2005. Omaggi a PPP trent’anni dopo. Parte terza

PAGINE CORSARE

Fondo Angela Molteni

La vita

Una terza sessione per raccogliere altre iniziative organizzate in Italia e all’estero nel ricordo di Pasolini nel 2005, a trent’anni dalla morte.

1.Radiogiornale di “Radio Vaticana”
anno XLIX n. 306
Testo della trasmissione di mercoledì 2 novembre 2005
servizio di Luca Pellegrini
con una testimonianza di padre Virgilio Fantuzzi

La notte tra l’1 e il 2 novembre 1975 veniva ucciso Pier Paolo Pasolini. Trent’anni dopo il Comune di Roma, per ricordare l’intellettuale friulano, ha realizzato un nuovo monumento all’ Idroscalo di Ostia, nel luogo in cui venne trovato il suo cadavere barbaramente massacrato.
La capitale italiana, dove Pasolini scelse di vivere a partire dal 1950, ha organizzato  una rassegna di momenti di arte, cinema, teatro e  occasioni di dibattito. Sulla figura di Pier Paolo Pasolini, complessa e anche discussa ma senz’altro significativa nel panorama culturale italiano del secolo scorso, ascoltiamo il servizio di Luca Pellegrini.

* * *

Chi davvero morì in quella tragica notte di trent’anni fa ad Ostia? Cultura, società e politica ancora si domandano chi fu davvero Pier Paolo Pasolini, sospeso tra i versi della poesia, il romanzo popolare, il saggio letterario e il cinema di onirica visione, religiosa passione o turpe degrado. Esempio di un’indomabile, patriottica coscienza ancora traumatizzata dagli echi della guerra e delle violenze, figlio fedelissimo della sua terra e di una madre cui non esitò ad affidare il ruolo di Maria nel suo Vangelo cinematografico, non privo di ispirazione religiosa. In fondo un ribelle alle convenzioni, alle imposizioni e a ogni tipo di fariseismo pratico, Pasolini fu testimone non muto, ma eloquentissimo, di un’Italia problematica, non scevra di ingiustizie, di vite ai margini e violente, vite povere e disperate, una Italia che rimaneva indifferente a queste critiche taglienti e sofferte sollevate da un artista indomito e, pur nelle sue tante contraddizioni, coraggioso. Pasolini, non un martire laico, ma un laico profeta il cui pensiero e dubbio non sono stati travolti né dal tempo impietoso né da una morte orribile. Ma l’opera di Pier Paolo Pasolini continua oggi a provocare la cultura e l’arte italiane?

Padre Virgilio Fantuzzi
Padre Virgilio Fantuzzi

Risponde, al microfono di Fabio Colagrande, padre Virgilio Fantuzzi, critico cinematografico di “Civiltà Cattolica”:
«Lui stesso, Pasolini, è stato una figura di opposizione. Lo ricordano in tanti, immagino, perché questo mondo ha bisogno di qualcuno che dica che le cose, come stanno, non vanno bene. Pasolini considerava la figura di Gesù, in particolare, Gesù di Matteo, come una figura di opposizione, un grande contestatore nei confronti di una società che si avviava verso un futuro contrassegnato dal cinismo, nel rapporto tra gli uomini, nel rapporto tra le nazioni. Sono contento che sia ricordato da tanti e spero che questo ricordo possa fare del bene».

