Continua in “Pagine corsare” la ricchissima rassegna delle iniziative organizzate nel 2005 in ricordo del poeta-cineasta Pasolini trent’anni dopo la sua morte.
1.“Pier Paolo Pasolini trent’anni dopo”
Mestre
14 settembre – 28 ottobre 2005
A trent’anni dalla scomparsa, il Circuito Cinema Comunale e la Videoteca di Mestre ricordano Pier Paolo Pasolini con una personale in programma da mercoledì 14 settembre al 28 ottobre 2005 presso il Centro Culturale Candiani. L’evento, che raccoglie l’opera cinematografica pressoché completa del regista, sarà accompagnato anche da incontri e iniziative speciali, tra cui una conferenza del critico Vincenzo Patanè sul Cinema della corporeità (venerdì 21 ottobre, alle 17), la presentazione del videodocumentario L’oro no speta di Marco Duse sui temi del film-inchiesta di Pasolini Comizi d’amore quarant’anni dopo, prodotto dalla Videoteca di Mestre (venerdì 28 ottobre, alle 21) e infine, in data da definirsi, un reading di letture pasoliniane appositamente costruito per il Candiani dall’attore Roberto Citran.
La personale di Pasolini prenderà il via mercoledì 14 settembre, alle 21, con l’opera prima Accattone, girato nel 1961. A seguire, sempre di mercoledì e venerdì, con inizio alle 21, gli altri quindici titoli della rassegna, con il seguente calendario: venerdì 16 settembre Mamma Roma; mercoledì 21 settembre Il Vangelo secondo Matteo; venerdì 23 settembre l’episodio La ricotta e Uccellacci e uccellini; mercoledì 28 settembre: l’episodio Che cosa sono le nuvole? e Teorema; venerdì 30 settembre La sequenza del fiore di carta e Porcile; mercoledì 5 ottobre Medea; venerdì 7 ottobre il documentario Le mura di Sana’a e Il Decameron; mercoledì 19 ottobre I racconti di Canterbury; venerdì 21 ottobre Il fiore delle Mille e una notte; mercoledì 26 ottobre Salò o le 120 giornate di Sodoma; venerdì 28 ottobre, infine, gran finale con la prima assoluta del citato L’oro no speta e Comizi d’amore.
Un ampio servizio e schede critiche di tutti i film in programma, redatte dal critico Vincenzo Patanè, sul numero di ottobre del mensile “Circuito Cinema”, in distribuzione fra qualche giorno nelle sale.
L’accesso alle proiezioni è riservato ai soci della Candiani Card Cinema, in vendita a 10 euro e valida sino al 31 dicembre. Le tessere possono essere acquistate al Candiani nei giorni e nelle fasce orarie di funzionamento della Videoteca di Mestre.
Centro Culturale Candiani, Venezia-Mestre, Piazzale Candiani 7, t (+39) 041 2386126
candiani@comune.venezia.it
2.“PPP: Uno sguardo corsaro”
L’Aquila
15-21 ottobre 2005
Dal 15 al 21 ottobre 2005 il Cgs Arcobaleno e la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi dell’Aquila hanno organizzato una serie di eventi per ricordare Pier Paolo Pasolini a trent’anni dalla morte. Qui di seguito, il programma dell’iniziativa, che è curata da Antonio Di Muzio.
Convegno
17 e 18 ottobre 2005 ore 16
Sala Assemblee della Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila
Antonio Tricomi: La lettura generazionale di Pasolini (Università della Calabria, scrittore)
Serafino Murri: La militanza politica ed intellettuale (docente, scrittore, regista e curatore del volume Pier Paolo Pasolini, Il Castoro)
Flavio De Bernardinis: “Salò”, ieri e oggi. Ieri come oggi (Centro Sperimentale di Cinematografia, critico cinematografico)
Stefania Parigi: L’attività documentaristica (Università “Roma Tre”, Scrittrice, Premio “Pasolini” 1984)
Stefania Esposito: Visioni allegoriche della realtà nell’ultimo Pasolini (studiosa, dottoranda Università dell’Aquila)
Ferdinando Taviani: Il teatro di Parola (Università dell’Aquila, scrittore, critico teatrale)
Introduzione e conclusioni
Walter Siti: Come nasce il mito di Pasolini in Italia (Università dell’Aquila, scrittore, curatore per i “Meridiani” Mondadori dell’opera completa di Pier Paolo Pasolini)
Massimo Fusillo: Il cinema mitologico (Università dell’Aquila, scrittore, curatore testi per la RaroVideo)
Le relazioni del 18 saranno intervallate da letture di scritti di Pasolini da parte degli attori Eva Martelli e Daniele Fracassi.
Altri appuntamenti
Sala san Fernando: Schegge di utopia: serata per il Poeta (17 ottobre, ore 21), Installazioni multimediali di Gian Carlo Pacella (17-21 ottobre) . Viale San G. Bosco, 6, t. 0862 405204
Cinema Don Bosco: Un mondo d’amore di Aurelio Grimaldi (17 ottobre, ore 22); La terra vista dalla luna, La ricotta, Medea, Le Mura di Sana’a (18 ottobre, ore 21.30). Introduzione e commento di Angelo Moscariello (studioso, docente e critico cinematografico). Viale San G. Bosco, 6, t 0862.405204
Muspac: Mostra, dibattiti e visione di Comizi d’amore, Pasolini, un delitto italiano, Pasolini vivo! (Rai Tre), Pier Paolo Pasolini (Rai Educational), Totò al circo, Pasolini l’Enragé, Appunti per un’Orestiade africana, Sopralluoghi in Palestina, La sequenza del fiore di carta, oltre ai Trailer originali delle opere degli anni ’60 (dal 17 al 21 ottobre).
