Sullo scaffale. “Storia cinematografica della letteratura italiana” di Edoardo Ripari

Un utile e prezioso repertorio, che studia i rapporti tra letteratura e cinema, è uscito nel 2015 per l’editore Carocci di Roma. Si tratta del volume di Edoardo Ripari, ricercatore presso l’Università di Bologna, dal titolo  Storia cinematografica della letteratura italiana, pensato come  un’indagine sistematica dei film che, nel corso di un secolo, hanno raccontato le grandi opere della letteratura italiana, inserite nella prospettiva della loro ricezione.

"Storia cinematografica della letteratura italiana". Copertina
“Storia cinematografica della letteratura italiana”. Copertina

“Esiste, del resto, – si legge nella scheda sintetica di descrizione – una vera e propria storia cinematografica della letteratura italiana, sommersa e da ricostruire, che, dal Medioevo, attraversa i secoli per giungere ai nostri giorni. L’autore colma questa lacuna, nella convinzione, dal punto di vista didattico, che questa storia sia parte essenziale del percorso che dal testo letterario a quello audiovisivo ricodifica e dà nuovo significato al “classico”, riavvicinando l’alterità fra le dinamiche politico-sociali della pagina scritta e le esigenze del presente”.
Con questo sguardo rinnovato, chiaro e insieme rigoroso, si  potranno così conoscere e ripensare le interpretazioni cinematografiche di grandi testi letterari, dal Milione di Marco Polo fino ai romanzi di Sciascia, cui il cinema ha garantito nuove forme di ricezione e il rilancio della fortuna.
Immancabile e corposa l’attenzione anche a Pasolini, come teorico del linguaggio filmico e come regista del Decameron di Boccaccio e, con Teorema, anche della propria scrittura.  Teorema, pensato dapprima come testo teatrale,  nasce infatti contemporaneamente come romanzo e come film e, per questa sua multimedialità, offre il campione esemplare del passaggio tra la pagina scritta e la sua restituzione in pellicola.

[info_box title=”Edoardo Ripari” image=”” animate=””]assegnista di ricerca all’Università di Bologna, è autore di saggi e articoli sulla civiltà letteraria italiana tra Rinascimento e inizio Novecento. Per Carocci ha curato il volume delle Opere di Giuseppe Gioachino Belli.[/info_box]