: era un film che veniva da un’idea di Pasolini. Nascevo all’ombra di questo grandissimo personaggio: ero stato aiuto regista ne Accattone, che era un film straordinario.».
«Fu emozionante. – prosegue – Non c’ero mai stato prima e sono tornato a Venezia con La strategia del ragno, La luna, The Dreamers. E sono stato presidente nel 1983, esattamente 30 anni fa.».
«Con The Dreamers – continua Bertolucci – volevo ripensare al Sessantotto, ricordare come fosse stato bello quel momento così intenso, in cui si passava le notti a discutere, a parlare. Forse qualcuno guarda al ’68 in modo diverso, ma da allora non ho mai ritrovato un momento in cui per i giovani ci fosse questa sete di futuro, quest’idea che il domani sarebbe stato il momento in cui si cambiava il mondo.».
In concorso, Bernardo Bertolucci ritrova due suoi attori, Louis Garrel (The Dreamers) e David Thewlis (L’assedio): «Li vedrò, ma cercherò di mantenere questa specie di dignità, severità, che deve avere qualcuno che presiede una giuria.».
Ne “Il tè nel deserto” c’è una famosa battuta sulla differenza tra un viaggiatore e un turista: «Se un presidente di giuria è un turista, le cose si mettono male.», chiosa Bertolucci. «Ed è proprio la sensazione del viaggio, della scoperta – conclude il maestro – che mi ha portato ad accettare l’invito di Alberto Barbera.».