2005. Omaggi d’estate a PPP trent’anni dopo

PAGINE CORSARE

Fondo Angela Molteni

La vita

Il 2005, anno legato al trentennale dalla morte di Pasolini, ha conosciuto una intensa fioritura di iniziative nel ricordo del poeta-cineasta iniziate fin dai mesi primaverili ed estivi. Una serie nutrita di manifestazioni, soprattutto teatrali e cinematografiche, che ha fatto da anteprima alla straordinaria attenzione all’opera di Pasolini che poi si è concentrata nella parte finale dell’anno, in particolare nel mese di novembre. 

1.”PPP. Progetto per Pasolini”
sottotracciateatro “Murales” ARCI
Fondi (Latina)
17 maggio 2005

«Io cerco di creare un linguaggio che metta in crisi l’uomo medio, nei suoi rapporti con il linguaggio dei mass media, per esempio. Nel momento in cui odio le istituzioni e lotto contro di esse, provo un’immensa tenerezza per questa istituzione della lingua italiana in quanto koinè, per questa lingua italiana nel senso più esteso del termine, perché è proprio all’interno di questo quadro che mi viene concesso di innovare, ed è tramite questo codice istituito che fraternizzo con gli altri. Quel che più mi importa nell’istituzione è il codice che rende possibile la fraternità. Il codice, soprattutto il codice linguistico, è la forma esterna indispensabile a questa fraternità umana che provo sempre in me come qualche cosa che ho perduto». [Pier Paolo Pasolini]

L’associazione «sottotracciateatro “Murales” ARCI» promuove martedì 17 maggio, alle ore 18,  l’anteprima dello spettacolo Quartiere – Racconto lirico in memoria di Pier Paolo Pasolini 1975-2005. Lo spettacolo, con la regia di Simone Capula, avrà luogo all’Università Roma 3, Sala “Columbus”, via delle Sette Chiese, Roma.

Presentazione
Il 2 novembre 1975 fu ucciso Pier Paolo Pasolini, «l’intellettuale più scomodo che abbiamo avuto in questi anni”. Così scrisse Rossana Rossanda su “il Manifesto” due giorni dopo piangendone la morte. Pasolini fu scrittore, regista e poeta ma fu soprattutto un intellettuale “contro”; contro naturalmente le posizioni della destra, ma anche contro alcune posizioni della sinistra e in special modo contro la funzione dell’intellettuale organico della sinistra e del PCI in particolare.
Tutta la sua vita e tutta la sua attività di giornalista, scrittore, regista e poeta è stato uno “scandalo”. A 30 anni dalla sua morte colpisce ancora la sua “attualità”. Aveva capito la violenta trasformazione avvenuta nel tessuto profondo dell’Italia: un paese trasformato e abbrutito in tutti gli aspetti politici e sociali da un consumismo sfrenato e omologante nascosto sotto un apparente perbenismo borghese o piccolo borghese, reso ancora più totalizzante dalle “verità” di imbonitori mediatici.
Rendere omaggio a questa sua attualità è un’impresa ardua, tanto più per chi volesse mettere in scena un suo testo o uno spettacolo che riassuma il suo pensiero.
Quartiere vuol essere un omaggio in memoria di Pasolini e spunto per una riflessione sulla storia più recente del nostro Paese e sui possibili scenari futuri.Quello che presentiamo è il risultato dell’impegno sincero del gruppo nell’avvicinarsi alla vita e alle opere di Pasolini. L’evolversi della ricerca e delle attività del laboratorio ci ha portati a lavorare sul lato più poetico della sua opera, della sua sensibilità, della sua vita: da Accattone alle “lucciole”, dalla figura materna all’impegno politico, a  Una vita violenta… Come disse Moravia: «Abbiamo perso soprattutto un poeta».
Si tratta di uno spettacolo che raccoglie frammenti dalla vasta attività intellettuale di Pasolini. È un collage di situazioni che hanno come filo conduttore la continua corrispondenza dell’opera con eventi intimi e privati della sua esistenza, fino alla morte. Se è vero che, come nel montaggio di un film, ogni vita acquista senso soltanto al momento della morte, quando ogni episodio si colloca al posto che gli spetta, così le singole scene dello spettacolo vanno ad attribuire un senso alla rappresentazione.
Quartiere mette al suo centro la drammaturgia dell’attore (seguendo i principi dell’Antropologia Teatrale), e oltre al testo hanno grande importanza le azioni fisiche e le musiche, come pure le luci e la scenografia nella loro semplicità sobria e “spiazzante”. Il testo è un montaggio di frammenti da poesie, stralci dai romanzi, interviste, articoli, brani dai film di Pasolini. Le azioni fisiche sono frutto di un lavoro di laboratorio dedicato all’improvvisazione e alla formalizzazione delle improvvisazioni. Le musiche sono un montaggio di brani di diversi generi e epoche con l’intento di creare una vera e propria “scenofonia”: non dunque un semplice sottofondo musicale ma veri e propri ambienti sonori.
La regia è di Simone Capula, formatosi in particolare con l’Odin Teatret e il Teatro Tascabile di  Bergamo, dove dal 1994 al 2001 è assistente alla regia del direttore Renzo Vescovi. Dal 1990 firma diverse regie partecipando a esperienze tra le più apprezzate realtà del teatro di ricerca italiano.
Il gruppo “sottotracciateatro” nasce nel settembre 2000, all’interno dell’Associazione “Murales”, a partire dalla passione per il teatro di alcuni soci e sulla base della loro esperienza e collaborazione tra corsi, laboratori e spettacoli. L’associazione è impegnata dal 2003 al “Progetto per Pasolini”.

Informazioni e prenotazioni
“Murales” ARCI – Fondi (Lt)
t/f 0771500145 – mob. 3383720702
e-mail:sottotracciateatro@muralesfondi.it 

Parigi per Pasolini. Manifesto
Parigi per Pasolini (2005). Manifesto

2.“Omaggio a Pasolini”
13° arrondissement
Parigi
 21 maggio – 2 giugno 2005

Scrittore, regista, ma soprattutto grande poeta, e nonostante questo legato alla vita quotidiana della gente del popolo. Un programma, quello della settimana Italiana del 13° arrondissement di Parigi, che rispecchia l’ambivalenza dell’autore italiano, alternando momenti di alta cultura e animazioni di strada.
Anticipata al mese di maggio, la settimana italiana del 13° arrondissement di Parigi ha potenziato, per la sua quinta edizione, le animazioni di strada. Oltre ai tendoni invitanti del “mercato dei sapori italiani”, il piazzale della Mairie e tutto il quartiere si trasformerà in teatro all’aperto con spettacoli e animazioni di ogni sorta: musica e danza con il Bazarts Théatre, il Gobelin Jazz Quartet o lo Strad’Opera, fino alla performance musico-comico-letteraria di Francesco Forlani (voce), acccompagnato da Massimiliano Sacchi (clarinetto), Marco di Palo (violoncello), Roberto Vacca (fisarmonica). Ernesto Nobili (Chitarra), Cristiano della Monica (percussioni) che interpreteranno canzoni napoletane e racconti di viaggi musicali, da Calvino a Pavese passando da Guy Debord e Cochi e Renato (il 26 maggio alle 18,30).
Simile, almeno nello spirito, il cabaret musico-circense della Zébre à pois con Nino Montaldo e Diego Stirman (il 28 maggio). E visto che siamo in tema di musica, il concerto che concluderà la settimana, il sabato 28 maggio nella sala delle feste della Mairie, è Aldo Romano, in trio con Louis Sclavis e Henri Texier.
Non mancheranno, sempre all’aperto, le letture (tra le quali quella di Valentina Fago e Vincent Nadal), e poi martedì 24, alle ore 18, gli incontri con gli autori (Pascal Charvet, Catherine Donzel, Anna Vinci, Adrien Goetz, Robert Piccamiglio) e gli spettacoli, tra cui Cooking Religion di Eleonora Marino.

Per quanto riguarda l’omaggio a Pasolini, le mostre sono state particolarmente prestigiose: l’Avenue de France (vicino alla Biblioteca Mitterand) ha ospitato le foto di Pasolini, formato gigante, del celebre fotografo Mario Dondero (Les visages de Pier Paolo Pasolini) mentre alla Mairie sono state esposte le foto d’infanzia di Pasolini (Parcours de jeunesse de Pier Paolo Pasolini di Elio Ciol), prestate da Casarsa, città natale della famiglia del poeta. Gli amanti del Friuli e di Pasolini si sono spostati  nel 14° arrondissement, alla Maison d’Italie, per vedere lo spettacolo Il Friuli, di Damiano Micheletto, che ha messo in scena brani di testi e di lettere in cui l’autore racconta la sua terra.
Alla Mairie del 13°, invece, si è tenuto, martedì 24 maggio, una tavola rotonda con esperti e protagonisti pasoIiniani tra cui Hervé Joubert-Laurencin, critico e docente universitario nonché autore di numerose opere sull’argomento, Nico Naldini, cugino e biografo di Pasolini, Mario Dondero e Adriana Asti.
Una retrospettiva su Pasolini ha permesso infine a tutti coloro che volevano scoprire o riscoprire il Pasolini regista di vedere (o rivedere) dei grandi classici: Uccellacci e uccelliniAccattoneIl fiore delle Mille e una notteEdipo reI racconti di Canterbury.
L’evento conclusivo è una Serata Pasolini  nella nuova sede del quotidiano “Le Monde”, da poco trasferito nel cuore del 13° arrondissement.
[Notizie trasmesse da Bertrand Lavergeois]

Info
Hommage à Pasolini
21 maggio-2 giugno 2005
Mairie du XIII / www.mairie13.paris.fr 

3.“Accattone: i primi ciak di Pasolini”
Castiglioncello (Livorno)
27 maggio – 3 luglio 2005

Un viaggio sui primi passi mossi dal grande regista di Casarsa nel cinema quando, privo di cognizioni tecniche ma forte di una lunga preparazione interiore, esordisce con Accattone. Il film in un primo momento doveva essere prodotto dalla appena nata “Federiz” (Federico Fellini più Rizzoli). Pasolini compie accurati sopralluoghi e comincia a girare, ma il suo lavoro viene interrotto dopo solo due scene realizzate in tre giorni di riprese: quando Fellini le vide, disse che quello non era cinema. Il film e forse la carriera di regista di Pasolini si sarebbero arrestate lì se non fosse intervenuto un altro produttore, Alfredo Bini che, rilevato il materiale girato, assicurò un seguito a quelle prime scene.
Le fotografie di Tazio Secchiaroli, fotografo felliniano e “paparazzo” per antonomasia, rimaste “sepolte” per oltre trenta anni, documentano quei primi tre giorni di riprese, restituendo agli storici la prova di un avvicendamento di cui si era persa traccia. Infatti nella foto scorgiamo come direttore della fotografia Carlo Di Palma e come aiuto regista Riccardo Fellini al posto di Tonino Delli Colli, che porterà a termine il film con Bernardo Bertolucci.
Le foto, scattate come sopralluoghi per questa folgorante opera prima, documentano come spazi, personaggi e interpreti, a cominciare dal protagonista Franco Citti, fossero chiari e definiti fin dall’inizio. Racconterà poi Pasolini: «Ho così passato, credo, i più bei giorni della mia vita. Avevo presenti quasi tutti i personaggi e ho cominciato a farli fotografare, decine e decine di fotografie. Con un fotografo fedele (Tazio Secchiaroli), tutto preso dalla verginità del mio entusiasmo, col figlio di Bertolucci, Bernardo, altrettanto preso».
[Un ringraziamento a Paolo Lago per la segnalazione]

