2005.Omaggi a PPP trent’anni dopo. Parte sesta

PAGINE CORSARE

Fondo Angela Molteni

La vita

Continuiamo con la rassegna delle manifestazioni organizzate nel 2005 in ricordo di Pasolini e raccolte in quell’anno da “Pagine corsare”. In questa sesta parte viene dato particolare rilievo alle iniziative di ambito teatrale.

1.“Idroscalo 93”
in tournèe
Roma, Napoli, Prato
24 ottobre – 7 novembre 2005

Lo spettacolo Idroscalo 93  lascia la città di Roma, dopo l’ultima replica del 24 ottobre al Teatro Piccolo Jovinelli (in scena dall’11 ottobre), e si sposta in tournèe a Napoli e Prato: dal 28 ottobre al 6 novembre al Teatro Bellini di Napoli all’interno di “Nuovi Sentieri 2005” (rassegna di drammaturgia contemporanea); il 7 novembre 2006 al  Teatro La Baracca di  Prato all’interno della Stagione teatrale 2005.

Idroscalo 93
Note di regia e sul testo
di  Mario Gelardi

Pier Paolo Pasolini non piaceva a nessuno, e soprattutto non piaceva quello che negli ultimi tempi scriveva. Non piaceva alla sinistra, perché battagliava contro il 1968, le femministe, l’aborto e la disobbedienza. Non piaceva alla destra perché le sue dichiarazioni si accompagnavano ad un’argomentazione per loro sconcertante. La sua morte è stata per molti una vera liberazione!
Nel 2002, il giudice Vincenzo Calia, che conduce da anni l’inchiesta sulla morte del presidente dell’Eni, Enrico Mattei, allega agli atti della sua lunga istruttoria alcune pagine di Petrolio, il libro di Pasolini pubblicato postumo. Precisamente, gli appunti chiamati Lampi sull’Eni o, meglio, ciò che rimane di essi. Infatti è certo che decine di pagine riguardanti proprio la morte di Mattei sono sparite dal manoscritto originale.
Che rapporto c’è tra il delitto Mattei e quello di Pier Paolo Pasolini?
Che cosa sapeva Pasolini sulla morte di Mattei? Che cosa rivelano gli appunti di Petrolio che il giudice Calia allega agli atti processuali dell’inchiesta sulla scomparsa del presidente dell’ENI?
L’ipotesi, che scaturisce da quell’inchiesta e da alcuni articoli pubblicati successivamente, è che Pier Paolo Pasolini sia stato ucciso perché sapeva la verità sulla morte di Mattei. Sapeva chi erano i mandanti di quello strano “incidente” aereo.
E’ per la prima volta e grazie alla lunga inchiesta del giudice di Pavia Vincenzo Calia e alla consulenza  della più importante esperta sulla vita e le opere di Pasolini, Carla Benedetti, docente dell’Università di Pisa, che raccontiamo “un’altra storia”. Una storia che vede tra i protagonisti Mattei, Pasolini, il generale Dalla Chiesa, esponenti politici come Moro e Fanfani. Percorriamo un filo rosso, quello dei delitti-incidenti che hanno caratterizzato troppe volte la storia del nostro paese. Un filo che unisce nomi illustri, i soliti, sempre gli stessi, nomi importanti di uomini scomparsi, ma anche nomi di uomini coraggiosi.
In scena un narratore, un vero esploratore nel mondo di Pasolini, il suo pensiero, la sua ricerca, si incarnano nella figura di Pelosi. Un ragazzo, prima timido e impaurito, poi spavaldo e sicuro di sé. Così come io stesso mi sono trovato a metter ordine in centinaia di pagine, così il nostro narratore mette ordine nella “pratica Pasolini” che una volta chiusa, viene riaperta dopo venticinque anni da un giudice di Pavia che fa delle sconcertanti ipotesi. Una storia possibile, circostanziata che lega due personalità che hanno contraddistinto il secondo dopoguerra italiano, Enrico Mattei e Pier Paolo Pasolini. La storia di un dopoguerra che sembra non finire mai.
Una storia che inizia da lontano, la nostra. Comincia ad Ostia, il due novembre 1975, quando in uno squallido campetto, adiacente ad una baraccopoli, viene trovato il cadavere martoriato di Pier Paolo Pasolini.
Del suo assassinio viene accusato un diciassettenne borgataro, Giuseppe Pelosi. Un delitto tra “froci”, lasciano intendere gli inquirenti. Pasolini, è stato ucciso da un giovane sbandato che lo scrittore aveva “rimorchiato” e con il quale si era appartato in cerca  di  sesso.  Tutto chiaro allora. Pasolini è rimasto vittima dei suoi vizi e della sue “immorali” manie.
Ma è davvero tutto così lineare?
Nei mesi immediatamente successivi alla sua morte, una campagna stampa cerca  di  dimostrare che Pasolini è stato ucciso non solo dal minorenne Pelosi, ma che assieme a lui quella sera c’erano altre persone, altri borgatari, forse legati al mondo della malavita, forse a gruppi neo-fascisti. Una banda pronta a punire il “frocio” Pasolini, un banda che già lo aveva minacciato. Ma a trenta anni dalla sua morte, i dubbi su chi realmente assassinò Pier Paolo Pasolini sono tutti ancora intatti.

Da sx, Daniele Russo, Ivan Castiglione, Alessandro Castiglione
Da sx, Daniele Russo, Ivan Castiglione, Alessandro Castiglione

Idroscalo 93
Ivan Castiglione (attore)
Daniele Russo (attore)
Alessandro Castiglione (musicista)
Giuseppe Miale Di Mauro (collaboratore alla regia)
Mario Gelardi (regista) 

L’autore e regista Mario Gelardi
Autore e regista di Idroscalo 93, spettacolo prodotto dal Teatro Mercadante di Napoli, per il ”Progetto Petrolio” diretto da Mario Martone. Premio Flaiano 2002 con malamadre. Finalista premio Riccione 99 con Così Leggero (scritto con Ivan Castiglione). Vincitore del premio della critica a Schegge D’Autore (2002) con La regola dell’assassino. Vincitore con Solo per te del premio Drammaturgia oggi. Autore di Limoni diretto da G. Miale di Mauro e di Fango, monologo sulla tragedia di Sarno del 1998, interpretato da Nello Mascia rappresentato al Teatro Mercadante di Napoli e al Piccolo di Milano, trasmesso da Radio Tre e da Rai Due.  Autore con Giuseppe Miale di Mauro di Santa Maria del palloneL’ultima corsa di Fred, spettacolo su Fred Buscaglione, rappresentato al Premio Massimo Troisi, Benevento Città Spettacolo e Angeli a sud, e Le parole per Angela interpretato da Maria Basile. Ultimo lavoro Il bello della boxe in scena al Teatro Studio di Milano, per il festival “Teatri dello sport”. Attualmente Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro, sono in finale con il loro progetto di spettacolo Quattro, al Premio Ustica per il teatro, organizzato dall’associazione Scenario.