Segreteria organizzativa
Cgs Arcobaleno, t 0862 6393636, www.cgsarcobaleno.it
3.Mostra “Pier Paolo Pasolini. Palabra de corsario”
Círculo de Bellas Artes
Madrid
15 settembre-30 ottobre 2005
Alessandro Ryker presenta la mostra Pier Paolo Pasolini. Palabra de corsario, da lui curata al Círculo de Bellas Artes di Madrid, anche grazie alla consulenza di Graziella Chiarcossi. Si tratta della prima importante e completa manifestazione per la fortuna di Pasolini in Spagna che, per l’occasione dei trent’anni dalla morte, sarà accompagnata anche dalla retrospettiva dei suoi film (20 settembre/2 ottobre – 26/30 ottobre 2005, Cine Estudio) e da un convegno di studi, curato da Mariano Maresca (3 – 6 ottobre 2005, Sala Goya).
Tra il 15 settembre e il 30 ottobre 2005 il Círculo de Bellas Artes si unisce alle commemorazioni per il trentesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922 – Roma, 1975), e lo fa dedicando al grande intellettuale italiano l’omaggio più completo e prestigioso di quanti se ne celebreranno il prossimo autunno in Europa, Italia compresa. Un omaggio straordinario e generoso – com’è dovuto -, poiché si tratta di un artista che, malgrado la fama raggiunta, riserva tuttavia molte “sorprese” al pubblico spagnolo.
Il nucleo centrale degli eventi programmati è la mostra Pier Paolo Pasolini. Palabra de corsario (Sala Goya, dal 15 settembre al 30 ottobre), un insieme di circa 500 documenti, tra cui manoscritti di poesie, di saggi e di articoli: una selezione di 30 disegni originali; 130 fotografie, provenienti per la maggior parte dall’archivio personale dell’artista; una selezione di libri della sua biblioteca privata, annotati; prime edizioni delle opere; quaderni di appunti; una selezione di riviste che Pasolini promosse, diresse o con le quali collaborò; traduzioni; poesie scritte in una “lingua inventata” [quasi castigliano]; poesie in friulano; esemplari d’epoca di quotidiani su cui Pasolini pubblicò i suoi saggi polemici, le sue critiche e riflessioni su letteratura, arte, politica, società; copioni cinematografici; lettere a Pasolini; un montaggio audiovisivo di interviste con l’artista; il sito pasolini.net in rete. La mostra, che sarà la più grande finora realizzata su Pasolini, ha contato sulla consulenza scientifica e sulla generosità di Graziella Chiarcossi, cugina, erede e studiosa di Pasolini.
Tutti i materiali presenti nella mostra sono raccolti nel libro-catalogo, che porta lo stesso titolo dell’esposizione, ideato da Joaquín Gallego e pubblicato per l’occasione dall’Área de Publicaciones del Círculo de Bellas Artes. La pubblicazione costituisce, storicamente, il primo vademecum di Pier Paolo Pasolini in spagnolo, e nasce perciò con la vocazione di convertirsi in un libro di riferimento indispensabile per dare l’avvio (e non solo) alla conoscenza della vita e delle opere di questo italiano universale, considerato da molti esperti come una delle figure fondamentali della cultura del ventesimo secolo. Per la pubblicazione sono state radicalmente sottoposte a interventi di revisione tutte le traduzioni già esistenti, così come sono stati tradotti in spagnolo molti testi e poesie finora inediti in Spagna. Il libro-catalogo comprende inoltre una quindicina di saggi brevi su diversi aspetti dell’opera pasoliniana, firmati da prestigiosi critici spagnoli e italiani: tra gli altri, Bernardo Bertolucci, Mariano Maresca, Ignacio Castro, Vincenzo Cerami.
Sia la mostra sia il catalogo hanno tra i loro principali obiettivi quello di chiarire un certo malinteso, ancora presente in Spagna, secondo il quale Pasolini è genericamente considerato “un regista cinematografico che inoltre scriveva”, presentandolo nella sua dimensione reale, che è quella di un letterato, straordinariamente prolifico, che in 53 anni di vita scrisse circa 25 000 pagine, che coltivò praticamente tutte le forme letterarie conosciute (poesia, racconto, romanzo, saggio breve, teatro, cinema, ecc.), inventando perfino forme nuove, come l’”appunto”. Un letterato che, in un determinato momento della sua vita, cominciò a “scrivere anche per immagini” (perché, nonostante le molteplici forme utilizzate per esprimersi, Pasolini non si dimenticò mai di essere un intellettuale la cui forma ideale di comunicazione era la parola). Ne sono chiara dimostrazione le sue Opere complete – la cui pubblicazione è terminata di recente in Italia – costituite da 1o volumi, dei quali “soltanto” due si riferiscono al cinema; un corpus, insomma, realmente gigantesco, di cui solo una piccola parte (da qui può darsi nasca il citato malinteso) è tradotta in spagnolo.
L’ampia e profonda panoramica che il Círculo de Bellas Artes dedica a Pasolini è completata da due eventi importanti: il primo prevede un ciclo di proiezioni cinematografiche (Cine Estudio, dal 20 settembre al 2 ottobre e dal 26 al 30 ottobre) in cui si potranno vedere 11 dei 15 lungometraggi realizzati da Pasolini, oltre a tutti i suoi documentari, inediti in Spagna. In tale periodo sono attese le visite dell’attore Ninetto Davoli, dell'”attore occasionale” Enrique Irazoqui (il Gesù del Vangelo secondo Matteo) e di Angela Molteni, anima e webmaster di www.pasolini.net.; il secondo evento, dal 3 al 6 ottobre, vedrà la celebrazione nella Sala Goya del Congresso Pier Paolo Pasolini, prodotto in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid e diretto dal professor Mariano Maresca, al quale parteciperanno come relatori, oltre allo stesso Mariano Maresca, i professori Marco Antonio Bazzocchi, Pietro Barcellona, Alfonso Berardinelli, Ángel González, Franco Cassano, Andrés Soria Olmedo e Stefano Casi. [Alessandro Ryker]
4.“Una mostra per PPP: uno sguardo sull’Italia e sugli Usa”
Milano
6 ottobre – 6 novembre 2005
“Pier Paolo Pasolini. Una certa idea del mondo”. Fotografie di Duilio Pallottelli e di Philippe Séclier
Giovedì 6 ottobre, alle ore 18.30 si inaugura a Milano (FORMA, spazio laboratorio Pier Paolo Pasolini) una mostra su Pasolini, con l’esposizione delle foto di Duilio Pallottelli e Philippe Séclier.