Tazio Secchiaroli, nato nel 1925 in un quartiere della periferia romana, inizia la sua carriera nel 1944 come fotografo ambulante riprendendo, per le strade di Roma, soldati americani e turisti. Nel 1951 approda all’agenzia VEDO di Adolfo Porry Pastorel, uno dei padri del fotogiornalismo italiano, dal quale apprende tutti i “trucchi del mestiere”. Nel 1955 fonda con il collega Sergio Spinelli l’agenzia Roma Press Photo. La storia dei giovani reporter dell’agenzia si intreccia con quella dei protagonisti della dolce vita romana: le immagini rubate dai fotografi d’assalto, che lavorano in gruppo per fare “il colpo”,  lanciano un nuovo stile giornalistico e fotografico.Dal 1958 inizia la collaborazione con Fellini che si ispira a lui per la figura del “Paparazzo” e lo vuole come consulente per la stesura della sceneggiatura de  La dolce vita. Dopo l’uscita del film, Tazio Secchiaroli smette di fare il “fotografo di strada”, per dedicarsi alla fotografia di scena e frequenta assiduamente i set di Cinecittà. Diventa fotografo personale di Sophia Loren (lo sarà per vent’anni) e al suo seguito gira il mondo. Fotografa gli attori e i registi più celebri del cinema internazionale. All’età di 58 anni cessa la sua attività ritirandosi a vita privata; muore nel sonno nella sua casa romana nella notte tra il 23 e il 24 luglio 1998.

Mostra
a cura di Associazione Cinemazero (Pordenone)
27 maggio – 3 luglio 2005
Castiglioncello (Livorno)
Centro per l’arte Diego Martelli,piazza della Vittoria
t 0586 759012
Segreteria organizzativa: Servizio Attività Culturali, Ufficio Cultura, Comune di Rosignano Marittimo
via dei Lavoratori 21, t 0586 724395 / 724287 – f  0586 724286
serviziculturali@comune.rosignano.livorno.it
Ufficio Stampa: Studio Sottocorno, via N. Bixio 38, Milano 

4.“Pasolini, la poesia del cinema”
Saronno
7 – 21 giugno 2005

L’Amministrazione comunale di Saronno, in collaborazione con l’associazione “L’isola che non c’è” e con l’Istituto Cinematografico “La lanterna magica” dell’Aquila, rende omaggio al grande Pier Paolo Pasolini nel trentennale della sua tragica uccisione, avvenuta il 2 novembre 1975. Un omaggio tutto cinematografico, intitolato Pier Paolo Pasolini, un cinema di poesia, che si articolerà in tre serate, il 7, 14 e 21 giugno, durante le quali saranno proiettate tre fra le pellicole più significative del regista friulano, introdotte e seguite da un dibattito condotto da Giuseppe Uboldi.
I film saranno proiettati al Cinema Prealpi, con inizio alle 21.00 (ingresso singolo 4 euro, abbonamento tre film 10 euro).

Programma
7 giugno – Accattone (1961) con Franco Citti, Silvana Corsini, Franca Pasut
14 giugno – Edipo re (1967) con Silvana Mangano, Franco Citti, Alida Valli
21 giugno – Uccellacci e uccellini (1966) con Totò, Ninetto Davoli, Femi Benussi 

5.«I documenti lirici di Pasolini»
Bari
15 – 16 giugno 2005

Al Fortino Sant’Antonio di Bari, il 15 e 16 giugno, la rassegna – evento che anticipa la terza edizione del «Levante Film Fest». Film, documentari e materiali di particolare rarità in un omaggio a Pier Paolo Pasolini, a trent’anni dalla morte.

Dare uno scossone a quanto c’è di ovvio nella normalità è il compito dei poeti, «eterni indignati», secondo Pier Paolo Pasolini. A trent’anni dalla morte resta intatta la sua capacità profetica e la bellezza delle sue immagini, nei film come nei documentari, selezionati per il programma nella II Prospettiva “Levante Film Fest”, in programma per il 15 e 16 giugno al Fortino Sant’Antonio di Bari.
Il regista Mimmo Mongelli, direttore artistico della rassegna, ha preso spunto dalle parole pasoliniane, scritte per il soggetto del film La rabbia, per l’ispirazione della rassegna. Appuntamento di rilievo tra gli eventi che anticipano la terza edizione del «Levante Film Fest» (festival del cinema indipendente, in programma a Bari per settembre), la rassegna I documenti lirici di Pasolini realizzata con la consulenza del critico cinematografico Alfonso Marrese dall’associazione Nuove Produzioni Spettacolari, con il sostegno di Comune e Provincia di Bari e Regione Puglia, sarà inaugurata il 15 giugno 2005 alle ore 20.
Anticipata dal monologo conclusivo del Calderón di Pasolini, recitato da Vincenzo Grasso, l’inaugurazione vedrà gli interventi del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dell’assessore alla Cultura della Provincia di Bari, Cesareo Putignano, e dell’assessore alla Cultura del Comune di Bari, Nicola Laforgia.
Seguiranno la presentazione del progetto, a cura di Mimmo Mongelli, e il contributo di Italo Moscati (scrittore e regista, sceneggiatore e critico cinematografico).
Alle 21 inizieranno le proiezioni, con Le mura di Sana’a (1970, realizzato nello Yemen), Appunti per un film sull’India (1968, da un documentario per la Rai, sull’India neo-democratica), Sopralluoghi in Palestina (1963, sui paesi nei quali inizialmente Pasolini doveva girare Il Vangelo), Appunti per una Orestiade africana(1973, con musiche originali di Gato Barbieri, girato tra Uganda e Tanzania).
Anche per il giorno successivo (16 giugno ore 20) sono attesi preziosi interventi, come quelli di Pasquale Voza (docente all’Università degli Studi di Bari) e di Carlo di Carlo (regista e docente di cinema alla Scuola Nazionale di Cinema – Centro sperimentale di cinematografia di Roma), autore del documentario Pasolini: cultura e società (1967) che concluderà la rassegna dopo la proiezione del film in cui egli stesso è stato aiuto regista di Pasolini, La rabbia – Prima parte (1963, con le voci di Giorgio Bassani e Renato Guttuso). Alfonso Marrese ha evidenziato i tratti comuni delle opere in rassegna: «Il cinema, per Pasolini, è la continuazione di un discorso letterario, portato avanti con gli scritti e la poesia. Oltre alla vasta opera filmica, con cui ha dato testimonianza di sé, Pasolini ha svolto un’intensa attività documentaristica, sviluppata soprattutto in anni di solitudine, con riflessioni sulle mutazioni sociali e antropologiche e un’interrogazione del presente. Le opere in rassegna sono indicative delle varie stagioni della sua vita. Singolare è la realizzazione del documentario realizzato nello Yemen, Le mura di Sana’a». Il documentario testimonia l’interesse per la salvaguardia dei centri storici e del patrimonio artistico-culturale.
Alcune pellicole della prima serata si riferiscono al periodo in cui Pasolini era orientato verso il mito e una dimensione classica. «Sempre più immerso in una irreversibile fuga dal presente – conclude Marrese – Pasolini orienta il proprio cinema, per un quadriennio, verso il mito greco (EdipoMedea), ma il percorso viene bruscamente troncato con il progetto di un’Orestiade africana, quando è costretto a prendere atto che, anche nella presupposta purezza incontaminata delle civiltà “primitive”, è subentrata una mutazione antropologica che le fa rifuggire dal mito per ambire ai riti del nuovo potere industriale».
[Nicola Morisco, “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 14 giugno 2005]

"Parole corsare" al Paolo Pini di Milano. Manifesto
“Parole corsare” al Paolo Pini di Milano. Manifesto

6.«Parole corsare»
Ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini
Milano
21, 22 e 23 giugno 2005

Omaggio a Pier Paolo Pasolini: tre incontri con il narratore, il poeta, il giornalista.
La Fondazione Corriere della Sera e Olinda, nell’ambito della manifestazione “Da vicino nessuno è normale”, organizzano a Milano il 21, 22 e 23 giugno 2005, alle ore 20.45, un’iniziativa dedicata alla figura di Pier Pasolini in occasione del trentennale della morte.
“Parole corsare”, questo il titolo. La poliedrica figura di Pier Paolo Pasolini prende voce attraverso la lettura di brani delle opere (affiancata da un commento a margine) e la visione dei film, frammenti che indagano un percorso intellettuale di inalterata forza e autenticità.
L’idea che sta alla base di questa iniziativa è di offrire al pubblico un’antologia non accademica della composita attività pasoliniana, sintetizzandola all’estremo in una scelta di “pezzi” significativi della sua attività di narratore, poeta e giornalista: si tratta di schegge, illuminazioni, il cui scopo è illustrare sinteticamente la molteplicità dei mezzi comunicativi di cui l’autore si servì per dare forma all’esuberanza del suo pensiero e della sua volontà espressiva.
Perché il percorso sia completo, ogni serata si chiude con la proiezione di un film (Comizi d’amorePier Paolo Pasolini e la ragione di un sognoIl Vangelo secondo Matteo).
Il ciclo è curato da Paolo Di Stefano. Letture introduttive di Rossana Mola. Interventi di Filippo La Porta, Alfonso Berardinelli, Paolo Franchi. Letture con Franco Branciaroli, Giovanni Lindo Ferretti, Ferdinando Bruni, Ottavia Piccolo. Canzoni con Alice.
Ingresso libero

 

Informazioni
Ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini
via Ippocrate 45, Milano
t  02 62828027 

L'incontro a Madrid
L’incontro al Centro de Arte Moderno di Madrid

7. “2005. Año Pasolini”
Centro de Arte Moderno
Madrid

21 – 23 giugno 2005

Pajaritos y pajarracos (Uccellacci e uccellini) 
Diálogo entre Javier Gurruchaga y Miguel Angel Barroso
21 de junio, 21 h.
entrada libre y gratuita

En esta oportunidad habrá un duelo de palabras entre Javier Gurruchaga y Miguel Angel Barroso sobre la obra de Pasolini, ilustrado además con pasajes del Decamerón de Bocaccio, del Marqués de Sade,  la voz de María Calas y el cine de Pasolini.

