A Palazzi Strozzi la mostra “Il ‘500 a Firenze”, con le Deposizioni care a Pasolini

Per gli amanti della bellezza una mostra speciale a Palazzo Strozzi di Firenze, dove fino al 21 gennaio 2018 saranno visibili i gioielli della pittura e della scultura del Rinascimento italiano maturo, anche nelle sue espressioni manieristiche. A quest’ultimo periodo appartengono tre Deposizioni, che rubano la scena alle altre opere esposte: due di esse (di Pontormo e Rosso Fiorentino) furono particolarmente amate anche da Pasolini, che ne ricavò suggestioni figurative e spunti simbolici per il film La ricotta.  Sulla mostra, curata da Antonio Natali e Carlo Falciani, pubblichiamo una descrizione firmata da Tommaso Galligani per l’Ansa.

Deposizioni superstar per il ‘500 a Firenze
di Tommaso Galligani

www.ansa.it – 20 settembre 2017

Tre Deposizioni “superstar” che si guardano a pochi centimetri l’una dall’altra, tre pesi massimi della storia dell’arte sacra, usciti dalle mani magiche del Pontormo, del Rosso Fiorentino e del Bronzino, raccolti per la prima volta nella stessa sala. Opere tanto iconiche, le prime due, da essere scelte come coppia di primari riferimenti artistici e simbolici da Pier Paolo Pasolini per il suo La ricotta; e anche la terza, conservata tanto gelosamente nel Musée des beaux arts di Besançon in Francia che non rivedeva Firenze da quasi mezzo millennio, pur essendo stata originariamente commissionata per abbellire Palazzo Vecchio.

"La ricotta". Tableau vivant della "Deposizione" di Rosso Fiorentino
“La ricotta”. Tableau vivant della “Deposizione” di Rosso Fiorentino

L’incredibile trittico è stato “assemblato”, per Il ‘500 a Firenze, mostra dedicata all’arte della seconda metà del Sedicesimo secolo che illuminerà di capolavori le sale di Palazzo Strozzi a Firenze dal 21 settembre al 21 gennaio prossimo. In pratica, una collana di perle del Rinascimento maturo, accuratamente selezionate dai curatori dell’esposizione, l’ex direttore degli Uffizi Antonio Natali e Carlo Falciani; uno scrigno di tesori rinascimentali che contiene anche lo straordinario torso michelangiolesco del dio fluviale, ritrovato negli scantinati (e restaurato) della Casa museo Buonarroti di Firenze dopo un oblio durato decenni; la celebre Pietà di Luco di Andrea del Sarto, e ancora, il Crocifisso e il Mercurio del Giambologna, insieme ad oltre 70 pezzi tra dipinti e sculture, con lavori di Ammannati, Bernini (da segnalare  l’altorilievo San Martino divide il mantello col povero), Ghirlandaio, Vasari (presente in mostra con la Crocifissione della Chiesa di Santa Maria del Carmine).
«Abbiamo cercato di raccontare il ‘500 attraverso una galleria di opere belle, più che di opere importanti per la storia dell’arte», ha spiegato durante la presentazione Natali. Nell’eccellenza estrema dell’itinerario costruito, però, a rubare a tutti la scena sono proprio le tre Deposizioni, inarrivabili pezzi da novanta sotto il profilo storico artistico ma anche e soprattutto dal punto di vista dell’estetica, della nuda bellezza: accesa nella tinte, e di espressioni quasi gotiche, quella di Rosso, lisergica ed allucinata nei colori quella di Pontormo, magistrale nello stile e nell’azzurra brillantezza quella di Bronzino.
Fondamentale, nella costruzione del percorso espositivo, il supporto della fondazione Friends of  Florence, che ha garantito il restauro di ben sei opere in mostra: a cominciare dalla Deposizione del Pontormo, (insieme alla cappella Capponi in Santa Felicita che la accoglie, nel centro di Firenze), per proseguire con le pale dell’Immacolata Concezione del Bronzino, il Cristo e l’adultera e la Visione san Fiacre di Alessandro Allori, e le sculture del dio fluviale di Michelangelo e del Crocifisso del Giambologna.