Numero speciale di “Micromega” sul Sessantotto, incluso un dossier Pasolini

Da giovedì 25 gennaio 2018 sarà in edicola, libreria, ebook (Amazon, Apple, BookRepublic, Feltrinelli, Ibs) e iPad  il numero speciale Sessantotto!  di «MicroMega», che ha deciso di celebrare il cinquantesimo anniversario di quest’anno speciale. La pubblicazione sarà composta da due volumi inseparabili, ricchi di  testimonianze e di preziosi materiali d’archivio,  e sarà presentata ufficialmente alla Sapienza di Roma il 1° febbraio alle 16.30. Di seguito il comunicato diffuso dalla redazione della rivista.

MicroMega 1 e 2/2018: “Sessantotto!” – Presentazione e sommario
redazionale

http://temi.repubblica.it – gennaio 2018 

A cinquant’anni da quel movimento che in qualche modo ha cambiato il volto del paese, e non solo, la rivista diretta da Paolo Flores d’Arcais – che presenta il numero con una breve introduzione – ha raccolto i ricordi di illustri personalità, italiane e straniere, su quella indimenticabile stagione. Un’ampia sezione è infatti composta dai racconti di personaggi del calibro di Andrea Camilleri, Sveva Casati Modignani, Eva Cantarella, Massimo Cacciari, Letizia Battaglia, Piera Degli Esposti, Loriano Macchiavelli, Edoardo Boncinelli, Francesca Marciano, Renzo Piano, Carlo Verdone, Nicola Piovani e Francesco Guccini. Sono stati coinvolti anche giornalisti come Luciana Castellina e Paolo Mieli, all’epoca giovanissimo cronista dell’ «Espresso». Non mancano le testimonianze di chi il Sessantotto l’ha osteggiato, come il magistrato Gian Carlo Caselli, o di chi l’ha vissuto indirettamente, come i giuristi Lorenza Carlassare e Gustavo Zagrebelsky. Infine, i ricordi di padre Alex Zanotelli – che offrono uno sguardo sul Sessantotto interno alla Chiesa – e dello stesso Paolo Flores d’Arcais. Tra gli stranieri: Paul Auster, Karl Dietrich Wolff (all’epoca presidente dell’Sds, l’organizzazione leader del Sessantotto in Germania), Axel Honneth, Todd Gitlin, Martin Walser e Irena Grudzińska Gross.
Arricchisce questa raccolta la testimonianza di Anne Wiazemsky, all’epoca moglie di Jean-Luc Godard, che emerge dagli estratti – inediti in italiano – del libro Un an après; il dibattito sulla Primavera di Praga che vide allora confrontarsi Milan Kundera, Václav Havel e Karel Kosík; nonché una delle ultime interviste rilasciate da Rudi Dutschke poco prima di morire, nel 1979.
A questa sezione, si affianca quella relativa ai materiali d’archivio. Un ampio articolo, dal titolo Una tigre di carta contro gli studenti, ricorda come la stampa (borghese) si scagliasse contro il movimento: una manipolazione sistematica volta a reprimere le proteste dei giovani. In appendice un durissimo editoriale di Indro Montanelli (Gli altri giovani) apparso sul «Corriere della Sera» nel quale invitava gli universitari a dissociarsi dai “violenti”. E la celebre poesia Il Pci ai giovani!! di Pier Paolo Pasolini con tutte le polemiche che ne scaturirono.
Tra il materiale riproposto, la cronaca della famosa battaglia di Valle Giulia apparsa sull’«Espresso»;  il dibattito tra i leader internazionali del movimento – tra cui spicca il francese Daniel Cohn-Bendit – e quello tra alcuni docenti dell’epoca (Vitucci, De Finetti, Quaroni e Satta) pubblicati su «Panorama»; il confronto-processo organizzato dal settimanale di Scalfari fra alcuni esponenti del Sessantotto romano (tra cui Massimiliano Fuksas e Oreste Scalzone) e lo scrittore Alberto Moravia. Completa la rassegna un articolo di Mario Tronti, dal titolo Lenin in Inghilterra, apparso nel 1964 su «La Classe Operaia»; una vivace tavola rotonda su limiti e prospettive del Sessantotto pubblicata dall’«Espresso» nel 1988 e che vedeva a confronto Adriano Sofri, Paolo Flores d’Arcais, Gianni De Michelis, Fabio Mussi, Lea Melandri, Ernesto Galli della Loggia e Roberto Formigoni; e, infine, un collage con le esternazioni più ideologiche, folcloristiche e deliranti del giornale (e movimento politico) «Servire il popolo», di quel maoista di Aldo Brandirali che, convertito a Comunione e liberazione, negli anni Duemila terminerà la sua parabola politica come assessore di Forza Italia.
Il numero della rivista verrà presentato il 1° febbraio alle 16.30 all’Università La Sapienza. Partecipano Andrea Camilleri, Carlo Verdone, Nicola Piovani, Paolo Mieli, Luciana Castellina, Alex Zanotelli e Paolo Flores d’Arcais.

