Trentanove anni fa, in una terribile notte tra il 1^ e il 2 novembre 1975, Pasolini fu ucciso con feroce brutalità sul Lido di Ostia. Una morte dolorosa, quasi “una colluttazione di Giacobbe con l’Angelo”, scrisse Gianfranco Contini, che, a parte i suoi aspetti oscuri e tuttora controversi, sollecita ogni anno una miriade di manifestazioni in ricordo del grande poeta e intellettuale friulano, l’unico della sua generazione ad essere un punto di riferimento così pregno di significati anche per il nostro presente. Non si contano dunque, in tutta Italia, da nord a sud, le iniziative che, tra riflessioni, omaggi musicali o reading (così avverrà il 2 novembre all’Argentina di Roma con la lettura di Fabrizio Gifuni da Ragazzi di vita), tengono desta l’attenzione sulla figura di Pasolini e soprattutto sulla fertile versatilità della sua opera prodigiosa.
Nel panorama non poteva mancare Casarsa della Delizia, il paese materno che, accanto alla madre Susanna e ai familiari, accoglie le spoglie del suo cantore nel piccolo cimitero, meta di un costante pellegrinaggio da tutto il mondo. E appunto lì, secondo una consuetudine ormai tradizionale, su iniziativa del Comune, con il sindaco Lavinia Clarotto, insieme alla Provincia di Pordenone e ai responsabili del Centro Studi Pasolini presieduto da Teresa Tassan Viol, si terrà alle ore 12 di domenica 2 novembre una sobria cerimonia, che vuole commemorare il poeta nel silenzio e con un momento di intimo raccoglimento, estraneo ad ogni grancassa retorica o mediatica. Un ricordo di discrezione tutta friulana, a cui poi, su ideazione e cura del Centro Studi, farà seguito venerdì 7 e sabato 8 (con una coda il 21) l’annuale convegno pasoliniano, che per questo 2014 indagherà il pensiero politico dell’intellettuale “corsaro”, chiamando a raccolta da tutta Italia e dall’estero un folto stuolo di studiosi e appassionati. A breve sarà diffuso il programma nei dettagli, mentre intanto le strutture ricettive del casarsese sono già sold out.
