Per la sua anima popolare e proletaria il Pigneto (e l’intera zona sud orientale di Roma Prenestino, Casilino e Tuscolano) fu particolarmente amato dai cineasti del neorealismo che lo scelsero come scenario per molti importanti film. “Pagine corsare” ne ha pubblicato un elenco cronologico aggiornato fino al 1995, in cui naturalmente compare anche il capolavoro pasoliniano Accattone (1961).
Il Pigneto e il neorealismo al cinema
www.bandb-rome.it – 1995
Roma città aperta (Roberto Rossellini, 1945) con Anna Magnani e Aldo Fabrizi.
Numerose scene vennero girate al Pigneto: nel cortile della parrocchia di Sant’Elena di cui era parroco Aldo Fabrizi; sulla circonvallazione Casilina dove si trovava la base partigiana; a via Raimondo Montecuccoli, dove nell’ultimo palazzo prima della ferrovia abitava la protagonista Pina (Anna Magnani) e in cui venne girata la celebre scena finale in cui questa viene uccisa.
Bellissima (Luchino Visconti, 1951) con Anna Magnani e Walter Chiari.
La domenica della buona gente (Anton Giulio Majano, 1953) con Sophia Loren (parte secondaria) e Nino Manfredi (parte assolutamente marginale).
Alcuni esterni furono girati al ponticello del Pigneto e al deposito Tram della Prenestina.
Il ferroviere (Pietro Germi, 1955) con Pietro Germi, Sylva Koscina, Luisa Della Noce e Carlo Giuffrè.
Gli esterni furono girati tra piazzale Prenestino e la circonvallazione Casilina.
Il tetto (Vittorio De Sica, 1956).
Il primo luogo prescelto dai protagonisti per costruire la loro baracca era tra largo Preneste, la stazione Prenestina, la ferrovia e la Prenestina (borgata Prenestina); quindi tra il Pigneto e la borgata Gordiani; il luogo era disseminato di baracche sorte a partire dalla fine della guerra. Al riguardo il personaggio che affitta un appartamento in un palazzo danneggiato dai bombardamenti che si affaccia su una decina di binari (probabilmente della stazione Termini), a giustificare la cifra che chiede (5000 lire per la stanza con l’uso della cucina). afferma: «Ndo’ la trovi a meno? Ar Prenestino, ndo’ stanno solo li servaggi».
L’audace colpo dei soliti ignoti (Nanni Loy, 1959-60) con Vittorio Gassman, Claudia Cardinale, Renato Salvatori, Nino Manfredi e Tiberio Murgia.
La scena in cui i “soliti ignoti” si recano da Nino Manfredi per convincerlo ad unirsi a loro è girata in un casale situato in un pratone dove sarebbero successivamente sorte le case dell’immobiliare.
Il Gobbo (Carlo Lizzani, 1960) con Pier Paolo Pasolini-attore.
Alcuni esterni furono girati alla Borgata Gordiani e al mausoleo di villa Gordiani (Tor de Schiavi).
Accattone (Pier Paolo Pasolini, 1961) con Franco Citti.
Il Pigneto, “la corona di spine che cinge la città di Dio”, era un set perfetto per i personaggi del film di Pasolini. Al Pigneto Pasolini girò numerose scene: in via Fanfulla da Lodi dove era il bar oggi chiuso (il bar Necci, sempre nella stessa via, pare fosse quello in cui si recavano Pasolini e la troupe nelle pause durante le riprese); ancora in via Fanfulla da Lodi alla fiaschetteria che si trovava all’angolo tra via del Pigneto e Fanfulla da Lodi (oggi è un’abitazione privata) dove Accattone beve coi napoletani e dove verso la fine del film incontra Balilla e Cartagine con i quali si reca in centro alla “bona ventura”; in via Ettore Giovenale dove era la casa di Accattone; in altri due luoghi della Pigneto storica (quando vanno a mangiare a casa di Scucchia e quando Accattone incontra Stella); sulla via Casilina con i palazzi degli anni ‘50 quando Accattone va al lavoro; a via Carlo Errera e via Leonardo Bufalini (palazzi degli anni ‘50-‘60); ancora, andando verso Centocelle, in via Formia, dove Accattone passeggia con Stella; in un’area della borgata Gordiani a fianco al comprensorio “Casilino 39”, allora interamente riempita di baracche oggi scomparse( nel film vi si trovava era la casa dei genitori della moglie e lì lei si era trasferita dopo aver lasciato Accattone, in piazza San Felice da Cantalice a Centocelle).
Un borghese piccolo piccolo (Mario Monicelli, 1977) con Alberto Sordi.
Il protagonista, Alberto Sordi, abita lungo la via Prenestina; in particolare si ricorda la scena in cui Sordi si affaccia alla mattina presto dalla finestra della sua casa, un palazzo su piazzale Prenestino, e la cinepresa effettua una lunga panoramica sulla Prenestina con la Tangenziale Est appena costruita.
Ultrà (Ricky Tognazzi, 1990) con Claudio Amendola.
Nestore, l’ultima corsa (Alberto Sordi, 1994) con Alberto Sordi.
Ai villini, infine, vengono girate alcune scene della serie Tv I Cesaroni, la cui casa è un villino in via di villa Serventi.
*Foto in copertina: © Angelo Pennoni (1961)