Si tratta di una piccola mostra che vuole ricordare, a trenta anni dalla morte, il grande intellettuale italiano, la sua folgorante presenza e la sua osservazione sempre nuova e sincera sul mondo. Due diversi reportage, e due diverse testimonianze fotografiche, si confrontano e si completano: uno sguardo sull’Italia e uno sugli Stati Uniti.
Nel 1959 Pasolini si trova a percorrere l’Italia delle prime vacanze borghesi, delle spiagge che cominciano ad affollarsi, della spensieratezza di massa, e realizza così, per la rivista “Successo”, il bellissimo reportage La lunga strada di sabbia. A quarant’anni di distanza, il fotografo Philippe Séclier ha ripercorso lo stesso itinerario cercando le tracce, la testimonianza, gli indizi così carichi di significato di quel viaggio.
Nel 1966, negli USA, Pasolini scopre un paese forte, duro che lo affascina e lo conquista con la sua immediatezza: «Io sono un marxista indipendente, non ho mai chiesto l’iscrizione al partito, e dell’America sono innamorato fin da ragazzo. Perché, non lo so bene», così, sulle pagine dell’ “Europeo”, racconta la sua esperienza a New York.
Il fotografo Duilio Pallottelli – colonna dell’ “Europeo” – è accanto a lui e scatta i ritratti dell’artista in giro per la città, a Times Square o in un ristorante, e ne registra lo sguardo stupito e ammirato del viaggiatore curioso.
Pallottelli ferma anche, in una serie di rari e preziosi provini, l’incontro tra Pasolini e il grande fotografo Richard Avedon. Insieme guardano i libri di fotografia, parlano e Avedon allestisce per lui uno studio di posa pronto per un ritratto.
Una mostra di scrittura e immagini. Gli appunti di viaggio, la malinconia per l’Italia che cambia, l’entusiasmo per il mondo nuovo. E poi i ritratti di Pasolini a New York, anonimo passante o in studio con Avedon, e infine, nelle foto di Séclier le tracce del suo passaggio; il vuoto che ha lasciato, nei luoghi dove è stato e nelle nostre coscienze.
Viaggio negli Usa. Un marxista a New York, con immagini di Duilio Pallottelli, e Reportage dall’Italia. La lunga strada di sabbia, di Philippe Sécleir, verranno inaugurate giovedì 6 ottobre 2005 e aperte al pubblico da venerdì 7 fino al 6 novembre.
FORMA, piazza Tito Lucrezio Caro 1, Milano. Tutti i giorni dalle 10 alle 20 (giovedì fino alle 22, lunedì chiuso), ingresso libero, tel. 02 58118067.
FORMA è un’iniziativa di Fotospazio, una società costituita da Fondazione Corriere della Sera e Contrasto. Il progetto si realizza grazie all’importante collaborazione con ATM, che ospita FORMA all’interno dello storico deposito dei tram del quartiere Ticinese, e anche grazie alla speciale partecipazione di Canon Italia. FORMA si avvale anche della collaborazione di Coop.Lombardia, Corbis Fastweb e Poste Italiane. La collaborazione tecnica è assicurata dalle società Mitsubishi, Targetti e Progetto Lissone.
“Un marxista a New York” e “Reportage dall’Italia”
una recensione di Antonio Bozzo
“Corriere della Sera” / “Vivi Milano”
5 ottobre 2005
Allo Spazio Forma di Milano le scorribande di un poeta marxista nell’America amata-odiata e il Reportage dall’Italia di Philippe Séclier.
A guardarlo curiosare nelle edicole di Manhattan, o in posa pancia (poca) in dentro e petto in fuori di fronte a una vetrina con immagini di pin-up e altri gadget luccicanti, sembrerebbe un turista qualsiasi. Invece non lo è: nell’impermeabile stazzonato, che anni dopo avrebbe fatto tanto Tenente Colombo, c’è Pier Paolo Pasolini. Siamo nel settembre 1966, molto prima dei viaggi di massa negli Stati Uniti. Pasolini era già poeta famoso, scrittore scomodo, e regista di film come Accattone. Ma soprattutto era comunista, e non è necessario aver visto il film di George Clooney per capire che l’aria, nel cuore dell’Impero americano, non è mai stata molto respirabile per i «rossi».
L’unico viaggio di Pasolini negli Usa è ben documentato dalle immagini di Duilio Pallottelli, in mostra da venerdì 7 ottobre 2005 nello Spazio Forma a Milano, al Ticinese. Foto in bianco e nero che illustrarono un articolo di Oriana Fallaci per “L’Europeo”, nel quale appunto si raccontavano le scorribande di un intellettuale della sinistra in una terra amata e odiata. Il titolo di quel servizio era Un marxista a New York, ed è così che oggi – 39 anni dopo, e a 30 anni dall’assassinio di Pasolini – si intitola la mostra di Milano.
Ma che cosa percepì il marxista Pasolini di quel mondo? Del tutto diverso dalla bucolica terra d’origine (Casarsa della Delizia, in Friuli), e dalle disperatamente vitali periferie romane, il cuore dell’Impero lo attrasse. Anzi se ne innamorò. Fino al punto che i suoi entusiasmi – per le poesie di Allen Ginsberg, per i beatnik e le chitarre del Village, per le facce non omologate del popolo – alzarono un polverone polemico. Arrivarono bacchettate anche dal conformismo di sinistra (esisteva, allora come oggi).
Pasolini si difese con un articolo su “Paese Sera”, e ne approfittò per meglio spiegare il suo «pensiero corsaro». Che forse gli faceva prendere lucciole per lanterne, se sosteneva che «in America, sia pure nel mio brevissimo soggiorno, ho vissuto molte ore nel clima clandestino, di lotta, di urgenza rivoluzionaria, di speranza, che appartengono all’Europa del ’44 e del ’45». Era in corso la guerra del Vietnam, covavano sotto la cenere i fuochi che avrebbero acceso la rivolta studentesca. Era visibile la protesta pacifista, palpabile la lotta contro la discriminazione razziale. Insomma, la solita grande America in uno dei periodi più convulsi (e insieme più creativi) della sua storia. Il marxista Pasolini la capì a modo suo, un po’ da “marziano” che scende su un altro pianeta.
