“PPP: la ‘voce’ che non si spegne”. Una mostra e un libro a Varzo

Riceviamo da Giorgio Quaglia e Giuseppe Possa, e volentieri pubblichiamo, la notizia di un’iniziativa dall’intenso e sofferto carattere militante che prossimamente ricorderà Pasolini a Varzo, un paese della provincia Verbano-Cusio-Ossola. Due le articolazioni del progetto, in programma sabato 21 marzo, alle ore 17, presso la Torre di Varzo: la mostra degli scatti realizzati da Domenico Notarangelo sul set materano del Vangelo secondo Matteo e lì esposti in collaborazione con il Cinema Lumière di Trieste (durata fino al 19 aprile); la presentazione di un nuovo e-book delle Edizioni “Mnamon” di Gilberto Salvi, che, sotto il titolo  Pier Paolo Pasolini: la ‘voce’ che non si spegne, contiene gli articoli di Giorgio Quaglia e Giuseppe Possa apparsi sul blog “pqlascintilla”, dalla sua nascita nel marzo 2009 al dicembre 2014, e relativi in modo più o meno diretto allo “scrittore corsaro”.
Il volume, corredato da una serie di fotografie esposte alla mostra, si può scaricare in modo facile e veloce al prezzo di 1 euro dal sito di “Mnamon” (e da numerose altre librerie on-line collegate,  fra cui Amazon), cliccando al link  www.mnamon.it/pier-paolo-pasolini-la-voce-che-non-si-spegne-ebook.html. Da ricordare inoltre che il programma di questa  imminente manifestazione sarà completato sabato 28 marzo, alle ore 17, dalla proiezione del film Il Vangelo secondo Matteo, con introduzione di Mauro Magrì dell’Associazione Cineforum Domodossola.
L’insieme del progetto, che gode del patrocino del Comune di Varzo, è curato dall’Associazione per la tutela del Patrimonio storico della Valle Divedro, dalla Biblioteca Andrea Bertocchi e da Mnàmon editore, che così vuole festeggiare anche i 93 anni dalla nascita di Pasolini.
Dal blog www.pqlascintilla.ilcannocchiale.it (da consultare per saperne di più), riprendiamo lo scritto con cui Giuseppe Possa introduce il libro
Pier Paolo Pasolini: la ‘voce’ che non si spegne, che in occasione della presentazione sarà disponibile anche in formato cartaceo (af). 

"Pier Paolo Pasolini: la voce che non si spegne". Manifesto
“Pier Paolo Pasolini: la ‘voce’ che non si spegne”. Manifesto

Pier Paolo Pasolini: la ‘voce’ che non va lasciata spegnere
di Giuseppe Possa

http://pqlascintilla.ilcannocchiale.it – 2 marzo 2015

…Di colpo il pensiero ritorna a Casarsa e a Massafra, che si fondono con Matera in un connubio di coscienza: adesso so che Pier Paolo è rimasto qui, come in un’altra dimensione (al riparo da una realtà orrenda che ha voluto con ipocrisia interessata ridurlo a icona-feticcio col risultato di renderne innocuo l’utilizzo), appoggiato a queste pietre, mentre guarda o pensa agli arbori della civiltà umana, prima che venisse trasformata e deviata con brutalità dalla sua discendenza e dal suo corso ‘terrestre’ per una rincorsa folle verso il nulla o l’autodistruzione; allora capisco, so cosa fare: il mio lungo percorso è finalmente terminato, il ‘cerchio si è chiuso’, di lui non scriverò più, lo lascerò là dove più l’ho voluto ‘sentire’ togliendolo così – per quanto mi riguarda –  ai tanti crescenti ‘sciacalli’ intellettuali che in questi ultimi decenni si sono aggirati famelici e retorici (e altri nuovi continuano a farlo) intorno al suo cadavere mitizzato (e non ai pochi invece che vorranno continuare a parlarne con sincerità e passione, pur nell’inutilità dell’atto)… Ecco perché a Matera si è consumato il mio doloroso ma necessario “addio” a Pier Paolo Pasolini (il quale ‘vivrà’ e resterà solo nella mia memoria)….