2. Il programma di Bologna per PPP
Una targa per Pier Paolo Pasolini e Laura Betti
e due mostre
Bologna
2 novembre 2005

“I ragazzi sono tornati a Bologna”. I volti di Pier Paolo Pasolini e Laura Betti, immessi su una targa commemorativa, occupano un posto d’onore nel cortile della Manifattura delle arti.
Nel giorno del trentesimo anniversario della morte del regista e intellettuale, si è tenuta l’inaugurazione, con il sindaco Sergio Cofferati, Giuseppe Bertolucci, presidente della Cineteca, e la cantante Giovanna Marini, che stasera all’Arena del Sole presenterà in prima assoluta  Le ceneri di Gramsci, su testi di Pasolini. In contemporanea si inaugurano anche due mostre e una retrospettiva dedicata a quella che Bertolucci definisce «la più straordinaria coppia di fatto che abbia mai incontrato nella mia vita», alludendo al sodalizio artistico e umano che per tanti anni unì l’intellettuale all’attrice.
Forte per entrambi il legame con Bologna, ultimo e definitivo approdo per il Fondo Pasolini (conservato proprio alla Cineteca), un immenso repertorio bibliografico (e non solo) che Laura Betti mise insieme in 30 anni di lavoro.
Laura Betti. Illuminata di nero è il titolo della prima esposizione temporanea, allestita nel Quarto spazio del dipartimento di musica e spettacolo di via Azzo Gardino. «Più che una mostra – osserva Bertolucci – un altarino», visto che vi si trovano molti oggetti personali dell’attrice.
In via Riva Reno, nella sala espositiva della Cineteca, fino all’8 gennaio 2006, è invece allestita la mostra Una strategia del linciaggio e delle mistificazioni, dedicata alla deformazione dell’immagine di Pasolini da parte dei media negli ultimi venti anni della sua vita.
«Sono contento che i ragazzi siano tornati a Bologna», dice il sindaco citando una frase della stessa Betti. «Quando i giovani passeranno da qui, troveranno parte della nostra memoria e non potranno fare a meno d’interrogarsi».

3.”Le parole di Pier Paolo Pasolini”
serata registrata il 2 novembre 2005 all’Auditorium di Roma
Una trasmissione di Rai Sat Premium
25 novembre 2005

RaiSat Premium (canale 122 di Sky) trasmette il 25 novembre 2005, ore 23.30 (con replica il 26 novembre, ore 4,25) dalla “Biblioteca di Auditorium” di Roma  Le parole di Pier Paolo Pasolini – Pasolini trent’anni dopo. Uno tra noi [durata 1:29:44]. Si tratta di una serata di musica e testimonianze per ricordare Pier Paolo Pasolini a trent’anni dalla tragica scomparsa.
La serata è stata promossa dal Comune di Roma, nell’ambito delle manifestazioni culturali “Uno tra noi” dedicate allo scrittore, in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma, ed è stato registrato il 2 novembre scorso da Rai Sat all’Auditorium di Roma. Lo spettacolo sarà preceduto, alle 23.00, da uno Speciale di RaiSat Auditorium interamente dedicato alla manifestazione.
Un ringraziamento ad Alessandra Giorgi di Rai Sat per la segnalazione.

4.“Pasolini e il Friuli. Pasolini e il popolo”
Biblioteca 
Campolongo al Torre   (Udine)
venerdì 18 novembre 2005

Poeti, attori, critici e giornalisti incontrano il pubblico per riproporre ed attualizzare alcuni temi pasoliniani. Cinque tappe per parlare di poesia, mutamento antropologico, giustizia sociale, cinema ed eros, media e omologazione culturale ed insieme immergersi nel mondo di Pasolini … anche solo per poco.
L’incontro, in programma alla Biblioteca di  Campolongo al Torre alle ore 20.30 del 18 novembre 2005, è promosso nell’ambito dei “Percorsi Pasolini” curati, a trent’anni dalla scomparsa del poeta, dall’Associazione Culturale Teatro Pasolini e dal Teatro Miela, con il sostegno del Comune di Cervignano e della Regione Friuli Venezia Giulia.
“Molto di ciò che Pier Paolo Pasolini -si legge nel programma di presentazione – creerà  e immaginerà, molto di ciò che vivrà  e del modo in cui lo vivrà, trova origini e motivazioni nel suo periodo friulano. La lotta e la contestazione, l’amore per il popolo, la lacerazione delle contraddizioni, il senso di estraneità e la volontà di appartenenza, l’entusiasmo riversato nella ricerca di una nuova lingua, di nuovi modelli e strumenti di comunicazione, assumeranno qui una loro prima forma . Tematiche e centri di interesse individuati in questo periodo resteranno nella sua poetica nonostante il variare, con gli anni, dei suoi mezzi di espressione e dei suoi soggetti di analisi. Resterà soprattutto lo sguardo rivolto alle realtà popolari e pre-industriali, in grado, forse, di fornire antidoti contro l’avanzare della società dei consumi. Dovremmo chiederci  quale  valenza possa avere oggi il suo discorso”.

