A Bologna lo spettacolo “Nuvole” di Nanni Garella ispirato dal cinema di PPP

Dal 7 al 19 giugno 2016, alle ore 21,  nell’ambito di “bè bolognaestate” 2016, il cartellone di attività promosso dal Comune di Bologna, va in scena all’Arena del Sole la prima assoluta di Nuvole di Nanni Garella, spettacolo ispirato alle sceneggiature di Pier Paolo Pasolini Che cosa sono le nuvole? e La terra vista dalla luna. Per l’interpretazione dello stesso Garella, al fianco di Luca Formica, Pamela Giannasi, Mariarosa Iattoni, Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Mirco Nanni, Lucio Polazzi, Deborah Quintavalle, Moreno Rimondi, Roberto Risi e Davide Capponcelli, su musiche originali di Matteo Malferrari, Raffaele Sargenti e Dario Govoni eseguite dall’Ensemble del Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna, il lavoro è prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione con Arte e Salute onlus, oltre che con la collaborazione dello stesso  Conservatorio.
Qui di seguito, da un redazionale apparso su www.bolognatoday.it, la scheda del lavoro che intende portare in scena la verità poetica e umana degli ultimi e degli emarginati, affidati agli attori pazienti psichiatrici del gruppo Arte e Salute.

All’Arena del Sole: “Nuvole” di Nanni Garella
redazionale

www.bolognatoday.it – 31 maggio 2016

In anni recenti, Nanni Garella ha portato in teatro il cinema di Pasolini con due spettacoli, Edipo e Il Vangelo secondo Matteo, di forte presa emotiva, che hanno evidenziato il carattere tipicamente “pasoliniano” degli attori pazienti psichiatrici di Arte e Salute, una realtà artistica nata nel 1999, per iniziativa dello stesso Garella e del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna.
Il regista torna ora alle sceneggiature di Pasolini, veri gioielli di narrativa “messa in scena”, in particolare a quelle di due indimenticabili episodi di film collettivi: La terra vista dalla luna, episodio del film Le streghe (1966) con Totò, Ninetto Davoli e Silvana Mangano, e Che cosa sono le nuvole?, episodio di Capriccio all’italiana (1967) con, tra gli altri, ancora Totò e Ninetto Davoli assieme a Laura Betti.

Francesco Leonetti-burattinaio in "Che cosa sono le nuvole?"
Francesco Leonetti-burattinaio in “Che cosa sono le nuvole?”

È da quest’ultimo episodio, ambientato in un teatro di borgata, che trae spunto la scrittura scenica di Garella. Marionette in un teatro di borgata manovrate da fili invisibili, i personaggi raccontano, come in una favola, «la vita violenta, primitiva e dolcissima – scrive il regista – degli umili, degli emarginati; la vita che avanza a morsi, come un vortice insensato, come un sogno; una vita capace di sradicare le norme morali e i pregiudizi e di proclamare la verità».
I personaggi, segnati da un destino ineluttabile, «sono maschere moderne che traggono linfa dalle profondità della commedia dell’arte, dalla favola di Pinocchio, dai Sei personaggi di Pirandello: è la continua, testarda ricerca della letteratura drammatica italiana sul teatro nel teatro, sul miracolo delle forme d’arte che si fanno corpo e sangue».
Pasolini guarda ai suoi personaggi senza pregiudizi e, ancora secondo Garella, «non trasforma semplicemente la realtà in letteratura e parola, tenta piuttosto di abbracciare il mondo delle sue creature fino a perdersi in esso. E così le sue marionette trasformano la miseria materiale e morale del mondo degli emarginati in altissima poesia».