Questo volumetto e il suo articolo finale si chiudono con tale perentoria, quanto sofferta, posizione espressa dall’amico Giorgio Quaglia nella sua corposa cronaca del viaggio compiuto nell’estate del 2014 in Puglia e Basilicata sulle tracce di “percorsi pasoliniani”, iniziati due anni prima con la visita a Casarsa della Delizia, paese di gioventù del poeta (da cui il suggestivo e commovente reportage “Pasolini non è (più) qui”).
Tutto aveva preso avvio nel novembre 1975 quando, in seguito all’uccisione di Pasolini, un gruppo di giovani della Val d’Ossola diede vita a un circolo culturale che prende il nome dello “scrittore corsaro” e inizia, pur a fatica e in modo saltuario, la pubblicazione e la distribuzione gratuita, di fronte alle fabbriche e alle scuole della zona, del giornaletto “La Scintilla”. Quell’esperienza innovativa durerà un lustro, marcato da iniziative, dibattiti, polemiche che coinvolgeranno anche il mondo politico-amministrativo di tutto il territorio.
Per riprendere e proseguire in modo ideale i propositi di allora, nel 2009 Giorgio e io decidiamo di aprire un blog di “cultura, critica, arte e recensioni” e di chiamarlo come il vecchio giornaletto del circolo.  Nasce così “pqlascintilla”, i cui obiettivi sono illustrati nel primo pezzo di questa pubblicazione (che è anche l’esordio del blog) e fra i quali –  in particolare con il passare del tempo –  non poteva mancare la valorizzazione e l’utilizzo delle opere e delle idee di un intellettuale poliedrico e impareggiabile come Pier Paolo Pasolini, non a caso figurante nel nostro logo (elaborato dalla pittrice Margherita Bruno Andrea). E’ qui che entra in gioco il modo originale, profondo e quasi ‘eversivo’ con cui Giorgio Quaglia ha saputo tenere fede e far crescere questo scopo, diventato ormai precipuo; il numero e la varietà dei suoi scritti qui riprodotti (insieme ad alcuni miei contributi marginali) ne sono una evidente riprova.

"Pier Paolo Pasolini: la 'voce' che non si spegne". Copertina
“Pier Paolo Pasolini: la ‘voce’ che non si spegne”. Copertina