Colpito dal vuoto di senso, che ravvisò nella trafficata vita all’ombra dei grattacieli – gente che va, e non si sa dove – ebbe una premonizione: «Il vuoto, immenso, pretende di essere riempito dallo spiritualismo». Chissà se vide prima di tutti la complessa America delle sette mistiche e dei “neo-con”, del “disegno intelligente” contro la vulgata darwiniana, della religione a supporto della spada.
Con le foto di Pallottelli, rubate all’oblio dal giornalista Amilcare Ponchielli (nel ’90, per “7” del “Corriere”), documento storico di una singolare “scoperta dell’America”, a Forma sono in mostra anche le immagini del francese Philippe Séclier: Reportage dall’Italia. La lunga strada di sabbia. Pasolini non c’è, ma la sua anima sì: Séclier ha fotografato con affetto, e attenzione nostalgica, l’Italia delle vacanze di massa che il poeta aveva registrato (con crescente allarme) nel 1959. Era, Pasolini, l’inviato speciale in Millecento per la rivista “Successo”. Raccontò gli “orli” del Belpaese, dalla Versilia all’Adriatico. Su uno di quegli orli, nella ghiaia sporca dell’Idroscalo di Ostia, un destino cupo lo portò via per sempre. Il 2 novembre del 1975.
5.“Pasolini, Pasolini!”
repliche spettacolo di e con Paolo Mazzarelli
Milano
19 – 24 ottobre 2005
Pasolini, Pasolini!, liberamente tratto da Pasolini: cronaca giudiziaria, persecuzione, morte, a cura di Laura Betti e La notte poco prima della foresta di B.M. Koltès, è un viaggio nell’universo del poeta, non attraverso la sua opera, i suoi scritti, ma con la messa in scena della sua vita, della sua figura di intellettuale mai sceso a patti con il potere. Un’intensa e accorata dedica a Pier Paolo Pasolini, diretta e interpretata da Paolo Mazzarelli e prodotta dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG.
In realtà Paolo Mazzarelli, il giovane attore milanese che con questo monologo ha vinto il Premio Speciale 2001 del Premio Scenario, non vuole mettere in scena Pier Paolo Pasolini, né la sua eredità artistica, politica o culturale. Pasolini ha vissuto e ha lasciato tutto quanto un uomo può lasciare per essere ricordato. Del Pasolini autore, dei suoi testi, in scena non c’è traccia. C’è invece il segno chiaro, innegabile, della sua assenza, della mancanza nell’Italia di oggi di una personalità altrettanto forte, di un intellettuale che con le armi della poesia manifesti la propria radicale indipendenza di pensiero, l’insofferenza per i conformismi, la sicurezza di una provocazione che non nasconde tuttavia i dubbi, le crisi, le revisioni.
Pasolini, Pasolini! è allora il quadro di un’assenza, il vuoto di un interlocutore assente attorno al quale si aggirano disparate voci. Le voci degli atti processuali – 33 procedimenti giudiziari – che Pasolini ha subito in vita. Le frasi di avvocati, politici, critici, giornalisti che osservano lo scandalo e moralità di una vita sul filo della spada, raccolte nel libro documento Pasolini: cronaca giudiziaria, persecuzione e morte con instancabile determinazione da Laura Betti, l’attrice che fu amica di Pasolini. Una documentazione minuziosa, cruda, spietata alla quale fanno da contrappunto le parole di fragile indeterminatezza che Mazzarelli ha scoperto in La notte poco prima della foresta, il palpitante testo del drammaturgo maghrebino Bernard-Marie Koltès.
Teatro Libero via Savona, 1020144 Milano, t 02 8323126 / cell. 335 5322747
direzione@teatrolibero.it
6.“Una storia sbagliata. Omaggio a PPP”
Toscolano Maderno (Brescia)
27 ottobre 2005
Fondazione Palazzo della Cultura
27 ottobre, ore 21.00
Aula Magna Scuole Medie
Omaggio a Pier Paolo Pasolini
Lo spettacolo, già rappresentato a Cesena il 1° agosto 2005, nasce da una commissione del Teatro Bonci di Cesena nel trentennale della morte di Pasolini. Il percorso scelto dal Gruppo Caronte è quello biografico, da Casarsa a Roma, ricostruito tramite brani letterari, biografici, stralci da interviste e da dichiarazioni dello stesso Pasolini.
Per la parte musicale è stato individuato una colonna sonora “pop” con canzoni di Alice, Sergio Endrigo, Giovanna Marini, Laura Betti e Fabrizio De Andrè, oltre alla notissima sigla di Uccellacci e uccellini e alla suggestiva canzone Cosa sono le nuvole?, di cui Domenico Modugno fu autore delle musiche e indimenticato interprete.
Lungo il percorso è stato reso omaggio anche a J.S. Bach con l’introduzione di brani a supporto delle situazioni teatrali e con un mix tra antico e moderno, adatto a rendere omaggio a un personaggio che fu classico e scandaloso al contempo e che a trent’anni dalla morte resta di grandissima attualità.
Gruppo Caronte
con Piergiorgio Pardo voce, Giorgio Tonelli clarinetto, Massimiliano Pezzotti flauto, Gabriele Miglioli violoncello,
Elena Trovato arpa, Sachiko Yanagibashi tastiera midi.
ricerca musiche e testi a cura di Piergiorgio Pardo, arrangiamenti musicali originali di Alessandro Alexovits
Info, www.gruppocaronte.org.
7.”La voce profetica”
Provincia di Roma
Roma
20 ottobre 2005
Il 20 ottobre 2005, alle ore 17, la Provincia di Roma, nella sala conferenze di piazza Montecitorio a Roma, ha organizzato il convegno Della voce profetica di Pier Paolo Pasolini. Scritti corsari e Lettere luterane 30 anni dopo. Tra i temi affrontati la capacità di Pasolini di capire i fatti in anticipo, il suo rapporto con il sacro, la sua imbarazzante modernità e soprattutto la sua incredibile attualità.