Durante l’incontro, condotto dalla studiosa di cinema e fotografa Katia Bonaventura,  gli attori Alessandro Mizzi e Guido Feruglio daranno lettura del testo di Pier Paolo Pasolini Il Friuli (1953), in origine un documentario audio sulla regione del Friuli ricco di echi dialettali e di atmosfere popolari, facente parte del programma radiofonico “Paesaggio e scrittori”.
Seguirà la proiezione del video Pasolini in Friuli.
Il programma propone letture e proiezioni di documenti audio/video provenienti dagli archivi di Teche RAI, Cinema Zero, Archivio Bonawentura Miela, Centro Studi Archivio Pasolini di Casarsa.

Seminario per Pasolini a Parma. Manifesto
Seminario per Pasolini a Parma. Manifesto

5.“Pier Paolo Pasolini. Uno scandalo intellettuale, un pensiero attuale” 
Seminario di studi
Cinema Edison d’essai
Parma

ingresso libero
sabato 19 novembre 2005

Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca 
di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, 
di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti 
anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati
e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce 
la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero.
(Pier Paolo Pasolini, “Corriere della Sera”, 14 novembre 1974)

Il 2 novembre 1975 moriva Pier Paolo Pasolini, scrittore, poeta, regista e acuto interprete del suo tempo. La sua diversità, il suo vero scandalo, non fu tanto nella condizione di omosessuale che gli costò processi e persecuzioni, quanto nella coraggiosa testimonianza di intellettuale non allineato, mai diplomatico, non imbrigliato da vincoli di opportunità, mosso solo dal bisogno di analizzare la realtà con parole che spesso possedevano la forza dirompente della verità.
In occasione del trentennale, Solares Fondazione Culturale e l’Associazione “Critica e conflitto” ricordano la figura di Pasolini e la straordinaria attualità del suo pensiero e della sua attività di poeta, giornalista, scrittore e regista. Il seminario di studi Pier Paolo Pasolini. Uno scandalo intellettuale, un pensiero attuale, in programma sabato 19 novembre alle ore 15.00 presso il Cinema Edison d’essai, vuole essere un’occasione per riflettere, insieme a chi ha raccolto l’eredità morale e intellettuale di Pasolini, sulla sua lucida e profetica capacità di analizzare le profonde trasformazioni e contraddizioni provocate dal consumismo omologante e dal degrado neocapistalistico nel tessuto sociale di un’Italia in radicale rottura con se stessa e il suo passato.
In apertura (ore 15.00), è prevista la proiezione di Dodici dicembre (1972), girato da Pasolini con Giovanni Bonfanti e altri militanti di Lotta Continua, nella versione restaurata dal “Fondo Pasolini”, tagliata e rimontata da Adriano Sofri e Laura Betti (1995, 42′). Un film-viaggio nell’Italia dell’autunno caldo, della strage di stato, della rivolta di Reggio Calabria, dell’incontro tentato tra proletari antichi e giovani rivoluzionari. Ingresso libero.

Interventi
ore 16.00 Giacomo Manzoli (Professore di Storia del Cinema al Dams di Bologna)
Pasolini e la modernità

ore 17.00 Serafino Murri (critico cinematografico, scrittore e regista)
Ritratto del cineasta da vivo. L’estetica militante nell’opera cinematografica di Pier Paolo Pasolini

ore 17.45 Filippo La Porta (saggista e critico letterario)
Pasolini: uno gnostico antico che amava la realtà

Alle 21.30 verrà proiettato Accattone (1961), film d’esordio e capolavoro di Pasolini, in cui il mondo dei “ragazzi di vita” trova i giusti toni di partecipazione affettiva e interpretazione commossa. Pasolini, mescolando musica sacra, volti proletari e storie di vita, inventa un nuovo modo di fare cinema.
[Ingresso ridotto per i partecipanti al seminario di studi].

Per informazioni:
Solares Fondazione Culturale
t  0521 964803
info@solaresonline.it .

6.”Uccellacci
uno spettacolo di Gianluigi Gherzi
Oda Teatro
Foggia

20 novembre 2005

Debutto nazionale del Teatro “Cerchio di Gesso” in Uccellacci con la regia di Gianluigi Gherzi, uno spettacolo  liberamente ispirato a Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini. A Foggia, ODA Teatro, il 20 novembre 2005, alle ore 19.00, per ricordare Pasolini a trent’anni dalla tragica morte.