Javier Gurruchaga nació en San Sebastián en 1958. Es uno de los showman más importantes de las últimas décadas, destacándose su trabajo como cantante y actor. En 1976 fundó la orquesta Mondragón que generó un cambio en la música española en los 80. Alcanzó gran éxito como presentador del programa de televisión Viaje con nosotros, título que también lleva uno de sus discos. Obtuvo el premio Ondas y ha sido nominado en dos oportunidades para el premio Goya. Ha participado como actor entre otras películas en Tirano Banderas, El rey pasmado y la última obra de García Berlanga París – Tomboctú.

Miguel Ángel Barroso ha dirigido, entre otros, los siguientes cortometrajes:  Laura, que fue seleccionado en el VIII Concurso Nacional de Cine Amateur: Premi Ciutat de Manresa; Proyecto de guión para un cortometraje sobre Pier Paolo Pasolini, que fue seleccionado en el Tercer Certamen de Cortometrajes de Arganzuela -Madrid- (1988). Ha interpretado el cortometraje: El horrible crimen ritual de la calle Tribulete (2002) de José María Benítez, junto a Ramón Langa, Amparo Valle, Cesáreo Estébanez, Emilio Gavira, y otros. Ha participado en la organización de festivales. Ejerce la crítica cinematográfica en diversos medios. Intervino en programas de televisión y radio. Ha publicado varios libros, como La poética de Berlanga (Tarvos Editorial);  Pier Paolo Pasolini: la brutalidad de la coherencia (Ediciones Jaguar); Cine Erótico en cien jornadas (Ediciones Jaguar); El Cine Español en Cien Películas (Ediciones Jaguar), teniendo otros pendientes de publicación. En la actualidad prepara un libro dedicado al Cine “Dogma” y prepara la filmación como director del mediometraje: Infarto con rotura de corazón.

Centro de Arte Moderno – Gobernador
25 esquina San Pedro
28014 Madrid
34-914298363
www.centrodeartemoderno.com

[Un resoconto dell’incontro al Centro de Arte Moderno di Madrid, 23 de junio 2005]

El actor y presentador Javier Gurruchaga y el cineasta y escritor Miguel Ángel Barroso, durante un animado diálogo, recorrieron anoche los polifacéticos aspectos de la vida y la obra del cineasta y poeta italiano Pier Paolo Pasolini de cuyo asesinato, aún no esclarecido, se cumplen treinta años. La reunión se enmarcó dentro de los actos del Año Pasolini programados por el Centro de Arte Moderno para mantener viva la memoria del genial creador con la difusión de su obra.
La actriz Maribel Ripoll y el poeta Mario Merlino tuvieron a su cargo la lectura de diversos textos que ilustraron la charla titulada “Pajaritos y pajarracos” (Uccellacci e uccellini), que se complementó con la proyección de fragmentos de algunas películas de Pasolini.

Tanto Gurruchaga como Barroso hicieron un documentado, apasionado y emotivo repaso de aspectos significativos de la biografía de Pasolini que pueden rastrearse tanto en su obra poética como en sus escritos políticos o en sus películas. Ambos exaltaron el carácter renacentista –y por tanto original y excéntrico para su tiempo– del creador italiano que nació en Bologna el 5 de marzo de 1922 y fue asesinado el 2 de noviembre de 1975 en la playa romana de Ostia. Ambos llamaron especialmente la atención sobre el manto de silencio que la sociedad italiana echó sobre el asesinato de uno de sus creadores más lúcidos. Recientemente se ha reavivado la “teoría de la conspiración” que culminó con el asesinato de Pasolini, ya que Giuseppe Pelosi, el hombre que confesó haber asesinado al cineasta en 1975, se ha retractado de las declaraciones que hizo hace treinta años y asegura ahora que el artista murió de una paliza que le dieron tres desconocidos.

Maribel Ripoll y Mario Merlino leyeron fragmentos de Los ciento veinte días de Sodoma, del Marqués de Sade, texto en el que se basó Pasolini para su película Saló, o los ciento veinte días de Sodoma, que había acabado de montar poco antes de su asesinato y fue estrenada en 1976. Gurruchaga y Barroso rindieron su especial homenaje al actor-fetiche de Pasolini, Totó, y los asistentes pudieron apreciar su genial actuación a través de unos fragmentos de la película Uccellacci e uccellini, de 1966. También se proyectaron escenas de Medea (1969) en la que actuó la soprano griega María Callas, musa y amiga de Pasolini. También se proyectaron fragmentos de la Las mil y una noches (1974), exquisita recreación del clásico universal.
Ripoll y Merlino leyeron también poemas y otros textos de Pasolini de sus libros Poesía en forma de rosaTranshumar y organizarWho is me: poeta de las cenizas, que contiene los escritos inacabados del artista italiano; El olor de la India, escrito tras el viaje que hizo con Alberto Moravia y Elsa Morante y de Escritos corsarios, que recoge sus artículos periodísticos.
Para finalizar el acto leyeron un poema compuesto por Miguel Ángel Barroso para expresar su dolor ante el asesinato aún no resuelto del cineasta, que está incluido en el libro de Barroso titulado Pier Paolo Pasolini: la brutalidad de la coherencia (Ediciones Jaguar).

 8.“Patti Smith per PPP”
Udine

28 – 29 giugno 2005

Due giornate dedicate all’artista statunitense Patti Smith. È quanto ha in serbo la neonata associazione Motoperpetuo per il 28 e 29 giugno prossimi a Udine. In collaborazione con l’amministrazione comunale del capoluogo, nell’ambito della rassegna “Udine d’estate”, l’associazione organizzerà una due giorni per esplorare le diverse anime artistiche di Patti Smith.
Si partirà con un concerto della cantante, organizzato sul Colle del Castello di Udine, in programma nella serata del 28 giugno. Si tratta dell’unica tappa nel Nordest del tour estivo della cantante, che quest’anno ha scelto di ripresentare i propri brani accompagnata da una band interamente rock, dopo che già quattro anni fa si era esibita in Italia e a Udine con una serie di spettacoli acustici. Un appuntamento da non perdere per gli appassionati di Patti Smith ma anche per tutti i patiti del rock.
Il giorno successivo, 29 giugno, Patti Smith si esibirà in un altro spazio della città con un pomeriggio di reading poetico, attingendo alla propria personale produzione artistica, ma anche ai versi dei tanti poeti ai quali si è ispirata, dal profeta della Beat generation Allen Ginsberg fino a Pier Paolo Pasolini, lo scrittore del quale ricorrono i trent’anni dalla morte.
Nello stesso contesto, sarà inaugurata anche la mostra fotografica “Land 250”, con immagini scattate dalla stessa Patti Smith nel corso dei suoi numerosi viaggi, attualmente ospitata a Roma.
Musica, poesia e fotografia. Tre aspetti della produzione artistica di Patti Smith, che forniranno anche ai più giovani l’occasione di scoprire una cantante dotata di una delle voci più affascinanti della musica americana degli ultimi trent’anni, anticonformista per eccellenza e attiva nel promuovere i diritti civili con il proprio impegno.

Informazioni: Associazione Motoperpetuo, www.gaffa.it

9.”Filo d’Arianna per PPP” 
Belluno
28 giugno – 3 luglio 2005

Superata la boa del decennale, il festival Filo d’Arianna ritorna ad occupare le strade e le piazze di Belluno per l’undicesima volta. Un’edizione che riprende il legame mai interrotto con l’eredità del mito, ma leggendone quest’anno l’essenza alla luce della riflessione elaborata dal pensiero moderno, da Kant a Pasolini.
Il risultato è un programma fitto di offerte teatrali, ma anche di momenti che attingono ai nuovi porti a cui è approdata negli anni la capacità di far precipitare gli elementi antichi quando sono messi a contatto con le potenzialità, altissime e terribili, di oggi: di qui lo spazio riservato al cinema o ai video, ma anche alla danza, alle azioni sceniche portate in piazza o nelle strade o infine alla musica itinerante nelle vie di Belluno.
Il cartellone abbina magicamente, come sempre, i nomi più interessanti della ricerca teatrale italiana ad un uso dello spazio urbano capace di creare negli spettatori, ma forse e ancora prima, volutamente, negli stessi abitanti della città, un approccio nuovo con le quinte dove ogni giorno, anno dopo anno, per secoli, si dipana la commedia umana.
Un richiamo forte, come ha saputo essere il messaggio ancora tragicamente attuale di Pasolini, e un monito a non cedere, caparbiamente, ostinatamente, alle tentazioni del Minotauro televisivo, che ogni volta chiede (e ottiene) sempre nuove offerte di giovani umani (veline o calciatori, poco importa) da immolare nello spettacolo immondo di cui tutti siamo complici e spettatori. Tutti, tranne i pochi capaci di uscire dal labirinto mediatico trovando, e imparando a seguire, il filo sottile di Arianna.
[Marco Perale, Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Comune di Belluno]

Le iniziative per Pasolini all’interno del programma
Cortile Auditorium Comunale
mercoledì 29 giugno ore 21.30 – ingresso libero
Mito in forma di cinema. Miti e mitologie nel cinema di Pasolini
Video omaggio di Mario Bianchi
Il video ripercorre e ricerca i temi del Mito nel cinema di Pasolini indagando nella poetica del regista friulano, ma anche sulle vicende della sua vita pubblica e privata che lo hanno consacrato autore unico e inconfondibile. Edipo e la condizione umana, Medea ed il suo rapporto con la madre, l’omologazione e la ricerca della bellezza vengono enucleati non solo attraverso le immagini del suo cinema, ma anche riproponendo contributi dell’epoca con sequenze di autori a lui vicini, nel tentativo di dipingere un affresco che, seppure molto personale, sia il più possibile in sintonia con il mondo poetico pasoliniano. Un omaggio quindi alle sue opere, alla sua vita, quasi a non distinguere il confine in cui finiscono le une e comincia l’altra.

Mario Bianchi, autore, regista, animatore e critico, si occupa da diverso tempo di teatro. Nei primi anni ’70 è fondatore di Teatro Gioco-Evento con cui creava performance che tendevano a sgretolare le codificazioni e i miti del teatro di parola. Per diversi anni è redattore di Radio Como collaborando all’ideazione di diversi programmi. Nel 1977 fonda con Dario Tognocchi il Teatro Città Murata di cui è attualmente direttore artistico. Tra gli anni ’70 e ’80 si dedica ad una ricerca della spettacolarizzazione totale intesa quale potenzialità del sogno, agendo nel campo della performance come atto teatrale irripetibile. Appassionato di cinema – possiede una cineteca personale composta di tremila cassette – è autore di videomontaggi tematici, tra i quali Sguardi leggeri (i bambini nel cinema, 1996), Essere o non essere (omaggio dell’arte dell’attore, 1996) presentato al festival TTV di Riccione, Gli anni di corsa (i bambini e i sentimenti, 2002), Topoi in fabula, i luoghi dell’immaginario del teatro-ragazzi nel cinema (2003), Gigli bianchi Gigli neri (2004).
Negli ultimi anni si è dedicato soprattutto al teatro per ragazzi e di narrazione, al festival nazionale della narrazione di Mariano Comense; è inoltre direttore della rivista telematica “Eolo”.

