Sullo scaffale. Un saggio sul cinema di Pasolini, di Vincenzo Camerino

Nel 2015, per Musicaos editore, è uscito un nuovo saggio sul cinema di Pasolini dal chilometrico titolo Pier Paolo Pasolini. Il cinema come periscopio ansiolitico e come progetto, e l’universale desiderio. Ne è autore Vincenzo Camerino, critico cinematografico e già docente di “Storia del cinema” e “Semiologia del cinema” presso l’Università del Salento. Il libro offre una complessa panoramica dell’impegno di Pasolini nel cinema, come regista, teorico e spettatore critico, così da aprire alcuni nuovi sguardi d’approccio all’opera del Pasolini cineasta, le cui pellicole, riproposte tuttora  in tutto il mondo, non hanno mai cessato di suscitare riflessioni e suggestioni.
Sul saggio, qui di seguito, due rapide recensioni di Gabriele Ottaviani (www.mangialibri.com) e di Gianluca Conte (http://glucaconte.blogspot.it).

"Pier Paolo Pasolini. Il cinema" di Vincenzo Camerino. Copertina
“Pier Paolo Pasolini. Il cinema” di Vincenzo Camerino. Copertina

Vincenzo Camerino è docente di Storia e semiologia del cinema, critico cinematografico, un intellettuale di grido. Nel volume, con uno stile però a volte molto complesso da seguire e comprendere appieno, dotto, aulico, ricercato, raffinatissimo, ampio, sontuoso e composito, porta a termine […] una esegesi mai pregiudiziale e davvero approfondita e gravida di spunti di riflessione di tutto il Pasolini cinematografico. Beninteso, sia come regista che naturalmente come autore di sceneggiature e soggetti per altri cineasti, a partire dalla sua formazione intellettuale e politica, che è alla base della sua idea di poetica. Ossia quella di porre sotto i riflettori un mondo e un linguaggio veridici, avendo anche il coraggio e la capacità – indiscutibile, data la riuscita – di reinventare il neorealismo, mescolandosi anche con la sociologia e l’antropologia. (Gabriele Ottaviani)

Pasolini sul set di "Salò"
Pasolini sul set di “Salò”

In questo saggio il critico Vincenzo Camerino affronta l’opera di Pier Paolo Pasolini regista e scrittore, «eclettico ed erudito uomo di tutte le stagioni culturali», raccontandone la formazione intellettuale e politica, come regista, e utilizzando come percorso privilegiato quello che ha portato l’autore di Ragazzi di vita a porre sotto i riflettori un mondo e un linguaggio veridici, da Accattone alla Trilogia della vita, passando per Il Vangelo secondo Matteo, La ricotta, Teorema, Edipo re, Uccellacci e uccellini, fino a Salò o le 120 giornate di Sodoma, […] creando un universo che trova proprio ne Il Vangelo secondo Matteo, secondo Camerino, il culmine espressivo della sua cifra stilistica. Letteratura, sociologia, antropologia e politica, come è nello stile dell’autore, si mescolano sapientemente, con un congedo inatteso, fino all’ultimo Pasolini del 2014, filmato da Abel Ferrara. Vincenzo Camerino realizza così, in questo saggio, l’obiettivo di analizzare il cinema di Pier Paolo Pasolini, in sintesi, fuori da ogni riduzione mistificatoria e esaltazione ideologica, dimostrando aspetti critici, fonti e punti di vista totalmente inediti, ancora oggi. (Gianluca Conte)

[info_box title=”Vincenzo Camerino” image=”” animate=””]già docente di “Storia e critica del cinema”, nonché di “Semiologia del cinema”, presso l’Università del Salento, ha pubblicato diverse e svariate armonie cinematografiche. Le vele incantate del cinema e l’elogio della malinconia è uscito nel gennaio 2015, per i tipi di Musicaos editore. In precedenza, Nelle utopie del Sud e del cinemaI cristalli della regiaLa subalternità della politica, l’orgoglio della cultura, le assonanze del cinemaLe sensualità cinematografiche e le sospensioni delle passioni.[/info_box]

*Foto in copertina: Pier Paolo Pasolini, Alfredo Bini e Orson Welles su set de La ricotta (1963), © Paul Ronald.