A Bassano in Teverina (Vt) tributo a PPP di Lillo Di Mauro

Non si spengono l’attenzione e le attestazioni di affetto a Pasolini, anche dopo l’esuberanza celebrativa del 2015  legata all’occasione del quarantennale dalla morte. Tra le tante manifestazioni, per il suo significato sociale e umano, ne segnaliamo una, che sabato 3 settembre 2016 vede impegnato in un minuscolo borgo del viterbese  Luigi “Lillo” Di Mauro, poeta e attore, segnato fin dalla gioventù dalla conoscenza dell’opera di Pasolini.
Qui di seguito il comunicato diffuso per l’occasione.

Reading poetico di Lillo Di Mauro all’interno della rassegna “Cavum et Via”
di Emanuela Colonnelli 

www.newtuscia.it – 31 agosto 2016

Sabato 3 settembre 2016, alle ore 18.00, appuntamento nel borgo antico di Bassano in Teverina (Viterbo) per il reading poetico di Lillo Di Mauro “Dove l’acqua di Tevero s’insala” –  Tributo a Pier Paolo Pasolini. L’iniziativa a ingresso libero, inserita nella rassegna d’arte contemporanea “Cavum et Via” (visitabile fino all’11 settembre 2016 nei fine settimana), si terrà nella Chiesetta di Santa Maria dei Lumi, vicino all’antica porta del borgo fortificato.

Lillo Di Mauro
Lillo Di Mauro

Lillo Di Mauro, poeta e attore, da sempre impegnato in ambito culturale e sociale, così si racconta:
«All’età di 17-18 anni incontravo Pasolini alla stazione Termini mentre era alla ricerca di ragazzi così come stavo io. A quell’età e anche prima conobbi le sue opere letterarie, le sue poesie, i suoi film e ne rimasi folgorato. Negli anni successivi approfondire la sua opera, conoscere il suo percorso artistico e umano mi ha fornito una quantità enorme di spunti tipologici e formali che ho nella mia vita artistica reinterpretato. In modo particolare la sua poesia, nella quale avvertivo la sostanza agitata tipica di un periodo di crisi, di trasmutazione e trasformazione, come erano i primi anni ‘70. Leggevo Ragazzi di vita e scoprivo con Pasolini il mondo intorno a me. La lezione del nostro più grande intellettuale sociale ha costituito il mio background scolastico, la traccia dentro la quale si snoda la mia esistenza. La mia diversa sensibilità è cresciuta dentro i nuovi spazi aperti dalle lotte emancipatrici di quegli anni. L’idea forza della lotta contro l’omologazione sociale dei comportamenti introdotta dal sistema capitalistico dei consumi, nel quale tutto viene mercificato, descrive l’impegno che ho preso nei luoghi dell’arte e della poesia, della società e della politica.
Mi riconoscevo nel suo dramma interno di uomo e artista solitario, incompreso, omosessuale. Anche la sua religiosità, che all’inizio non comprendevo, ha assunto in me un grande significato: anche io come lui mi ero formato nell’intimo in un’Italia cattolica e come lui avevo un forte senso del peccato, un forte senso della redenzione, un forte senso della liberazione dal peccato e dal senso di colpa. In lui mi sono riconosciuto proprio per il profondo tormento, la lacerazione che mi procurava il mio essere in un Paese la cui cultura mi condannava e derideva.
In lui mi riconoscevo anche per l’amore profondo e il culto verso la madre che egli fa apparire come una Madonna nel film Il Vangelo secondo Matteo. Per lui, alla sua morte, con Dominot regista, con il quale collaboravo in spettacoli d’avanguardia al Convento Occupato di Roma, improvvisammo a piazza Navona “un gesto per Pier Paolo Pasolini”. Da allora Pasolini non l’ho più abbandonato.
Nel reading Dove acqua di Tevero s’insala  (titolo tratto dal II canto del Purgatorio di Dante che si svolge alla foce del Tevere, stesso luogo dove fu trovato morto Pasolini, dove l’angelo raccoglie le anime per trasportarle in Paradiso) emerge la difficoltà di scindere la mia esperienza di vita dalla sua, la interconnessione tra le nostre esistenze pur distanti e distinte. Pasolini è l’io narrante, racconta la sua vita (brani tratti da scritti, articoli e interviste da lui rilasciate); io interpreto lui, i suoi/miei sentimenti, la sua/mia poesia di vita, le sue/mie emozioni fino a quelle terribili della morte violenta a cui fu sottoposto.
Il reading lo scrissi in occasione della commemorazione della morte del poeta all’Idroscalo di Ostia, invitato dai Parchi Letterari, accompagnato dalle bellissime immagini scelte e montate di Silvia Di Domenico. L’ho replicato a palazzo Giustiniani di Bassano Romano,  a Palazzo Farnese di Caprarola, al Caffè Voltaire di Roma, a Rebibbia Femminile, Regina Coeli, ecc … E’ stato messo in risalto da media, carta stampata e televisione;  il 30 settembre prossimo lo terrò inoltre al festival della poesia a Civita di Bagnoregio».

