PPP “inafferrabile”. Una mostra di ritratti per Cinemazero (Pn)

Sabato 3 ottobre 2015 alle 18.30, negli spazi espositivi della Provincia di Pordenone in corso Garibaldi,  Cinemazero inaugura Inafferrabile. Lo sguardo di Pier Paolo Pasolini, mostra fotografica di ritratti inediti scattati da Gideon Bachmann e dalla sua compagna Deborah Beer nell’arco della loro amicizia pluridecennale, parte del progetto della Provincia di Pordenone “Pasolini  nostro contemporaneo”, in cui rientrano le iniziative nel quarantennale della morte di Pasolini promosse da una folta cordata di strutture: Centro Studi Pasolini, con il Comune di Casarsa, e a Pordenone il Teatro Verdi, Pordenonelegge e appunto Cinemazero.
L’esposizione fotografica, promossa da Cinemazero (durata fino al 5 novembre) grazie al sostegno della Regione Autonoma FVG e  inserita anche nelle manifestazioni nazionali  coordinate dal Mibact in ricordo di Pasolini, è un percorso attraverso quasi cento foto che mettono lo spettatore di fronte allo sguardo “ inafferrabile”  del poeta, colto negli spazi famigliari delle sue case e  in momenti di intima condivisione tra amici.

"Pasolini inafferrabile" a Pordenone. Invito
“Pasolini inafferrabile” a Pordenone. Invito

Giornalista e fotografo sui set italiani più importanti della seconda metà del ‘900, Gideon Bachmann è stato un amico e un fine osservatore di Pier Paolo Pasolini. Nel corso dei quindici anni di ininterrotta frequentazione amicale l’ha seguito e scrutato, consegnandoci una raccolta di ricordi che oggi sanno ancora mostrare i dissidi interiori che dilaniarono l’intellettuale, le passioni del critico e la levità del poeta. Lo spettatore può imbattersi in “pose” ormai iconiche e riconoscere il Pasolini dei rotocalchi, ma in mostra trova anche un viso dolce e sorridente, come raramente si è mostrato al grande pubblico.
Un’occasione per guardare l’uomo il cui nome ha spesso riempito le bocche, la cui opera ancora disturba le coscienze. Uno sguardo in quello che fu il terreno della concentrazione, del pensiero interiore (il suo studio, la sua biblioteca, le terrazze da dove “guardare il mondo”, il ritiro, nella campagna “ariostea”, della Torre di Chia…).
La Beer è fotografa discreta, dai modi delicati, capace di stare in disparte, ma di seguire con attenzione quel che accade per alzare l’obbiettivo delle macchine che ha al collo e fermare l’attimo cruciale. La sua è una fotografia calda, piana, dai toni smussati, conciliante ed equilibrata.
Bachmann ha altre caratteristiche, che vengono dal suo essere (genialmente istrionico, alla ricerca costante della qualità e del guizzo creativo) e del particolare rapporto con il poeta, sviluppato in quindici anni di amicizia. La loro relazione è molto diretta e personale, passando dalle formalità delle interviste degli inizi (Bachmann è non solo fotografo, ma anche giornalista e regista) a un vero e proprio dialogo alla pari: la confidenza che ha nello  stare al fianco di Pasolini, conversando di politica, attualità, cinema, arte, di seguirne le tappe artistiche e l’evoluzione poetica, di accompagnarlo in molti viaggi, si traduce nella possibilità di scattare ritratti che vanno fino ai primissimi piani e quasi violano la soglia del privato. Controluce, toni contrastati, fuoco sempre perfetto, inquadrature ricercate, ora per catturare le spigolosità del volto di Pasolini (proprietà che è spesso anche delle sue parole),  ora per smussarne le espressioni e farlo vivere in foto con tutta la sua tenerezza e i suoi modi gentili.
Pier Paolo Pasolini, “uomo reale”, esistente, pieno di vita, di voracità,  di conoscenza e di mondo: inafferrabile, per sua – meravigliosa, sempre spaesante – complessità.

Info
www.cinemazero.it