A Casarsa lo spettacolo per Pasolini del duo Battiston-Sidoti (23.II.2017)

All’interno di un tour tutto friulano, giovedì 23 febbraio 2017, alle ore 20.45,  approda al Teatro Pasolini di Casarsa della Delizia lo spettacolo Non c’è più acqua fresca. Volti, visioni, e parole dal Friuli, diretto da Alfonso Santagata e su testo organizzato dalla drammaturga Renata M. Molinari. Sul palco, accanto al cantautore Piero Sidoti,  la forte interpretazione di Giuseppe Battiston, che tra l’altro vanta per parte paterna origini casarsesi. Sul lavoro, prodotto dal  Css Teatro Stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, pubblichiamo qui il comunicato d’annuncio steso da Donatella Schettini per il “Messaggero Veneto” del 21 febbraio.

Battiston e Sidoti sul palco di Casarsa: rivive l’opera di Pasolini
 di Donatella Schettini

http://messaggeroveneto.gelocal.it – 21 febbraio 2017

«Le sue prime poesie, raccolte ne La meglio gioventù – si legge nella presentazione – Pasolini le scrisse in friulano, nella lingua quasi nuova e sconosciuta, musicalissima, della terra materna. Giuseppe Battiston si immagina protagonista di uno “spetaculut” di memoria pasoliniana che ci porta alla terra dei temporali e primule e risuona di poesia su incontri, affetti, paesaggi, amori ancora freschi come l’acqua delle fontane».
In una piazza a Casarsa due ragazzi stanno allestendo una festa di paese: Battiston (il cui padre è originario di Casarsa) e Piero Sidoti (cantautore) sono rispettivamente Sandro e Rico, due amici che erano soliti, insieme a Pasolini, realizzare “spetaculus” che la domenica portavano in giro per il Friuli.
Mentre allestiscono la scena e si preparano all’incontro con il pubblico ricordano ed evocano nomi, persone, luoghi attraverso la lingua e l’immaginario di Pasolini e i suoi personaggi: donne, giovani, contadini strappati alla loro terra e mandati a far la guerra, migranti in cerca di fortuna, poveri pronti a vendere il proprio sorriso per lavori malpagati. Uno spettacolo toccante, che emoziona come sa fare la poesia del poeta di Casarsa.
«Perché la poesia – si legge ancora nella presentazione –, una tra le più alte forme d’arte, non è scissa dalla vita, ma è lì che nasce e risiede. I suoi versi seguono un ritmo, come i versi di una canzone seguono la musica, musica tanto cara a Pasolini.
E come sosteneva Pasolini, il dialetto, ogni dialetto, attraverso la sua musicalità diventa evocativo e quando viene utilizzato per esprimere alti concetti e alti sentimenti si fa lingua, e con i suoi suoni ci entra nell’anima e ci porta altrove».

Da sx, Piero Sidoti e Giuseppe Battiston nello spettacolo "Non c'è acqua più fresca".
Da sx, Piero Sidoti e Giuseppe Battiston nello spettacolo “Non c’è acqua più fresca”.

«Grazie a tutta quella poesia – afferma Giuseppe Battiston – scritta o cantata, o sognata, sono stato di nuovo bambino, ho rivisto e visto oggi nuovi quei luoghi, e anch’io attraversando piazze e vie mi sono unito alla saga del paese, ho cantato e ballato e ho brindato alla vita. E ciò che vorrei fare è trasmettere quelle parole che ho sentito tanto mie, a cui in qualche modo appartengo».