Ricordando Angela Felice. Intervista al presidente del Centro Studi Pasolini

L’intervista a Piero Colussi, presidente del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa, in ricordo di Angela Felice, pubblicata il 20 maggio 2019 sul sito Polytropon Magazine, a firma di Irene Gianeselli.

Piero Colussi: ricordando Angela Felice, Casa Colussi è aperta per gli studiosi di Pasolini

Il 12 maggio 2019 il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia ha ufficialmente inaugurato il fondo di volumi di Angela Felice, direttrice del Centro venuta a mancare il 2 maggio 2018. È Piero Colussi, attuale presidente, a ricordarla e a raccontarci dei progetti che animeranno Casa Colussi nei prossimi mesi.

Ricordiamo Angela Felice e il suo lavoro al Centro

Io sono presidente del Centro da pochi anni, per cui mi manca gran parte della sua attività. Nel 2008 dopo la presidenza di Fernando Bandini, diventa presidente Piera Rizzolati (docente di lingua e letteratura friulana all’Università di Udine) che conosce Angela Felice, all’epoca già impegnata ad Udine in ambito teatrale. Angela non aveva ancora maturato particolari esperienze in ambito pasoliniano, però le era riconosciuta una grande vitalità, una grande generosità come organizzatrice sul territorio, come la Rizzolati stessa ha ricordato proprio il 12 maggio. La scelta di avere Angela alla direzione del Centro si rivelò proprio felice per la sua vitalità e generosità e, tra l’altro, in pochissimo tempo lei acquisì una competenza incredibile, data la sua straordinaria capacità di lettura e di studio. Angela soffriva di insonnia e le notti le passava sui libri per abitudine. Da quando è diventata direttrice del Centro le ha passate sui libri di Pier Paolo Pasolini. La prima cosa che Angela decise di fare in linea con il precedente Direttore (Gian Mario Villalta oggi curatore e Direttore di Pordenone legge) fu di avviare degli incontri-convegni. Nel novembre 2009 Angela organizzò il primo convegno, era dedicato a Pasolini e al suo rapporto con la televisione. Era un tema abbastanza trascurato fino a quel momento e la sua intuizione fu di affidare a un editore importante come Marsilio, il cui presidente Cesare De Michelis è stato sempre una persona attenta e vicino a Pier Paolo Pasolini, la pubblicazione degli atti dei convegni in una collana specifica che si intitola Ricerche. È una collana che esiste ancora oggi, ospita nove volumi e l’ultimo, in fase di lavorazione,  è dedicato proprio all’ultimo convegno organizzato da Angela assieme a Luciano De Giusti “Pasolini Giornalista”. Ecco, questi volumi e questi appuntamenti sono diventati tradizionali nel corso degli anni e hanno consentito a tantissimi studiosi di avvicinarsi a Casarsa e di conoscere il Centro. Tutti gli studiosi che si occupano di Pasolini sono intervenuti a questi appuntamenti di cui Angela è stata l’anima e non solo l’organizzatrice accogliente, festosa, generosa, la referente capace di ricordare con garbo ai vari relatori l’impegno di consegnare per tempo le bozze dei testi per la pubblicazione. Questo ha consentito una periodicità non consueta per questo tipo di impegno e non a caso da quando non c’è lei, il volume per raccogliere gli atti del convegno è in ritardo di un anno. Non ci sono dubbi, Angela aveva una grande capacità di lavorare in una direzione molto precisa e aveva intuizioni che hanno fatto conoscere il Centro a livello nazionale ed internazionale portandolo oltre la dimensione locale.

Cosa è accaduto il 12 maggio al Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa?

