Danze Rotte. Nella bolla di Pasolini

La danzatrice romana Benedetta Capanna ci segnala una sua nuova coreografia dedicata a Pasolini. Il lavoro, dal titolo Danze rotte. Nella bolla di Pasolini, è già stato proposto con buoni riscontri  in alcune recenti occasioni performative ed ha in programma un’ulteriore tournée nel corso del 2015. Volentieri lo pubblichiamo, insieme ad una scheda descrittiva e alla biografia dell’artista.

coreografia e danza: Benedetta Capanna
video: Mauro Raponi
musica: autori vari
consulenza musicale: Vittorio Giannelli

Danze Rotte (Nella Bolla di Pasolini) è una produzione Excursus Onlus 2014

“E guardo, ascolto. Roma/ intorno é muta: è il silenzio, insieme,/della città e del cielo.” (Le ceneri di Gramsci, PPP)

Roma, tra l’esclusività e l’esclusione, città che prima ti acclama e poi ti abbandona, è il luogo ideale per dare senso alla propria ardente solitudine e forse finalmente farla morire.

Questa coreografia è una passeggiata nella contradditoria quotidianità romana, e l’altalenarsi della voglia di fuggire e di immergersi in essa. Una passeggiata scandita dalle suggestioni, descrizioni e risonanze\assonanze di uno dei più grandi poeti e intellettuali dell’Italia contemporanea, Pasolini. Sarebbe presuntuoso fare un lavoro incentrato esclusivamente su PPP per la complessità del suo personaggio e la vastità e l’eclettismo del suo lavoro . Preferisco presentare una danza che è dialogo con lo scandire del tempo romano e coi testi e le citazioni cinematografiche – si, perchè Roma sappiamo bene ha un suo scorrere del tempo e una sua luce – e in fin dei conti questa danza è dialogo con la stessa città che a volte sembra sorda o muta a chi ci vive.

Danze rotte, sono le giornate che trascorro nella piccola grande città di Roma, dove tutto sembra spezzettarsi, perdere senso e sviluppo, dove anche i sogni sono ad intermittenza, dove le relazioni spesso non hanno capo ne coda, dove le parole e le loro cadenze si spezzano in continuazione perdendo il loro suono, il loro stesso stupore divertito nel rivelarsi, il loro rincorrersi a volte goliardiache a volte poetiche. Ho la sensazione di camminare senza arrivare mai.

Poi però guardo il suo cielo e allora ho l’impressione che una grande finestra si apra a questo azzurro nel mio intimo, si spalanca improvvisamente nel vento e mi chiedo se a Roma diventiamo ombre di questo passato, ombre schiacciate a terra dal passato, ma pur sempre come ombre figlie della luce.

Voglio fare pace con la città in cui sono nata, dalla quale scappo e in cui ritorno. Città che non capisco, città un pò madre e un pò matrigna, città dell’esclusività e dell’esclusione, a volte accogliente a volte irriconoscente. Roma, città ideale per dare senso alla proria ardente solitudine, magari farla morire… Una città che prima ti applaude e ti osanna, per poi abbandonarti e scordarsi il tuo nome. Roma che perde la sua identità e non riesce a ritrovarla nella solitudine dei corpi di chi ci vive. Vorrei solo far sedere questa mia solitudine, farla riposare per qualche istante, far cadere la fatalità e credere al potere che c’è tra le mie mani…. vorrei far sedere questa solitudine, farla riposare solo per qualche istante e credere anche che si possa amare… amare corpi senza anima… amore di corpi nella solitudine.

 

Tournèe Danze Rotte. Nella bolla di Pasolini
12 OTTOBRE FONDI, TENDANCE FESTIVAL
1 NOVEMBRE ROMA, TEATRO DEL LIDO DI OSTIA
23 NOVEMBRE ROMA, TEATRO GRECO

[info_box title=”Benedetta Capanna” image=”” animate=””](Roma,1973) è danzatrice e coreografa. Balla ancor prima di cominciare lo studio della danza, rapita sin da piccina dalla musica e dalle sue suggestioni, seguendo, inconsapevolmente, le orme della nonna paterna, Mirdza Kalnins, prima ballerina dell’Opera di Riga e del Teatro dell’Opera di Roma. Come autrice, coreografa e performer ha partecipato a rassegne di rilevo in Italia, negli U.S.A e in Giappone. Nel suo approccio alla coreografia e alla danza grande influenza ha certamente lo yoga che l’aiuta a ritrovare l’essenzialità e la purezza dell’impulso creativo. La sua ricerca coreografica, attraverso un meticoloso lavoro sulla relazione corpo mente, vuole cogliere la poesia della fragilità umana e l’urgenza delle sue passioni. Dal 2013 come coreografa collabora con l’ Associazione Culturale Excursus Onlus sostenuta dal MIBACT per la danza – produzione. Collabora come coreografa e performer con il Teatro Potlach. Come danzatrice si forma inizialmente all’Accademia Nazionale di Danza. E’ vincitrice della medaglia d’argento al Concorso Internazionale di danza di Positano, per i giovani talenti della danza nel 1991. Approfondisce a Roma lo studio della tecnica Cunningham con Roberta Escamilla Garrison alla quale deve, non solo la scoperta dello spazio e del piacere di viaggiare pienamente in esso ma anche quella del dialogo profondo tra danza e musica, elementi che porterà sempre con se. A New York successivamente segue il Foreign Program al Peridance Center di New York. A partire dal 1993 ha lavorato per molte compagnie e coreografi. A Roma Insegna danza contemporanea al Duncan 3.0 e al Centro Danza Kiki Urbani e tiene regolarmente le lezioni sindacali per professionisti presso lo Ials. A New York come membro della compagnia Millenium Project ha insegnato dal 2000 al 2002 presso lo Stella Adler Conservatory of Acting e la New York University. E’ stata inoltre docente ospite nei Summer Intensive della Pick of the Crop Dance Company, e ha tenuto master class sulla danza e lo yoga alla Nichols School di Buffalo e al New Jersey Dance Theatre Ensemble.[/info_box]