Cortile Auditorium Comunale
mercoledì 29 giugno ore 22.30 – ingresso libero
Visioni Pasolini
Edipo re 
Incontri, riflessioni e proiezioni in collaborazione con ACT!, Archivi del Teatro Contemporaneo di Riccione Teatro, a cura di Massimo Marino.
L’ossessione di Pasolini fu quella di sfidare con le parole l’enormità della vita. Spremeva, sfruttava le parole per costringerle a catturare più vita possibile e quando le parole non bastarono più fu la macchina da presa a diventare strumento di un’ulteriore poeticità, ma non solo, anche di una ricerca di una più profonda ed immediata verità. Il suo cinema trasuda la sua poetica, il suo pensiero, la sua avversione e contrarietà nei confronti di un sistema economico e sociale proiettato verso la massificazione, ma anche la sua fragilità, la sua sensibilità, i suoi conflitti interiori. La figura di Edipo interessa Pasolini non solo per la statura tragica o per le implicazioni psicoanalitiche dell’interpretazione freudiana, ma anche per l’ansia autobiografica del regista, per il suo personale complesso di Edipo. Pasolini aggiunge al contenuto della tragedia greca un prologo ed un epilogo ambientati nella contemporaneità; così facendo attribuisce alla figura di Edipo un’ansia ed un senso di sbandamento che superano lo sgomento dell’eroe tragico dandogli una dignità universale. La vicenda di Edipo diviene quindi emblema della condizione umana occidentale, di una vita resa cieca dalla volontà di non sapere ciò che si è, di ignorare la propria verità.
Scrive ne Le regole di un’illusione – Quaderni 1991: «La permanenza dei grandi miti nel contesto della vita moderna mi ha sempre colpito, ma più ancora l’incessante ingerenza del sacro nella nostra vita quotidiana. È questa presenza, al tempo stesso indiscutibile e che sfugge all’analisi razionale, che io cerco di individuare nella mia opera scritta e cinematografica».

Massimo Marino è critico teatrale, collabora con “l’Unità” e con varie riviste: “Lo straniero”, “Hystrio”, www.tuttoteatro.com,” ARTò”, “Ubu – cènes d’Europe”. Come saggista ha pubblicato numerosi interventi su diversi aspetti della scena contemporanea, in particolare sui gruppi emersi negli anni Novanta, sulla relazione tra teatro, testo, video, corpo, musica, sui problemi e le metodologie della critica teatrale. Svolge, inoltre, attività didattica con corsi sulla critica teatrale e sui modi per guardare lo spettacolo, collaborando con istituti  universitari, teatri e festival: Cimes/Dams di Bologna, Emilia Romagna Teatro, Santarcangelo dei Teatri, Arboreto di Mondaino, Contemporanea 05 e altri. Dal 1998 al 2003 è stato condirettore artistico del Festival Santarcangelo dei Teatri. Nella stagione 2002-2003 è stato coordinatore artistico del Teatro Studio di Scandicci (Firenze). Ha curato il volume Teatro da mangiare? sull’omonimo spettacolo del Teatro delle Ariette.

Teatro Comunale
giovedì 30 giugno ore 21.30 – ingresso € 10,00
L’estate.fine – A Pasolini in tre movimenti: corteo, rito e ultima cena popolare
Teatro delle Ariette, un progetto di Paola Berselli e Stefano Pasquini
con la presenza e il lavoro di Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Gregorio Fiorentini, Marta Moriconi, Stefano Pasquini, Claudio Ponzana
regia Stefano Pasquini
Lo spettacolo è nato come evento teatrale in un terreno di 6000 metri quadrati, in mezzo agli ortaggi e al mais, in una scenografia vivente in grado di accogliere e condizionare la presenza umana. Ora L’estate.fine  vive fuori dal campo, in altri luoghi, e si reinventa di volta in volta nell’ambiente che lo accoglie, mantenendo il senso intimo e profondo dell’esperienza che lo ha generato. Una stanza, un suono forte di campane, una cassa baule da morto con intorno lumini, fiori, frasche, petali a formare la sagoma di un angelo… sale un groppo in gola, è chiaro che siamo ad un funerale, ma tutto comunque trasuda odore di vita… e poi si esce fuori… e via, tutti dietro. L’emozione dello spettacolo sta nel viaggio, nel cammino fianco a fianco… nell’attesa di una riscoperta dei territori della memoria, dei ricordi che ci permettano di vedere ciò che da svegli è lì, sotto i nostri occhi, ma che ci viene sottratto dall’indifferenza… ci si trova a camminare come quando si era bambini, nell’ingenuità della scoperta, sulle tracce delle vite che ci hanno preceduto… con un’innocenza nuova… a cuore aperto… Viene offerto del cibo, perché teatro, terra e nutrimento non si possono scindere ed intanto scorrono le note scatenate del twist di La ricotta di Pasolini, le sue stesse parole, finché esplode Romagna mia a ricondurci dall’incanto alla materialità del cibo e del vino che sono lì ad aspettarci. «La nostra ricerca, la nostra vita sono un cammino attraverso l’umano, il teatro è lo strumento e la casa è il luogo, ma quello che cerchiamo è l’umano. Noi lavoriamo, continuamente, pazientemente, per forzare e aprire quella porta che conduce dentro: nel teatro invisibile del cuore. Lì sta il nostro teatro e lì cerchiamo di condurre gli spettatori. Il nostro è un teatro semplice».

La storia del Teatro delle Ariette, già raccontata al Filo d’Arianna Festival 2002 nello spettacolo Teatro da mangiare?, nomination Premio Speciale UBU 2001, è il racconto di piccole e grandi cose che fanno l’esistenza, un’esistenza in cui rimane centrale il teatro, ma un teatro di terra costruito con le mani e vissuto dal corpo. Dal ’95 fanno, preparano e presentano i propri spettacoli nella loro casa, un podere sui colli bolognesi di Castello di Serravalle dove vivono e lavorano. Nel ’99 costruiscono il Deposito Attrezzi, un edificio rurale per il teatro che diventa il centro della loro produzione teatrale ed agricola. Dal ’97 curano il progetto A teatro nelle case che dal 2000 è diventato Festival d’autunno: quattro giorni di spettacoli, confronti e riflessioni a proposito di teatro fatto fuori dai teatri.

Cortile Auditorium Comunale
giovedì 30 giugno ore 22.30 – ingresso libero
Visioni Pasolini
Oedipus rex
di Jean Cocteau e Igor Stravinskij
regia teatrale Mario Martone
In quest’opera di Cocteau e Stravinskij si inseriscono immagini di percorsi teatrali al di fuori dello spazio scenico principale; la città di Tebe è costruita con gigantesche sagome attraverso le cui fessure passano luci e personaggi, l’immagine che suscita è quella di una città malata, appestata o forse moderna metropoli vista dai palazzoni della periferia. La presenza pasoliniana è più che una citazione: il linguaggio, la fisicità indefinita, sobriamente vestita di nero, ma soprattutto la maschera non invecchiata, fanno di quell’Edipo un contemporaneo archetipo; il racconto in prima persona diventa prospettiva del pubblico… altri degradi e nefandezze possono sostituirsi, per ciascuno, a quell’enorme peccato originario.

Cortile Auditorium Comunale
venerdì 1° luglio ore 21.30 – ingresso € 10,00
Italia mia. Oratorio incivile per Pier Paolo Pasolini
Compagnia Babbaluck
Italia mia è una stanza cinema in cui le ombre senza tempo del mondo di Pasolini prendono vita… quelle ombre sono i suoi argomenti-personaggi: il sottoproletariato mitizzato e carnale, il poeta visionario ed ambiguo, il profeta, l’infanzia felice, il sacro e il profano, la chiesa e il pallone, la canzone, gli anni ’70… e soprattutto l’Italia. Sulle tracce di Pier Paolo Pasolini alla ricerca del suo essere e dei suoi pensieri, le evocazioni prendono corpo nella verità degli attori che attraverso la semplicità delle azioni sceniche emergono quali fantasmi… immagini a metà tra un sogno struggente e un talk show disperato… sensazioni e pensieri sospesi tra la vita e la morte… quando la morte arriva e dà un senso alla vita…
Dice il poeta «La morte compie un fulmineo montaggio della nostra vita: ossia sceglie i suoi momenti veramente significativi (e non più ormai modificabili da altri possibili momenti contrari o incoerenti) e li mette in successione, facendo del nostro presente, infinito, instabile e incerto, e dunque linguisticamente non descrivibile, un passato chiaro, stabile, certo, e dunque linguisticamente ben descrivibile. Solo grazie alla morte, la nostra vita ci serve ad esprimerci».

La Compagnia Babbaluck nasce nel 1997 con uno spettacolo di strada intitolato Babbaluck, Grand Seigneur ispirato al romanzo Il sorriso ai piedi della scala di Henry Miller. Per l’attuazione dei diversi progetti la compagnia, diretta dall’attore e regista Sergio Longobardi, si avvale di collaborazioni artistiche non solamente legate al mondo teatrale, ma anche a quello delle arti visive, del circo, della musica e del cinema. Nel 1999 vince il premio Scenario con lo spettacolo CORE. Nel 2000 si dedica all’opera di Eduardo De Filippo in un percorso sperimentale e drammaturgico sfociato in Natale in casa Babbaluck. Del 2002 il progetto Collezione, installazione-spettacolo nato dal desiderio di sviluppare e ampliare l’interazione dei linguaggi. Il loro ultimo spettacolo Stupìdo, è dedicato al duo tragicomico Stanlio e Ollio.

Ninetto Davoli e Vittorio Gassman in "L'altro enigma"
Ninetto Davoli e Vittorio Gassman in “L’altro enigma”

Cortile Auditorium Comunale
venerdì 1° luglio ore 22.30 – ingresso libero
Visioni Pasolini
L’altro enigma 
da Affabulazione di Pier Paolo Pasolini
scritto, prodotto e diretto da Vittorio Gassman e Carlo Tuzii
«Riassumiamo: i padri vogliono far morire i figli (perciò li mandano alla guerra) mentre i figli vogliono uccidere i padri (per questo, per esempio, protestano contro la guerra disprezzando pieni di fierezza la società dei vecchi, che la vuole). Ebbene, io anziché voler uccidere mio figlio… volevo esserne ucciso. E lui non voleva né uccidermi né lasciarsi uccidere!… Ma come avrai capito questa è la storia di un solo padre…». Così Pasolini, nelle parole del protagonista, sintetizza Affabulazione, la sua sofferta e provocatoria versione dell’Edipo di Sofocle, riletto come un serrato corpo a corpo tra gli esponenti di due generazioni successive, carico di violenza e risonanze affettive.

