Pasolini e il politico

Al Teatro Pasolini di Casarsa della Delizia, nel pomeriggio di venerdì 7 novembre alle ore 15, per proseguire sabato 8 dalle ore 9 e infine chiudersi a Casa Colussi con un’appendice venerdì 21 alle 18, si inaugura il tradizionale Convegno di studi pasoliniani, ideato e organizzato come ogni anno, a novembre, dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini, con il sostegno e il patrocinio di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia di Pordenone e Comune di Casarsa. Per questa nuova edizione, che vede il concorso della Società Filosofica Italiana-sezione FVG, della redazione di “aut aut” e, per la parte audiovisiva, di Cinemazero di Pordenone, sotto indagine è lo stimolante tema del rapporto tra “Pasolini e il politico”. E’ il titolo scelto per sigillare la tre-giorni di lavori che – commenta  la presidente Teresa Tassan Viol– “evidenzia l’intenzione di un’esplorazione scientifica, in ambito soprattutto filosofico, del pensiero politico di Pasolini. Un tema, che in lui e nella sua intensa riflessione intellettuale si fa evidente nella parte finale dell’impegno critico, ma che ne attraversa e ne impregna con continuità tutto l’operare artistico. Come per i convegni precedenti, che hanno riflettuto sul rapporto tra Pasolini e la televisione, il teatro, la categoria del sacro, la pedagogia e, lo scorso anno, la poesia in dialetto, questa edizione 2014 intende studiare questo nuovo aspetto monografico della poliedrica attività pasoliniana, un aspetto che, su proposta della Direzione del Centro Studi,  è stato prima discusso e avallato dal Comitato Scientifico del Centro, poi fatto proprio dal Consiglio di Amministrazione e infine  affidato alla curatela di Raoul  Kirchmayr, docente di Estetica al Corso di Architettura dell’Università di Trieste e componente della scuola di pensiero che fa capo al filosofo Pier Aldo Rovatti. A tutti, come agli Enti sostenitori e ai collaboratori, va un pensiero di gratitudine per il lavoro preparatorio su un tema impegnativo che può prestarsi anche ad una fertile riflessione sul nostro presente”.

In parte – precisa a sua volta il direttore del Centro Studi Angela Felice è improprio isolare sezioni settoriali nella stratificata attività di Pasolini, che toccò davvero tutti i campi e i mezzi espressivi, dalla poesia alla saggistica, al giornalismo, al cinema, alla polemica critica, alla pittura, ma che insieme, nel magma dell’opera, offre anche l’esempio di una sintesi vertiginosa e pulsante, che forse proprio per questa problematicità sempre aperta continua a interrogarci e a costituire un permanente punto di riferimento. Sarà così anche per i lavori di questo Convegno che, senza indebite o forzate sovrapposizioni con il presente, intende indagare con strumenti e approcci disciplinari aggiornati la forza originale del pensiero  antidogmatico di Pasolini. Ciò soprattutto per la sua analisi critica del Potere e dei suoi dispositivi moderni di controllo, esercitato, secondo questo radicale Pasolini maître à penser  della politica, attraverso un sistema diffuso di strategie pragmatiche volte a incidere soprattutto nei comportamenti e nella fisicità del corpo per una più capillare e definitiva omologazione”.  In questa direzione, il Convegno sarà impegnato a rintracciare fili di collegamento all’interno del laboratorio di idee di Pasolini e Michel Foucault, due “eretici” del pensiero che oggi sono sempre più spesso raffrontati negli studi, pur nella diversità degli approcci e degli strumenti espressivi. Se Pasolini fu soprattutto poeta e artista e Foucault fu filosofo a suo modo, se il dialogo tra loro avvenne a distanza, entrambi condividono una comune tensione antiaccademica a sconfinare dai propri ambiti disciplinari, a mettere in crisi e destabilizzare la pretesa autonomia dei rispettivi statuti di competenza, a costringere a ripensare la categorie tradizionali dell’arte e della filosofia e, per questa azione, a contaminare la teoria con la pratica o l’arte con il vissuto corporeo. Sul presupposto di questa indagine, che, con terminologia ormai corrente, si definisce “biopolitica”, il Convegno soffermerà la sua attenzione, articolata in tre momenti di calendario e animata da un autorevole parterre di studiosi e italianisti, provenienti da Atenei di tutta Italia, oltre che, in particolare, dalla Francia.