Una scheda sullo spettacolo a cura di Giovanna Maffei

Quasi più niente rimane dell’Italia che Totò e Ninetto nel film di Pasolini incontrano nel loro vagabondare senza meta all’interno di un paese che stava vivendo la più grande mutazione culturale e antropologica dello scorso secolo: il passaggio dalla cultura contadina a una cultura fondata sui nuovi riti e le “nuove religioni” della modernizzazione.
Eppure i temi e le provocazioni che Pasolini ha lanciato più di quarant’anni fa continuano a riguardarci. Perché la domanda fondamentale di Pasolini – la possibilità del sacro, di rinominarlo con altre parole all’interno di una società mutante – non solo riguarda anche noi ma è diventata nel tempo ancora più centrale e pressante.
Il nostro Uccellacci sarà in primo luogo la scommessa di porre nuovamente le domande formulate da Pasolini, cercando le nostre parziali risposte, all’interno di uno scenario che Pasolini aveva intuito ma non fatto tempo a vedere: lo scenario della post-modernità.
Ci inoltreremo, avendo come riferimento le avventure di Totò e Ninetto, nelle avventure dei vagabondi e dei migranti di oggi. Migranti che ancora oggi, soprattutto oggi, continuano a partire dal Sud, mossi da necessità materiali ma anche dal bisogno di conquistare un centro, di raggiungere i “punti alti” dello sviluppo, dove si personifica la faccia più lucente e immateriale del progresso, dell’evoluzione tecnologica: l’illusione di scambi personali liberi e liberati, la sfavillante ebbrezza del sentirsi alla moda dentro l’ultimo trend, al passo coi tempi, in anticipo e non in ritardo.
Così partono Sasà e Nino, due giovani trentenni, pronti a tutto pur di raggiungere una meta, un punto prestigioso, pronti a sfidare con ogni mezzo il muro che li separa dal sentirsi al posto giusto, inseriti.
Pronti anche ad accettare qualsiasi umiliazione, qualsiasi patteggiamento, pur di porsi nel cono di quella luce che fa sentire accettati, baciati dai magici riflessi della notorietà, della visibilità televisiva e mediatica.
In questo loro viaggio troveranno una ragazza, una compagna di viaggio, una delle ultime testimoni dell’irriducibile primato dell’anima rispetto alle regole totalizzanti della materialità consumista, della poesia rispetto alle prosaiche apparenze che servono da passe-partout per tutti gli ambienti, della visione rispetto al cieco annegare negli stimoli, nelle illusioni fantasmatiche, nei sogni fatti di omologazione e di imitazione.
Una ragazza che alla fine del proprio viaggio ritroverà dentro di sé le parole visionarie di Pasolini e la stessa “disperata vitalità”, capace di leggere tutto il dolore e il trauma presenti  in un cambiamento furioso, cieco, imposto alle vite attraverso la minaccia dell’emarginazione e dell’esclusione, e, nello stesso tempo, di continuare ad abbracciare il mondo di coloro che, fuori dalla “normalità”, continuano a testimoniare diversità che sono seme fecondo e promessa di futuro.
Lo spettacolo, pur sviluppando una scrittura assolutamente autonoma rispetto all’originale, vuol essere un omaggio all’opera e alla figura di Pier Paolo Pasolini, e, in particolare, a  Uccellacci e uccellini, straordinario film di cui lo spettacolo riprende modalità compositive e stilistiche: la qualità di favola surreale, l’essere opera dove prodigiosamente si fondono colto e popolare, tensione ideologica e irriverente comicità.

Uccellacci
liberamente ispirato a Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini
testo e regia di Gianluigi Gherzi
con Carlo Loiudice, Mariantonietta Mennuni, Ruggiero Valentini
scene Ruggiero Valentini
luci Antonio Lepore
immagini Francesco Bellizzi
musiche Emanuele Menga
oggetti di scena Gino Rizzi

ODA TEATRO
Corso del Mezzogiorno,  II Traversa
71100 Foggia

Totò e Pasolini sul set di "Uccellacci e uccellini"
Totò e Pasolini sul set di “Uccellacci e uccellini”

7.“Padre nostro. 30 anni senza Pier Paolo Pasolini”
Antichi Forni, Teatro Lauro Rossi, Mediateca provinciale
Macerata
14– 30 novembre 2005

A Macerata, manifestazioni e iniziative nel trentennale della tragica scomparsa di Pier Paolo Pasolini con il ricco progetto Padre nostro. 30 anni senza Pier Paolo Pasolini, su idea di Eleonora Lucamarini, Antonio Mingarelli e Paolo Nanni e  a cura di Associazione Sette Arti, Comune di Macerata, Mediateca Provinciale.
Dal 14 al 30 novembre 2005 nei seguenti luoghi: Antichi Forni, Teatro Lauro Rossi, Mediateca provinciale Macerata.