Coordinati da Adriano Labbucci, interverranno Franco Cassano, Enzo Siciliano, Adriano Sofri (contributo video) e Vincenzo Vita.
Radio Radicale ha reso disponibile l’intervista ad Adriano Sofri (video di complessivi 31:26 minuti) trasmessa durante i lavori (Regia di Massimo Vallati) e tuttora visibile, insieme ad altri materiali.
Materiali: Video completo (31:26″), La voce profetica (02:50″), Dal Circeo all’Idroscalo (16:46″). Io e Pasolini (03:59″), Pasolini e la modernità (03:55″), Fratelli e fratellanza. Il rapporto con Leonardo Sciascia (03:43″).
8.“Altre manifestazioni in ricordo di Pasolini”
Comune
Roma
31 ottobre – 2 novembre 2005
Nel 2005, a latere della mostra “Pasolini e Roma” in programma al Museo di Roma in Trastevere, sono state organizzate varie manifestazioni che qui di seguito elenchiamo.
Pasolini, un mistero italiano
a cura di Carlo Lucarelli
31 ottobre 2005, ore 21.00
Teatro Argentina, Largo Torre Argentina, 52
serata promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma e dal Teatro di Roma
ingresso libero
Pier Paolo Pasolini è un poeta, un regista, uno scrittore, un intellettuale di cui sentiamo tutti la mancanza, ma purtroppo è anche un mistero, un “mistero italiano”, e chiedersi qualcosa sulla sua morte significa riflettere su tanti altri temi, altrettanto importanti. Mettere in fila i fatti, rivedere le indagini svolte e soprattutto quelle mai eseguite, anche alla luce dei più recenti avvenimenti e delle ultime interpretazioni, può essere utile e alla fine, come spesso accade, riservare qualche strana sorpresa.
Tra gli interpreti Carlo Lucarelli, Isadora Angelini, Beatrice Renzi, Luca Serrani, accompagnati da Nicola Negrini al contrabbasso e Lucio Morelli al pianoforte.
Convegno
Pasolini corsaro
31 ottobre, ore 17.00
Teatro Argentina
letterati e politologi per parlare dell’impegno civile e delle teorie di Pasolini sui drammatici avvenimenti degli anni Settanta, oltre che delle oscure circostanze della sua scomparsa.
Recital
1° novembre, Teatro Valle
2 novembre, Auditorium
con Aisha Cerami
Aisha Cerami si cimenterà nell’interpretazione di alcune canzoni scritte da Pier Paolo Pasolini. La musica, eseguita dal vivo, farà da complemento alle parole e da contrappunto alle immagini proiettate sul fondo. Sul palco, renderanno il loro omaggio a Pasolini anche diversi artisti della scena musicale internazionale: Piccola Orchestra Avion Travel, Alice, Lucilla Galeazzi e Patti Smith.
Tavola rotonda
Pasolini: le testimonianze
1° novembre, ore 17.00
Teatro Argentina
Dacia Maraini, Jacqueline Risset, Enzo Siciliano, Walter Siti e Bernard Henry Lévy porteranno la propria testimonianza e le proprie osservazioni, in un libero e reciproco scambio di idee che coinvolgeranno anche il pubblico nel dibattito. Inoltre, ricordando l’amore di Pasolini per la poesia e la sua attenzione per il linguaggio lirico, è nata l’idea del Premio Internazionale di poesia intitolato allo scrittore, giunto alla seconda edizione. Scopo della rassegna è individuare tra le produzioni poetiche di oggi autori emergenti, i cui versi si avvicinino alla mentalità, alla predilezione e allo stile di Pasolini.
Anteprima
docufilm La voce di Pasolini di Mario Sesti e Matteo Cerami
25 ottobre
Auditorium
Una recensione di Rosa Esposito del documentario in cui Pier Paolo Pasolini racconta Pier Paolo Pasolini. Questa l’idea alla base del bellissimo documentario La voce di Pasolini, presentato il 25 ottobre in anteprima all’Auditorium di Roma. Dopo il successo de L’ultima sequenza dedicato a Federico Fellini, Mario Sesti rende omaggio al grande regista, scrittore e poeta italiano, a trent’anni dalla morte, con un’operazione del tutto inedita: per la prima volta, a parlare non sono le immagini ma le parole e la lingua di Pasolini.
Prodotto da Nicola Giuliano e Francesca Cima, insieme alla Bim e alla Indigo Film, e realizzato a quattro mani con Matteo Cerami, La voce di Pasolini è insieme testo e immagini. Alla (straordinaria) voce fuori campo di Toni Servillo, che legge brani tratti dalle poesie, dai saggi o dalle interviste rilasciate dal regista di Il Vangelo secondo Matteo, Accattone e Mamma Roma, accosta immagini di repertorio ricavate dall’Archivio del Movimento Operaio, dalla Cineteca di Bologna e da filmini amatoriali dagli anni ’30 ad oggi, che mostrano l’Italia degli anni ’60, quella del tanto amato sottoproletariato, ma anche quella dell’odiata borghesia. E ancora frammenti del suo ultimo film, mai realizzato, Porno-Teo-Kolossal, rievocato attraverso il ricorso all’animazione.
Poche, e scelte con particolare cura, le immagini di Pasolini. Più che vedere il regista lo si ascolta. Nel documentario viene per la prima volta utilizzata la registrazione in cui si sente Pasolini dettare il soggetto di Porno-Teo-Kolossal e conservata per tutti questi anni da alcuni suoi collaboratori dell’epoca. «Si leggono tante cose su Pasolini, molte più di quante se ne leggano tra quelle che lui ha scritto – spiega Mario Sesti -. Noi volevamo invece mettere al centro di tutto lo spettacolo la sua lingua, ricca, coltissima, emozionante e strabordante di idee».
Per riuscire nell’impresa Sesti e Cerami hanno lavorato intensamente per oltre due mesi. «E’ stato molto faticoso, ma il merito della scelta delle immagini utilizzate va a Matteo – continua il documentarista -. Per lui che ha appena 24 anni era più facile, non dovendosi confrontare con un mito ed è riuscito a dare all’insieme una certa freschezza». La selezione è stata tuttavia guidata dalla volontà «di servirci di filmati e immagini non professionali, dai quali emergesse il carattere primitivo insito nelle stesse parole di Pasolini. Un po’ l’equivalente del dialetto per una lingua», spiega Sesti.
