Due saggi di rinvio pasoliniano nella rivista online «Enthymema» (n. 17, 2017)

Segnaliamo il numero 17 (2017) di «Enthymema», rivista internazionale online di critica, teoria e filosofia della letteratura, che, dedicato all’indagine della “forma antologia” nella letteratura italiana, raccoglie i contributi del convegno “Effetto canone. La forma antologia nella letteratura italiana” svoltosi allo Iulm di Milano il 13 giugno 2016, per il coordinamento scientifico di Paolo Giovannetti. Il numero è pensato anche come omaggio a Remo Ceserani, uno dei maggiori studiosi di letterature comparate e di teoria della letteratura, scomparso il 31 ottobre 2016.
Oltre al suo saggio
(Le antologie e le grandi opere come contributi alla costruzione dei canoni), per i loro riferimenti pasoliniani segnaliamo i due contributi di Paolo Desogus (Pensiero in movimento. Semiotica, linguistica e teoria letteraria nell’empirismo eretico pasoliniano) e di Lisa Gasparotto [Estetica e ideologia: la poesia in dialetto nelle antologie italiane (1920-2005). Primi appunti].
Qui di seguito gli abstract dei due testi, che sono leggibili integralmente al link di questa raffinata  rivista dal forte spessore scientifico,  fondata nel 2009 [“Enthymema. Rivista internazionale di critica, teoria e filosofia della letteratura”].

"Empirismo eretico" (1972). Copertina
“Empirismo eretico” (1972). Copertina

Pensiero in movimento.
Semiotica, linguistica e teoria letteraria nell’empirismo eretico pasoliniano
Paolo Desogus

Abstract

Attraverso l’indagine del meccanismo testuale e della ricostruzione del contesto di produzione, il saggio propone uno studio su Empirismo eretico e sullo stretto rapporto tra teoria semiotica, critica letteraria e impegno politico che ha contrassegnato il lavoro pasoliniano degli anni Sessanta. Lo scopo è quello di mostrare come Empirismo eretico, nonostante la sua asistematicità, la sua frammentarietà analitica e il taglio polemico delle sue argomentazioni, abbia rappresentato per Pasolini il laboratorio in cui portare avanti la propria indagine teorica intorno a tutte quelle questioni emerse nel corso della sua attività di scrittore, regista e intellettuale impegnato. 

Copertine
Copertine

Estetica e ideologia: la poesia in dialetto nelle antologie italiane (1920-2005).
Primi appunti
Lisa Gasparotto

Abstract

Questo contributo intende indagare le forme e i tempi dell’ingresso della poesia in dialetto nel canone storiografico nazionale. Tale verifica avverrà attraverso l’analisi delle più importanti antologie poetiche italiane pubblicate nel segmento diacronico che va dal 1920 al 2005. Non pare casuale che nel momento in cui l’unità nazionale è ancora incerta non ci sia spazio per la poesia in dialetto nelle antologie. In questa direzione le questioni che saranno sottoposte al vaglio sono l’esclusione/inclusione di poeti di indiscutibile valore estetico dalle antologie a loro contemporanee, le possibili ragioni politiche di tale processo di esclusione e le non meno rilevanti ragioni estetiche.

[idea]Info[/idea]La genesi, le ragioni, l’orizzonte metodologico e teorico della rivista «Enthymema» sono state esplicitate nell’editoriale del primo numero (2009) da Stefania Sini, allieva di Franco Brioschi e dal 2009 ricercatore presso l’Università del Piemonte Orientale, dove insegna Letterature comparate.

