Il 12 dicembre 2017 è stata inaugurata al SET (Spazio Espositivo Tirso) della Capitale Callas a Roma, una mostra che racconta attraverso vari documenti, visivi e sonori, i dieci anni che il soprano ha passato nella Capitale fino al 1958 e al clamoroso episodio dell’abbandono di Norma, dopo il primo atto, al Teatro dell’Opera. Callas e Roma è stata realizzata e prodotta da musicaPERformare in collaborazione di Q Academy, insieme al patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Ambasciata greca in Italia, dell’Ambasciata americana e del Comune di Zevio. Tra gli altri partner figurano l’Accademia Maria Callas di Zevio, l’Archivio Fotografico Riccardi, l’Istituto Cinecittà Luce e RAI Radio 3.
Su questa retrospettiva, impostata come un percorso sonoro e visibile fino al 21 gennaio 2018, si sofferma Chiara Laganà in un articolo uscito su www.radiocolonna.it del 12 dicembre 2017.
Callas e Roma, una voce in mostra dal 12 dicembre
di Chiara Laganà
www.radiocolonna.it – 12 dicembre 2017
Maria Callas e Roma, una relazione spesso difficile, ma comunque molto forte. Al rapporto particolare che lega la Capitale alla Divina è dedicata una mostra: Callas e Roma, in programma dal 12 dicembre al 21 gennaio 2018. La mostra è stata presentata ieri (11 dicembre 2017, ndr.) a Roma nella residenza privata dell’ambasciatrice greca a Roma, Tasia Athanasiou.
Maria Callas ha vissuto a Roma dal 1947 al 1958, abbandonando la capitale dopo lo scandalo della Norma del 2 gennaio del 1958. Dopo quella data, la Divina tornò nella Capitale con Pier Paolo Pasolini, che la volle per il film Medea. Ed è proprio una frase del regista che cita l’ambasciatrice greca in Italia: «Maria è fatta di un materiale più duraturo della vita, la poesia».
La mostra Callas e Roma è divisa in sei sezioni: la prima introduce il visitatore all’arrivo a Roma di Maria Kalogeropoulos, meglio nota come Maria Callas, nel 1948, il matrimonio con Giovanni Battista Meneghini nel 1949, i suoi esordi nella Capitale: la Turandot alle Terme di Caracalla e Fiorilla in Turco in Italia. Di lì a poco il suo talento sarebbe esploso e a questo è dedicata la terza sezione della mostra: il passaggio da cantante lirica a diva, dal 1951 al 1955, che coincide anche con un cambio nella figura della cantante lirica: perse moltissimi chili e la sua struttura divenne molto più esile (il visitatore potrà anche leggere la dieta che seguì la Divina).
La quarta parte della mostra è dedicato allo scandalo della Norma: il 2 gennaio 1958 Maria Callas abbandona la “prima evento” della Norma di Bellini al termine del primo atto «perché non riusciva a rendere giustizia a Norma, al personaggio», come ha sottolineato uno dei curatori della mostra Callas e Roma. Articoli dell’epoca, interpellanze parlamentari tutto parlava della débâcle della diva al Teatro dell’Opera. Tanto che la Callas si sentì tradita da Roma e l’abbandonò. L’ultima sezione della mostra è dedicata al rapporto che lega Maria Callas al cinema: non solo come protagonista di Medea, ma anche come “voce” di moltissimi film e colonne sonore.
Nella mostra Callas e Roma, curata da musicaPERformare, a fare da protagonista è anche la voce dell’artista. «Roma l’aveva onorata, messa al centro dal punto di vista artistico: ci siamo focalizzati sull’interpretazione di Maria Callas dal 1947 al 1958, fino a quando lascia la Capitale. Dopo lo scandalo di Roma, Callas concluderà poi il percorso alla Scala e finiscono così gli anni anche nel teatro milanese. Abbiamo cercato di costruire l’evoluzione della sua voce, un’esperienza dietro l’altra, e come l’accumulo d’esperienza porti a cambiare i personaggi: la Norma di Bellini, la sua Norma, cambia dall’inizio di carriera alla fine: dalla sacerdotessa si arriva alla donna», come ha sottolineato uno dei curatori Gianluca Rossi.
Callas a Roma è originale perché dà molto risalto alle registrazioni sonore, «un bene immateriale» che si somma a bozzetti, costumi di scena, locandine, articoli e titoli di giornale, interviste con persone e personaggi che sono stati molto vicini alla Callas: la maestra di canto Anna De Hidalgo, Luchino Visconti o il “maestro preferito” Tullio Serafin.
Con Callas e Roma, la divina Maria torna a cantare nella sua tanto amata e odiata Capitale. Molti dei documenti alla base della retrospettiva sono stati ricostruiti per restituire realisticamente il clima artistico di un’epoca: «È una mostra che ricostruisce un decennio, un’epoca, una carriera artistica. Abbiamo evitato l’aspetto divistico della cantante, già oggetto di pubblicazioni. Volevamo celebrare l’artista, riportare la tensione limitatamente alla carriera di soprano, soprano assoluto», ha aggiunto Marco Stacca.[…]
«La musica inizia dove la parola si ferma; questo è vero anche se la musica è qualcosa di troppo grande da discutere. Cantare per me non è un atto di orgoglio, ma solo un tentativo di raggiungere quelle altezze dove tutto è armonia»: la frase di Maria Callas (citata dall’ambasciatrice greca) è un ottimo riassunto di una vita controcorrente.
[idea]Info[/idea]Callas e Roma
SET – Spazio Espositivo Tirso
via Tirso, 14
orari
domenica – giovedì 10-19 / venerdì – sabato 10 – 20
chiuso 24, 25 e 31 dicembre e il 1° gennaio
info www.unavoceinmostra.it