Gli attori
Ivan Castiglione
Attualmente impegnato in Urfaust per la regia di Andrea Liberovici con Ugo Pagliai e Paola Gasmann, per il Teatro stabile di Genova, ha lavorato con Giorgio Albertazzi in Giulio Cesare di W. Shakespeare per la regia di Antonio Calenda. Ha lavorato con Nello Mascia in Putiferio e Fuori l’autore di Viviani. Ha ricevuto il premio “Drammaturgia Oggi” per l’ interpretazione dello spettacolo Solo per te di Mario Gelardi.
Tra le sue interpretazioni ricordiamo Splatter di Massimo Bavastro, per lo Stabile di Trieste, Le confessioni di Walter Manfrè.  Al cinema, oltre all’attività di doppiatore, è stato interprete di Quelle piccole cose di F. Cattani , Ed io ti seguo di M. Fiume e Drosera di F. Dominerò. Tra gli ultimi impegni teatrali I quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello, uno spettacolo di Andrea Liberovici prodotto dal Teatro stabile di Roma. Fa parte del cast fisso della fiction di Rai Tre, Un posto al sole, e ha partecipato alla fiction  Ho sposato un calciatore per Mediaset. Ultimo impegno teatrale, il Candido, nell’omonimo spettacolo tratto da Voltaire, con la regia di Andrea Liberovici, per il Teatro stabile di Genova.

Daniele Russo
Diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Bellini. Ha al suo attivo significative partecipazioni a diversi spettacoli tra i quali Cient ‘è una notte dint’a una notte per la regia di Tato Russo; Gianburrasca per la regia di Lucio Allocca; I Promessi Sposi, musical di Tato Russo, Allegretto per bene ma non troppo per la regia di Enrico Lamanna; Sogno di una Notte di Mezza Estate per la regia di Tato Russo, Riccardo III, regia di Armando Pugliese, Luci di Tenebra per la regia di Raffaele Esposito, E allora mi hanno rinchiusa, per la regia di Fabrizio Bancale. E’ stato interprete principale di A colpo sicuro e Santa Maria del pallone di Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro e di I Pescatori per la regia di Giulio Adinolfi. Ha partecipato ai film Billy diretto da J.P. Duriez e Il Resto di Niente diretto da A. De Lillo, e a diversi cortometraggi. Dirige una sua compagnia con la quale ha portato in giro diversi classici come La Bisbetica Domata e Molto rumore per nulla, con la regia di P. Labbate. Dirige inoltre la rassegna di teatro contemporaneo “Nuovi Sentieri”, che si svolge  da quattro anni nell’Auditorium del Teatro Bellini di Napoli.

Il compositore
Alessandro Castiglione
Compositore e chitarrista, ha studiato con John Scofield, Joe Diorio, Jerry Bergonzi. Ha suonato dal vivo con Daniele Sepe nel disco Vite Perdite. Ha fatto parte della formazione  Elbas di Antonio Golino, suonando nei club napoletani con Franco Coppola, Antonio Balsamo. Collabora dal vivo con Marco Zurzolo.  Nel 1995 prende parte al progetto Almamegretta, suonando nella tournee del disco Sanacore e nella tournee del disco In dub. Registra i cd In dub Venite! Venite!. Col gruppo suona in molte capitali europee e partecipa a numerosi festival e rassegne come Arezzo Wave, Stadio San Siro di Milano, Festival del cinema di Venezia, Piazza Plebiscito Napoli (Rai Uno), Taratatà (Rai Due), Concerto del 1 maggio 1995 Roma (Rai Uno), Concerto del 1 maggio1996 (Rai Uno). Partecipa alla registrazione video del concerto al porto di Napoli. Insieme agli Almamegretta collaborerà con Pino Daniele,i Litfiba Lucio Dalla, Peppe Barra, Teresa De Sio.

Frammenti di rassegna stampa:
“Il Mattino”, F. De Ciuceis
È per la prima volta, e grazie alle accurate indagini del Magistrato di Pavia, Vincenzo Calia, e alla consulenza di Carla Benedetti, che si racconta una storia, possibile, circostanziata che lega due delle personalità più discusse del dopoguerra italiano, Pier Paolo Pasolini ed Enrico Mattei. (…) Si deve ricordare per questo spettacolo il cinema politico degli anni Settanta qui rinnovato da Mario Gelardi e raccontato abilmente da Ivan Castiglione.

“Corriere del Mezzogiorno”, Stefano de Stefano
È un fatto che, senza confondere mai i piani della meditazione con quelli della storia, Ivan Castiglione i nomi dei colpevoli del delitto Pasolini li fa e, come aggiungendo un’ipotesi ancora più terribile, quella della morte certa di tutti i personaggi che hanno incrociato l’affare Mattei.

“Pagine corsare”, Enrico Campofreda
Lo spettacolo è buono, attori giovani, volenterosi ed energetici, a volte un po’ enfatici. È comunque un lavoro utile e positivo perché si colloca in quel filone di teatro civile che Fo e la Rame facevano fra la fine dei Sessanta e i Settanta e che in epoca recente è stato rilanciato da Marco Paolini. Poi in ordine sparso ci sono altri nomi, chessò Bebo Storti, Celestini.
Si parte dall’omicidio del poeta, con tutto il celato e i retroscena politici che ci sono dietro, per riagganciarsi a quegli intrighi politico-economici cui Pasolini dedicava capitoli di Petrolio. Il signor Troya-Cefis e Bonocore-Mattei per capirci. E naturalmente i Fanfani, Rumor, Andreotti, cose già scritte e ultimamente rispolverate da un magistrato.