Dal filmato emerge anche l’elemento profetico delle parole del regista e non è un caso la decisione di inserire anche un riferimento alla contemporaneità con un’immagine della guerra in Iraq vista attraverso il mirino di una mitragliatrice aerea. «Abbiamo riflettuto a lungo sull’opportunità o meno di inserirla – spiega il documentarista -. È senz’altro un’immagine forte, forse troppo forte, ma quello che volevamo comunicare è che, nonostante il trascorrere del tempo, lo sguardo di chi detiene il potere è sempre lo stesso».
La voce di Pasolini farà ora il giro d’Italia dove sarà presentato a numerosi festival, ma i produttori già pensano a una vetrina internazionale come Berlino o il Sundance. «Il problema – dice Sesti – è che è difficile realizzare un’edizione straniera del documentario, che assolutamente non si presta ad essere sottotitolato». Confluirà invece tra gli extra del dvd il documentario su Salò che Sesti aveva inizialmente in progetto di realizzare. «Ci saranno anche foto inedite realizzare sul set e testimonianze di esperti e collaboratori di Pasolini». [Rosa Esposito]
Recital Luoghi della memoria- Attori e poesia
2 novembre 2005, ore 15.00
Campo Cestio, Cimitero Acattolico per gli stranieri al Testaccio
via Caio Cestio, 6
XII edizione organizzata dal Comune di Roma
con Giorgio Albertazzi e David Gallarello
Le ceneri di Gramsci di Pier Paolo Pasolini
Ode sopra un’urna greca di John Keats
Ode al vento di ponente di Percy Besshe Shelley
Giulio Luciani, violino, Giuseppe Mulè, violoncello
Sulla tavola rotonda tenutasi al Teatro Argentina il 1° novembre alle ore 17, qui di seguito, una cronaca uscita su “OmniRoma”:
Tavola rotonda al Teatro Argentina di Roma
OmniRoma – 1° novembre 2005
Roma, 1 novembre. La rabbia e la mitezza, l’umiltà e la spericolatezza, ma anche l’apporto culturale di Pier Paolo Pasolini rivivono nei tanti viaggi evocati dalla sua amica Dacia Maraini, nella tangibile emozione dello scrittore Enzo Siciliano e nel sostegno espresso dal filosofo Bernard Henry Levy alla ricerca della verità sulla sua morte. L’assessore capitolino alla cultura Gianni Borgna ha fatto gli onori di casa al Teatro Argentina dove si è tenuta una tavola rotonda per ricordare l’intellettuale scomparso 30 anni fa, attraverso testimonianze di amici ma anche di intellettuali stranieri. «Pasolini era un viaggiatore misterioso, dolcissimo e spericolato – racconta Dacia Maraini che lo accompagnava sempre nei viaggi di gruppo – alla ricerca dei set per i suoi film. Il viaggio più bello è stato sicuramente quello in Africa per “Orestiade Nera” perché è stata una continua ricerca del fumo: Pasolini cercava il fumo africano perché significa presenza di case e, quindi, di vita». Si commuove Enzo Siciliano ricordando il suo ultimo incontro con l’intellettuale due giorni prima dell’uccisione e critica «l’enfatizzazione mediatica di queste giornate che mi restituiscono un Pasolini sfigurato. Ma Pasolini – continua Siciliano – resta sempre lui, con la sua indignazione, la sua dolcezza e la sua rabbia». Il filosofo Bernard Henry Levy, poi, definisce Pasolini «un grande esempio di pensiero filosofico per l’ analisi dell’ideologia fascista, ma anche per la sua smitizzazione del proletariato e per la critica della religione laicista. Pasolini – ha concluso Levy – è, inoltre, quello che ha concretizzato il suo pensiero nella vita». Ha portato la sua testimonianza al Teatro Argentina anche Walter Siti, curatore dell’opera omnia di Pasolini, che ha riflettuto sul rapporto dell’intellettuale tra desiderio e cultura: «Lui ha cercato di tenere uniti il desiderio e la cultura. La sua vicinanza alla sfera del desiderio lo portava a criticare il sapere ufficiale. Ma – aggiunge Siti – proprio il consumismo e l’omologazione, che Pasolini criticava, hanno finito per snaturare lo stesso processo del desiderio che lui predicava. La vera sfida di oggi – ha concluso – è fare i conti non solo con i suoi scritti ma con la sua persona. Penso che dovremmo capire su cosa poterci confrontare ancora con lui».
9.“Ricordo di Pasolini”
Fano
23 – 29 ottobre 2005
Sono trascorsi trent’anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini, artista, regista, precursore dei tempi e dei mali della società contemporanea, che è stato ricordato nell’ambito del Fano International Film Festival (coordinato dal direttore artistico Fiorangelo Pucci, docente di Storia e critica del cinema presso l’Università di Urbino), rassegna di cinema corto indipendente giunta alla XVII edizione, in programma al Teatro della Fortuna dal 23 al 29 ottobre 2005.
La figura di Pasolini è stata protagonista fin dal primo giorno con la mostra di 24 foto inedite scattate nel 1963 da Mario Dondero, leggenda del fotogiornalismo italiano, sul set del film La ricotta. L’esposizione è stata allestita presso la galleria Gasparelli, presente lo stesso Dondero che, per l’occasione, ha presentato il volume Scatti per Pasolini, ricco di immagini inedite. Il 24 ottobre è stata la volta della proiezione del film La ricotta al Teatro della Fortuna, insieme a una rara intervista di Pasolini a Ezra Pound.
10.Spettacolo “Bestia da stile”
Berlino
30 ottobre 2005
Si terrà domenica 30 ottobre 2005, alle ore 19.30, presso la Volksbühne am Rosa-Luxemburg-Platz di Berlino, lo spettacolo teatrale Bestia da stile di Pier Paolo Pasolini, con la regia di Antonio Latella.