Giardini via Sottocastello
sabato 2 luglio ore 17.30 – ingresso libero
Visioni Pasolini
Il teatro nell’opera di Pier Paolo Pasolini
a cura di Massimo Marino
Pier Paolo Pasolini è stato studiato da molti punti di vista, mettendo in risalto ora la sua produzione poetica, ora la prosa e la saggistica, ora la cinematografia e l’impegno poetico nel leggere il suo tempo… scriveva tutti i giorni, e conservava tutto… si ha quasi l’impressione che ogni sua opera sia solo un capitolo di un’opera più vasta che è la produzione di tutta la sua vita. Anche il corpus delle tragedie occupa un posto di rilievo nell’universo letterario del secondo Novecento, facendo di Pasolini uno degli autori italiani più rappresentati in Europa e in patria dopo Pirandello. La sua produzione teatrale nasce dalla terra friulana fin dalla giovinezza arrivando poi alle sei tragedie borghesi maggiormente conosciute: PiladeOrgiaAffabulazionePorcileCalderón e Bestia da stile, di carattere marcatamente autobiografico e con una netta coloritura antiborghese. A ben guardare, segni di teatralità sono comunque presenti in tantissimi suoi scritti che alla scena non erano destinati… e come in ogni sua opera, anche nel teatro, Pasolini ha avuto uno sguardo quasi d’anticipo, premonitore, sperimentale e innovatore.

Teatro Comunale
sabato 2 luglio ore 20.15 – ingresso € 10,00
Secondo Pasolini. Evento innaturale 
Teatro delle Ariette
con il lavoro di Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Gregorio Fiorentini, Stefano Pasquini, Claudio Ponzana
Secondo Pasolini è una camminata, e una sosta… bisogna avere scarpe comode per seguire il corteo di quattro uomini che reggono una portantina e due donne che hanno sulla schiena due grandi gerle… assieme a loro il poeta friulano funge da compagno di viaggio. Ogni tanto devono fermarsi « perché il mio giogo è soave, il mio carico leggero», dice una voce registrata mentre partono le note della Passione bachiana dal Vangelo secondo Matteo di Pasolini. Ad ogni sosta se ne ascoltano frammenti registrati, a volte
sono gli attori a dar loro voce… Si arriva… spontaneamente ci si siede in circolo… posano il baule e le gerle. Spuntano bottiglie e bicchieri, viene stesa una tovaglia. Comincia a girare il vino, mentre affettano il pane fatto in casa, il formaggio, il salame. Intanto tirano su tre croci e vi appendono un telo bianco, uno schermo. Ormai è quasi buio. Rivedremo le immagini del Vangelo pasoliniano, ascolteremo cosa ci dicono ancora le sue parole. Fino a tardi. D’improvviso vicino appare una piccola luce in movimento, poi tante, tutt’intorno… si riempie di lucciole. Per Pasolini la scomparsa delle lucciole era stato il segnale visibile di un mutamento intervenuto nella società italiana, questo inaspettato ritorno può riempirsi di una singolare commozione.
[NON CENATE. NON METTETE I TACCHI A SPILLO. NON INDOSSATE SOLTANTO UNA CANOTTIERA]

10.“Le ceneri di Gramsci”. Una installazione di Alfredo Jaar
Studio Miscetti
Roma
maggio – 15 luglio 2005

Lo Studio Miscetti di Roma presenta una nuova installazione di Alfredo Jaar, concepita appositamente per lo spazio, dal titolo Le ceneri di Gramsci. La scelta del titolo è un omaggio alla poesia di Pier Paolo Pasolini, il grande artista e uomo di pensiero che continua a essere non solo per Jaar occasione di riflessione ed esempio di coerenza etica e intellettuale.
Le ceneri di Gramsci è un lavoro in cui fotografia, movimento e luce, elemento fondamentale e ricorrente nelle opere di Jaar, si ritrovano uniti da un modello di architettura, che diventa una metafora, quasi una proiezione di quel mondo nuovo inseguito e profetizzato dai due intellettuali presi come saldi riferimenti dall’artista.
La foto dell’esplosione di una stella, che si riflette in un gioco di specchi in movimento continuo e ripetuto, rimanda al potere evocativo delle parole e dei pensieri audaci, che superano gli ostacoli spazio-temporali e s’impongono in maniera folgorante, decisi a perseverare nel tempo.
Da tempo Antonio Gramsci è un’importante figura di riferimento nel lavoro di Jaar: le opere e il costante impegno nel testimoniare e difendere le proprie idee con i suoi scritti dal carcere, tradotti e diffusi in tutto il mondo, hanno influenzato l’opera dell’artista tanto da condurlo all’ideazione di un ciclo di opere che costituiscono La trilogia di Gramsci, di cui il lavoro qui presentato costituisce l’atto finale. La trilogia, come tutti i lavori di Jaar, si sviluppa sulla base di un’esperienza personale vissuta a Roma: la visita al Cimitero Acattolico, dove è seppellito Gramsci, proseguita con una passeggiata nella città dove l’artista si trova coinvolto in un’imponente manifestazione per la pace. Da qui la realizzazione di un lavoro fotografico e installativo dal titolo Infinite cell, presentato, come prima parte della trilogia nel dicembre del 2004 dalla galleria Lia Rumma a Milano.

«Gramsci è uno dei più acuti e illuminanti intellettuali dei nostri tempi bui. Il suo pensiero politico radicale e la sua formidabile analisi culturale sono oggi a mio parere più necessari che mai per affrontare il nuovo fascismo che incombe sul nostro XXI secolo. Questi progetti sono anche un modesto omaggio a Pier Paolo Pasolini, un artista incomparabile che ammiro enormemente e la cui produzione culturale rappresenta un vero e proprio modello di resistenza. I film, le poesie e gli scritti critici di Pasolini ci offrono un’applicazione pratica chiara e coinvolgente dei concetti radicali di Gramsci. Di fronte a tanto fulgore posso solo citare Giuseppe Ungaretti, uno dei miei poeti preferiti: “M’illumino/ d’immenso”»
[Alfredo Jaar, Roma, maggio 2005].

L’intervento di Alfredo Jaar a Roma vanta anche una doppia appendice letteraria. Da un incontro diretto e un dialogo serrato con l’artista cileno, Gianni Vattimo ha realizzato un testo inedito per il catalogo della mostra, insieme alla nuova pubblicazione del poema di Pier Paolo Pasolini Le ceneri di Gramsci.

Cileno, residente a New York, Alfredo Jaar è artista, architetto e filmmaker, attivo e riconosciuto sulla scena internazionale fin dalla metà degli anni ’80. Ha realizzato opere con un forte senso di coerenza e responsabilità sociale, affrontando temi di grande urgenza e rilevanza che l’informazione pubblica spesso tende ad omettere.

Studio Stefania Miscetti
via Delle Mantellate 14, Roma
+39 0668805880 (info), +39 0668805880 (fax)
mistef@iol.it
orario fino al 15 luglio
ingresso libero 

"Le ceneri di Gramsci", installazione di Alfredo Jaar
“Le ceneri di Gramsci”, installazione di Alfredo Jaar

 

11.”Suoni corsari”
Parma
12 luglio 2005

Martedì 12 luglio alle ore 21.00, nell’ambito della rassegna “NotteTempo”, presso la Casa della Musica di Parma, il “Roberto Bonati Quartetto” terrà un concerto dedicato a Pier Paolo Pasolini nel trentennale della morte

Suoni corsari
Roberto Bonati contrabbasso e composizione
Sabina Macculi voce
Riccardo Luppi flauto, sax soprano e tenore
Alberto Tacchini pianoforte

Nel trentennale della morte.  Frammenti di memoria, Liriche voci, Parole, Immagini come quadri, Appunti, Per ricordare, La passione, La speranza, L’utopia, Suoni di campane, Luci e silenzi.

Roberto Bonati, presidente dell’Associazione e Direttore Artistico del Festival  “ParmaJazz Frontiere”, contrabbassista, compositore e direttore d’orchestra, si diploma in contrabbasso presso il Conservatorio di Alessandria nel 1986 e l’anno successivo si laurea con lode in Storia della Musica presso l’ Università Cattolica di Milano. Ha studiato composizione con G. Maselli e Herb Pomeroy e direzione d’orchestra con G. Serembe e L. Salomon. Dal 1996 è Direttore Artistico del Festival “ParmaJazz Frontiere”. Nel 1998 ha creato la ParmaJazz Frontiere Orchestra per la quale ha composto le musiche di Le Rêve du Jongleur, I Loves you Porgy, … poi nella serena luce… omaggio ad Attilio Bertolucci e The blanket of the dark-Studio per Lady Macbeth. Ha collaborato con i migliori musicisti italiani e attualmente fa parte del Globo Quartet di Giorgio Gaslini, dell’Ottetto di Gianluigi Trovesi e del Sinquartet di Claudio Fasoli.
Con queste formazioni e con altri prestigiosi musicisti italiani e stranieri ha suonato in Europa, Stati Uniti, Canada, Messico, Tunisia, Cina, Egitto, Mozambico, Kenya, Etiopia. Dal 1985 al 1996 ha collaborato con le Orchestre Sinfoniche della RAI. Con l’Ensemble Garbarino ha partecipato a numerosi festival di musica contemporanea. Dal 1990 al 1993 ha fatto parte dell’orchestra da camera “Il Quartettone”.
Ha composto musiche per il cinema e per la danza. E’ docente di Jazz presso il Conservatorio “A. Boito” di Parma. In veste di insegnante ha collaborato con Siena Jazz (seminari estivi e Corso di Perfezionamento della CEE), col CDPM di Bergamo e col CPM di Milano.Dal 2000 dirige il Laboratorio d’Improvvisazione Talea organizzato da ParmaFrontiere. Ha inciso per le etichette ECM, Soul Note, Splasc(h) Records, Nueva, CAM, MM Records, Egea, Imprint Records, Giulia, ECM.

Per informazioni
ParmaFrontiere-Associazione culturale, Strada XXII Luglio 42, 43100 Parma
t e f (0039) 0521 200688 /  0521 504318

12.“Pier Paolo Pasolini, un poeta, uno scrittore scomodo”
Milano
12 luglio 2005

In onore di Pier Paolo Pasolini i Democratici di Sinistra della Zona 2 di Milano promuovono una manifestazione culturale che si svolgerà martedì 12 luglio 2005 alle ore 21 presso la Villa Pallavicini di Milano, in via Meucci 3.
La serata avrà come tema il ricordo del poeta. Verranno letti alcuni brani tratti dalla sua opera di poeta, narratore e saggista. Con la presentazione di Claudia Bianchi, della Direzione Regionale DS, parteciperanno Daniele Bianchessi, scrittore e giornalista di Radio 24, Oreste Pivetta, giornalista dell’ “Unità”, Pierfrancesco Majorino, segretario milanese DS.
L’iniziativa è promossa e organizzata dai Democratici di Sinistra e dalla Sinistra giovanile della Zona 2 di Milano, in collaborazione con le Associazioni culturali “Villa Pallavicini” e “La traccia”.