Editoriale 
di Stefania Sini

Concreto, rapido ed ellittico, soprattutto opinabile: «enthymema» è il sillogismo retorico che si fonda su premesse «talvolta necessarie, ma per la massima parte soltanto genericamente possibili». Se poi «una di queste è nota, non è necessario esprimerla, in quanto è l’ascoltatore stesso ad aggiungerla» (Aristotele, Retorica I 1357a). Percorso di pensiero, inferenza incerta e traballante nello sconfinato territorio del verosimile, l’entimema sollecita il lavoro di chi ascolta o legge a riempire l’implicito e l’incompleto. I suoi punti di partenza sono luoghi abitati da immagini e valori, esposti a forze contrastanti (ad altri luoghi di pari forza ma ugualmente vulnerabili) e soggetti alla condizione dell’accordo per riuscire persuasivi. Se l’argomentazione retorica è l’ambito originario di pertinenza dell’entimema, il nome ci è parso altrettanto adeguato (aptum) a delineare i contorni dell’esperienza letteraria. Anche qui c’è qualcosa di mancante che tocca all’interlocutore costruire e porre. Possiamo parafrasare Bachtin: io – persona, parola, testo – non basto a me stesso, ho bisogno dell’altro che mi completi, che mi conosca e dica, mi faccia essere. E ancora: l’altro – l’eroe – ha bisogno di me che lo dica e conosca, di un autore che dalla propria posizione di confine lo crei tutto intero. Così Franco Brioschi rammentava agli studenti che «la letteratura è innanzi tutto esperienza dell’altro», intendendo con ciò l’alterità dell’oggetto di rappresentazione, dentro quella «cornice cerimoniale» che dall’alba dei tempi sancisce l’evento esemplare; e anche, in un diverso ordine di discorso, evocando la «sineddoche» del riferimento che ogni atto di conoscenza e predicazione contempla.
«Enthymema» nasce dall’idea di un gruppo di giovani studiosi di costruire uno spazio di interrogazione e discussione sulle premesse e le modalità della comunicazione letteraria, negli ultimi anni piuttosto trascurate nel nostro paese. Passata la stagione dello strutturalismo, in molti hanno disertato la teoria per rivolgersi altrove, a oggetti più circoscritti specialisticamente o, all’opposto, per esplorare gli oceani smisurati della cultura. Se fino a qualche tempo fa questa poteva apparire una situazione generalizzata, oggi è in particolare l’Italia a scarseggiare di luoghi non occasionali di riflessione, elaborazione e scambio di strumenti ermeneutici e analitici. Al contrario di quanto accade in Germania, Francia o Stati Uniti, dove fioriscono istituti come l’ICN (Das Interdisziplinäre Centrum für Narratologie) di Hamburg, l’European Narratology Network, il Centre de recherches sur les arts et le langage della École des hautes études en sciences sociales, riviste come «Poetics Today» o il «Journal of Literary Theory» e siti internet quali Fabula o Vox Poetica. Sono questi, d’altra parte, modelli di riferimento per il nostro lavoro, interlocutori elettivi oltre che importanti fonti di informazioni e materiali. L’impostazione retorica e pragmatica che caratterizza il progetto esige dalle molteplici figure della relazionalità inscritte nel nome “Enthymema” di tradursi in fatti. E dunque, innanzi tutto, di tradurre. Poiché l’impegno della rivista riguarda il dibattito teorico sulla letteratura, ci è sembrato necessario alimentarlo con l’introduzione e traduzione di autori stranieri che in questi anni hanno prodotto risultati di rilievo sia nell’ambito dei fondamenti che delle metodologie. Parallelamente, vorremmo poter presentare contributi italiani, editi e inediti, meritevoli di venire conosciuti. L’auspicio è di favorire attraverso la traduzione di saggi uno scambio vivace e aperto che permetta al panorama italiano di intersecarsi quanto più possibile con quello internazionale, in direzione di un dialogo sempre più intenso tra culture e campi di ricerca. […].
«Rivista di teoria, critica e filosofia della letteratura»: della teoria abbiamo detto. Ma questa si accompagna indissolubilmente, presupponendola, alla formulazione del giudizio critico, il quale a sua volta non può prescindere dall’esame tanto delle tecniche e del materiale – la lingua – con cui è costruita l’opera letteraria quanto degli strumenti deputati al suo scandaglio. Dalla tradizione del formalismo russo e dalla migliore scuola strutturalistico-semiologica, come d’altronde e in primis dalla nostra formazione, abbiamo ereditato l’orientamento linguistico-filologico e critico-stilistico che nell’istituire un rapporto rispettoso con il testo, a cominciare dalla sua inderogabile collocazione storica e sociale, addestra al rigore analitico e all’affinamento dei procedimenti metodologici e delle categorie ermeneutiche.
«Rivista online». La volontà di apertura di «Enthymema» è consustanziale alla scelta della pubblicazione su supporto telematico nella modalità Open Access, le cui ampie potenzialità di diffusione orizzontale del sapere e l’intrinseco cosmopolitismo che la caratterizzano consentono al nostro lavoro di poter raggiungere il pubblico italiano e internazionale in maniera immediata, totalmente libera e gratuita, sempre nell’osservanza dei diritti d’autore.
A chiudere il sottotitolo resta la filosofia. Ciò vuole essere innanzi tutto un omaggio a Franco Brioschi e a quella filosofia della letteratura che egli è andato edificando nella sua troppo breve vita, e che gli allievi hanno cercato in qualche modo di raccogliere, ciascuno un pezzetto.[…]