Introduzione 
Padre nostro. “I nostri anni”
di Antonio Mingarelli
Il programma e le intenzioni

Pier Paolo Pasolini è un mondo. Così come per conoscere un mondo è necessario viverlo, anche nel caso di Pasolini, per capirlo, non è sufficiente leggerne i libri o guardarne i film, ma sperimentare sulla propria pelle lo stesso segno e lo stesso peso che hanno contraddistinto, ferito, schiacciato la sua vita e la sua opera.
Non è retorica ammetterlo. Fare i conti con la sua arte e con la sua vita (che poi tendono fatalmente a coincidere) vuol dire più che mai, e forse con maggiore rilievo che in altri artisti, fare i conti con il proprio presente, con il proprio tempo. È “nostro” Pasolini. Visceralmente e disperatamente nostro. Ha a che fare con noi. Con il nostro essere italiani, innanzitutto, ma anche e più genericamente, con il nostro essere uomini. È nostro il suo sconcerto, nostro il suo livore, nostra la sua tenerezza. E anche le sue (molte) contraddizioni. Perché c’era tutto in lui, nel bene e nel male. Ma c’era anche il coraggio di raccontarlo questo tutto, di non nasconderlo, di non nascondersi. Mai. E questo oggi non lo fa più nessuno, nessuno sembra più esserne vocato. È un’epoca (la nostra) in cui si moltiplicano i predicatori, i maestri di vita, i profeti dell’ultima ora. Lui lo era per davvero un profeta, un maestro, probabilmente l’ultimo che ci siamo meritati.
Noi e lui quindi. Legame inscindibile. Quasi per incantesimo (maledizione?). Ecco perché ha senso non tanto raccontare tramite Pasolini gli anni di Pasolini, quanto i nostri anni. Cioè i nostri trent’anni senza di lui. Cosa è successo nel frattempo? Che eredità ci ha lasciato? Che vuoto soprattutto? È fatto raro che dopo trent’anni un poeta continui ancora a scandalizzare, a essere scomodo, rimosso. Pasolini lo è a tutt’oggi scomodo, scandaloso, attuale, traumatico. Perché la sua denuncia, il suo grido profetico, valgono oggi come allora, anzi forse oggi più di allora, vista la degenerazione culturale e sociale della nostra “civiltà”.
“Padre Nostro” non è un omaggio. O almeno non è solo un omaggio. È il tentativo di far rivivere alcuni dei “pezzi” del mondo di Pasolini. Non ci sarà un percorso a tema, ma dei temi, per la precisione tre, tre ipotesi di viaggio, di racconto: Corpus Christi, ciclo sul corpo della passione nell’opera dell’autore, Padri/madri sul tema edipico, Poema del III Mondo sul rapporto di amore viscerale tra il poeta ed i poveri del pianeta. Il viaggio sarà scandito da tre atti-momenti al contempo autonomi e complementari.
La prima parte è rappresentata da un Laboratorio teatrale incentrato sulla figura di Pier Paolo Pasolini, ed è diretto dal grande regista Armando Punzo, fondatore della pluripremiata “Compagnia della Fortezza” di Volterra. Pasolini a teatro, quindi, anzi per meglio dire Pasolini in laboratorio, “praticato”, portato in scena, messo in atto. (Teatro Lauro Rossi, 14-19 novembre).
La seconda parte si sofferma invece sull’immagine in movimento, sulla potenza evocativa del suo cinema attraverso la retrospettiva dell’opera cinematografica. (Mediateca provinciale, 20-25 novembre).
La terza e ultima parte cercherà di approfondire il Pasolini teatrale e letterario con spettacoli, conferenze, letture, lezioni, proiezioni che, cercando di evitare i luoghi comuni tipici del caso, proporranno itinerari interpretativi inediti e sguardi “altri” sul poeta (Antichi forni, 26-30 novembre).
E inedita e alternativa sarà la mostra  La forma dello sguardo (Antichi forni, 26-30 novembre – curata da Laura Betti e proposta in collaborazione con l’Archivio Pasolini di Bologna), che con le sue decine di istantanee dai set dei vari film di Pasolini, rappresenta, per l’appunto, il riuscito tentativo di inquadrare la figura dell’autore da un’angolazione diversa da quelle consuete, tradizionali.
Molto “pasoliniana”, nel senso stretto del termine, sarà poi la retrospettiva curata da Teatro Rebis nelle cantine storiche maceratesi. (22-24 novembre)
L’intera iniziativa e i suoi organizzatori supportano il progetto di beneficenza per l’Africa dell’associazione SERMIGO che sarà presente agli Antichi Forni con materiale informativo.

