A Napoli “Totò Genio”, un’ imponente antologica espositiva in omaggio a Totò

Dal 13 aprile al 9 luglio 2017  sarà  in corso una imponente mostra antologica in dedica a Totò a Napoli, la città di cui il grande artista, principe della risata,  ha interpretato con genialità lanima imprevedibile e beffarda. Tre i luoghi coinvolti nellesposizione, che si avvale della curatela di Alessandro Nicosia e Vincenzo Mollica:  Museo Civico di Castel Nuovo (Maschio Angioino), Palazzo Reale e Convento di San Domenico Maggiore. Prestigioso anche il gruppo degli Enti che, insieme al Comune di Napoli, sostengono l’importante progetto: MiBACT, Istituto Luce, Polo Museale della Campania / Palazzo Reale, RAI e Siae.  Un doveroso omaggio a un grande protagonista dell’arte dell’arte comica italiana, scomparso il 15 aprile di cinquanta anni fa.
Grazie per la segnalazione a Enzo Lavagnini, che ha collaborato all’organizzazione della sezione che, nella Cappella Palatina del Museo Civico di Castel Nuovo, propone anche gli oltre trenta disegni-fumetto realizzati da Pasolini per
l’episodio La terra vista dalla luna del film Le streghe (1967).
Qui di seguito il comunicato stampa diffuso dagli organizzatori.

A Napoli mostra “Totò Genio”
Comunicato stampa

In occasione del cinquantenario della scomparsa del grande Antonio de Curtis, in arte Totò, avvenuta il 15 aprile 1967, e nell’ambito delle celebrazioni che si terranno in suo ricordo, la città di Napoli ospita la mostra monumentale Totò Genio, voluta dall’Associazione Antonio de Curtis, promossa e organizzata dal Comune di Napoli in collaborazione con le maggiori istituzioni culturali del paese: l’Istituto Luce, il Polo Museale della Campania – Palazzo Reale, la RAI, la Siae, e con il contributo di Rai Teche e dell’Archivio Centrale dello Stato.  Curata da Alessandro Nicosia, che ha coordinato anche la direzione generale del progetto, insieme a Vincenzo Mollica, la mostra è prodotta da C.O.R, Creare Organizzare Realizzare.
Il catalogo ufficiale, realizzato da Skira, è introdotto da una prefazione di Goffredo Fofi. La mostra ospitata a Napoli è la prima grande antologica dedicata a Totò e vuole mettere in luce la grandezza di uno dei maggiori interpreti italiani del Novecento: un viaggio indietro nel tempo, attraverso l’arte universale di Totò, figura poliedrica che ha giocato la sua vita gomito a gomito con l’arte dello stupore. Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis Di Bisanzio, più brevemente Antonio de Curtis e conosciuto al grande pubblico come Totò, è stato uno dei maggiori artisti italiani, simbolo dello spettacolo comico in Italia, un artista a tutto tondo, attore di teatro e di cinema (sono 97 i film da lui interpretati) ma anche poeta e autore di canzoni. Proprio in virtù del forte legame che univa Totò a Napoli, si è scelto di ospitare questa grande mostra nella città da lui tanto amata, come prima tappa di un lungo progetto itinerante nazionale e poi internazionale.
Tre i luoghi prescelti per mettere insieme i tanti tasselli di un grande mosaico che rappresenta l’arte di Totò: il Museo Civico di Castel Nuovo (Maschio Angioino), Palazzo Reale e il Convento di San Domenico Maggiore. All’interno di questi prestigiosi spazi si snoda il percorso delle mostre nella mostra, che ripercorrono e raccontano attraverso centinaia di documenti tra fotografie, filmati, costumi di scena, locandine di film, interviste, disegni, riviste e giornali d’epoca, spezzoni cinematografici e televisivi, manoscritti personali, lettere, cimeli e materiale inedito, la vita, l’arte e la grandezza del Principe Antonio de Curtis.