L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura, nell’ambito della rassegna autunnale di teatro italiano a Berlino, e sarà presentato in lingua italiana.
Il testo di Bestia da stile, che frantuma tutte le regole e le forme di scrittura teatrale, è una sorta di biografia-testamento dove lo stesso autore si rivela nella figura del giovane poeta ceco Jan, e rappresenta un viaggio nella storia culturale europea. Una parabola che parte dalla Boemia di fine anni Trenta e rivive anche i tragici eventi della seconda guerra mondiale, per poi concludersi con la triste primavera di Praga, dove morì, dandosi fuoco, lo studente Jan Palach, come atto di protesta contro l’occupazione sovietica.
I personaggi sono fantasmi, le cui parole prendono forma attraverso i ricordi e la morte, e i versi sono ripetuti a tutti coloro che con la propria presenza celebrano la comunione teatrale.
A trent’anni dalla morte di Pasolini, quello di Bestia da stile rimane un teatro tutto da ascoltare, necessario e difficile, un sacro rito culturale: il solo, come afferma lo stesso Pasolini, a essere teatro democratico.
11.“30 anni dall’omicidio di Pier Paolo Pasolini”
Genova
1° novembre 2005
A 30 anni dall’omicidio di Pier Paolo Pasolini, l’Associazione “Alfabeti” (presidente Stefania Dondero) invita a un incontro per un omaggio e ancor più per segnalare l’attualità e il carattere “profetico” di alcune sue appassionate e dolorose intuizioni. È prevista una video proiezione, curata da Stefano Paba, nell’atrio di Palazzo Ducale il prossimo 1° novembre dalle 18 alle 20.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Genova.
12.“Ricordo di Pasolini”
Ravenna
2 novembre 2005
Il 2 novembre di 30 anni fa moriva uno dei massimi intellettuali italiani del dopoguerra, Pier Paolo Pasolini. Utopista-corsaro, intellettuale che dialoga apertamente con la società, uomo che non teme di assumere posizioni scomode, omosessuale scandaloso per la cultura bigotta degli anni ’50 e ‘60: Pasolini ha significato molto per l’Italia del dopoguerra, tanto da assumere un valore simbolico, dopo la sua tragica e ancora inspiegata morte. Ma il senso del suo lavoro e della sua personalità sono rivolti al presente e al futuro, non confinati nell’agiografia di un passato che non torna più. È questo che ci dice Laura Betti – una delle attrici preferite di Pasolini, oltre che una delle sue più grandi amiche – con il documentario Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno (2001), che Sala 12 d’essai di Ravenna proietterà proprio il 2 novembre alle 20.45, il giorno dell’anniversario della morte di Pasolini.
Presentato al Festival di Venezia nel 2001, Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno è una bellissima raccolta di interviste al regista e di materiali d’archivio rarissimi (come nella scena in cui il regista fa il ritratto di Ezra Pound), ma anche un viaggio nei luoghi del cinema e della vita del grande artista. Inoltre, al film prendono parte alcuni nomi importanti del cinema italiano, che raccontano il “loro” Pasolini: Francesca Archibugi, Bernardo Bertolucci, Mimmo Calopresti, Pappi Corsicato, Mario Martone. E soprattutto ci sono le testimonianze dei “pasoliniani” stretti, come Franco Citti, suo fratello Sergio Citti (il regista morto pochi giorni fa), e Ninetto Davoli.
E dietro a tutto c’è Laura Betti, anche lei recentemente scomparsa (è morta il 31 luglio 2004). L’indimenticabile interprete dei film di Pasolini – come Teorema (1968) e I racconti di Canterbury (1972) – ma anche di Novecento di Bernardo Bertolucci (1976) e La dolce vita di Federico Fellini (1960), ha deciso di passare per la prima ed unica volta dietro alla macchina da presa all’età di 74 anni, per amore del cineasta corsaro, affinché nessuno possa dimenticarlo, nonostante il tempo.
Nella stessa serata, prima del film, si svolgerà inoltre una performance di video-lettura, realizzata da Franco Costantini e Fabrizio Varesco, dedicata all’opera poetica di Pasolini.
13.“Come i gigli nei campi” per PPP
Modena
30 ottobre – 13 novembre 2005
A Modena (Tenda di viale Monza angolo viale Monte Kosica) , Francesca Lupoli e Antonio Tomeo, rappresentante dei giovani comunisti, con altri giovani studenti, organizzano una iniziativa dal titolo Come i gigli nei campi: tre giornate dedicate alla memoria di Pier Paolo Pasolini. In ciascuna giornata sarà possibile approfondire uno o più aspetti della vita, dell’opera e del pensiero del grande intellettuale scomparso tragicamente trent’anni or sono.
Programma
domenica 30 ottobre 2005, ore 18.30
Proiezione Pasolini racconta Pasolini di Gabriella Sica, regia di Gianni Barcelloni
Proiezione degli episodi Che cosa sono le nuvole? e La sequenza del fiore di carta
Letture brani e/o poesie accompagnamento musicale
ore 21.30 proiezione del film Il Decameron (1970-71)
domenica 6 novembre 2005,ore 18.30
conferenza: C’era una volta Pier Paolo Pasolini, con Roberto Carta (DAMS cinema – Bologna)
lettura poesie e testi
ore 21.30 proiezione del film Mamma Roma (1962)
domenica 13 novembre 2005, ore 18.00
Intervista a Pasolini, con Giacomo Manzoli (docente di storia del cinema – Università di Bologna)
lettura poesie e testi
ore 21.30
proiezione del film Uccellacci e uccellini (1966)
Interpretazione poesie e testi di Stella Cremonini
Interventi musicali di mandolino e chitarra di Roberto Palumbo e Paolo Bertoncelli
14.“Pasolini in Francia”
Parigi
ottobre – novembre 2005
Bertrand Levergeois, un intellettuale francese che vive a Prigi (filosofo, scrittore e traduttore
dall’italiano, castigliano, portoghese.), già in contatto con “Pagine corsare”, trasmette notizie preziose sulle iniziative editoriali e sulle manifestazioni culturali che si terranno nella capitale francese per il trentennale dalla morte di Pasolini. Qui di seguito l’elenco.