2.”Pier Paolo Pasolini. Cinema, teatro e impegno civile”
La Provincia di Arezzo per Pasolini
Arezzo
25 ottobre-novembre 2005

Il 2 novembre ricorreranno trent’anni dalla morte di colui che nel bene e nel male fu un genio. Per ricordare Pier Paolo Pasolini la Provincia di Arezzo ha promosso una ciclo di iniziative tra cinema, teatro e impegno civile, le tre attività pubbliche dove il maestro era impegnato.
La Provincia di Arezzo, in collaborazione con le associazioni culturali del territorio, l’Università di Siena e la rete teatrale aretina, ha spiegato il perché di una rassegna dedicata a Pasolini: «Dire che le iniziative sono originate dal trentennale della morte è limitativo e banale. In realtà abbiamo voluto partire dal legame che Pasolini aveva con Arezzo, e nell’immagine che rappresenta l’emblema di questa rassegna c’è proprio una foto che ritrae Pasolini e Ninetto Davoli all’interno della basilica di San Francesco in visita agli affreschi di Piero». Ha spiegato l’Assessore provinciale alla cultura Emanuela Caroti, «Pasolini amava molto la nostra arte e la critica ha evidenziato come l’uso che lui faceva dell’immagine del corpo nel suo cinema fosse lo stesso di maestri della pittura come Masaccio e Piero della Francesca. Nonostante sia uno degli intellettuali più lucidi del secondo dopoguerra, Pasolini è poco conosciuto dai giovani e con questa iniziativa ci rivolgiamo anche, se non soprattutto, a loro. Il messaggio di Pasolini, la sua critica all’omologazione culturale, la sua estrema sincerità, le sue provocazioni sono del resto quanto mai attuali».
Il ciclo di iniziative parte con il cinema e con la proiezione al cinema Eden, in collaborazione con Cineforum 2 di Arezzo, di cinque pellicole scelte secondo un percorso nell’arte di Pasolini. Si parte il 25 ottobre con Teorema, per proseguire il 26 ottobre con  il film-inchiesta Comizi d’amore, il 27 ottobre con Medea, il 3 novembre con Il fiore delle Mille e una notte ed infine il 4 novembre con Salò o le 120 giornate di Sodoma, uscito postumo.
Per ciò che riguarda il teatro,con spettacoli organizzati in collaborazione con la Rete Teatrale aretina e l’associazione “Il Carro di Jan”, l’appuntamento forse più importante è rappresentato dalla presenza della compagnia della Fortezza di Volterra, un’esperienza ormai trentennale di teatro in carcere, che proporrà Sing Sing Cabaret l’8 novembre al Politeama.Gli altri spettacoli sono Pasolini Pasolini! il 29 ottobre al Teatro della Bicchieraia, Orgia l’11 novembre al Teatro Verdi di Monte San Savino e Poveri uomini nudi, a cura di Diesis Teatrango, il 25 novembre al Teatro di Bucine.
Nel pomeriggio del 3 novembre, in collaborazione con l’Università di Siena, è in programma una tavola rotonda alla quale parteciperanno Fulvio Abbate, Adele Cambria, Silvia De Laude, Gianni D’Elia e Italo Moscati con un contributo video di Adriano Sofri.
Un’altra iniziativa molto importante, e anche molto particolare, è il reading di omaggio a Pasolini organizzato in collaborazione con l’Arci e con Nausika. Mercoledì 9 novembre nell’aula magna dell’Istituto Buonarroti saranno non soltanto attori e personaggi del mondo della cultura, ma anche amministratori, esponenti politici e semplici cittadini a leggere brani scritti da Pasolini.
Una particolare attenzione è riservata al mondo della scuola con una serie di incontri con gli studenti curati da Nora Calzolaio, che leggerà e commenterà brani da Le ceneri di Gramsci e Trasumanar e organizzar, e con  lo spettacolo teatrale Una disperata vitalità curato da Gianfranco Pedullà. «Si tratta di un’iniziativa della quale ringraziamo la Provincia – ha spiegato lo stesso Pedullà – anche perché a questo nostro tempo manca davvero molto una figura di intellettuale come quella di Pier Paolo Pasolini».

Il programma per Pasolini di Arezzo. Pieghevole
Il programma per Pasolini di Arezzo. Pieghevole

3.“Pier Paolo Pasolini. Una disperata vitalità”
Vimercate
26 ottobre – 17 novembre 2005

Il due novembre 1975 veniva trovato all’ldroscalo di Ostia il corpo martoriato di Pier Paolo Pasolini, forse l’ultimo grande intellettuale italiano. Una morte violenta. Il triste epilogo di una vita “contro”, coraggiosa, coerente. Una morte violenta, come violenti sono stati gli attacchi morali, ideologici e politici che Pier Paolo Pasolini ha dovuto subire nella sua vita. Non è bastata l’azione sconsiderata di un ragazzo di borgata a frenare la voce di un uomo che era ben conscio di quale doveva essere il ruolo dell’intellettuale nella società.Nella sua enorme e differenziata produzione ha sempre affermato il rifiuto dell’omologazione, della cultura consumistica, di ogni possibile compromesso.
Nel trentennale della morte di Pasolini gli Assessorati alla Cultura dei Comuni di Agrate Brianza, Concorezzo, Mezzago, Monza, Villasanta e Vimercate propongono una rassegna, distribuita sul territorio, che analizza la sua produzione e la sua vita, sotto vari aspetti e profili.
Le sue opere cinematografiche, la sua produzione poetica, le sue riflessioni filosofiche, le sue opere teatrali, oltre che il “caso” del suo assassinio, sono presentati con la partecipazione dei maggiori studiosi italiani dell’intellettuale scomparso trent’anni fa.

Programma

1.Cinema Spazio Capital, Vimercate

Mercoledì 26 ottobre 2005, ore 21.00
Pier Paolo Pasolini regista
conferenza inaugurale
intervengono
Gianni Canova, professore di storia del cinema (Università IULM – Milano)
Giuseppe Claudio Rizzo (sceneggiatore)
moderano
Simone Fortunato (critico cinematografico di “Tempi”)
Massimo Ferrari (critico del Cineforum Spazio Capitol)
a seguire, Mamma Roma, IItalia, 1962,durata 114’

sabato 29 ottobre, ore 17.30
I racconti di Canterbury, Italia, 1971 / ’72, durata 110’

ore 21.00
Il Decameron, Italia/Francia/Rft, 1970 / ’71, durata 111’
interviene Roberto Chiesi (critico cinematografico e curatore del Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna)
moderano Simone Fortunato (critico cinematografico di «Tempi») e Massimo Ferrari (critico del Cineforum Spazio Capitol)

ore 23.00
Il fiore delle Mille e una notte, Italia/Francia, 1973 / ’74, durata 130’

domenica 30 ottobre, ore 17.30
Il Decameron, Italia/Francia/Rft, 1970 / ’71, durata 111’

ore 21.00
Il fiore delle Mille e una notte, Italia/Francia, 1973 / ’74, durata 130’

mercoledì 2 novembre, ore 21.00
Salò o le 120 giornate di Sodoma,  Italia, 1975, durata 116’
interviene Federico Rossin (critico cinematografico)
Moderano: Simone Fortunato (critico cinematografico di «Tempi») e Massimo Ferrari (critico del Cineforum Spazio Capitol)

sabato 5 novembre, ore 21.00
Teorema, Italia, 1968, durata 98’
interviene Adriano Piccardi (critico cinematografico di «Cineforum»)
moderano Simone Fortunato (critico cinematografico di «Tempi») e Massimo Ferrari (critico del Cineforum Spazio Capitol)