PARTE I

14-19 novembre
Teatro Lauro Rossi
Laboratorio teatrale su Pier Paolo Pasolini condotto da Armando Punzo della “Compagnia della Fortezza”. Le prove del laboratorio sono aperte al pubblico
info 349.6145534 Paolo Nanni

14 novembre – ore 21.30
Sala Gigli – Teatro Lauro Rossi
Incontro con Armando Punzo (aperto al pubblico)
a cura di Pierfrancesco Giannangeli

PARTE II

20-25 novembre
(Sala Gigli presso Teatro Lauro Rossi)
L’opera cinematografica di Pasolini
a cura di Fulvia Nabissi

Programma:
Mediateca provinciale
20 novembre – La sequenza del fiore di carta (1968) (da Amore e rabbia) con Ninetto Davoli, dur.10’, e La Rabbia (1963) documentario, dur. 53’
21 novembre- Edipo re (1967) con F.Citti, S.Mangano, A.Valli,dur. 104’
22 novembre- Porcile (1968) con P.Clementi, F.Citti, dur. 99’
23 novembre- Medea (1969) con M.Callas, M.Girotti, dur. 110’
24 novembre- Decameron (1970) con F.Citti, N.Davoli, dur. 110’
25 novembre- I racconti di Canterbury (1972) con H. Griffith, L.Betti,dur. 111’
Le proiezioni si svolgeranno alle ore 10.00 con replica alle ore 21.00

22, 23 e 24 novembre
Una stretta di mano (Pasolini nelle cantine di Macerata)
a cura del Teatro Rebis.
Mostra Les enfants du Senegal di Cristina Sollini sull’esperienza del Teatro Rebis in Senegal
Proiezione dei film Appunti per un’Orestiade africana (Ciclo “Poema del III Mondo”), Le Mura di Sana’aComizi d’amore

PARTE III

26-30 novembre
Antichi Forni, Mediateca provinciale
Cinque giorni di letteratura, cinema, musica, teatro, arte
Mostra La forma dello sguardo, a cura di Laura Betti
(Archivio Pasolini, Bologna)
orario 10.00- 20.00 / dal 26 al 29 novembre

26 novembre
ore 9.00- Intro (Antichi forni)
ore 9.30- Inaugurazione della mostra La forma dello sguardo
introduzione di Massimo Puliani:La poetica nel cinema di Pier Paolo Pasolini”. (Antichi Forni)
ore 11.00- (Padri/madriMamma Roma (1962), con A. Magnani, F. Citti, dur 115’.
Introduzione di Pierpaolo Loffreda (Antichi forni, sala 1)
ore 15.00- I disegni preparatori per Accattone e Mamma Roma
a cura di Elena Frontaloni. (Antichi Forni, sala 2)
ore 16.00- “Il sogno interrotto”. La trilogia della vita
a
cura di Carlo Vecce (Antichi forni, sala 2)
ore 17.30- Il fiore delle mille e una notte (1974) con N. Davoli, F. Citti, dur 129’ (Mediateca provinciale)
ore 19.15- Recital di Giorgio Contigiani. (Antichi Forni, sala 2)
ore 21.30- (Corpus Christi)  Teatro A. Orgia  (Antichi Forni, sala 1)

a seguire
ore 22.30- “La strategia del corpo” (Il sesso in Pasolini)
a cura di Anton Giulio Mancino
Seguirà proiezione del film Comizi d’amore (1964), documentario, dur. 91’ (Antichi Forni, sala 1)

a seguire ore 01.00- Maratona teatrale e artistica
tutta una notte con spettacoli, parole, arte e musica
a cura di Giulia Giusti, Paolo Nanni, Marica Violini, Luca Virgulti
in collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti

27 novembre
ore 10.00 – A futura memoria, documentario sulla vita di P.P.Pasolini (Mediateca provinciale)
ore 11.30- “Intellettuali: servi o padroni?”
a cura di Anton Giulio Mancino (Antichi Forni, sala 1)
ore 14.00- Siamo tutti in pericolo (fra scuola e tv)
a cura di Sauro Savelli, con le voci recitanti di Alfonso Brigidi e Fulvia Zampa  (Antichi Forni, sala 2)
ore 16.30- A futura memoria (documentario sulla vita di P.P.Pasolini)- replica (Mediateca provinciale)
ore 16.30- Sei critici sul “caso” Pasolini.
tavola rotonda moderata da Andrea Cortellessa (Antichi Forni, sala 1)
con Marco A. Bazzocchi, Stefano Casi, Andrea Cortellessa, Francesco Scarabicchi, Antonio Tricomi, Carlo Vecce

interventi
Marco Antonio Bazzocchi: Corpus
Andrea Cortellessa: Un misero e impotente Socrate
Stefano Casi: I teatri di Pasolini
Massimo Fusillo: Una scrittura “impura”
Antonio Tricomi: Sull’opera mancata di Pasolini. Un autore irrisolto e il suo laboratorio
Francesco Scarabicchi. Poeta e cittadino dimenticato

ore 21.30 – (Corpus Christi)
Padre Virgilio Fantuzzi introduce Il Vangelo secondo Matteo (1964) con E.Irazoqui, M.Caruso, dur. 137’
letture di Michela Cerquetella e Mario Pallotta (Antichi Forni, sala 1)

28 novembre
ore 9.00 – (Poema del III Mondo)
presentazione progetto di beneficenza del SERMIGO (Antichi Forni, sala 2)
ore 10.00 – (Corpus Christi)
Padre Virgilio Fantuzzi introduce La ricotta (1964) con M.Cipriani, O.Welles, L.Betti, dur. 30’(Mediateca provinciale)
ore 16.30 – Accattone (1961) con F.Citti, A.Asti,dur. 116’  (Mediateca provinciale)
ore 20.30 (con replica alle ore 22,00) – La religione del mio tempo
con Giovanni Moschella e Marina Sorrenti, a cura di Gabriela Eleonori (Antichi Forni, sala 1)

ore 24.00 – “Un’avanguardia a ritroso”. (Pasolini tra Scritti Corsari e poesia)
a cura di Guido Garufi

a seguire
(Padri/madri) Teorema (1968), con T.Stamp, S.Mangano, M.Girotti. Dur. 98’  (Antichi forni, sala 2)

29 novembre
ore 10.00 – (Poema del III MondoAppunti per un film sull’India (1968) doc., dur. 34’ (Mediateca provinciale)
ore 12.00 – Uccellacci e uccellini (1965) con Totò e N.Davoli, dur. 88’  (Mediateca provinciale)
ore 16.30 – Uccellacci e uccellini – replica (Mediateca provinciale)
ore 21.00 – (Padri/madriAffabulazione
adattamento e regia Diego Dezi, musiche composte ed eseguite da Gianluca Gentili, con Diego Dezi, Andrea Dezi, Giulia Innocenti, Fulvia Zampa, Corrado Persichini, Alfonso Brigidi (Antichi Forni, sala 1)
ore 24.00 – (Padri/madriSalò o Le centoventi giornate di Sodoma (1975) con P.Bonacelli, G.Cataldi, dur. 104’ (Antichi forni, sala 1)

30 novembre
ore 10.00 – Che cosa sono le nuvole?  e La Terra vista dalla luna (1966-67) con Totò e N.Davoli, dur. 30’ ca. (Mediateca provinciale)
ore 16.30 – Che cosa sono le nuvole? La Terra vista dalla luna – replica (Mediateca provinciale)
ore 21.30 – Rivista “La Ciminiera” presenta Il corpo insepolto
a cura di Filippo Davoli, con Danni Antontello, Davide Nota, Gian Ruggero Manzoni, Giancarlo Sissa (Ristorante “Il Pozzo”)
ore 21.30 – Come è bella la città
uno studio teatrale sul I episodio di Pilade, passando per Sartre e Marcuse, a cura di Omero Affede

“Padre Nostro” è una manifestazione ideata e diretta da Eleonora Lucamarini, Antonio Mingarelli, Paolo Nanni