Angela è mancata il 2 maggio del 2018 nei giorni successivi abbiamo avuto modo di conoscere i suoi fratelli, prima non li avevamo mai incontrato. Angela abitava a Udine, in vicolo del Paradiso (che nome!) e nella sua casa c’erano libri dappertutto. Abbiamo proposto ai familiari di fare in modo che la parte cospicua di libri che riguardava Pasolini venisse lasciata al Centro costituendo un apposito fondo. I familiari hanno accettato di buon grado questa nostra proposta con un patto: “Vorremmo che si ricordi che questa donazione è una eredità di Angela” ci hanno detto. Così è stato: a un anno di distanza, il 12 maggio 2019, abbiamo invitato i familiari e gli amici del Centro Studi, soprattutto quelli con cui Angela ha lavorato in questi anni dal Teatro Club di Udine, di cui lei era l’anima, a tantissime associazioni e persone di Casarsa e Udine. Abbiamo catalogato i libri che proprio io nell’agosto dell’anno scorso ho preso dalla sua casa in una giornata infuocata, c’era un caldo terribile, non potrò mai dimenticarmene. Angela aveva sistemato vicino alla sua camera i libri che le servivano per il lavoro, gli appunti, le cartelle e tantissimo materiale che aveva raccolto lei, documentazione audiovisiva sul teatro pasoliniano, convegni… in quest’anno abbiamo catalogato i libri (che sono 401) in tre sezioni: le opere di Pasolini ,una cinquantina, poi saggi e approfondimenti sull’opera pasoliniana (150 volumi) ed altre opere di vari autori e vari argomenti. Abbiamo stampato questo catalogo per il 12 maggio, c’è stato un clima lieve nel ricordarla e abbiamo pensato di brindare a lei con il suo vino preferito, il Sauvignon. È un po’ come se Angela fosse rimasta nel Centro, adesso che c’è proprio lo spazio dedicato ai suoi libri, a questa sua eredità.

Prima dicevi che il Centro si apre, pronto ad accogliere gli studiosi di tutte le Università…

Piero Colussi

Sì, già dall’anno scorso, grazie alla spinta e alla proposta arrivata da due giovani docenti Lisa Gasparotto e Paolo Desogus, è partita questa esperienza della Summer School pasoliniana. Quest’anno si ripeterà: 25 dottorandi o laureandi su Pasolini saranno ospiti per 4 giorni a Casarsa con dei docenti che terranno lezioni sulla poesia di Pasolini. Aspettiamo voci importanti come Stefano Agosti che è uno dei maggiori studiosi italiani. Ci sarà anche Franco Zabagli che ha appena curato la nuova edizione di Poesie a Casarsa. Il bando è stato appena pubblicato e ci attendiamo, come l’anno scorso, una presenza di studenti dagli Stati Uniti al Brasile, a tutta Europa oltre che dall’Italia. Vogliamo cominciare a costruire una comunità attorno al Centro Studi, una comunità di persone che lavorano, studiano e pubblicano sull’opera di Pasolini.

Accennavi alla nuova edizione di Poesie a Casarsa, il 25 maggio si presenta anche la riedizione de I Turcs tal Friùl.

Il 2019 verrà ricordato come l’anno in cui i lettori hanno potuto riavere in mano alcuni degli scritti di Pasolini del periodo friulano. Il Centro Studi assieme all’editore Ronzani ha ripubblicato in copia anastatica e tipografica Poesie a Casarsa in un cofanetto affiancato da un volumetto curato da Franco Zabagli che racconta tutta la genesi dell’opera con una documentazione anche fotografica e digitale degli autografi delle varie versioni.  Con nostra grande sorpresa, ma anche piacere, Quodlibet – per volontà di Giorgio Agamben – ha avviato questa nuova collana dedicata alla poesia dialettale che si chiama Ardilut in onore dell’Accademiuta di Lenga Furlana. Il primo volume di questa collana è proprio I Turcs tal Friùl, questo dramma che Pasolini ha scritto 75 anni fa nel maggio del 1944. Pasolini lo considerava la cosa più bella che avesse scritto in friulano in quel periodo. È un anno fortunato, abbiamo appena presentato Poesie a Casarsa al Salone Internazionale del Libro di Torino con un buon successo e molta attenzione. Il nostro sogno è quello di poter ripubblicare, grazie alla disponibilità di Graziella Chiarcossi, l’erede di Pasolini, tutti i volumi pubblicati dall’Accademiuta di Lenga Furlana pubblicati negli anni in cui Pasolini è vissuto a Casarsa. Un piano editoriale che pensiamo di poter completare in due o tre anni. Il volume dedicato aI Turcs tal Friùl verrà presentato in anteprima su iniziativa del Centro Studi Pier Paolo Pasolini proprio il 25 maggio a Casarsa, nella Chiesa di Santa Croce (Glisiùt). Ci saranno Giorgio Agamben e Ivan Crico assieme al giornalista e critico teatrale Mario Brandolin con le letture di Luca Altavilla.