13.“Omaggio a PPP al 19.mo Arezzo Wave Festival”
Arezzo
12-17 luglio 2005

Una settimana di grande musica con le star e le promesse del rock italiano e internazionale. E poi, letteratura, cinema, teatro, sport, fumetto, fotografia. Per promuovere la cultura giovanile in tutte le sue forme. Nell’ambito della 19.ma edizione è previsto un omaggio a Pier Paolo Pasolini il 12 e 13 luglio 2005.

ArezzoWave: il fascino di un palcoscenico che da molti anni segnala agli amanti della musica i talenti dell’underground italiano pronti ad affermarsi sulla scena musicale internazionale.Più di 200.000 persone, 11 palchi, oltre 140 eventi, 22 nazioni di provenienza sono i dati essenziali della manifestazione.
“Due Festival al costo di zero”, con queste parole il fondatore Mauro Valenti ha presentato “Arezzo Wave” 2005, giunto alla XIX edizione; Valentini si riferisce al Music Wave al Cult Wave: il primo è principalmente dedicato alla musica (rock, pop, contemporanea), mentre il secondo è una finestra su cinema, fumetti, cabaret, fotografia, teatro e letteratura, ideato e concepito non come un contorno ma con una sua “personalità” ben definita.
“Arezzo Wave” 2005 ospiterà una nuova sezione dedicata al cinema denominata CineWave. E per ricordare i trent’anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini una parte del festival sarà dedicata a proiezioni, incontri, dibattiti nel ricordo del grande regista scomparso nel 1975.

Le manifestazioni in onore e ricordo di Pier Paolo Pasolini
La nuova sezione CineWave inaugura la sua attività con una serie di iniziative denominate Omaggio a Pier Paolo Pasolini in ricordo del grande poeta scomparso trent’anni or sono: una conferenza-spettacolo (Enrico Ghezzi, Carlo Lucarelli, Ninetto Davoli), l’azione scenica di Carlo Lucarelli sulla ricostruzione del delitto Pasolini e una rassegna cinematografica (al cinema Corso).
Nei giorni successivi, l’attività didattico-seminariale di CineWave proporrà gli incontri con i registi Emir Kusturica e Matteo Garrone.
Ed ecco in dettaglio il programma dell’ Omaggio a Pier Paolo Pasolini.

12 luglio 2005, ore 16
Word Stage
Testimonianze, letture, canzoni, ricordi
Nel trentennale della sua morte è sembrato indispensabile rendere omaggio a Pier Paolo Pasolini, alla sua vita e alla sua opera con un’attenzione particolare alla sua cinematografia. Gli ospiti della conferenza-spettacolo sono invitati a testimoniare, ricordare, leggere brani tratti dai suoi scritti o a  interpretare canzoni scritte per lui o che gli sono dedicate e portare contributi alla comprensione dell’opera e della personalità del regista.
Gli invitati all’omaggio pasoliniano sono Carlo Lucarelli, Ninetto Davoli, protagonista di numerosi film di Pasolini, Padre Virgilio Fantuzzi, critico cinematografico di “Civiltà Cattolica”, Pino Bertelli, fotografo e autore del libro Pier Paolo Pasolini: il cinema In corpo, Enrico Ghezzi, conduttore di “Fuori Orario” e critico cinematografico,  Eugenio Bennato, cantautore e amante dell’opera pasoliniana che lo ha accompagnato da sempre.

12 luglio 2005, ore 18
Word Stage
Pasolini, un delitto italiano di Carlo Lucarelli
con Beatrice Renzi, Isadora Angelici e Luca Serrani
Accompagnamento musicale di Nicola Negrini e Lucio Morelli
Carlo Lucarelli è un grande scrittore, ma è noto a tutti anche per la sua straordinaria capacità di ricostruzione e affabulazione che gli ha consentito di condurre da tanti anni una trasmissione di grande successo per la Rai sulla ricostruzione dei casi misteriosi, mai risolti in Italia.
In questa edizione del Festival, a trent’anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, morte per omicidio, selvaggiamente consumato, Arezzo Wave propone un percorso dedicato proprio al grande artista. In questo percorso una delle perle è rappresentato da questo spettacolo: Carlo Lucarelli, in anteprima assoluta, ricostruisce il delitto Pasolini, anche a seguito delle recentissime rivelazioni che rimettono in discussione la “sepoltura giuridica” del caso.

13 luglio 2005, ore 20
CineWave, Cinema Corso
Proiezione di La ricotta [episodio da Ro.Go.Pa.G.] (1963)
scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini, con Orson Welles, Mario Cipriani, Laura Betti, Edmonda Aldini, Vittorio La Paglia, Maria Berardini Rossana Di Rocco, Tomas Milian

La ricotta è una denuncia della decadenza morale dell’uomo contemporaneo. Pasolini si serve di uno dei simboli del cristianesimo, la Passione di Cristo, per rappresentare, attraverso l’immoralità della troupe di quel set cinematografico, il vero Cristo: Stracci. Stracci ha una duplice funzione: rappresenta il sottoproletario sacrificato al vuoto borghese e l’incarnazione reale e  contemporanea del Cristo. Stracci viene sacrificato, condannato a morte dalla ferocia di un mondo gretto e teso al consumo a tutti i costi.

13 luglio 2005, ore 21
CineWave, Cinema Corso
Proiezione di Uccellacci e uccellini (1965)
scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini, con Totò, Ninetto Davoli, Femi Benussi, Francesco Leonetti

«Uccellacci e uccellini è stato il mio film che ho amato e continuo ad amare di più, prima di tutto perché come dissi quando uscì è “il più povero e il più bello” e poi perché è l’unico mio film che non ha deluso le attese. Collaborare con Totò “reduce da quegli orribili film che oggi una stupida intellighenzia riscopre” fu molto bello: era un uomo buono e senza aggressività, di dolce cera. Voglio ricordare anche che, oltre che un film con Totò, Uccellacci e uccellini è anche un film con Ninetto, attore per forza, che con quel film cominciava la sua allegra carriera. Ho amato moltissimo i due protagonisti» [Pier Paolo Pasolini].

13 luglio 2005, ore 22.30
CineWave, Cinema Corso
Proiezione di Pier Paolo Pasolini: le ragioni di un sogno (2001)
regia di Laura Betti, con Francesca Archibugi, Bernardo Bertolucci, Mimmo Calopresti, Sergio Citti, Franco Citti, Mario Cipriani, Pappi Corsicato, Ninetto Davoli, Mario Martone, Enzo Siciliano

«Ho fatto un film sognando le parole di Pier Paolo immerse in tutto ciò che da tempo non lo riguarda, come un’enfatica, mondana e stridente democrazia, una falsa capacità di capire una non troppo furtiva apologia della bassa cultura… bassa, strisciante, penetrante e capace di una potente e vorace assimilazione. Ho fatto un film comunque certa della sua ineffabile e straordinaria ironia nello scuotersi di dosso la polvere di tanto beato e approvato orrore ma anche dal suo immenso amore per le vittime che sanno di poesia. Un buon odore…» [Laura Betti].

13 luglio 2005, ore 23.30
CineWave
Mostra di documenti manoscritti, note, appunti, foto, romanzi e saggistica messi a disposizione dalla Mediateca Regionale Toscana; inoltre, un video su Pasolini di Enrico Ghezzi.

Le iniziative di Arezzo Wave sono gratuite. Tutti i partecipanti del festival sono comunque invitati a contribuire con la stessa generosità con la quale, lo scorso anno, è stato possibile costruire due sale operatorie per il centro chirurgico di Emergency in Afghanistan. Le iniziative di quest’anno sono quattro: “Solidarietà in buone mani”, Onlus nata dall’impegno di Fabrizio Meoni e Padre Arturo Buresti; il “Progetto Provinciale a favore delle vittime dello tsunami in India”; il progetto Ucodep a favore dello Sri Lanka; l’iniziativa “un cuore si scioglie” di Unicoop Firenze, a favore dell’adozione a distanza. L’intero incasso della partita di calcio Smemoranda Comedians vs Nazionale Scrittori sarà devoluto a queste iniziative.

Per il programma completo delle manifestazioni, www.arezzowave.com.   

14.“Omaggio a Pasolini con i Motus”
Ancona
15 luglio 2005

La Mole Vanvitelliana di Ancona accoglierà l’omaggio a Pasolini e Fassbinder dei Motus, uno dei gruppi italiani più interessanti nati negli anni ’80.
Alla compagnia riminese diretta da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, Inteatrofestival dedica una “personale” iniziata con un workshop, e che si concluderà dal 13 al 15 luglio ospitando due spettacoli: il nuovissimo Piccoli episodi di fascismo quotidiano, ispirato a Rainer Werner Fassbinder e l’omaggio a Pier Paolo Pasolini Come un cane senza padrone.
Il “Progetto Motus” – questo il nome dell’ultimo appuntamento del Festival internazionale – è ospite ad Ancona di “Villard6”, sesto seminario itinerante di progettazione che coinvolge tredici Facoltà di architettura italiane e straniere.
Il teatro dei Motus affonda le radici nella ricerca filmica, nelle arti visive, nella fotografia, nell’impegno civile. Così sarà per lo spettacolo Piccoli episodi (di scena dal 13 al 15 luglio, alle ore 21), un evento unico nato appositamente su e per la città di Ancona. L’azione scenica sarà infatti interpolata da video girati nell’ambito di un workshop, con attori professionisti che nel capoluogo dorico sono andati a “scovare” esempi di fascismo quotidiano, situazioni violente “di strada” al limite della docu-fiction.
«Abbiamo scelto un testo di riferimento – raccontano Casagrande e Nicolò – che a nostro parere, pur essendo poco conosciuto e rappresentato, sta assumendo una attualità sconcertante, come Pre-paradise sorry now del 1969, scritto da Fassbinder agli inizi della sua carriera, che contiene cruciali temi materializzatisi nei suoi film ed in molte altre pièce teatrali, prima fra tutte Katzelmacher». Pre-paradise sorry now è uno scritto che tratta della relazione malata fra Ian e Myra, due giovani amanti (lui dominante, lei succube), infervorati dal fascino per il nazismo e tutte le forme di rigida sopraffazione e intolleranza, tipici dell’ignoranza e della frustrazione sociale. Conducono una doppia vita: di giorno insospettabili impiegati e di notte, al chiuso dell’appartamento di Ian, tra rituali sadomaso e letture di Sade, iniziano una serie di inquietanti esperimenti su giovani vittime, rapite da entrambi durante scorribande per le periferie della città (… e qui c’è il nesso con un fatto di cronaca realmente accaduto in Inghilterra, negli anni ’60), verso le quali, accecati da teorie sulla razza pura, compiono intollerabili torture che le conducono alla morte.Gli agghiaccianti dialoghi tra i due sono inframmezzati da discussioni derivate da brevi episodi di “fascismo quotidiano” e da “liturgie” poetiche, con eventi filmati per le vie di Ancona dai partecipanti al workshop. Lo spettacolo, ideato e diretto da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, con l’assistenza di Marco di Stefano e la consulenza letteraria di Luca Scarlini, è interpretato da Dany Greggio e Nicoletta Fabbri con immagini video di Daniela Nicolò e Simona Diacci.