Inoltre:

2.Sala Antonio Banfi dell’ARCI-UISP LA LOCOMOTIVA, Piazza Marconi 7, Vimercate

mercoledì 9 Novembre, ore 21
Il Friuli di Pasolini
mostra fotografica del gruppo fotografico “44 scatti”
nel corso della serata gli attori Carlo Randazzo e Vincenzo Leone leggeranno alcune poesie da La meglio gioventù

giovedì 10 novembre, ore 21.00
Pier Paolo Pasolini: questo sconosciuto (Il giornalista e la sua indagine)
conferenza-lettura del gruppo lettori della società umanitaria Fondazione Humaniter di Milano diretti dal giornalista Ugo Lo Russo

mercoledì 16 novembre, ore 21.00
Edipo re
con il critico cinematografico della rivista “Tempi” Simone Fortunato

giovedì 17 novembre, ore 21.00
Attualità e arcaismo nella critica di Pasolini al capitalismo
relatori Bruno Pischedda (professore incaricato di critica sociologica dei sistemi culturali presso l’Università degli Studi di Milano)
Massimo Bonfantini (docente di semiotica presso il Politecnico di Milano)
Giulio Stocchi (poeta)
Francesco Muraro (Associazione Culturale Punto Rosso)

4.“Divina Mimesis”
Un omaggio di Giulio Paolini, Rosemarie Trockel e Cy Twombly
a Italo Calvino, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini

Villa Poniatowski
Roma
27 ottobre 2005 – 29 gennaio 2006

Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante e Italo Calvino, tre grandi scrittori italiani, saranno commemorati in una mostra, ideata dalla Casa delle Letterature del Comune di Roma, in collaborazione con la Fondazione Antonio Ratti di Como.
Per questo motivo, gli organizzatori hanno chiesto a tre artisti (Cy Twombly, Rosemarie Trockel e Giulio Paolini) di tentare la strada del dialogo diretto, senza mediazioni, con l’opera dei tre scrittori.
Divina Mimesis raccoglie così le opere che Twombly, Paolini e Trockel hanno seminato nel tempo o creato per l’occasione, ispirandosi rispettivamente alle parole, ai testi, alle storie del poeta di Casarsa, dell’autore di Palomar, della scrittrice di Menzogna e sortilegio.
I tre artisti hanno proceduto liberamente, ognuno inseguendo il filo di una propria lettura, o di un ricordo diretto, o ancora di una suggestione che nel tempo e col tempo si è trasformata in mimesi, appunto. Gli accostamenti, originati da criteri di apparente dissonanza, come nel caso di Twombly e Pasolini, o da connessioni quasi filologiche, come nel caso di Paolini e Calvino, o infine da una profonda empatia come per la Trockel e la Morante, danno luogo a una mostra che, detto senza timore di esagerare, rischia di essere davvero un evento straordinario e unico: per l’enorme prestigio internazionale degli artisti medesimi ma forse e soprattutto perché raramente si era finora riusciti a mettere a colloquio frontale, e a un così alto livello, il mondo troppo spesso chiuso e autoriferito dell’arte contemporanea con quello della grande letteratura.
Si aggiunga infine che la scena, il set di questo incontro non è uno spazio museale solito, bensì uno dei luoghi più affascinanti e meno conosciuti al grande pubblico come quello di Villa Poniatowski, portata al suo definitivo splendore dopo un lungo, laborioso lavoro di restauro.

Divina Mimesis
dal 27 ottobre 2005 al 29 gennaio 2006
inaugurazione: 27 ottobre 2005, ore 18.00
orari: martedì-domenica 10.00-18.00 (chiuso il lunedì)

Villa Poniatowski
Roma, Via di Villa Giulia 34
t 06 68134697 

5.”Omaggio a Pasolini”
Due mostre fotografiche dedicate
Festival “Occhi di scena 2005”

San Miniato (Pisa)
29 ottobre 2005 – 6 gennaio 2006

Sul set di un film, sul palcoscenico di un teatro, sull’arena di un circo, gli spettacoli sono insiemi di immagini. Alcune restano nella macchina da presa, altre nelle foto di scena, che documentano molto di più, cogliendo anche il lavoro dietro le quinte e lo sviluppo progressivo dello spettacolo: testimonianze importantissime, che andrebbero altrimenti perse. A queste foto, che sono insieme opere d’arte e strumenti di ricerca tecnica e storica eccezionali, il Comune di San Miniato, in provincia di Pisa, dedica Occhi di scena 2005, il festival internazionale di fotografia dello spettacolo, che si apre il 29 ottobre e andrà avanti fino al 6 gennaio 2006.
Tutta San Miniato è coinvolta nella manifestazione, perché nelle vetrine dei negozi del centro sono esposte le immagini che raccontano i ventidue anni di lavoro del Teatro di Figura della cittadina. La luna è azzurra documenta le varie edizioni del festival organizzato ogni anno, nel quale piccoli spettacoli vengono allestiti negli spazi del tracciato urbano.

San Miniato per Pasolini. Manifesto
San Miniato per Pasolini. Manifesto

Nelle foto in mostra a San Miniato questo prezioso materiale documentario è visibile in quattro mostre personali. L’evento di punta è l’omaggio a Pasolini, in via Angelica: due sezioni sono dedicate, da un lato, al regista e scrittore scomparso il 2 novembre 1975 e, dall’altro,  ad Angelo Novi, uno dei suoi fotografi di scena, tra i più grandi del cinema italiano. La poesia del cinema: Pasolini regista, a cura di Pier Mario Santi, e Angelo Novi, un fotografo per Pasolini documentano così  momenti fondamentali del cinema italiano con una raccolta, oltre che di immagini, di manifesti, locandine, libretti di sala.
All’Oratorio del Loretino si potrà invece vedere l’esposizione di Francesco Galli dedicata alla danza, Ponte dei Venti, una selezione di immagini raccolte dal 1998 al 2005 all’Odin Teatret, durante il lavoro che l’attrice Iben Nagel Rasmussen svolge ogni anno per un mese con i suoi allievi, caratterizzato dall’uso nel training della Danza del Vento.
Nell’Androne dell’Ospedale, poi,  ci sarà Patch Adams/Miloud – Eroi del nostro tempo di Mauro Minozzi. Il fotografo ha colto emozioni, sguardi, contatti viaggiando con Patch Adams, il dottore che ha inventato la terapia del sorriso, e con il clown Miloud, che gira il mondo per insegnare ai ragazzi di strada l’arte del circo. Minozzi è stato con Adams e Miloud in Romania, Cuba, Siberia e ex Jugoslavia, documentando l’amore per la vita e la coraggiosa pretesa di far ridere i ragazzi malati e sofferenti.
Al circo è dedicato infine il lavoro di Pierpaolo Pagano, esposto alla Fondazione del Campana Guazzesi in Circostanze.
A margine del festival c’è anche un concorso aperto ai migliori lavori di fotografia di scena. Le immagini dei vincitori dell’edizione 2005, Enrico Bertolucci e Simone Donati, saranno esposte all’Accademia degli Euteleti.