Il numero speciale di "MIcromega" per il Sessantotto. Copertina
Il numero speciale di “MIcromega” per il Sessantotto. Copertina

Il sommario del primo volume

ICEBERG il mio Sessantotto/1

Andrea Camilleri,  Del Sessantotto e altre eresie    
Nel 1968 Andrea Camilleri lavorava in Rai ed era impegnato come regista teatrale. Eppure ha vissuto il movimento da vicino, a contatto con gli studenti, durante le occupazioni del Centro sperimentale di cinematografia e dell’Accademia nazionale d’arte drammatica. Lo racconta, anche con episodi tragicomici (il ristorante dei  “mazzieri” fascisti di Caradonna, la lezione di ‘puntualità rivoluzionaria’ agli studenti occupanti, e tanti altri), sullo sfondo della sua intera vicenda professionale e politica, dal rapporto con il maestro Orazio Costa e con Pasolini fino a quello conflittuale con il Pci e la sua classe dirigente ma anche con Sciascia. Concludendo sull’importanza cruciale, politica e civile, del moto che fu il Sessantotto.

Luciana Castellina,  Dall’ortodossia del partito all’eresia del movimento    
Dalla Primavera di Praga all’espulsione dal Pci, passando per l’esilio all’Unione donne italiane. Ma anche l’incontro con gli studenti di Medicina – “oggi la chiamiamo la nostra Asl” –,  il viaggio in Giappone in cui conobbe gli Zengakuren, le prime avvisaglie del femminismo degli anni Settanta. Il Sessantotto di una delle fondatrici del Manifesto che, cacciata dal Partito, visse l’intreccio effettivo di lotte operaie e studentesche, in una profonda rivoluzione culturale, sociale e politica.

Karl Dietrich Wolff,  La nostra vittoria con Dutschke    
Che il Sessantotto non abbia raggiunto gli obiettivi che molti dei suoi esponenti si prefiggevano – primo fra tutti l’abbattimento del sistema capitalistico – non significa affatto che abbia fallito. Anzi: grazie a quel movimento si è creato lo spazio pubblico in cui ci muoviamo ancora oggi, e che troppo spesso diamo per scontato. Il racconto dell’allora presidente nazionale dell’Sds, dall’amicizia con Rudi Dutschke alla controversia con Adorno, dall’accusa di “fascismo di sinistra” lanciata da Habermas contro il movimento all’incontro con Daniel Cohn-Bendit e il futuro ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer.

Axel Honneth,  L’anno di una generazione    
Dallo scontro con Adorno per l’occupazione dell’Istituto per la ricerca sociale di Francoforte all’accusa di “fascismo di sinistra” lanciata da Habermas già nell’estate 1967, il rapporto del movimento studentesco con la Scuola di Francoforte – che pure gli fornì molti dei suoi strumenti teorici – fu complicato. L’erede di quella tradizione, attuale direttore dell’Istituto che fu di Horkheimer e Adorno, racconta come visse il movimento che segnò un’intera generazione e i cui effetti furono dirompenti in ogni aspetto della vita sociale e politica.

Paolo Mieli,  Militante e giornalista    
Moravia, Pasolini, Scalzone, Petruccioli, Piperno, Pannella: è disseminato di volti, storie, aneddoti il Sessantotto di Paolo Mieli, all’epoca studente universitario e redattore in erba dell’«Espresso». Un doppio ruolo, quello del militante e del giornalista, che gli consentì di essere testimone privilegiato di quel momento storico che cambierà per sempre il corso della sua vita.