1.PUBBLICAZIONI RECENTI
– P.P. Pasolini, Théâtre 1938-1965, tradotto dall’italiano da Hervé Joubert-Laurencin e Caroline Michel, e dal friulano da Luigi Scandella, prefazione di Hervé Joubert-Laurencin, Besançon, Les Solitaires Intempestifs, 2005.
(Si tratta della traduzione delle opere seguenti: La sua gloria; Edipo all’alba; I Turcs tal Friul; I fanciulli e gli elfi; La poesia e la gioia; Un pesciolino; Vivo e Coscienza; Italie magique Nel ¹46! Progetto di uno spettacolo sullo spettacolo).
– P.P. Pasolini, Le dada du sonnet, tradotto dall’italiano L’hobby del sonetto e presentato da Hervé Joubert-Laurencin, edizione bilingue, Besançon, Les Solitaires Intempestifs, 2005.
– H. Joubert-Laurencin, Le dernier poète expressionniste. Écrits sur Pasolini, Besançon, Les Solitaires Intempestifs, 2005.
(Scritti di H. Joubert-Laurencin su Pasolini, pubblicati o inediti del 1989-2002, con la traduzione della sceneggiatura L’ultimo poeta espressionista)
2.ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA
Qui di seguito i programmi con alcune anticipazioni degli eventi previsti per la stagione 2005-2006 dall’Istituto italiano di cultura di Parigi.
a)la traduzione in francese di prossima pubblicazione di Pasolini, un delitto italianodi Marco Tullio Giordana;
b) la creazione di uno spettacolo su Pier Paolo Pasolini e la Callas di René de Ceccatty: una iniziativa esterna all’Istituto che sarà forse finanziata dalla città di Ferrara, come una “prima assoluta”;
c) un ciclo di film.
La Semaine des Cultures Etrangères
26 settembre -1° ottobre 2005
martedì 27 settembre, ore 20.30
Hommage à Pier Paolo Pasolini.
Proiezione del film di Marco Tullio Giordana Pasolini, un delitto italiano e presentazione del libro di Marco Tullio Giordana, Pasolini: mort d¹un poète. Un crime italien (Éd. Seuil).
con la partecipazione di Nathalie Castagné, René de Ceccatty, Marco Tullio Giordana, Hervé Joubert-Laurencin, Nico Naldini, Dacia Maraini
mercoledì 28 settembre, ore 16
Pier Paolo Pasolini cinéaste: proiezione di Accattone (1961) e di Mamma Roma (1962)
mercoledì 28 settembre, ore 20.30
Une intime absence: Pasolini et Maria Callas – Création-Dialogue dramatique di René de Ceccatty
Agosto 1970. Sull’isola di Tragonissi, nel Mar Egeo, dopo le riprese del film Medea, Pier Paolo Pasolini e Maria Callas si incontrano interrogandosi sul personaggio tragico di Medea.
Allo spettacolo seguirà la proiezione del film Medea (1969).
giovedì 29 settembre, ore 16
Pier Paolo Pasolini cinéaste: proiezione di Uccellacci e uccellini (1966), di Che cosa sono le nuvole? (1967) e di La Terra vista dalla Luna (1967)
giovedì 29 settembre, ore 20.30
Une intime absence: Pasolini et Maria Callas
Allo spettacolo seguirà la proiezione del film Edipo re (1967)
venerdì 30 settembre, ore 16
Pier Paolo Pasolini cinéaste: proiezione di Porcile (1969) e di Comizi d¹amore (1964)
venerdì 30 settembre, ore 20.30
Une intime absence: Pasolini et Maria Callas
Allo spettacolo farà seguito la proiezione del film Teorema (1968)
sabato 1° ottobre, a partire dalle ore 20 e fino all’alba
Una notte italiana: La Nuit Blanche all’Istituto Italiano di Cultura.
L’Istituto Italiano di Cultura di Parigi partecipa per la prima volta alla Nuit Blanche con una programmazione che, a partire dalle ore 20 fino all’alba, invita a un viaggio visivo e poetico.
Alle ore 20.00
Le Fontane di Roma
Inaugurazione nel giardino dell’Hôtel de Galliffet di una installazione di gigantografie del fotografo Fabrizio Ferri che disegna un percorso che ha come filo conduttore l’acqua e le fontane, monumentali o anonime, che, in tutti i tempi, hanno caratterizzato il paesaggio urbano della Città eterna. Parteciperà all’inaugurazione il Sindaco di Roma Walter Veltroni e inoltre vi sarà un concerto del flautista Andrea Griminelli.
L’esposizione-installazione è realizzata in collaborazione con l’A.C.E.A. (Azienda Comunale Energia e Ambiente), società fornitrice d’acqua e di elettricità della città di Roma.
a partire dalle ore 22 Une intime absence : Pasolini et Maria Callas, dialogo drammatico di René De Ceccatty
dalle ore 23 all’alba Marathon poétique
Lettura di poesie di Pier Paolo Pasolini In italiano e in traduzione francese. Le letture si alterneranno con la proiezione di due capolavori cinematografici di Pier Paolo Pasolini, Il Vangelo secondo Matteo (1964) e La ricotta (1963).
Bertrand Levergeois, studioso dell’enciclopedismo rinascimentale (L’encyclopédisme de la Renaissance, tesi di dottorato del 1997) e del Rinascimento italiano, è noto anzitutto per i suoi lavori su Giordano Bruno, di cui ha scritto una biografia (Fayard, 1995) e tradotto numerosi testi. Ha pubblicato anche, nel 1997, la prima traduzione francese del Tesoretto (Petit Trésor) di Brunetto Latini, e ha scritto, su Pietro Aretino, L’Arétin ou l’insolence du plaisir (Fayard).
Altre opere di Bertrand Levergeois: Fellini: la dolce vita du maestro, critique et interprétation (Paris, Éd. de l’Arsenal, 1994). Più recentemente, ha pubblicato Le petit enfant (Paris, Michel de Maule, 2004; si tratta della prima edizione francese del Fanciullino di Giovanni Pascoli). Prossimante un libro su Pier Paolo Pasolini.