Il rapporto tra “Pasolini e la pedagogia”. E’ questo il tema in cui, venerdì 22 e sabato 23 novembre, presso il Teatro Pasolini di Casarsa della Delizia, convergeranno i lavori del Convegno di studi promosso dal Centro Studi Pasolini, su progettazione del direttore Angela Felice e del Comitato Scientifico del Centro. “E’ una tradizione ormai consolidata –dichiara la presidente Teresa Tassan Viol – per la cui continuità dobbiamo ringraziare gli enti che ci sostengono, Regione Fvg, Provincia di Pordenone e Città di Casarsa. Per il Centro Studi è il punto qualificante dell’attività annuale, con un’occasione di riflessione che mira a isolare e indagare con rigore scientifico un aspetto monografico della polifonica opera pasoliniana e con esiti di cui poi viene lasciata traccia tangibile nella pubblicazione degli Atti presso l’editrice Marsilio”.
L’argomento di indagine, individuato per questa nuova edizione, pare decisivo per cogliere la personalità, il pensiero e la creatività di Pasolini, che già in Friuli, dove fu definito maestro “mirabile”, animò geniali esperimenti didattici alternativi, sia nella libera “scuoletta” di Versuta che nelle aule delle medie pubbliche di Valvasone. Ma anche dopo l’abbandono forzato della piccola patria, il didatta Pasolini fu sempre in prima linea, nel fuoco di una militanza pedagogica tanto dolcemente amorosa verso il popolo e i suoi giovani figli, quanto implacabilmente violenta contro la borghesia neocapitalistica, imputata dell’imposizione totalitaria di modelli mercantili e edonistici. Un “pedagogo di massa”, lucido e combattivo anche nel disperato periodo corsaro degli anni Settanta, come ha scritto Enzo Golino, che sarà relatore al Convegno e cui si deve nel 1985 un primo studio illuminante sull’appassionata vocazione educativa di Pasolini. Accanto a lui un vero parterre di esperti, pedagogisti, italianisti e uomini di scuola, chiamati a intervenire in due distinte sessioni di lavoro.
Venerdì 22 pomeriggio, dalle ore 15 alle 19, con Lorenzo Capitani, Stefano Casi, Daniele Gallo, Enzo Golino, Raoul Kirchmayr e Giordano Meacci, si discuterà della pedagogia pasoliniana, nei suoi aspetti di pratica didattica e di elaborazione teorica, oltre che nella sua possibile attualità per il presente.
Sabato 23 mattina, dalle ore 9, con Marco A. Bazzocchi, Roberto Carnero, Roberto Chiesi, Enzo Lavagnini, Davide Zoletto, si analizzerà il rapporto generazionale tra i padri e i figli, il maestro e i giovani, in Pasolini oggetto di costante attenzione “socratica” e cartina di tornasole della “mutazione antropologica” italiana, registrata in primis nella fisicità e nel comportamento dei ragazzi.
Il Convegno sarà sigillato, venerdì 22, alle ore 21, dallo spettacolo del Gruppo Roccaltìa di Chia, in collaborazione con Graziella Chiarcossi, I fanciulli e gli elfi, titolo del copione che Pasolini scrisse e allestì nel 1944-45 per i suoi allievi-attori di Versuta e che, mai più rappresentato da allora, costituisce un’autentica rarità e un pionieristico esempio di animazione teatrale a fini didattici.
Infine, in chiusura dei lavori di sabato 23, anche un momento di ricordo del prezioso lavoro pasoliniano svolto con il sito pasolini.net da Angela Molteni, recentemente scomparsa, e la cerimonia di premiazione del XXIX Premio Pasolini Tesi di Laurea, in collaborazione tra i due Centri Studi di Casarsa e della Fondazione Cineteca di Bologna.
Gli atti del convegno