Poesie mondane
di Pier Paolo Pasolini
un estratto da Poesie mondane, in Poesia in forma di rosa, Garzanti (1964)
ora in P.P.Pasolini, Tutte le Poesie, vol. I, a cura di W. Siti, Meridiani, Mondadori, Milano 2003.
23 aprile 1962
[…]
La primavera porta una coltre
di erba dura tenerella, di primule…
e l’atonia dei sensi mira alla libidine.
Dopo la visione (gozzoviglie
mortuarie, empie – di puttane),
una “preghiera” negli ardenti prati.
Puttane, magnaccia, ladri, contadini
con le mani congiunte sotto la faccia
(tutto con il cinquanta controluce)
Girerò i più assolati Appennini.
Quando gli Anni Sessanta
saranno perduti come il Mille,
e, il mio, sarà uno scheletro
senza più neanche nostalgia per il mondo,
cosa conterà la mia “vita privata”,
miseri scheletri senza vita
né privata né pubblica, ricattatori,
cosa conterà! Conteranno le mie tenerezze,
sarò io, dopo la morte, in primavera
a vincere la scommessa, nella furia
del mio amore per l’Acqua Santa del sole.
[…]