Non è facile trovare nel campo intellettuale italiano un’analisi così generale e penetrante alla realtà culturale, sociale e politica del Paese, impregnata del metodo e della visione critica che fu caratteristica distintiva e unica appunto di Pier Paolo Pasolini, in particolare nei suoi più famosi interventi giornalistici, confluiti poi negli Scritti corsari. Quindi non tanto o solo una mera ‘ri-proposizione’ di una delle figure più discusse e significative del secolo scorso in campo letterario e artistico, con una facile esaltazione di opere e posizioni, ma una sua acuta e chiara ‘attualizzazione’ (non scevra da forti richiami non solo di laicità rispetto al ruolo della Chiesa e del cattolicesimo).
Il tema che meglio riassume ed esalta quella che in fondo, magari in modo intimo da parte di Quaglia, è stata ed è una specie di ‘identificazione’, credo vada considerato il ruolo dei media –  in specie televisivi  inglobati come “motore” propulsivo nella “superstruttura-bolla dell’in-formazione”, secondo la definizione teoretica data dall’autore; il quale, in una impietosa quanto inquietante argomentazione sul ‘potere delle immagini’, individua la conclusione tragica della invettiva di Pier Paolo Pasolini: La ‘mutazione antropologica’ verificata e denunciata quasi quarant’anni fa, non soltanto ha ‘percorso’ con crescente e degradante intensità il “cammino” preordinato dallo sviluppo tecnologico del capitalismo (in tutte le sue mutevoli espressioni, anche nominali), ma è giunta ad un punto di ‘approdo’, ad una conclusione; più impercettibile e nascosta delle trasformazioni fisico-culturali originarie, non per questo però meno devastante, anche per il suo senso di irreparabile ‘assolutezza’. Dal ‘regno’ nefasto delle Televisioni, io ne sono convinto con angosciante e razionale percezione, è nato (o sta nascendo) “Un Uomo Nuovo”. L’articolo con l’omonimo titolo (lo stesso del libro dato alle stampe nel 2012) e Le utopie fagocitate e uccise dalla ‘superstruttura dell’in-formazione…’ segnano in tal senso un punto di non ritorno di una complessiva e severa indagine sociologica –  coinvolgente anche in senso negativo alcuni aspetti della Rete informatica e soprattutto i social network tipo Facebook –  che non lascia alcuno spazio a possibilità risolutive o a inversioni di tendenza: il presente e il futuro appaiono implacabili. Tanto che l’annunciata decisione di Giorgio Quaglia di non produrre più articoli con giudizi analitici e di non scrivere più su Pier Paolo Pasolini, appare – nella sua sofferta genesi – quasi scontata o naturale, risultando in ogni caso, a mio parere, un ‘affronto’ sia alla passionale intelligenza che contengono gli scritti del presente volume e gli altri apparsi sul blog (raccolti poi nella pubblicazione esaustiva Non avrai altro Dio del 2014), sia ai tanti lettori desiderosi di cercare e trovare una sponda di consapevolezza e verità nel mare di ipocrisia, inganno e oscurantismo che ammantano con sempre più indecenza la quotidianità.
E’ pur vero che la bella mostra fotografica sul Vangelo di Pasolini  – che come blog abbiamo proposto e organizzato alla Torre di Varzo , voluta e messa in campo con tenacia da Giorgio, grazie alla disponibilità del titolare di “Mnamon” Gilberto Salvi e dell’Amministrazione comunale, appaiono insieme allo stesso libro un segnale incoraggiante di ripensamento; ma mi sembra imperativo, al di là dell’amichevole auspicio e invito personali, che si faccia comunque il possibile affinché “pqlascintilla” (già supportato dal suo straordinario numero di lettori raggiunto: oltre un milione e duecentocinquantamila) non perda gli speciali interventi di chi fra l’altro ha saputo, sa e saprebbe ancora così bene “non lasciare spegnere” la voce di Pier Paolo Pasolini.

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Giuseppe Possa
nato a Domodossola nel 1950 e residente a Villadossola (VB), lavora a Milano in un’importante casa editrice. Oltre alla propria professione, si interessa di critica letteraria e d’arte. Collabora alla rivista “Controcorrente” di Milano e al settimanale “Eco Risveglio del Verbano Cusio Ossola”. Ha pubblicato quattro libri di poesie: Poi vivi nel nulla, Forse non più per molto, Rovi sul muro, Quotìdome. Scritti suoi sono apparsi anche sulle riviste “Alla Bottega”, “Nuove prospettive”, “Cultura oggi”, “Controcampo”, “Silarus”, “Logos”. Ha curato e presentato cataloghi, libri e pubblicazioni varie di letterati e artisti. Collabora, scrivendo i testi critici, alla stesura dei volumi “Nuova Arte” dell’Editoriale Giorgio Mondadori – Cairo Editore (nell’edizione del 2003 con Enzo Fabiani e in quelle successive con Paolo Levi).

Giorgio Quaglia
nato a Domodossola nel 1952, ha pubblicato Poesie (Rebellato Editore, Venezia 1977), Il piacere di scrivere (Edizioni Sicam, Novara 1990), Le stagioni del cuore (Poesie, Ed. Controcorrente, Milano 2003), Sindacalista a chi?! (Ed. Report, Torino 2008), Una scintilla su Facebook (Quaderni di Controcorrente, Milano 2010), Acido solforico…in gocce su Facebook  (Ed.e-book Mnamon, Milano 2011), Un Uomo Nuovo (Ed. e-book e cartaceo Mnamon, Milano 2012).  Ideatore e fondatore nel 1975 – insieme ad altri giovani della Val d’Ossola – del circolo culturale “Pier Paolo Pasolini” e del collegato giornaletto “La Scintilla”, ha da allora profuso il suo impegno scrivendo su giornali e riviste intorno ai grandi temi sociali e politici. Tutti i suoi volumi sono pubblicati come e-book dalle Edizioni “Mnamon” e possono essere scaricati in modo  gratuito [/info_box]