Venerdì 15 luglio alle ore 23 Intaetrofestival proporrà sempre dei Motus lo spettacolo Come un cane senza padrone tratto da Petrolio di Pier Paolo Pasolini, con Dany Greggio e Franck Provvedi, narratrice Emanuela Villagrossi.
Lo spettacolo propone un itinerario lacerato tra la nuova periferia e il deserto, un viaggio Roma-Napoli, abbagliato dalla luce d’agosto, alla ricerca del lato oscuro delle città, là dove gli effetti della globalizzazione forzata hanno partorito i loro mostri peggiori. La descrizione pasoliniana della periferia si traduce nello spettacolo in una videoinstallazione a tre pannelli realizzata con lunghi piani-sequenza dai tre lati dalla macchina in corsa. Un evento non-spettacolare che tenta, per sovrapposizioni, per rabbia e per amore, di incarnare la estrema e disperata poliedricità creativa di Pasolini.

Info
info@inteatro.it, www.inteatro.it

15.”Omaggio PPP al 19.mo Festival VolterraTeatro”
Volterra
18 – 31 luglio 2005

Dal 18 luglio al 31 luglio 2005 si svolge, a Volterra e nei Comuni di Pomarance, Castelnuovo V.C., Montecatini V.C. e Monteverdi M.mo, la XIX edizione del Festival “VolterraTeatro”, organizzato dall’Associazione Carte Blanche, per la direzione artistica di Armando Punzo e in collaborazione con Armunia Festival Costa degli Etruschi. Si rinnova anche la collaborazione con il Teatro Metastasio Stabile della Toscana e il Premio Scenario per la promozione di giovani compagnie.
Tra le moltissime manifestazioni teatrali, segnaliamo un omaggio particolare a Pier Paolo Pasolini con il “Progetto Compagnia della Fortezza”: Appunti per un film  è il nuovo spettacolo della Compagnia della Fortezza, composta dai detenuti attori del Carcere di Volterra diretta da Armando Punzo. Il lavoro nasce dall’esigenza di percorrere ancora “un’altra strada” nel tentativo disperato di raccontare la realtà, che si dimostra sempre più imprendibile e irreale. Un film raccontato e immaginato. Una sorta di rincorsa a documentare il tentativo di dire qualcosa, come dirlo, se ha ancora senso di dire. Un lavoro sull’identità, sul nostro tempo. (dal 25 al 28 luglio, Carcere di Volterra, prima nazionale).
La Fortezza è anche protagonista di una straordinaria installazione all’aperto dello spettacolo P.P.Pasolini ovvero elogio al disimpegno, installazione che diventa palcoscenico del progetto Agorà che vede coinvolti, accanto alla Compagnia, personaggi del mondo dell’arte, della cultura, della scienza e di altre discipline. Tra questi lo scienziato Renzo Tomatis, lo scrittore Stefano Benni, Francesco Gesualdi animatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo, il grande poeta arabo Adonis, il regista Marco Martinelli, il direttore del Teatro Metastasio José Sanchis Sinisterrae, il poeta Giacomo Trinci, i gruppi Ceramiche Lineari Orchi-estra e Klez Gang, rappresentanti di associazioni come Emergency e Slow Food e tanti altri personaggi che presentano le loro “utopie concrete”, tutti insieme per lavorare alla realizzazione di un “nuovo mondo possibile” (31 luglio, Piazza dei Priori, prima nazionale).
Anche i bambini scoprono la magia delle macchine teatrali grazie alla colorata e divertente scenografia dello spettacolo P.P.Pasolini ovvero elogio al disimpegno, luogo ideale per il laboratorio ‘P.P.P. hhh – Percorso creativo rivolto a bambini e adulti: dal teatro a ciò che rimane di un’esclamazione’, a cura di Gianni Gronchi (dal 25 al 31 luglio).

"Elogio del disimpegno".Compagnia della Fortezza, regia Armando Punzo
“P.P.P.ovvero elogio al disimpegno”. Compagnia della Fortezza, regia Armando Punzo

La Compagnia della Fortezza, ha il sostegno del Ministero dei Beni e Attività Culturali, Regione Toscana, Comune di Volterra, Provincia di Pisa, Centro di Formazione Professionale di Volterra, Azienda ASL 5 dì Volterra e in collaborazione con Casa Penale di Volterra.

Presenti a Volterra alcuni dei rappresentanti delle più importanti realtà europee che si occupano di Teatro e Carcere, (RiksTeatern-Svezia, Theatre de l’Opprimé-Francia, Teatro Yeses-Spagna, Aufbruch-Germania, Escape Artists-Inghilterra, Carte Blanche-Italia), invitati per portare la loro esperienza al convegno Teatro e Carcere in Europa, che prevede workshop, incontri e video. Al termine degli incontri proiezione dei video: Rehearsals, film documentario di Lars Norén girato durante il suo lavoro nelle carceri di Stoccolma (27 luglio, Centro Studi S. Maria Maddalena); e Muss es sein …Music! La Musica nelle Strade di Antonia Moro, video realizzato nel carcere di Volterra durante la registrazione dell’ultimo lavoro de Les Anarchistes in cui la Fortezza è presente con una partecipazione straordinaria.
Nell’ambito del progetto dedicato alla Fortezza si inserisce anche lo spettacolo Il libro della vita – primo studio di Mimoun El Barouni, attore della Compagnia della Fortezza, da un progetto di Armando Punzo (dal 25 al 30 luglio, Sotterranei della Pinacoteca, prima nazionale).
Completa il progetto la presentazione della mostra fotografica e del libro catalogo Elogio alla Libertà – Il Pasolini della Compagnia della Fortezza di Stefano Vaja, fotografo che da anni segue e documenta il lavoro della Fortezza. Un racconto, per immagini e parole, di P.P. Pasolini ovvero Elogio al disimpegno. Il testo e le immagini raccontano della faticosa e meticolosa preparazione della scena all’interno di un carcere, delle prove e dello spettacolo sotto un sole implacabile, di una replica speciale per i familiari dei detenuti, e di quando tutto finisce (mostra dal 23 al 31 luglio, Saletta del Giudice Conciliatore – presentazione catalogo 30 luglio, Cortile della Pinacoteca).

Tra le Compagnie ospiti vi è anche il Teatro delle Ariette che presenta il lavoro L’ estate.fine, particolare intreccio tra cibo, teatro e le inquietudini pasoliniane, progetto di Paola Berselli e Stefano Pasquini. L’ estate.fine, nato in un campo di mais, ora vive fuori dal campo, in altri luoghi (teatri, capannoni, parchi…), e si reinventa di volta in volta a seconda dell’ambiente che lo accoglie, ma mantiene un legame intimo e profondo con l’esperienza che lo ha generato. Lo spettacolo, diviso in tre parti (corteo, rito e ultima cena popolare), si ispira a suggestioni provenienti dai testi di Pasolini e dalle vicende biografiche degli attori, riscoprendo, come sempre avviene col Teatro delle Ariette, un rapporto diretto e intenso con la natura. Un rapporto che non può prescindere dal cibo: a chiudere il cerchio è “l’ultima cena popolare”, in cui spettatori e attori condividono a tavola quanto è stato preparato fra una scena e l’altra (29, 30, 31 luglio, Piazza dei Priori).

Per informazioni
t 0588 80392 / info@volterrateatro.it

16.”Musica jazz per PPP a AlberobelloJazz Festival”
Alberobello (Bari)
19 – 27 luglio 2005

Il Festival continua il suo percorso attraverso i sentieri della musica e della ricerca. L’intento resta ancora quello di mettere in comunicazione grandi musicisti internazionali con giovani artisti pugliesi di talento. Non un semplice evento di carattere d’intrattenimento, dunque. Per questo motivo, segnaliamo il patrocinio non solo del Comune di Alberobello, ma anche quello del Conservatorio “N. Rota” di Monopoli, che ha incluso tre dei concerti previsti tra le proprie attività didattiche. Questi concerti infatti vedranno protagonisti specializzandi del Conservatorio, impegnati sotto la direzione di musicisti quali Stefano Battaglia e Gianni Lenoci. Decisiva questa relazione tra artisti di valore, che si incontreranno durante la settimana del Festival per produrre musica ed arte in un contesto sociale ed ambientale unico al mondo.
Due gli eventi di spicco del Festival 2005. Il progetto curato da Stefano Battaglia nel ricordo di Pier Paolo Pasolini (a trent’anni dalla morte, concerto in prima nazionale) e quello di Gianni Lenoci su Steve Lacy (con la presentazione di pezzi inediti del grande musicista scomparso un anno fa). Da segnalare la presenza di Nicola Stilo e di Daniele di Bonaventura, che faranno il loro esordio nella rassegna.

Programma

Prefestival
19 luglio, ore 20.30
Chiostro del Conservatorio di Monopoli
“Il sogno di una cosa”. Pasolini in Musica (atto 1°)
Stefano Battaglia (direzione e composizione) + Combo Alberobello Jazz  e G. Amatulli,  G. Santoro, F. Angiuli features Gianni Lenoci

Festival
20 luglio, ore 21
Piazzale del Trullo Sovrano (Alberobello)
Daniele di Bonaventura + Vertere Strings Quartet
violino I Giuseppe Amatulli, violino II Ida Ninni, viola Domenico Mastro, violoncello Giuseppe Grassi

Nicola Stilo Trio
N. Stilo, pianoforte e flauto, Leopoldo Sebastiani basso, Alessandro Marzi batteria

21 luglio, ore 21
Piazzale del Trullo Sovrano (Alberobello)
Hocus Pocus (Ornitological Obsession)
Gianni Lenoci + (piano, synth, direzione, arrangiamenti) + A. La Volpe, M. Magliocchi, F. Angiuli, F. Massaro, F. Scarafile. V. Gallo, C. Mascolo

22 luglio, ore 21
Piazzale del Trullo Sovrano (Alberobello)
“Il sogno di una cosa”. Pasolini in Musica (atto 2°) 
Stefano Battaglia + Combo Alberobello Jazz  (G. Amatulli, A. La Volpe, G. Santoro, F. Angiuli)

27 luglio, ore 21
Piazzetta Madonna del Rosario (Coreggia di Alberobello)
Gigante- Maggi- Cavallo Trio
G.Gigante batteria, Maggi basso, Cavallo tastiere

Gianni Cappiello Trio
Gianni Cappiello pianoforte, Gianlivio Liberti batteria, Marco Maria Bardoscia basso elettrico e c\basso

direzione artistica Barbara Cupertino e Alberto Maiale

Info
Circolo Arci / ArciTrullo, Corso Vittorio Emanuele 39, 70011 Alberobello (Ba)
t 338 1891500 / 347 5322516
arcitrullo@libero.it / www.alberobellojazz.it

17.”Omaggio a PPP”
Casarsa della Delizia (Pn)
21 luglio – 4 agosto 2005

Casarsa organizza due appuntamenti in ricordo di Pasolini, proposti in due suggestivi luoghi delle cittadine dei dintorni, San Vito al Tagliamento e la frazione di San Giovanni.
Qui di seguito la locandina predisposta per l’occasione.

