L’opera pasoliniana percorsa dall’”interrogazione del sacro” sarà il cuore tematico del Convegno di Studi che il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, con il sostegno di Regione, Provincia di Pordenone e Comune, nonché con il patrocinio morale della Pro Civitate Christiana di Assisi e dell’Università degli Studi di Udine-Cirf, promuove e organizza nel Ridotto del Teatro Pasolini per il prossimo mese di novembre, in una due-giorni fitta di relazioni e tavoli di discussione articolate tra il pomeriggio di venerdì 18 e la mattinata di sabato 19. Un tema fondativo e trasversale nella letteratura e nel cinema di Pasolini, che una nutrita schiera di autorevoli studiosi provvederà ad argomentare secondo un intreccio aperto a più approcci disciplinari: da angolature strettamente antropologiche, con Francesco Faeta, Laura Faranda, e Gian Paolo Gri; da visuali di eco umanistico-letteraria, con Filippo La Porta e Nicola De Cilia; da punti di vista teatrologici, con Paolo Puppa; da ottiche cinematografiche e figurative, con padre Virgilio Fantuzzi, Tomaso Subini e Carla Sanguineti; da scavi di spessore storico-religioso, con Remo Cacitti, Natale Spineto, Nicola Gasbarro e Pietro Lazagna.
Per tutti sarà l’occasione dell’indagine in una dimensione che in Pasolini – scrive Gian Paolo Gri, curatore scientifico coadiuvato dal coordinamento di Angela Felice-, “ben prima delle distinzioni tra fede e scienza, credenti e non credenti, è domanda, non corredo di risposte; è attesa e scarto”. E’ un sacro che innerva una “scandalosa” e implacabile ricerca proiettata su un doppio impegno: da un lato, con la tensione dello sguardo sulla misteriosa realtà incarnata delle “cose divine”, annidate nell’innocenza originaria del linguaggio e del corpo; dall’altro, con lo sforzo disperato di preservarne il “senso” attraverso la dissacrazione appassionata e perentoria delle icone e degli idoli che, nel tragico tempo della storia, novecentescamente neo-capitalistica, surrogano il sacro con i falsi miti del danaro, del consumismo, della tecnica.
Alla deriva inarrestabile del “genocidio” culturale dell’Occidente, e italiano in particolare, Pasolini contrappose la verità della parola-suono, phonè di poesia aderente al bios , e delle facce dei poveri, apparizioni corporee da paese contadino, da borgata e poi nelle sacche sempre più residuali del Terzo Mondo. Facce da primo piano, come quella del poverocristo Stracci che muore in croce nel film La ricotta, capolavoro filmico del 1963 che sarà proiettato alla ore 20.45 di venerdì 18, con introduzione di Tomaso Subini. Che l’incontro con questo Pasolini “estremo” avvenga a Casarsa – conclude Gian Paolo Gri- “aggiunge un elemento di interesse in più, perché qui siamo nel luogo della scoperta e della memoria. Qui, la rivelazione al primo Pasolini del rapporto aurorale fra le dimensioni del sacro, del linguaggio e del corpo; qui, l’incontro con la matrice mitica di un universo contadino arrivato alla soglia del disincanto”. E anzi l’emozione sarà ancora più palpabile dalla presenza di Nico Naldini, che sigillerà la chiusura dei lavori con un intervento dal titolo da sé folgorante per evocazione poetica, Un filare di viti all’infinito. Nel pomeriggio di sabato 19, poi, a convegno ormai archiviato, il padre gesuita Virgilio Fantuzzi dismetterà i panni dell’amico di Pasolini e dello studioso e si rivestirà di quelli del sacerdote, per celebrare insieme alla Corale casarsese una messa nel “Glisiùt” di Santa Croce, in ricordo di Pier Paolo, della madre Susanna e dei loro familiari.
PROGRAMMA
venerdì 18 novembre 2011
Teatro Pasolini – Ridotto
- 15.00 – Intervento di Piera Rizzolatti – Presidente Centro Studi Pier Paolo Pasolini
Saluti delle Autorità - 15.15 – Interventi introduttivi
Intervento di Gian Paolo Gri – curatore scientifico del Convegno, Centro Studi Pier Paolo Pasolini
Filippo La Porta – critico letterario, Roma
Il sacro è la realtà stessa. Un concetto pasoliniano dalle implicazioni fortemente politiche
Francesco Faeta – docente di Antropologia culturale, Università di Messina
Dare immagini all’incarnazione del sacro - 16.45 – Tavolo di discussione: «…un sacro che abita altrove». Temi pasoliniani
Remo Cacitti – docente di Letteratura cristiana antica e Storia del cristianesimo antico, Università di Milano
“Cristo mi chiama ma senza luce”.
Osservazioni sulle motivazioni evangeliche dell’ateismo di Pier Paolo Pasolini
Nicola De Cilia – critico letterario, Treviso
In principio era il Verbo (e il verbo era presso la madre)
Nicola Gasbarro – docente di Storia delle religioni e Antropologia culturale, Università di Udine
Sacralità come èthos del trascendimento
Pietro Lazagna – saggista, Genova
Processo dissacrazione/sacralizzazione nel percorso pasoliniano
Carla Sanguineti – saggista, Genova
Di figure e di parole: suggestioni caravaggesche in Pasolini
coordina Gian Paolo Gri – docente di Antropologia culturale, Università di Udine - 20.45 – Poveri cristi. Intorno a La ricotta e altro. Proiezioni e discussione.
Introduzione di Tomaso Subini – docente di Storia e critica del cinema, Università di Milano
sabato 19 novembre 2011
Teatro Pasolini – Ridotto
- 9.30 – Tavolo di discussione: Pasolini: il sacro e la dissacrazione
Virgilio Fantuzzi – docente di Analisi del linguaggio cinematografico, Pontificia Università Gregoriana di Roma
Il Vangelo di Pasolini e la necessità di essere sincero
Laura Faranda – docente di Etnologia e Antropologia culturale, Università “La Sapienza” di Roma
La Grecia “barbarica” di Pier Paolo Pasolini, tra corpi, luoghi e utopia del sacro
Paolo Puppa – docente di Storia del teatro e dello spettacolo, Università di Venezia
La scena di Pasolini tra enigma e mistero
Natale Spineto – docente di Storia delle religioni, Università di Torino
Il sacro nel profano: Teorema
Tomaso Subini – docente di Storia e critica del cinema, Università di Milano
Teorema, testo apocalittico
coordina Angelo Battel – operatore culturale, Centro Studi Pier Paolo Pasolini - 12.45 –Chiusura
Nico Naldini
Un filare di viti all’infinito
Gli atti del convegno