Ogni uomo è tutti gli uomini. A Bologna una piccola e sorprendente casa editrice

Il sito delle Edizioni Ogni uomo è tutti gli uomini www.ogniuomoedizioni.it al momento è in fase di riprogettazione. Per acquisti inviare un'e-mail a: silvia.gajani@fastwebnet.it

Le Edizioni Ogni uomo è tutti gli uomini nascono nel 2005 a Bologna per iniziativa di due intellettuali, Silvia Gajani e l’architetto Roberto Fregna e prendono il nome da una frase di Sartre di cui in quell’anno correva il centenario della nascita. La filosofia della casa editrice viene riassunta dagli iniziatori in questo modo: “La nostra iniziativa editoriale consiste in una “sottolineatura” di testi dimenticati o poco valorizzati e tuttavia molto importanti per la storia del pensiero e nella proposta di testi inediti di autori famosi o completamente sconosciuti, ma non per questo meno degni di essere letti. La scelta di riportare la fotografia dell’autore e non la sua biografia non è casuale, ma serve a rinnovare la lettura liberandola da qualsiasi pregiudizio”.

Si potrebbe definire una casa editrice specializzata nel recupero archeologico di rari testi scomparsi nella memoria collettiva. Il primo titolo uscito nel 2005 è stato quello di Olivier Revault D’Allonnes, filosofo che ha insegnato alla Sorbona, ed era Sbagliare con Sartre, poi ci sono stati un paio di libretti di Pasolini, tra cui Ragionamento sul dolore civile, con in appendice la copia autografa del documento originale scritto a mano dallo stesso Pasolini.

Le varie collane – arte, architettura, economia, filosofia, narrativa, saggistica e il laboratorio di scrittura – Università Primo Levi – raccolgono racconti, saggi, biografie, tutti di veloce lettura ma con un senso compiuto. Non si tratta di frammenti. Sono libri di piccolo formato, che si tengono nel palmo di una mano, con un numero di pagine da 30 a 40 circa e si possono leggere nello spazio di un breve viaggio. Fino ad ora le edizioni Ogni uomo è tutti gli uomini hanno pubblicato quasi 200 titoli, quasi tutti disponibili. Scorrendo il catalogo si incontrano titoli raffinati di grandi autori del passato come Giacomo Leopardi Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco, Thomas Mann La Germania e i tedeschi, Antonio Sant’Elia Manifesto dell’architettura futurista, Paul Valéry Autobiografia, Alberto Savinio Il sorbetto di Leopardi accanto ad autori più contemporanei Louis Althusser Come leggere “Il Capitale”, Fabio Mauri Sulle ginocchia di Pirandello, Italo Calvino Sono nato sotto il segno della bilancia. Autobiografia minima, Cesare De Seta Intorno a Las Meninas.

Uno spazio particolare è stato riservato alla figura di Pier Paolo Pasolini, presente con ben sei titoli, alcuni dei quali di particolare interesse in quanto si riferiscono agli anni 1942-1943, quando collabora a Bologna alla rivista “Il Setaccio”. Grazie alla testimonianza preziosa di Mario Ricci che fu partecipe del gruppo redazionale di quella rivista assieme a Pier Paolo Pasolini, Fabio Mauri, Italo Cinti, Luigi Vecchi per la direzione di Giovanni Falzone troviamo pubblicati alcuni degli articoli scritti dal giovane studente universitario Pasolini.
Si tratta di Pier Paolo Pasolini Ragionamento sul dolore civile (dicembre 2005), Pier Paolo Pasolini Fuoco lento (ottobre 2006) e Pier Paolo Pasolini I giovani e l’attesa. Tre scritti giovanili (1942-1943), pubblicato nell’aprile del 2015. Ogni volumetto contiene una interessante nota di Mario Ricci che rievoca con ricordi di prima mano quella esaltante stagione giovanile vissuta alla vigilia del crollo del fascismo. I primi due contengono inoltre il manoscritto originale dei testi pasoliniani, evidentemente conservati negli anni dall’amico. Mario Ricci, recentemente scomparso, per primo, fece conoscere agli studiosi quella precoce attività di redattore di una rivista letteraria, esperienza che negli anni successivi si ripropose più volte (Stroligut, Officina, Nuovi Argomenti), nell’antologia Pasolini e il Setaccio che curò nel 1977 per l’editore Cappelli e in occasione del convegno Pasolini a Bologna i cui atti curati da Gianni Scalia e Davide Ferrari sono stati pubblicati nel 1998 da Pendragon Edizioni.

Gli altri titoli pasoliniani in catalogo raccolgono innanzitutto un commosso ricordo di Gianni Scalia – che fece parte della redazione di “Officina” (1955-59) con Pasolini, Angelo Romanò, Franco Fortini, Francesco Leonetti e Roberto Roversi – intitolato Pasolini mon ami assassiné, pubblicato nel 2006. Tre anni dopo è la volta della celebre Abiura dalla “Trilogia della vita”, pubblicata per la prima volta nel 1975 dall’editore Cappelli nel volume Trilogia della vita a cura di Giorgio Gattei. Infine nel 2010 con il titolo Pasolini, ultima vittima di Salò dà voce alla suggestiva ipotesi di Giorgio Gattei circa il furto delle pizze dell’ultimo film del regista avvenuto alla vigilia del suo assassinio.