“PPP Pasolini, un segreto italiano” di Carlo Lucarelli, una recensione

Su www.saltinaria.it del 16 gennaio 2016, Daniele Pierotti recensisce il recente saggio  dedicato alla morte di Pasolini da  Carlo Lucarelli, scrittore e volto noto della Tv “intelligente”. Con quest’ultima ricerca investigativa sull’argomento, dal titolo PPP Pasolini, un segreto italiano (Rizzoli, 2015), Lucarelli fa i conti anche con il proprio impegno di giornalista d’inchiesta, a cui lo stesso Pasolini ha fornito il modello, e contestualizza la morte del poeta nel quadro della cattiva informazione in uso nell’Italia violenta degli anni Settanta, in cui a quarant’anni di distanza quel delitto permane non come un “mistero”, ma come un “segreto”, oscuramente sigillato. 

PPP Pasolini, un segreto italiano di Carlo Lucarelli, una recensione
di Daniele Pierotti

www.saltinaria.it – 16 gennaio 2016

Un testo sul percorso giornalistico dell’autore, su Pasolini giornalista e sul giornalismo investigativo in Italia, ricco di spunti e di angolature per nulla scontate.
Il sottotitolo racconta in sintesi lo spirito del libro e anche dell’attività di Carlo Lucarelli che a Pasolini è legato per averlo incontrato, mai di persona, attraverso gli articoli di giornale. E’ il Pasolini giornalista, l’uomo dell’impegno civile e della denuncia a tutto campo della società quello a cui è legato l’autore, non tanto al poeta che avrebbe scoperto successivamente.
La morte di Pasolini, come quella di Enrico Mattei, presidente dell’Eni e di tanti altri, non è per Lucarelli un mistero, un evento senza soluzione ma un segreto, qualcosa di cui non si è voluto sapere la verità, o meglio si è comunicato una falsa verità o, ancora più precisamente, si è voluta nascondere la verità.
Il libro, in un tono ironico e gradevolmente leggero, è una panoramica sul malcostume informativo e investigativo, ancora più grave, a vantaggio del coraggio della ricerca della verità e della denuncia. Lucarelli, senza facili innamoramenti e senza parteggiare per Pasolini, ha pietà nel senso più profondo di quest’uomo, che tanti, troppi hanno continuato ad uccidere anzi a massacrare da morto e che in fondo hanno sbrigativamente liquidato per i suoi comportamenti moralmente ambigui. Molti hanno concluso che “così” muoiono spesso gli omosessuali come fosse una giustificazione e un’attenuante per i colpevoli. Lucarelli ripropone il parallelo e un qualche intreccio tra Enrico Mattei e Pier Paolo Pasolini non in un nesso di concatenazione causa-effetto, quanto per raccontare e ricomporre il mosaico dell’Italia di allora, anche se il tema dell’energia è vissuto dai due personaggi in modo emblematicamente diverso. Pasolini in Petrolio denuncia e spiega l’imperativo dell’economia, quella che poi sarebbe diventata la finanza; di Mattei, si dice che guardando la luna si sia chiesto se lassù ci fosse il petrolio.

"PPP. Pasolini, un segreto italiano". Copertina
“PPP. Pasolini, un segreto       italiano”. Copertina

Stranamente Lucarelli, pur mettendo in campo gli strumenti del giornalismo investigativo che ben conosce, non tenta l’ennesima ricostruzione, ma fa parlare gli altri, le fonti innumerevoli, così tante che non si riescono più nemmeno ad enumerare, come del resto i libri su Pasolini. Pasolini è chi lo ha orientato nella professione, nell’urgenza di fare chiarezza all’interno di un “Paese violento” dove morire, apparentemente senza un motivo, non appariva più una stranezza. L’indagine su Pasolini diventa un affresco sull’Italia che va dagli anni Sessanta agli anni Ottanta e sulle stragi, le cui inchieste sono rimaste incompiute e con più di un punto oscuro.