Per informazioni: Ufficio del turismo, Piazza del Popolo, San Miniato (PI)
t  0571 42745 – f 0571 418739 / e-mail ufficio.turismo@penteres.it

6.“La ricotta” di Pier Paolo Pasolini
uno spettacolo al Teatro Piccolo Jovinelli
Roma
1 – 20 novembre 2005

Teatro Piccolo Jovinelli
Dedicato a Pasolini
La ricotta
di Pier Paolo Pasolini
con Antonello Fassari
costumi Paola Bonucci
allestimento scenico e regia Antonello Fassari e Adelchi Battista

musicisti:
dal 1° al 5 novembre, Luca Bulgarelli, contrabbasso
dal 6 al 13 novembre, Simon Pietro Cussina, violoncello
dal 15 al 20 novembre, Rosario Giuliani, sax

La ricotta (1963) è un racconto che è diventato l’episodio del film RO.GO.PA.G., prodotto da Alfredo Bini. Siamo sul set cinematografico dove si gira un film sulla Passione di Cristo. Stracci, il protagonista, che fa la parte del Ladrone buono, tra una pausa e l’altra della lavorazione cerca di trovare di che sfamarsi, poiché ha dato alla moglie e ai sette figli il suo cestino. Sullo sfondo, raccontati, i personaggi tipici del grande carrozzone cinematografico: il regista, illuminato e assente, il giornalista inconsapevole marionetta del sistema, il produttore, la Maddalena, le altre comparse. Una umanità fotografata nel suo rapporto con l’Assoluto e con il profano, come in una sorta di Giudizio Universale, dove Stracci, il generico che diventa protagonista, trasfigurato dalla ricerca del cibo, affronta un Calvario reale ma invisibile a tutti gli altri.

7.“Omaggio a Pier Paolo Pasolini”
con la retrospettiva completa dei film
Pescara – Chieti

2 – 16 novembre 2016

A Pescara e Chieti dal 2 al 16 novembre 2005, “Omaggio a Pasolini”, per onorarne la memoria a trent’anni dalla tragica morte. Una completa retrospettiva dei film di Pier Paolo Pasolini oltre a documentari, mostra fotografica, teatro e dibattiti.
«La sua vita – per l’assessore regionale alla Cultura, Elisabetta Mura (Prc) – e la dinamica della sua morte, avvenuta il 2 novembre 1975, ci raccontano la storia della disinformazione del potere, intuizione attuale in un periodo di antidemocraticità della tv e di liste di proscrizione». In una successione cronologica scandita dalle tappe della produzione cinematografica dell’intellettuale friulano, da Accattone (1961) a Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), la manifestazione «cercherà di restituire il senso di quella “scrittura della realtà” nella quale Pasolini trovò la massima libertà di espressione. Il carattere antidemocratico della televisione – ha affermato Mura in conferenza stampa -, per il rapporto diseguale tra chi parla e chi ascolta, fu una delle sue intuizioni più felici. Ma Pasolini fu anche un precursore dei “no global”, quando individuava nello sviluppo senza progresso della società italiana la fine delle differenze, un elemento di impoverimento della nostra cultura». «Tutta la sua vita e le dinamiche della morte» ha continuato «rappresentano una storia di perfetta disinformazione. Tante falsità, infatti, sono state dette sul suo conto ma lui non si è mai nascosto.  Egli sosteneva che, al di là degli specchi deformanti che il potere è in grado di offrire, si può individuare la realtà solo osservando i fenomeni storici. Di certo ci ha lasciato una grande eredità ed il suo messaggio è più che mai attuale».
Questa manifestazione, nel trentennale della morte di Pasolini, si propone di riflettere sul pensiero e sull’opera di uno dei più grandi intellettuali italiani del dopoguerra, in un periodo in cui si sente la mancanza di una voce che si erga al di là di qualsiasi appartenenza politica e culturale. È un’occasione imperdibile per vedere o rivedere, in pellicola e su grande schermo, tutta la sua produzione cinematografica, quella “scrittura della realtà” in cui Pasolini trovò la massima libertà di espressione, regalando al cinema italiano e al mondo intero capolavori indimenticabili. Un evento, arricchito anche da documentari, cortometraggi, incontri con chi, della vita di Pasolini, è stato partecipe. Un appuntamento con la storia reso unico anche dal prezioso e istruttivo “omaggio” girato da Laura Betti, che con Pasolini condivise i suoi migliori momenti artistici: Pasolini o la ragione di un sogno. Un film bello e straziante, che restituisce fin dal titolo ciò che il poeta fu per il suo tempo e per i tempi a seguire: un grido, disperato, contro la morte dei valori e contro il tentativo, oggi più che mai evidente, di estirpare la poesia dai nostri cuori.

L’iniziativa si svolgerà a Pescara e a Chieti dal 2 al 16 novembre.

Programma

Pescara. Cinema Teatro Massimo
dal 2 al 13 novembre 2005

mercoledì, 2 novembre
ore 20.00 Inaugurazione mostra fotografica
Scatti per Pasolini di Mario Dondero
Incontro con il fotografo, amico di Pasolini, con  Massimo Raffaeli (critico letterario) e Enzo Di Mauro (critico e poeta)
ore 21.30 Pier Paolo Pasolini o la ragione di un sogno, Italia, 2001, 90’, film Documentario di Laura Betti

giovedì, 3 novembre
Retrospettiva Pasolini
ore 20.45 Accattone Italia, 1961, 120’
ore 23.00 Mamma Roma Italia, 1962, 105’

venerdì, 4 novembre
Retrospettiva Pasolini
ore 19,00 Ro.Go.Pa.G. (La ricotta)  Italia/Francia, 1961, 122’
ore 21,15 Incontro con Vladimir Luxuria (artista)
ore 22.00 Comizi d’amore Italia, 1964, 92’
ore 23.30 La rabbia, Italia, 1963, 53’