Locandina delle iniziative per Pasolini (Casarsa)
Locandina del 1° appuntamento per Pasolini di Casarsa

18.Cammeo per PPP a “Laguna movies”
Grado
2 -16 agosto 2005

Due settimane di cinema e spettacolo per valorizzare la forza culturale del Friuli Venezia Giulia, esaltando protagonisti che sono espressione e patrimonio della regione.
Così è stata presentata dall’assessore regionale alla Cultura, Roberto Antonaz, la seconda edizione di “LagunaMovies”, in cartellone dal 2 al 16 agosto a Grado e in laguna, con un’articolata vetrina di proiezioni cinematografiche, incontri e spettacoli, spostandosi in luoghi inconsueti per il cinema, attraversando la laguna all’ora del tramonto e invitando il pubblico nelle calli e negli splendidi campielli della città di Grado.
«Il Friuli Venezia Giulia è, insieme al Piemonte, la regione italiana più ricca di cinema», ha affermato Antonaz in una conferenza cui ieri, 14 luglio, hanno preso parte anche gli organizzatori, Sergio Naitza e Daniela Volpe, il direttore dell’Aiat di Grado Paolo Bisiach e l’assessore alla Cultura di Grado Paolo Quargnali.
«LagunaMovies 2005 – ha annunciato ancora l’Assessore – si pone all’attenzione del pubblico anche per la serata di apertura dedicata al regista carsolino Franco Giraldi ed al suo film La giacca verde (1979, dal racconto di Mario Soldati, con Jean Pierre Cassel, Senta Berger e Renzo Montagnani), una pellicola importante che è stata recuperata e ristampata per essere poi donata alla Cineteca regionale».
Il secondo anno del festival, sarà anche l’occasione per festeggiare i 30 anni della Pimpa, il cartone animato di Francesco Tullio Altan che sarà doppiato in diretta in dialetto gradesano.
Serate tra Giardini Marchesan, Campo Patriarca Elia e anche all’Isola di Mata Safon dove, impegni di lavoro in Africa permettendo, sarà presente il regista Mario Monicelli per la proiezione di I sentieri della gloria, il suo viaggio sui luoghi della Grande Guerra, ideato e diretto da Gloria De Antoni e prodotto dalla Cineteca del Friuli.
Altro anniversario, altri trent’anni da ricordare ma stavolta per una scomparsa, quella di Pier Paolo Pasolini che verrà omaggiato dallo spettacolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti che rappresenteranno Diario sonoro, intervista a Pasolini.
Quattro gustosi film per i ragazzi nello spazio LagunaCartoon, un ciclo comprendente anche Gli Incredibili, La profezia delle ranocchie, il celebre gattone Garfield doppiato da Fiorello e il film italiano Totò sapore e la magica storia della pizza. 

19.Omaggio a Pier Paolo Pasolini
nell’ambito di “Aosta Classica 2005”
Aosta
3 agosto  2005

Un musicista non può commuovere gli altri
se non è lui stesso commosso, è dall’anima che bisogna suonare.
(Carl Philipp Emanuel Bach)

Appuntamento conclusivo di “Aosta Classica 2005” e inizio di “Strade del Cinema”. La serata del 3 agosto, con inizio alle ore 21, al Teatro Romano, propone un duplice omaggio a Pier Paolo Pasolini.
Nella prima parte, alcuni allievi dell’Istituto Musicale Pareggiato e della Scuola di Orientamento e Formazione Musicale di Aosta, con la supervisione e la direzione artistica del Maestro Davide Sanson, presentano una inedita rielaborazione di musiche pescate nell’ampio mondo sonoro utilizzato dal regista per sonorizzare i suoi film.
In seconda serata, il contrabbassista Bruno Chevillon ripropone il suo grande monologo pasoliniano PPP ou la rage sublime, ampliandone le suggestioni sonore in collaborazione con alcuni eccellenti musicisti valdostani.

Prima parte
Gruppo da camera degli allievi dell’Istituto Musicale della Valle d’Aosta
Davide Sanson, direzione ed arrangiamenti
Salvatore Livecchi, live computer e composizione
Matteo Arena, chitarra classica
Marco Bazzanella, violino
Fabio Verducci, violino
Federico Puppi, violoncello
Enzo Favre, contrabbasso
Solidea Podda, flauto traverso
Dino Domatti, tromba
Enrico Bandito, percussioni
Giovanni “Zap” Delfino, percussioni

Un progetto originale. Sarebbe riduttivo sintetizzare la figura di Pier Paolo Pasolini con un solo aggettivo. Guardando la sua attività si rimane stupiti, impressionati da una opera che un solo uomo è riuscito, in una vita purtroppo così breve, a concepire. Rinomato principalmente come intellettuale (scomodo) e per le sue opere filmiche, Pier Paolo Pasolini è stato un uomo multimediale a trecentosessanta gradi. La sua produzione, oltre che come regista e sceneggiatore, lo ha visto impegnato anche nella narrativa, nella saggistica, nella poesia, nel teatro, nella pittura, ma nella musica come autore d’importanti testi musicati, scritti a quattro mani insieme all’amico Domenico Modugno, come è Che cosa sono le nuvole?. Analizzando alcune delle sue tante forme d’espressione, il M° Davide Sanson e Salvatore Livecchi, hanno tratto degli spunti per realizzare questo progetto originale per “Aosta Classica 2005”, cercando di fondere in un unico movimento i film di Pasolini, il suo teatro, la sua poesia e la sua musica. Brani originali di Salvatore Livecchi, ma anche destrutturazioni e riletture di brani di repertorio che lo stesso Pasolini scelse per i suoi film (come la “Passione secondo Matteo BWV 244” di J.S. Bach) con brani originali che Ennio Morricone compose appositamente per lui a partire da Uccellacci e uccellini del 1965.

Seconda parte
Bruno Chevillon composizione, direzione e contrabbasso
Riccardo Ruggeri voce
Manuel Pramotton saxofono
Paolo Fromage chitarra
Mauro Gino e Marco Giovinazzo percussioni

Un percorso per guardare ed ascoltare Pasolini. La notte tra il 1° e il 2 novembre 1975, in circostanze ancora non chiarite, Pier Paolo Pasolini moriva sul litorale di Ostia. A soli 53 anni, scompariva la figura più eclettica della cultura italiana del dopoguerra. Pasolini è stato per il cinema, per la letteratura, per la società del nostro Paese un infaticabile costruttore di infuocate ma solide centralità, il polo di riferimento di tensioni molteplici, impossibili da sintetizzare nell’ambito della programmazione di un Festival cinematografico. “Strade del Cinema” ha scelto quindi, nel trentennale della sua tragica scomparsa, di tributargli un duplice omaggio al di fuori dei percorsi tradizionali: da un lato, la produzione, in collaborazione con “Aosta Classica”, della versione “allargata” di PPP ou la rage sublime, performance tra musica e letteratura del grande contrabbassista francese Bruno Chevillon, accompagnato in quest’occasione da un gruppo di eccezionali professionisti valdostani, e dall’altro la proiezione – la prima in Italia dopo le anteprime di Cannes e Bologna – della copia restaurata dalla Cineteca di Bologna di Appunti per un’Orestiade africana, un viaggio lirico tra antiche culture accompagnato dalle musiche di Gato Barbieri. .
[Testi: dal n. 4 del “giornale di Aosta Classica” e dal Catalogo dell’edizione 2005 di “Strade del Cinema”]
Info, www.aostaclassica.it, www.stradedelcinema.it

Ninetto in "Che cosa sono le nuvole?"
Ninetto Davoli in “Che cosa sono le nuvole?”

20.“In memoria di Pasolini”
Festa dell’ “Unità”
Perugia

31 agosto 2005

La Festa dell’ “Unità” di Perugia – Pian di Massiano dedica la serata di mercoledì 31 agosto a Pier Paolo Pasolini. Alle ore 20.30 sono previste Letture su Pasolini con Eleonora Mosconi e Cleo Mastella; alle 21.20, è in programma l’incontro Pasolini, il messaggio di un intellettuale scomodo. Intervengono Fulvio Abbate, scrittore; Gigi Dall’Aglio, regista; Sergio Ragni, docente di Storia del Teatro all’Università per Stranieri di Perugia; Stefania Fiorucci, responsabile Comunicazione DS Perugia.

21.“Il corsaro trent’anni dopo”
Festa Provinciale de “l’Unità”
Pistoia
9 settembre 2005

In un Paese smemorato quale il nostro, abbiamo ritenuto che anche un’iniziativa poco originale, come parlare di Pasolini nel trentennale della sua morte, potesse avere un qualche valore.
Non vorremmo, però, indulgere in un oleografico ritratto, bensì – per non tradire la memoria del poeta di Casarsa – riflettere sulla sua complessa figura di intellettuale.
Tre relatori, coordinati dal critico e poeta Martino Baldi,  cercheranno di restituire da angolature diverse e complementari la ecletticità pasoliniana: in particolare Silvia De Laude illustrerà le ragioni che hanno presieduto alla redazione della monumentale opera omnia mondadoriana; Marino Biondi si occuperà dell’aspetto critico, soprattutto di critica del potere, con riferimento a Petrolio; Roberto Chiesi, infine, tratterà delle “immagini del rifiuto” nella cinematografia di Pasolini.

Federazione pistoiese dei Democratici di Sinistra
Festa Provinciale de “l’Unità”, Piazza Oplà, Zona Stadio,  Pistoia
venerdì 9 settembre 2005, ore 21.30
sotto la tenda – (Spazio dibattiti)

relatori
Silvia De Laude, curatrice dei “Meridiani” Mondadori dedicati a Pasolini
Marino Biondi, docente di storia della critica e della storiografia letteraria presso l’ateneo fiorentino
Roberto Chiesi, curatore del Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini

*Foto in copertina: © Elio Ciol