Descrizione
“Avevo trovato molto interessanti Il Decameron e Canterbury. Non condividevo il punto di vista di chi accusava Pasolini di essersi ‘venduto’ al cinema spettacolare o peggio. Non apprezzavo la critica ideologizzata, di fatto era una forma di ‘interpretazione contenutistica’ lontana dall’analisi del processo linguistico, che a me invece ha sempre interessato più di tutto.
Mi affascinava la corporalità del cinema di Pasolini, questa raffigurazione dell’eros disinibito e la sua audacia autentica e provocatoria. Del resto, io avevo iniziato a fotografare nudi dal 1967. A quell’epoca facevo perlopiù fotografia sperimentale e fui chiamato da Franco Valobra per collaborare a ‘Men’. Mi sentivo un ingegnere elettronico prestato alla fotografia e di questa arte mi interessavano soprattutto le potenzialità elementali offerte da un processo linguistico molto usato ma poco conosciuto come tale.
Per il lavoro che contavo di realizzare sul Fiore delle mille e una notte mi rivolsi a tre riviste ‘Esquire’, ‘Tv sorrisi e canzoni’ e ‘Playboy’. Quest’ultima fu subito interessata a un servizio in esclusiva sul nuovo film di Pasolini”.
(dall’intervista a Roberto Villa)
Catalogo dell’omonima mostra (7 luglio 2012 – 29 settembre 2012)