sabato, 5 novembre
ore 17.00, Le ceneri di Pasolini, Italia, 1994, 87’, documentario biografico di Pasquale Misuraca
incontro con il regista
ore 19.00 San Paolo (Epeisòdion)
video teatrale di Donatella Marchi, tratto dall’omonima opera di Pasolini
presentazione di Katia Migliori (docente universitario)
Retrospettiva Pasolini
Ore 20.30 Il Vangelo secondo Matteo (copia restaurata) Italia/Francia, 1964, 137’
presentazione di don Vitaliano della Sala
ore 23.30 Sopralluoghi in Palestina Italia, 1963, 52’

domenica, 6 novembre
Ore 17.30 Presentazione del libro del poeta Gianni D’Elia, Trent’anni senza Pasolini
incontro con l’autore, e con Alfio Albani (critico letterario), Giovanni Giovanetti (fotografo ed editore), Silvia De Laude (docente universitario), Franco Piperno (docente e scrittore)
Retrospettiva Pasolini
ore 20.45 Uccellacci e uccellini,  Italia, 1966, 86’
ore 22.30 La terra vista dalla luna, Italia, 1967, 31’

lunedì, 7 novembre
Retrospettiva Pasolini
ore 20.45 Edipo re,  Italia, 1967, 104’
ore 22.30 Che cosa sono le nuvole?,  Italia, 1968, 22’

martedì, 8 novembre
Retrospettiva Pasolini
ore 20.45 Appunti per un film sull’india, Italia, 1968, 35’
ore 21.30 Appunti per un’Orestiade africana, Italia, 1969-73, 63’

mercoledì, 9 novembre
Retrospettiva Pasolini
ore 20.45 La sequenza del fiore di carta, Italia/Francia, 1969, 11’
ore 21.00 Medea, Italia/Francia/Germania, 1969, 110’

giovedì, 10 novembre
Retrospettiva Pasolini
ore 20.45 Teorema, Italia, 1968, 98’
ore 22.30 Porcile, Italia/Francia, 1969, 98’

venerdì, 11 novembre
ore 17,30 Il cinema di Pasolini, incontro con Silvano Agosti
Retrospettiva Pasolini
ore 20.45 Decameron,  Italia/Francia/Germania, 1971, 110’
ore 22.45 I racconti di Canterbury, Italia, 1972, 110’

sabato, 12 novembre
ore 17.00 Una disperata vitalità  Italia, 1986, 80’;Un’anima bella Italia, 1973, 15’, documentari di Paolo Brunatto,  incontro con il regista
[Paolo Brunatto ha realizzato, dall’inizio del 1960, circa 400 documentari, reportage, inchieste e film sperimentali per Rai, Fininvest e Bbc. Sue opere sono state invitate ai Festival cinematografici di Venezia (1981 e 1987), Berlino, Mosca, Montreal, Caracas, San Francisco, Mannheim, Amsterdam, Parigi (Centre Pompidou), Melbourne (Istituto Italiano di Cultura), Bombay, Kathmandu, Firenze (Festival dei Popoli), Pesaro, Salsomaggiore, Taormina, Roma (Massenzio, 1980). I suoi documentari sono stati distribuiti in 22 Paesi]
Retrospettiva Pasolini
ore 19.30 Le mura di Sana’a, Italia, 1971-74, 13’
a seguire tavola rotonda: Pasolini e Calvino, incontro con Girolamo De Michele (scrittore)
Retrospettiva Pasolini
ore 20.45 Il fiore delle Mille e una notte, Italia/Francia, 1974, 129’
Omaggio a Sergio Citti
ore 23.00 Confessione di un borgataro  Italia, 2005, 70’, documentario di Paolo Brunatto

domenica, 13 novembre
Retrospettiva Pasolini
ore 17.00 12 dicembre Italia, 1972, 97’
Pasolini corsaro, incontro-tavola rotonda con Franco Berardi Bifo (saggista), Angela Azzaro (giornalista), Renzo Paris (scrittore)
[Durante la tavola rotonda sarà trasmessa una video-intervista ad Adriano Sofri]
ore 20.45 Corti per Pasolini: Provini per un massacro, di Guido Chiesa, Italia, 20’;
Essere morti o essere vivi è la stessa cosa,– di Gianluigi Toccafondo, Italia, 5’;
Morto che parla, di Daniele Vicari Italia, 15’
incontro con il regista Daniele Vicari
Retrospettiva Pasolini
ore 22.30 Salò o le 120 giornate di Sodoma, Italia/Francia, 1975, 116’

Tutti i film saranno proiettati in 35mm e Betacam, alcuni in versione restaurata. La rassegna è ricca di materiali inediti.
Per tutti gli appuntamenti l’ingresso è gratuito.

Evento finale

mercoledì, 16 novembre
Supercinema, Chieti
ore 21.00 Come un cane senza padrone, spettacolo teatrale dei Motus
ingresso 5 euro – Il ricavo della serata sarà devoluto in beneficenza ad Emergency

Si ringraziano per la collaborazione:
Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini, Bologna
Cineteca del Comune di Bologna
Cineteca dell’Aquila – Istituto cinematografico “La lanterna magica”

Per ulteriori informazioni:
Cooperativa Rosabella: t 085/4715071 – 347/9235255
Cinema Massimo, t 085/4212225
Supercinema Chieti, t. 0871/401460

8.”Ragazzo barbaro, poeta di cose”
Provincia di Biella
Città di Biella / Comune di Candelo
4 – 20 novembre 2005

Poeta, romanziere, autore di opere teatrali, critico letterario, regista, Pasolini è una figura cruciale nella cultura del XX secolo. I suoi romanzi hanno cambiato la letteratura italiana, i suoi saggi si rivelano ancora oggi opere di straordinaria e preveggente modernità. I suoi film hanno precorso i tempi accelerando il processo di superamento del neorealismo e portando in Italia l’aria di rinnovamento della nouvelle vague.
Le sue opere teatrali, infine, erano pensate come strumento di contestazione, un atto di ribellione inferto, ancora una volta, all’universo borghese.
Figura insolita per la nostra tradizione culturale ed artistica, Pasolini ha saputo osservare le cose del mondo con sguardo nuovo, rifiutando le classificazioni retoriche e cercando senza sosta quanto dell’uomo, della vita, della storia era ancora rimasto intatto, incontaminato dall’invasione della società capitalistica e consumistica. In questa direzione vanno le riflessioni teoriche e le dichiarazioni politiche, le opere letterarie e cinematografiche, le inchieste televisive, persino i viaggi, iniziati nel mondo povero ed essenziale delle borgate romane e proseguiti in India, Palestina, Africa, Brasile, alla ricerca di un mondo mitico che stava scomparendo.
Nella sua vita e nella sua opera, trasgressione e poesia vanno di pari passo e accompagnano il suo sguardo. Forte la sua necessità di smascherare i meccanismi convenzionali e i facili compromessi sociali, intensa e sincera la sua ispirazione che ha fatto di un volto, di un luogo, di una semplice parola, il centro di un’osservazione capace di meraviglia e profondità.

