A Bologna remake di “Comizi d’amore” con la giovane compagnia teatrale Kepler-452

Ha preso avvio a Bologna  il 23 maggio 2017  l’originale esperimento di teatro partecipato (chiusura il 25 maggio) per il quale  la giovane compagnia Kepler-452, diretta dal regista Nicola Borghesi, prende spunto dalla sceneggiatura del documentario di Pasolini Comizi d’amore. L’obiettivo è quello di sondare sul campo di tre luoghi “critici” della città gli umori della cittadinanza, coinvolta insieme agli attori attorno ad alcune delle  domande che Pasolini rivolse agli italiani dei primi anni Sessanta in tema di tabù sessuali e di mutamenti  del costume. Tanto tempo è trascorso, ma evidentemente i quesiti posti allora sul tappeto restano ancora attuali e urgenti per la mappatura della sfera affettiva e sentimentale della comunità.
Sulla manifestazione, che porta il teatro nella vita e fuori dai luoghi deputati, pubblichiamo un articolo di Claudio Cumani, uscito su “Il resto del Carlino” del 23 maggio 2017.
 

Bologna, l’esperimento teatrale “Comizi d’amore” tra Galaxy e piazza Verdi
di Claudio Cumani

www.ilrestodelcarlino.it – 23 maggio 2017

"Comizi d'amore" (1964). Foto di Mario Dondero
“Comizi d’amore” (1964). Foto di Mario Dondero

Quelle domande un po’ polverose hanno suggerito alla compagnia Kepler-452 un singolare esperimento teatrale che avrà il suo epilogo in tre serate (da martedì 23 a giovedì 25 maggio, sempre ore 21, sempre ingresso gratuito) all’Oratorio San Filippo Neri. Titolo del progetto, ovviamente, Comizi d’amore. Particolarità della giovane compagnia è, come si sa, quella di lavorare sul versante del teatro partecipato, coinvolgendo attori e non professionisti («gli esperti della vita di tutti i giorni»), comunità e luoghi. «Vogliamo – spiega il regista Nicola Borghesi – mettere insieme identità diverse, trasformare i posti della miseria in luoghi della meraviglia. Non ci interessa la narrazione fine a se stessa ma vogliamo trovare regole per portare le storie ad una dimensione altra».
Un’idea di teatro partecipato che è ben lontana dall’esaurirsi e che trova ovviamente terreno fertile nella nascita di nuove comunità all’interno delle nostre città. Il nuovo progetto vede coinvolti, accanto a Kepler-452, due registi e quattro attori under 35 (selezionati attraverso bando fra duecento richieste) organizzati in tre squadre. A ognuna è stato affidato un luogo specifico della città: il residence Galaxy di via Zanardi, l’ospedale Sant’Orsola e piazza Verdi. E la drammaturgia di ogni spettacolo nasce appunto dalle risposte che i frequentatori di quei luoghi hanno dato alle questioni sull’amore poste da Pasolini.
Così in “La coscienza del vostro amore” ascolteremo la voce di un gruppo di abitanti del Galaxy mentre domani (24 maggio) medici, infermieri, pazienti e visitatori del Sant’Orsola saranno testimoni di “Una classica storia di amore eterosessuale”. Giovedì infine “Costellazioni” accoglierà alcuni abitanti e frequentatori di piazza Verdi.
Ma perché un’attenzione tanto mirata verso i punti più critici del tessuto urbano? «Perché – risponde Borghesi – il teatro si basa sui conflitti, o meglio sullo scontro dei punti di vista. Tocca all’arte offrire una lettura poetica dei confronti identitari».
Le domande di Pasolini sono, come si diceva, in parte frutto di un clima sociale lontano. Ma «resta attualissima – precisa Borghesi – la relazione fra i movimenti sociali e la gestione dei sentimenti. In fondo a noi, parlando d’amore, interessava sparigliare le carte».