Credits
Direzione artistica: Antonio Mingarelli, Eleonora Lucamarini
Direzione organizzativa: Paolo Nanni, Antonio Mingarelli
Consulenza artistica: Flippo Davoli, Pierfrancesco Giannangeli
Direzione artistica mediateca: Fulvia Nabissi
Organizzazione tavola rotonda: Elena Frontaloni
Direzione artistica video: Marco Iannini
Progetto grafico: Alessio Vallorani
Org. comunicazione: Gabriele Censi, Carmela De Data.
Org. proiezioni: Matteo Antonini, Sonia Lattanti, Paola Pela
Org, maratona:  Giulia Giusti, Paolo Nanni, Marica Violini, Luca Virgulti
Tecnici audio-luci: Franco e Fabio Alfonsi.
Tecnico in Affabulazione: Riccardo Gasparri
Ringraziamenti: Massimiliano Sport Bianchini, Bruno Carletti, Fulvia Nabissi, Filippo Davoli, Don Ennio Borgogna (oratorio Salesiano), Andrea Mazzoni, SERMIGO, Fondazione Carima (dott. Borroni), Teche Rai, Archivio Pasolini Bologna (Roberto Chiesi, Luigi Virgolin), Sonia Cicarilli, Giorgio Staffolani.

Ufficio Cultura del Comune di Macerata 0733.256259
ufficiocultura@comune.macerata.it
www.comune.macerata.it

8.“Pier Paolo Pasolini. Passione e ideologia
parole di e per Pasolini nel trentennale della morte
Sala conferenze – Complesso Monumentale San Pietro

Assessorato alle Politiche Culturali
Marsala 
sabato 26 novembre 2005

Ognuno in Italia sente l’ansia, degradante, di essere uguale agli altri nel consumare, nell’essere felice, nell’essere libero:  perché questo è l’ordine che egli ha inconsciamente ricevuto, e a cui ‘deve’ obbedire, a patto di sentirsi diverso. Mai la diversità è stata una colpa così spaventosa come in questo periodo di tolleranza. L’uguaglianza non è stata infatti conquistata, ma è una falsa uguaglianza ricevuta in regalo.
P.P.Pasolini

ore 16.30
Letture pasoliniane
Marco Morana e Federica Pellegrino leggono pagine e versi
da Le ceneri di GramsciLa religione del mio tempoIl caosTrasumanar e organizzarScritti corsari
introduce  Francesco Vinci

ore 17.15
Le ragioni di un intellettuale scomodo
una conversazione su Pasolini poeta corsaro e cineasta
con Antonino Contiliano, Vincenzo Di Stefano, Salvatore Mugno, Renato Polizzi
modera Vincenzo Figlioli

ore 18.30
Proiezione del documentario Comizi d’amore (1964-1965)
interventi musicali di Ninni Arini e Aldo Bertolino

9.”Suoni corsari. La dolcezza e il grido”
un concerto per “Appunti su Pier Paolo Pasolini”
Parma
17 dicembre 2005

Il 17 dicembre 2005, alle ore 22.30, all’interno del festival ParmaJazz Frontiere 2005, presso il Teatro al Parco di Parma, il “Roberto Bonati Quintetto” terrà un concerto dedicato a Pier Paolo Pasolini nel trentennale della morte.

Diana Torto  voce
Riccardo Luppi  flauto, sax soprano e tenore
Alberto Tacchini  pianoforte
Anthony Moreno  batteria e percussioni
Roberto Bonati  contrabbasso e composizione

Nel trentennale della morte
Frammenti di memoria
Liriche voci
Parole
Immagini come quadri
Appunti
Per ricordare
La passione
La speranza
L’utopia
Suoni di campane
Luci e silenzi

Per ulteriori informazioni:
info@parmafrontiere.it
www.parmafrontiere.it

10. Mostra su PPP
con le fotografie di Giovanni Giovannetti
presso l’Istituto Italiano di Cultura del Cairo
Il Cairo
novembre 2005

Enrico Brizzi segnala l’allestimento di una mostra, in corso attualmente a Il Cairo, su Pier Paolo Pasolini. Si tratta di una esposizione fotografica (Fondo Effigie) con le foto di Giovanni Giovannetti. L’iniziativa è a cura dell’Istituto Italiano di Cultura, grazie al particolare coinvolgimento del dottor Angelo Gioè.

*Foto in copertina: © Sandro Becchetti