Il programma per Pasolini di Biella. Manifesto
Il programma per Pasolini di Biella. Manifesto

Il programma

Le immagini
dal 4 al 20 novembre, Candelo, Sala degli Affreschi
Ragazzo barbaro, poeta di cose
esposizione di copertine, film, manifesti, libri.
archivio Arrigo Tomelleri e Tavo Burat
inaugurazione: venerdì 4 novembre, ore 17,30
orari visita: da martedì a domenica, ore 15,30 – 18,30
visite mattutine con prenotazione: 015.253.41.18

Il teatro e la poesia
sabato 5 novembre, h. 21 – Sordevolo, Villa Cernigliaro
Le ceneri di Gramsci
cantata per due voci a cura di C. Ferraioli e L. Ferrari
di Pier Paolo Pasolini
Zero gravità. Villa Cernigliaro per arti e culture

venerdì 11 novembre, h. 21 – Provincia di Biella, Cantinone
La bestemmia Pasolini
pagine sparse a cura di Renato Iannì
Teatro Stabile di Biella con Renato Iannì e Gian Contini
musiche di Luca Biasetti e Emanuele Zumella

Il cinema
a cura di Grazia Paganelli e Arrigo Tomelleri

mercoledì 9 novembre, h. 21 – Candelo, Cinema Verdi
Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno
regia di Laura Betti (2001)

mercoledì 16 novembre, h. 21 – Candelo, Cinema Verdi
Accattone (1961)
scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini

Le parole
lunedì 14 novembre, h 21 – Provincia di Biella, Cantinone
Volgar’eloquio
Dialetto rivoluzionario e minoranze linguistiche
Tavo Burat (direttore rivista ALP): Testimonianza di una collaborazione con Pier Paolo Pasolini

La musica
venerdì 18 novembre, h 21 – Biella, Teatro Sociale Villani
Che cosa sono le nuvole? (1968)
OPLAB – Orchestra Provinciale Laboratorio Biellese – in concerto
Direzione di Daniele Vineis, Enrico Strobino e Alessandro Gariazzo

Per informazioni:
Assessorato alla Cultura -Provincia di Biella
t 015 8480774 / cultura@provincia.biella.it

9.“Me ne vado, ti lascio nella sera …”
Concerto per voce e fisarmonica
Auditorium San Domenico
Foligno
6 novembre 2005

Il testo del concertato è tratto principalmente da Poeta delle ceneri, un lungo poema autobiografico pubblicato postumo, sul quale come fiori sparsi sono innestate altre folgoranti liriche, da quelle giovanili agli anni della denuncia cruda, radicale, inflessibile. Ci sono anche la scoperta di Roma, la miseria felice, i “ragazzi di vita” e gli amici letterati, il dilagare verso nuovi mezzi espressivi, l’imporsi progressivo e irresistibile della sua opera e della sua figura pubblica. E poi certi smarrimenti, inquietudini, deflagrazioni, accenni di prosa corsara, come se il personale e il politico faticassero a trovare quella sintesi estrema che ne ha caratterizzato tutta l’esistenza, sino alle tragiche conseguenze. Il concertato è un tentativo di raccontare la poliedricità dei linguaggi pasoliniani, è un omaggio alla sua cultura complessa e ambivalente, è una partitura dove voce, parola lirica e musica cercano di toccare il sussulto estremo in una sintesi passionale, ma concreta.
La fisarmonica di Luciano Biondini, uno dei massimi interpreti a livello internazionale di questo strumento, rimanda gli echi necessari: le feste da ballo – lustrini e profumi di poco prezzo – di borgate romane smarrite nell’affannoso rincorrere i  miti del progresso economico; ma anche gli arcaici ritmi dell’amata cultura contadina del  mondo- occidentale o misticamente orientale o africana; e ancora, le colte architetture dell’armonia più complessa e razionale dei grandi maestri della musica nobile, Bach, il ‘700 e altro.
La voce di Roberto Biselli, da tempo impegnato a ricercare sinergie e complicità con  musicisti di varie “estrazioni e culture” (ricordiamo il recente Kaddish da Allen Ginsberg con Gabriele Mirabassi, per la Notte Bianca di Perugia 24 settembre 2005) contrappunta, cerca di costruire una sintassi, si erge talvolta solista a cesellare l’impeto e il sagace costrutto della lirica intima e teatrale di Pier Paolo Pasolini.

Biografie
Luciano Biondini è nato a Spoleto nel 1971 ed inizia a studiare la fisarmonica all’età di 10 anni. Dopo una formazione orientata verso studi classici con numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali ( Trophée Mondial de l’Accordéon, Premio Internazionale di Castelfidardo, Premio “Luciano Fancelli”, Premio Internazionale di Recanati, ecc.), si avvicina al jazz nel 1994 dopo aver conosciuto il chitarrista Walter Ferrero. Ha suonato in molti dei più importanti festival internazionali; tra le sue recenti collaborazioni spiccano quelle con Rabih Abou-Khali,Tony Scott, Enrico Rava, Mike Turk, Ares Tavolazzi, Battista Lena, Gabriele Mirabassi, Roberto Ottaviano, Javier Girotto, Marteen Van der Grinten, Martin Classen, Enzo Pietropaoli, Michel Godard, Patrick Vaillant, Dave Bargeron, Gianmaria Testa, Ivano Fossati.

Roberto Biselli è attore, regista, direttore artistico del Teatro di Sacco di Perugia: si è diplomato attore alla “Bottega Teatrale” di Firenze, avendo quali insegnanti Vittorio Gassman, Orazio Costa, Giorgio Albertazzi, Anthony Quinn, Gigi Proietti. Dopo aver lavorato, tra gli altri, con Maurizio Scaparro, Pino Micol, Carlo Quartucci, è divenuto egli stesso regista, curando la direzione e l’allestimento di oltre cinquanta produzioni teatrali, dirigendo attori quali Virginio Gazzolo, Paola Mannoni, Glauco Onorato, Claudio Carini.
Negli ultimi anni ha sviluppato una particolare ricerca attoriale sulle relazioni, “le interferenze” tra teatro – inteso come suono vocale, parola emotiva, vibrazione semantica –  e musica, creando una serie di eventi con diversi musicisti ed ensemble, tra cui Conservatorio di Musica di Perugia, Synphonia Perusina,  Militia-Materiali Sonori, Armonioso Incanto,  Ensemble Mycrologus, Roberto Laneri, Gabriele Mirabassi.

