Tra Veneto e Friuli, in bici, alla scoperta delle fontane di Nievo e PPP

Al confine tra il Veneto e il Friuli, si stende un dolcissimo paesaggio in cui l’acqua è protagonista. Un paesaggio di risorgive, rogge, canali, mulini, fontane, che ha suggestionato anche la sensibilità di grandi autori, come Ippolito Nievo e Pier Paolo Pasolini. A raccontare questo angolo appartato d’Italia provvede la nuova guida Venezia orientale in bicicletta, dal mare all’entroterra di Sandro Supino, pubblicata da Ediciclo, che è editrice cara a chi ama il turismo lento a due ruote. Su questo nuovo vademecum per viaggiatori in souplesse e amanti dei libri  Chiara Meriani ha scritto una bella scheda per “Il Piccolo” di Trieste, che qui riprendiamo. 

Alla scoperta delle fontane “letterarie”
di Chiara Meriani 

http://ilpiccolo.gelocal.it – 13 febbraio 2016

Questa settimana sulla mia scrivania c’era la guida, edita da Ediciclo, dedicata al Veneto orientale, che tocca anche parte della nostra regione: itinerari tra mare e risorgive, fiumi e pianure, abbazie, mulini e borghi antichi, tra i luoghi di Ippolito Nievo e Pier Paolo Pasolini. Per questo weekend, dunque, vi propongo di mettere nello zaino il libro di Sandro Supino, Venezia orientale in bicicletta, dal mare all’entroterra: lunghi itinerari da tagliare e comporre a proprio piacimento per una pedalata di un’ora o di un intero weekend.
Portogruaro, Caorle, Biblione, Concordia Sagittaria, Summaga, Sesto al Reghena… sono solo alcuni dei paesi toccati da 15 itinerari, che – ad anello, unidirezionali o modulari – attraversano 70 chilometri. Le località proposte come punti di partenza sono tre: Portogruaro (capoluogo storico e amministrativo del territorio), Caorle e Bibione: anche perché facilmente raggiungibili, sia con mezzi propri che con trasporti pubblici. In particolare, sulla linea Venezia-Mestre, più o meno ogni ora partono da Trieste i treni regionali che fanno sosta alla stazione di Portogruaro/Caorle e che offrono anche il servizio “bicicletta a seguito”.

"Veneto orientale". Copertina
“Veneto orientale in bicicletta” di Sandro Supino. Copertina

Il libro, come tutte le guide della collana Ediciclo, offre descrizioni dettagliate degli itinerari e delle mappe per ogni tappa: per quanto riguarda la cartografia, è necessario ricordare che non ci sono in commercio carte geografiche che riportino tutte le strade e i sentieri proposti. Per percorrere esattamente gli itinerari descritti, è necessario dunque seguire la cartina planimetrica inserita nel testo, leggendone attentamente anche la descrizione testuale; oppure scaricare le tracce gps, dal sito www.ediciclo.it, disponibili per tutti i tracciati proposti. Tra questi, quello che più mi ha fatto sognare di rimontare presto in sella è un reticolo di itinerari che si svolgono attorno al fiume Lemene: un percorso modulare e ad anello, che parte e rientra a Portogruaro, lungo in totale 55 chilometri ma accorciabile a piacimento, essendo proposte nel testo numerose “scorciatoie” (il QR Code mette a disposizione la relativa traccia Gps).
Un percorso immerso nell’acqua: non solo quella del fiume, che accompagna la pedalata, offrendo interessanti opportunità di sosta, come ad esempio il ponte del vecchio “molino”, tre piani in mattoni per uno splendido esempio di archeologia industriale; ma anche l’acqua della fontana di Venchieredo, cantata da Ippolito Nievo in Confessioni di un Italiano.
Più avanti nel percorso, si incontrano un altro poeta e un’altra fontana, quella di Versuta, fontana di “rustic amòur”, alla quale sono dedicati alcuni dei più celebri versi friulani di Pasolini (in Poesie a Casarsa): un viaggio a pedali che invoglia a fare lunghe soste nel silenzio dell’acqua che gorgoglia, magari leggendo i versi che parlano di quelle terre a noi così vicine.