Ravenna. Teatro, poesia e diversità:
Maurizio Lupinelli ha portato in scena Che cosa sono le nuvole?
27 giugno 2013
RAVENNA. Solo Pier Paolo Pasolini poteva ‘rivisitare’ il dramma di Otello, facendone modificare il finale dal pubblico. Il cortometraggio Che cosa sono le nuvole? girato dal grande regista nel 1967 per il film collettivo Capriccio all’italiana. È una riflessione amara sul significato dell’esistenza e sul rapporto fra essere e apparire, in realtà anche sulla vita e la morte. Maurizio Lupinelli ha recuperato quel testo e quelle considerazioni per proseguire la propria ricerca sulla ‘diversità’; porta così a Ravenna Festival lo spettacolo Che cosa sono le nuvole, prodotto da Nerval Teatro, Armunia Festival, inequilibrio, Regione Toscana.
E’ andato in scena giovedì 27 giugno, alle 19, ai Giardini Pubblici.
Lo spettacolo è il risultato del lavoro che la compagnia ‘Nerval Teatro’, fondata nel 2007 da Maurizio Lupinelli e Elisa Pol, sta portando avanti in un laboratorio permanente dedicato ai linguaggi del teatro con persone diversamente abili del territorio della Bassa Val di Cecina. Alla base di questa esperienza c’è prima di tutto la consapevolezza del valore artistico del lavoro con queste persone speciali. Da tempo Maurizio Lupinelli, attore e regista, intreccia il proprio percorso con la diversità in rapporto alle persone e ai luoghi: dagli ex pazienti psichiatrici ai membri delle comunità rom di Scampia, fino ai ragazzi diversamente abili di Castiglioncello.
Il confronto con i molteplici aspetti del disagio ha il duplice obiettivo di dar vita a una piccola comunità aperta al mondo circostante e insieme di realizzare un percorso, artistico prima che sociale, sotto il segno dell’autenticità e della verità. In Che cosa sono le nuvole, dunque, Lupinelli, usando anche evidenti rimandi poetici dell’altro capolavoro pasoliniano, La ricotta, mette in scena un gruppo di attori diversamente abili che, a modo loro, rappresentano l’Otello di Shakespeare e un’improbabile crocefissione attraverso un teatrino popolare, animato da figure che affrontano la vita con un gusto del gioco che non si incrina neanche davanti agli aspetti più tragici dell’esistenza. In perfetta sintonia con le intenzioni originarie del poeta friulano. E così la persistenza di “un sogno dentro un sogno” è perfettamente visibile negli occhi e nella gioia degli attori protagonisti.
In scena tredici ragazzi diversamente abili del consorzio nuovo Futuro di Rosignano Marittimo: Simone Bernardoni, Ilaria Giari, Marco Lambardi, Gianluca Mannari, Federica Rinaldi, Valentina Scarpellini, Diana Spadoni, Cesare Tedesco, Elena Tomaino, Vincenzo Viola, Paolo Faccenda, Lucy Statelli, Roberto Capaldi. Con loro gli educatori Elena Pantani, Silvia Proserpio, Franca Giglio, Giacomo Carpitelli.
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La scheda dello spettacolo sul sito della compagnia Nervalteatro
La scheda dello spettacolo sul sito di Ravenna Festival[/idea]