10.Spettacoli e proiezioni
a cura di CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
Cervignano del Friuli
11 e 17 novembre 2005

Per ricordare Pier Paolo Pasolini a trent’anni dalla morte sono state programmate alcune iniziative a Cervignano del Friuli.Su progetto del Css Teatro stabile di innovazione del Fvg, il Teatro Pasolini di Cervignano del Friuli mette in scena due spettacoli, cui si accompagnerà anche un incontro.

martedì 11 novembre 2005, ore 20.30
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
Il sogno di una cosa
progetto e regia di Andrea Collavino
Primo esperimento narrativo di Pier Paolo Pasolini, concepito nel 1948 e ambientato nello scenario mitico della campagna friulana, Il sogno di una cosa descrive la formazione esistenziale e ideologica di tre ventenni, le loro lotte, il miraggio del benessere nella “rossa” Jugoslavia, il ritorno umiliato da braccianti, la fiammata di rivoluzione contadina contro i paròns, la delusione politica, il riflusso nella famiglia… Un intenso romanzo-affresco che diventa, ora, appassionato spettacolo corale attraverso gli occhi di Andrea Collavino e del suo gruppo di attori, coinvolti non solo per la loro gioventù anagrafica ma per la spontanea adesione di interpreti alla nobile storia di altri italiani: i ragazzi di quella meglio gioventù che, nella miseria del dopoguerra, hanno cercato di costruire il proprio futuro.

giovedì 17 novembre, ore 20.45
I Tre allegri ragazzi morti
Diario Sonoro – sul pensiero di P.P. Pasolini
Diario Sonoro è uno spettacolo di parole e musica che ripercorrono in scena il tracciato del romanzo a fumetti di Davide Toffolo Intervista a Pasolini, la storia di un viaggio in Italia attraverso i luoghi pasoliniani. Durante lo spettacolo, al racconto dell’autore si alternano le canzoni acustiche del gruppo indipendente più amato della penisola, i T.A.R.M., trovando un originale punto di incontro tra le tematiche della poetica di Pasolini e la storia del gruppo friulano. Un totem di Pasolini viene montato e smontato sul palco dove il racconto, la musica e i documenti sonori compongono la biografia del poeta come la storia della vita di un santo laico: i drammatici momenti della fuga dal Friuli, la scoperta della lingua del cinema, il dramma del rapporto con la propria figura pubblica, il disperato tentativo di reagire con la poesia e l’arte alla violenza della realtà, sono alcune tra le vicende che si scoprono in questo diario sonoro.

venerdì 11 novembre 2005, ore 18.00
Cervignano, Sala consiliare del Comune
Il mutamento antropologico. Il cinema di poesia
conduce l’incontro Clara Buonanno, esperta di cinema
.
Poeti, attori, critici e giornalisti incontreranno il pubblico per riproporre ed attualizzare alcuni temi pasoliniani. Cinque tappe per parlare di poesia, mutamento antropologico, giustizia sociale, cinema e eros, media e omologazione culturale, ed insieme immergersi nel mondo di PPP … anche solo per poco.
L’approdo di Pasolini al cinema è frutto di quel lungo, inquieto processo di ricerca espressiva che informa la sua multiforme attività intellettuale, attraversandola sotto la cifra di un eclettismo estremamente coerente.
Lo sguardo affilato come un bisturi, con cui la prosa poetica dell’intellettuale corsaro affonda con perentorio, veemente disincanto nel cuore della crisi epocale in atto, convive, benché problematicamente, con quello, animato dalla stessa “mania della verità”, dell’empirista eretico che, folgorato dalla forza peculiare della visione cinematografica, individua nel cinema una lingua “altra”, altrimenti poetica e profondamente verace, capace di dar espressione al “sordo caos delle cose”.

A seguire la proiezione del film Le ceneri di Pasolini di Pasquale Misuraca, Italia 1993
Abbozzo dell’ottobre 1993 per un film documentario
soggetto, sceneggiatura e regia Pasquale Misuraca; fotografia Bruno Di Virgilio; suono Renato Ciunfrini; montaggio Luca Benedetti, Pasquale Misuraca; musica Béla Bartok; produzione Rai 3 “Fuori orario”
Avvertenza: Si è ritenuto opportuno limitare la durata del film documentario (mediante alcuni tagli di montaggio non casuali) a 60′ circa, rispetto agli 87’ complessivi della versione originale integrale.

Pasquale Misuraca concepisce il suo film documentario (che, non a caso, in origine avrebbe voluto intitolare Pasolini su Pasolini) come una sorta di autoritratto di Pasolini, strutturandolo attraverso un montaggio sapiente che intreccia materiali d’archivio televisivi, fotografie, documenti visivi di repertorio dei suoi viaggi, del suo lavoro sui set, ad una selezione accurata (e commovente) di citazioni dai suoi film e dai suoi documentari. Il taglio, rigorosamente cronologico, è scandito anche da alcune delle più interessanti interviste rilasciate da Pasolini: tra tutte, vanno menzionate almeno quelle di Carlo di Carlo (P.P. Pasolini. cultura e società, 1968), di Oreste del Buono (Pasolini e il pubblico, 1970) e quella, citatissima, di Enzo Biagi (Terza B: Facciamo l’appello, filmato nel 1971; in onda nel 1975). Il film di Misuraca è stato scelto anche come esempio originale e pienamente riuscito di documentario e insieme di film, di biografia e insieme di autobiografia, di saggio e insieme di poesia (ed è appunto a Le ceneri di Gramsci che il titolo definitivo vuole rendere omaggio).

Il programma propone letture e proiezioni di documenti audio/video provenienti dagli archivi di Teche RAI, Cinema Zero, Archivio Bonawentura Miela, Centro Studi Archivio Pasolini di Casarsa.

Si ringraziano Cinema Zero e il Centro Studi Archivio Pasolini di Casarsa per la collaborazione.

11.“Una dedica a Pasolini”
Associazione Culturale Lucignolo
Pescia
febbraio 2006

L’Associazione Culturale Lucignolo, in collaborazione col Comune di Pescia (Pistoia), Assessorato alla Cultura e Assessorato alla Pubblica Istruzione, sta organizzando una serie di eventi dedicati alla figura di Pier Paolo Pasolini. Tali manifestazioni si articoleranno in un Premio Letterario Autori Contemporanei, dedicato quest’anno a Pasolini, per le scuole superiori; in un Convegno che si terrà al Teatro Pacini di Pescia il 3 febbraio 2006; nella rappresentazione teatrale Pasolini, Pasolini! di e con Paolo Mazzarelli, in cartellone al Teatro Pacini di Pescia il 4 febbraio 2006.
Per informazioni:
Associazione Culturale Lucignolo, www.associazionelucignolo.it, info@associazionelucignolo.it.