Riedizione Guanda de “La lunga strada di sabbia”, di Roberto Bisogno

Continua a godere di una persistente attenzione il libro di Pasolini La lunga strada di sabbia, che raccoglie il reportage di viaggio scritto  nel 1959 per il mensile “Successo”. La recente riedizione del volume per Guanda , con introduzione di Paolo Mauri, offre il destro a Roberto Bisogno per una nuova recensione che sottolinea il timbro di insolita felicità che percorre la pagina e lo stesso autore.

Pasolini e “La lunga strada di sabbia”
di Roberto Bisogno

www.ilrecensore.com – 8 maggio 2017

"La lunga strada di sabbia", riedizione Guanda. Copertina
“La lunga strada di sabbia”, riedizione Guanda. Copertina

Fra il giugno e l’agosto del 1959 Pier Paolo Pasolini, al volante di una “millecento”, percorse la “lunga strada di sabbia” da Ventimiglia, giù lungo lo Stivale fino all’estremità della Sicilia per risalire, quindi, la costa orientale fino a Trieste. Da questa esperienza l’autore trasse un reportage pubblicato in tre puntate sulla rivista ”Successo” che viene riproposto nel volume con una bella introduzione di Paolo Mauri. Lo scritto ci rivela un Pasolini che, messe da parte le recenti vicende giudiziarie e l’ostilità dell’opinione pubblica, appare sorprendentemente felice di questa occasione di viaggio, entusiasta come un ragazzo di poter scoprire e immergersi tra la gioia della gente che affolla le bellissime spiagge del nostro Paese.
Per l’autore è una vera, esaltante avventura , un correre incontro al mondo, specie in quel Sud dove prova le più forti emozioni perché tutto gli sembra più autentico, non ancora corrotto da quel consumismo trionfante ormai quasi dappertutto, o come usava ripetere “non omologato”.
Lungo il suo giro d’Italia, spiaggia dopo spiaggia, ha modo di incontrare alcuni prestigiosi amici intellettuali, da Moravia a Fellini a Fregene, a noti personaggi delle cronache dei rotocalchi, come, ad esempio, Agnelli a Forte dei Marmi o il conte Visconti ad Ischia, o attori e registi del suo mondo cinematografico. Ma le emozioni più forti le prova parlando con la gente del posto. E ricorda, in particolare, quella sera d’incanto trascorsa in uno sperduto paesino siciliano con le persone che lo fermano, che non aspettano altro che parlare. «Fino dopo mezzanotte non mi so decidere a lasciare i nuovi amici che mi sono fatto, che mi salutano come ci conoscessimo da anni, uno dicendo: “Iddu ‘u core bono l’avre!” e solo perché ho parlato un po’ con loro, dei loro problemi, del loro futuro».
Vale per tutti il giudizio su questo volume espresso da Paolo Mauri nella sua introduzione: «Questo reportage non è un testo minore o occasionale come potrebbe sembrare a prima vista. È il documento di una passione straordinaria per l’Italia com’era e per la gente. Una delle rare volte in cui la gioia trabocca nelle parole e negli sguardi di un intellettuale poi spesso scomodo soprattutto a se stesso».

Pier Paolo Pasolini
La lunga strada di sabbia
Guanda, Milano, 2017