Nicola Piovani,  L’euforia civile di un anno che cambiò la mia vita    
Era già un musicista, sebbene ancora alle prime armi, quando l’onda anomala del Sessantotto lo travolse. Pur non essendo mai stato particolarmente militante, Nicola Piovani si fece volentieri trasportare da quel flusso rivoluzionario. Le prime musiche del grande compositore, autore di alcune delle più importanti colonne sonore del cinema italiano, Premio Oscar per quella di La vita è bella, le compose proprio per i cinegiornali del movimento di Silvano Agosti. Un periodo che ha lasciato importanti tracce nella società e nella vita privata di chi ha avuto la fortuna di viverlo.

Anne Wiazemsky,  Io, Godard e il Maggio francese    
Anne Wiazemsky, recentemente scomparsa, ha lavorato con i più importanti registi francesi e italiani (La cinese, Teorema, La banda Bonnot). Con Jean-Luc Godard fu legata anche sentimentalmente e con lui visse a Parigi, per strada e nelle piazze, il Maggio francese. L’atmosfera e il clima di quelle settimane è raccontato nel suo ultimo libro, Un an après, di cui sono pubblicati qui, per la prima volta in italiano, alcuni estratti sulla loro vita nella casa di rue Saint-Jacques, nel cuore del Quartiere latino: le barricate e le manifestazioni, l’intreccio degli avvenimenti politici e l’intimità del rapporto di coppia.

Gian Carlo Caselli, Sessantotto: i semi della violenza politica  
“La noncuranza e la leggerezza ostentata anche da chi avrebbe avuto la responsabilità di giudicare e di punire, rispetto ad atti minori di vandalismo e disprezzo del bene pubblico, ha aperto la via a gesti ben più gravi e mortiferi”. Sono le parole con cui nel 2001 il cardinal Carlo Maria Martini rievocava gli anni Sessanta e Settanta. E sono parole che l’allora “giudice delle Br”  condivide completamente: è nel Sessantotto – a cui pure riconosce meriti – che la violenza politica degli anni Settanta ha trovato le sue radici.

Todd Gitlin,  Il Sessantotto a stelle e strisce   
Il lungo Sessantotto americano inizia tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi dei Sessanta con le proteste contro il nucleare, per proseguire poi con quelle contro la guerra in Vietnam. Proprio da qui parte anche la militanza del sociologo Todd Gitlin, all’epoca presidente degli Students for a Democratic Society, che ci racconta il suo Sessantotto, fra l’entusiasmo per la voglia di cambiare il mondo e l’amarezza per le divisioni a cui il movimento andò inevitabilmente incontro.

Letizia Battaglia,  Con il Sessantotto ho ritrovato me stessa 
Da Dario Fo e Franca Rame a Pier Paolo Pasolini, da Pietro Valpreda a Mauro Rostagno. La ‘fotografa della mafia’ Letizia Battaglia – suoi alcuni degli scatti più significativi della storia italiana degli ultimi cinquant’anni – li ha incrociati tutti nei primi anni Settanta fra Milano e Palermo, sull’onda di quel Sessantotto che fu come uno spartiacque nella sua vita: di là la cappa democristiana, il perbenismo ipocrita; di qua la libertà dei costumi, l’autonomia, nuove forme di relazione. Ben oltre le rivendicazioni degli studenti, un movimento che ha rappresentato un’ “illuminazione generale”  della società, che oggi ci stiamo perdendo.

Paolo Flores d’Arcais,  Gli anni dell’incanto libertario    
In prima linea nella battaglia di Valle Giulia, dietro una barricata in rue Gay-Lussac durante il Maggio francese, fianco a fianco con i protagonisti di una stagione unica e irripetibile. Quella straordinaria esperienza esistenziale che fu il Sessantotto il direttore di MicroMega l’ha vissuta in pieno. E il suo racconto senza filtri, intessuto di incontri e di passioni politiche e amorose, ci restituisce quel senso di gioiosa condivisione che rese quei giorni indimenticabili.

EST/OVEST

Rudi Dutschke in conversazione con Jacques Rupnik, Il malinteso del 1968    
Il Sessantotto tedesco è indissolubilmente legato al nome di Rudi Dutschke, sociologo leader della Lega degli studenti socialisti tedeschi, l’Sds, l’anima del movimento in Germania. Originario della Ddr, passò a Berlino Ovest proprio pochi giorni prima che il Muro chiudesse definitivamente la frontiera. Nell’aprile del 1968 subì un attentato che gli lasciò pesanti conseguenze fisiche. Questa che pubblichiamo – inedita in italiano – è una delle ultime interviste che Dutschke rilasciò, prima della morte avvenuta nel 1979.