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L’iniziativa è a cura di Mario Palmieri (Ass. Cult. Stelle Cadenti) e Mirna Manni (Ass. Cult. Magazzini della Lupa), con il patrocinio del Comune di Bassano in Teverina.

[info_box title=”Lillo Di Mauro” image=”” animate=””]nato a Sutri (Viterbo) il 27 agosto 1955, sin da adolescente attratto dalla poesia e dalla letteratura, con particolare sensibilità verso l’opera di Pasolini, ha partecipato a spettacoli teatrali quali Un sogno preso per la coda tratto da un testo di García Lorca con la regia di Dominot, Per il Comune di Roma ha lavorato alla realizzazione di laboratori teatrali e inoltre, da sempre inserito nella realtà sociale, ha sentito il bisogno di partecipare come omosessuale alle lotte per i diritti e al riconoscimento del valore delle differenze. Ciò gli ha permesso di incontrare e collaborare con il circolo di intellettuali e artisti, formato da Marco Bisceglie, Francesco Gnerre, Marco Mattolini, Giovanni Forti, Sandro Bartolucci, Vanni Piccolo, Marco Sanna, Andrea Pini. Dall’incontro con Sandro Bartolucci e i poeti dell’avanguardia reatina, è nato il suo primo ciclo di poesie Nel silenzio…intrecciando pensieri (1981). Negli anni Ottanta ha pubblicato altre tre raccolte di poesie, Rispetto del tempo (1983), Malia del vento (1985) e Come un soffio (1989), a cui hanno collaborato Sandro Bartolucci e Corrado Levi. La raccolta Gabbie (2007) è stata presentata alla Feltrinelli International nell’ambito delle iniziative culturali per il Gay Pride, mentre l’ultima raccolta è briciole da terra (ed. Tracce 2015). Ha scritto e curato il tributo a Pier Paolo Pasolini Dove acqua di Tevero s’insala, reading poetico a tre voci, coro e fiati, e  i reading teatrali Patroclo e Achille, Passeggiate Romane….
Grazie al contributo fondamentale di idee e di umanità di Leda Colombini, ha capito l’importanza dell’impegno nel settore della reclusione per la democratizzazione della pena e il recupero sociale e umano delle persone detenute; per questo ha curato e organizzato numerosi progetti per il reinserimento sociale di particolari categorie come detenuti, minori a rischio, anziani e diversamente abili. Dal 1987 è socio della Cooperativa Cecilia, responsabile dell’Area giustizia e direttore del “Centro Giovani La Bulla”. Come Presidente della Consulta Permanente Cittadina per i Problemi Penitenziari del Comune di Roma, ha organizzato e realizzato il Piano Permanente per il Carcere del Comune di Roma, su incarico del sindaco Walter Veltroni, e  ha curato e coordinato il Piano per l’inserimento in lavori di pubblica utilità per i condannati dal giudice di pace. Da oltre quindici anni si interessa della promozione della genitorialità in carcere e dei diritti dei figli dei detenuti e in questa direzione ha ideato e realizzato otto ludoteche in altrettanti carceri del Lazio, per accogliere i figli dei detenuti che si recano in visita, con l’associazione di volontariato “A Roma Insieme”. E’ presidente della cooperativa sociale “Gaia” per l’assistenza ai malati di AIDS, presidente della cooperativa APE per il reinserimento lavorativo di detenuti e detenute, presidente dell’associazione culturale “Il Nuovo Lavatoio”, presidente dell’associazione culturale “Futuro anteriore”, vice presidente dell’associazione di volontariato “A Roma Insieme – Leda Colombini”, cofondatore del Forum Nazionale per la tutela della salute dei detenuti. Tra i riconoscimenti ricevuti per il suo impegno, da menzionare  il Premio la Formica D’Oro Forum Terzo settore Lazio per aver promosso la cultura giuridica nelle carceri di Roma e Lazio; la Targa in argento Comune di Roma per il decennale della Consulta Penitenziaria; l’Onorificenza Comune di Roma per aver ideato, organizzato, coordinato e realizzato il Piano Permanente Cittadino per il Carcere del Comune di Rom; il riconoscimento assessorato Politiche Sociali e della Famiglia del Comune di Roma per aver ideato e realizzato progetti e metodologie innovative nell’ambito del disagio sociale; l’Onorificenza X Municipio Comune di Roma per aver realizzato la Giornata per l’anno Europeo dell’Anziano; l’Onorificenza Centri Anziani Comune di Roma per attività nei confronti della Terza Età. E’ inoltre inserito tra i “Nuovi mille che hanno contribuito a ricostruire l’Italia” per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.[/info_box]