Pasolini e l’Estonia

C’è aria di fibrillazione italiana a Tallinn, in Estonia, dove tra il 3 e il 13 ottobre prossimi si terrà una straordinaria retrospettiva a tutto campo sulla figura e sull’arte di Pier Paolo Pasolini, cineasta, poeta, scrittore, polemista. “La decisione di dedicare un focus speciale a questo grande maestro del ‘900, dopo quello precedente incentrato su Godard – racconta Tiina Savi, direttore artistico del Cinema Sõprusdi Tallinn, ideatore del progetto – risale già al marzo di quest’anno.
E con un entusiasmo tale che, quando ci siamo riuniti per la scelta di un nuovo artista , il nostro brainstorming  su Pasolini è durato meno di un respiro”. Del resto, che l’interesse pasoliniano, anche nel più profondo nord dell’Europa baltica, sia forte e condiviso è testimoniato dall’autorevole parterre dei partner istituzionali che sono raccolti subito intorno all’iniziativa, fornendo sostegni e patrocini: in primis, il Ministero estone per la Cultura e poi la Commissione Interparlamentare Estone per le Relazioni Estonia-Italia e l’Ambasciata d’Italia in Estonia, con il diretto coinvolgimento dell’ambasciatore Marco Clemente. Tra gli aderenti e patrocinatori vi è anche il Centro Studi Pasolini di Casarsa, sollecitato già questa estate a progettare e organizzare in sinergia una sezione speciale, mirata a far conoscere la stagione friulana del giovane Pasolini, aspetto poco noto e in Estonia quasi esotico. Tramite e artefice dei rapporti Friuli-Tallinn è stato l’italiano Paolo Girol (tra l’altro, nativo di San Michele al Tagliamento), esperto di sound design, che dal 2008 insegna all’Università e all’Accademia di Musica di Tallinn e fa parte dello staff del Sõprus impegnato nella indagine pasoliniana, insieme a Tiina, all’artista Neeme Külm e a Dénes Farkas, nome di spicco della cultura baltica, dato che è il curatore del Padiglione Estone all’ultima Biennale di Venezia. Con il suo settoriale angolo visuale, il contributo del Centro casarsase si articolerà dunque in un ventaglio di  specifiche proposte collaterali, che in particolare vedranno l’esposizione dell’opera grafica ispirata al Pasolini friulano dell’artista pordenonese Isabella Ceciliot, la presentazione della musica di Giovanna Marini  composta per il dramma I Turcs tal Friúl (a cura dell’editore Nota di Udine) e,  martedì 8 ottobre,  la relazione di Angela Felice sull’esperienza poetica dell’autore de La meglio gioventù. Il cuore della manifestazione batterà comunque attorno alla visione di dieci esempi della cinematografia pasoliniana che, in collaborazione tra il Cinema Sõprus e il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale di Roma, in doppia proiezione e con l’introduzione di vari studiosi locali (tra questi, il finlandese Jarmo Valkola e il critico Tristan Priimägi), documenteranno l’originalità tematica e l’evoluzione stilistica del cinema pasoliniano, da Accattone al capolinea di Salò.

Tiina Savi, direttore artistico Cinema Sõprus

Tra le pellicole (in programma anche Mamma Roma,Teorema, Uccellacci e uccellini, Medea, Il Vangelo secondo Matteo, l’intera Trilogia della vita), particolare indagine sarà riservata al Fiore delle Mille e una notte, sul quale Gabriel Dettre, pluripremiato regista ungherese, terrà un seminario dal titolo “Pasolini e lo Yemen”. E soprattutto, presso la prestigiosa “Architecture and Design Gallery”, sarà inaugurata il 7 ottobre (durata fino al 13 ottobre) l’esposizione delle meravigliose foto provenienti dal Fondo del maestro Roberto Villa, che, invitato speciale del festival e presente lui pure alla vernice, si intratterrà sul linguaggio filmico di Pasolini, oltre che sul set yemenita e iraniano del Fiore di cui per tre mesi, nel 1973, fu testimone, ricavandone un eccezionale reportage di scatti. Da non dimenticare infine le due iniziative che saranno ospitate presso la medesima Galleria durante i giorni dell’esposizione: la proiezione in loop del docu-film di Giuseppe Bertolucci Pasolini Prossimo Nostro (2006) e la performance attoriale, ideata dal regista estone Marko Raat come originale sincronia live di mezz’ora tra le immagini del film Teorema e il testo dell’omonimo libro, secondo lo spirito della contaminazione interartistica che impronta l’intera manifestazione. Un Pasolini, dunque, perlustrato nella cornice del suo tempo, dove fu protagonista poliedrico e originale, ma anche valorizzato per la sua permanente attualità, che evidentemente mobilita ondate di adesione anche nelle geografie del mondo più inaspettate. Non per nulla il periodico “Sirp”, il più autorevole settimanale culturale estone, e la rivista di cinema “La strada” dedicheranno dei supplementi speciali di approfondimento sul  geniale e amato artista italiano. Vi compariranno, tra vari contributi, un intervento di Angela Felice sul periodo friulano del giovane Pasolini e un articolo sulla Trilogia della vita scritto dal più acclamato regista estone, Veiko Õunpuu (vincitore nel 2007 del Premio Orizzonti al Festival del Cinema di Venezia), insieme all’inedita traduzione in estone di alcune poesie pasoliniane e del noto scritto “corsaro” del 1974 Il romanzo delle stragi, rispettivamente a cura della poetessa Maarja Kangro e della politologa Oudekki Loone.  Ma è solo un primo passo, assicurano gli organizzatori di Tallinn, che già pensano ad iniziative e a contatti internazionali ancora più ramificati e più vasti da consolidare in vista del 2015, nel 40.mo anniversario della morte di Pasolini.