CARTA CANTA

Ingrid Colanicchia e Giacomo Russo Spena, “Una tigre di carta contro gli studenti” / in appendice Indro Montanelli, Gli altri giovani    
Intrisi di atteggiamento paternalistico prima e sfacciata ostilità poi, fin dai primi giorni del 1968 i giornali italiani lanciano una vera e propria campagna denigratoria nei confronti del movimento studentesco. Lungi dal raccontare al paese le ragioni delle proteste, scelgono di fare da megafono agli interessi dell’establishment e non si lasciano scappare nessuna occasione per screditare il movimento. Con la parziale eccezione del quotidiano del Pci, interessato alla difesa degli studenti in vista di una loro sussunzione elettorale.

Paolo Flores d’Arcais, 

Giampaolo Bultrini e Mario Scialoja,  La battaglia di Valle Giulia    

CONTROVERSIA dossier Pasolini

Pier Paolo Pasolini, Il Pci ai giovani!! 
Nello Ajello / Vittorio Foa / Claudio Petruccioli / Pier Paolo Pasolini, Vi odio cari studenti   
Alberto Moravia / François Revel / Michel Butor / Goffredo Parise / Eugenio Montale / Guido Piovene / Franco Fortini / Johannes Agnoli, Le ceneri di Pasolini    
Pier Paolo Pasolini,  Perché siamo tutti borghesi    

BILANCI E PROSPETTIVE

Adriano Sofri / Paolo Flores d’Arcais / Gianni De Michelis / Fabio Mussi / Lea Melandri / Ernesto Galli della Loggia / Roberto Formigoni,  1968 vent’anni dopo: una rivoluzione fallita?    
Nel 1988, a distanza di vent’anni, «L’Espresso» organizzò una tavola rotonda sul Sessantotto tra alcuni protagonisti di quella stagione, che qui riproduciamo integralmente. Un movimento considerato da alcuni uno spartiacque con riflessi che andarono ben al di là del contingente e da altri l’ultimo sprazzo di Ottocento, un freno alla crescita del paese, senza il quale ci sarebbero state molte più energie impegnate attivamente nelle battaglie riformiste.

Il Sessantotto. Gli scontri
Il Sessantotto

Il sommario del secondo volume

ICEBERG il mio Sessantotto/2

Paul Auster, Un giovane scrittore fra la Columbia University e Parigi
Massimo Cacciari,  Un Sessantotto di classe    
Sveva Casati Modignani,  Fare il Sessantotto nel ’58    
Irena Grudzinska Gross,  Il Sessantotto in Polonia tra “ragazzi viziati’” marxisti ed ebrei    
Piera Degli Esposti,  Un anno di festosa sonorità    
Lorenza Carlassare,  In cattedra dalla parte degli studenti    
Loriano Macchiavelli, Va in scena il Sessantotto
Francesco Guccini, Amsterdam e balere    
Eva Cantarella,  Un Sessantotto vissuto due volte 
Francesca Marciano, Un’adolescenza in Movimento
Gustavo Zagrebelsky,  Uno scossone necessario    
Renzo Piano, Cambiare il mondo costruendo    
Alex Zanotelli,  Il battesimo dei poveri    
Edoardo Boncinelli,  Capopopolo per caso    
Carlo Verdone, … e finì tutto in un film di Verdone

EST/OVEST

Martin Walser, Quando verrà l’inverno (il mio Sessantotto in versi)    
Milan Kundera / Václav Havel / Karel Kosík,  Il Sessantotto ceco e il destino di una nazione

CARTA CANTA

Mario Tronti, Lenin in Inghilterra / Una Chiesa maoista (estratti da «Servire il popolo») / Salvatore Satta / Bruno De Finetti / Ludovico Quaroni / Giovanni Vitucci, Università: che fare?    

CONTROVERSIA

Alberto Moravia / Oreste Scalzone / Sergio Petruccioli / Massimiliano Fuksas / Valerio Veltroni / Duccio Staderini,  Processo a Moravia   

NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO

Daniel Cohn-Bendit / Lewis Cole / Yasuo Ishii / Karl Dietrich Wolff / Jan Kavan / Dragana Stavijel /
Luca Martin de Hijas / Ekkehart Krippendorff / Luca Meldolesi / Tariq Ali / Alain Geismar /
Leo Nauweds in conversazione con Robert McKenzie, Perché protestano