Anna Magnani e Totò negli anni Quaranta
Anna Magnani e Totò negli anni Quaranta

La mostra ospitata nella Cappella Palatina del Museo Civico di Castel Nuovo ripercorre e racconta il rapporto tra Totò e i grandi della cultura del Novecento. Aprono l’esposizione le interviste a personaggi di spicco della cultura e dello spettacolo italiani, tra i quali Dario Fo, Roberto Benigni, Andrea Camilleri, Mina, Fiorello, che raccontano il loro legame con Totò e quello che il grande attore ha rappresentato per loro. In questa sezione sono esposti i disegni che Federico Fellini dedicò a Totò. In lui vedeva un artista senza tempo. E ancora quelli realizzati negli anni ’50 da Ettore Scola per la rivista satirica “Marc’Aurelio” e, per la prima volta, gli oltre trenta schizzi di Pasolini per La terra vista dalla luna, episodio del film Le streghe (1967) interpretato da Totò. E ancora si potranno ammirare i disegni di fumettisti celebri come Crepax, Pratt, Manara, Onorato e Pazienza, oltre ai lavori di giovani artisti ispirati dalla sua figura. Una parte della mostra espone documenti e carteggi, come quelli di Pasolini e Zavattini.
Orario: dal lunedì al sabato 9-19; chiuso domenica

Totò e Ninetto in "Uccellacci e uccellini"
Totò e Ninetto in “Uccellacci e uccellini”

La mostra ospitata all’interno del Convento di San Domenico Maggiore permetterà di scoprire nuovi importanti aspetti della figura del grande artista, attraverso diverse sezioni. In questa parte dell’esposizione verrà raccontato un Totò più “privato” attraverso 250 fotografie che lo ritraggono nei fuoriscena dei suoi film, nei momenti di vita quotidiana, nelle serate mondane e che mostrano le sue passioni, come quella per gli animali. Nella prima sezione Totò e il cinema, allestita nel Piccolo Refettorio, verranno esposti manifesti, locandine e fotobuste dei 97 film che hanno visto protagonista Totò e che lo hanno fatto conoscere al grande pubblico. Totò e la pubblicità racconta un aspetto meno noto della sua carriera; come molti altri personaggi del cinema e della televisione, ha fornito la propria testimonianza diretta sulla qualità dei prodotti italiani. Negli anni è stato testimonial di diversi prodotti, come nel 1957, quando insieme a Franca Faldini è stato protagonista della pubblicità della Lambretta, oppure ancora nel caso della Perugina, che lo scelse come volto per pubblicizzare il famoso Bacio. «Nessuno mi ricorderà» è la frase con cui, pochi giorni prima della sua scomparsa, Totò chiuse un’intervista. In questa parte della mostra vengono raccontati i suoi funerali, che furono tre, il primo a Roma, il secondo a Napoli e il terzo nel Rione Sanità a Napoli, in cui era nato. Attraverso fotografie, filmati storici provenienti dall’Archivio Luce e dalla Rai, giornali e ricordi, viene data testimonianza del sentito e meraviglioso addio che Napoli ha rivolto al suo più grande artista.
Orario: dal martedì al giovedì 10-13; da venerdì a domenica 10-18; chiuso lunedì

Totò in "I pompieri di Viggiù" (1949)
Totò in “I pompieri di Viggiù” (1949)

Nella Sala Dorica di Palazzo Reale viene analizzato il rapporto tra Totò e le arti: costumi di scena originali, filmati e installazioni multimediali saranno al centro di questa sezione, in cui Totò sarà nuovamente in scena con la sue voce e le sue inconfondibili “smorfie”. Al centro il baule di scena, che Totò portava sempre con sé nei teatri e nei set cinematografici. Il baule di scena, affidato, custodito e successivamente donato da Totò a suo cugino e segretario Eduardo Clemente, attualmente è custodito dal figlio Federico, che lo ha messo a disposizione per l’esposizione. Saranno esposte anche quattro poesie inedite che mettono in luce il Totò più intimo e lontano dai riflettori e dall’immagine di Principe della risata, quello che rifugiava sentimenti e sensazioni nella poesia o nelle canzoni.
Orario: 9.30-19; chiuso mercoledì

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