A Roma, il 1° giorno del 2017, parlano le statue di Castel Sant’Angelo

A Roma, il primo gennaio 2017, per iniziativa del sistema bibliotecario capitolino, ogni statua di Castel Sant’Angelo parlerà rivolgendo un breve augurio all’anno nuovo, registrato su nastro. Uno di questi auspici è stato pensato dall’amico Filippo La Porta, che ringraziamo per l’autorizzazione alla pubblicazione su questo sito delle sue parole. Parole da leggere, rileggere e fare proprie. (angela felice)

Filippo La Porta
Filippo La Porta

Caro 2017,

metticela tutta, prova a darci un mondo in cui la politica ci semplifichi l’esistenza e la letteratura ce la complichi, in cui a nessuno venga in mente di dire  che Kafka è “carino” e La tregua di Primo Levi “intrigante come un noir”, in cui nessuna persona di successo si vanti di non aver mai letto un libro, in cui chi legge non si senta superiore a chi non legge, in cui nei libri si cerchino ragioni di vita e non solo le battute di un infinito cabaret, in cui la intelligenza sia definita come “capacità di mantenere una qualche  coerenza tra  ciò che si dice e ciò che si fa”,  in cui non si allarghi la sproporzione tra parole e realtà, in cui nessuno si permetta di accusare di buonismo  Imagine  di John Lennon, in cui la cultura non sia strumento di carriera e di potere  ma un modo di essere più libero e immaginativo.