La prima sessione, in programma dalle ore 15 di venerdì 7 novembre (Ridotto del Teatro Pasolini), coinvolgerà Marco Antonio Bazzocchi (Università di Bologna), Paolo Desogus (Sorbona di Parigi), Massimiliano Nicoli (redazione “aut aut” e “alfabeta2”), Gian Luca Picconi (redazione “Alfabeta2”), Pier Aldo Rovatti (Università di Trieste), Lisa El-Ghaoui (Università di Lione) e Raoul Kirchmayr (Università di Trieste), il quale ultimo che sarà anche il coordinatore della giornata, tesa a fare il punto del rapporto Pasolini-Foucault nella prospettiva di un comune orizzonte di ricerca perunapossibile“politicadellaverità”.
 A seguire, alle ore 21, in Sala Grande, la proiezione dello straordinario film documentario di Pasolini del 1963 Comizi d’amore, che costituisce uno straordinario esempio di cinema d’inchiesta, in questo caso per un sondaggio sul campo dei costumi e delle opinioni degli italiani nella materia-tabù della sessualità. Al termine della proiezione, l’attore Stefano Rizzardi leggerà il commento- recensione I mattini grigi della tolleranza, che Foucault pubblicò nel 1977 su “Le Monde” (23 marzo) per una sorta di ideale contraddittorio con l’intellettuale italiano ormai scomparso. 
Da ricordare anche che, prima della proiezione, sarà presentata l’11.ma edizione del marchigiano Premio Volponi che, quest’anno anche in collaborazione con il Centro Studi Pasolini di Casarsa, sarà dedicato al legame umano, letterario e politico tra lo scrittore urbinate e Pasolini e che, nei giorni precedenti la cerimonia finale della premiazione in programma a Porto Sant’Elpidio il 29 novembre, prevede una serie di incontri di approfondimento sui rapporti tra i due intellettuali amici, anche con la partecipazione del Centro Studi casarsese. E sarà proprio Volponi uno degli scrittori sotto i riflettori del Convegno  nella seconda sessione più propriamente letteraria dei lavori, dal titolo “Linee di verità della scrittura”, in programma sabato 8 novembre alle ore 9, per il coordinamento del critico letterario e italianista Roberto Carnero. Di Volponi, con particolare riferimento al suo romanzo Corporale a confronto con l’opera pasoliniana Petrolio, parlerà lo studioso Massimo Raffaeli, mentre poi toccherà a Angelo Fàvaro (Università  Tor Vergata) addentrarsi nel territorio del “conformismo”, tema di dibattito tra Pasolini e Moravia. I lavori di sabato saranno coronati inoltre da un contributo di Gerardo Guccini (Dams di Bologna), autore di una originale lettura politica del teatro di Pasolini, e di Anna Tonelli (Università d Urbino) che, in ottica propriamente storica,  esaminerà i controversi rapporti dell’”irregolare” Pasolini con il Pci, tra espulsione dal Partito e assenza di vero dialogo. 
Il clou della mattinata sarà dato infine dalla illustre presenza di Furio Colombo, ospite d’onore, testimone e autore dell’ultima celebre intervista Siamo tutti in pericolo, rilasciata da Pasolini nel pomeriggio del 1^ novembre 1975, a poche ore dalla morte. Infine, il Convegno conoscerà un terzo momento il 21 novembre, quando a Casa Colussi, alle ore 18, interverrà il celebre politologo dell’Università di Bologna Gianfranco Pasquino, per una conversazione-intervista sui contenuti del  discorso che Pasolini scrisse nell’ottobre 1975 in vista del 35.mo Congresso del Partito Radicale e che poi non ebbe modo di pronunciare. Un testo-testamento politico, anch’esso straordinario, che si presterà ad una riflessione sul tema dei diritti civili nella società attuale e sulla interpretazione che ne diede il Pasolini pensatore politico, controcorrente anche in quel campo. Va infine sottolineato che anche i contributi prodotti in questo Convegno 2914 conosceranno lo sbocco editoriale entro la collana “Pasolini.Ricerche” progettata dal Centro Studi casarsese insieme all’editore Marsilio, la quale si arricchirà entro l’anno di un quarto numero, dal titolo Pasolini e la poesia dialettale, quale raccolta di Atti del Convegno 2012. Ad essa faranno seguito nel 2015 le uscite sul tema “Pasolini e la pedagogia” e, appunto, il Pasolini “pensatore politico” oggetto di indagine di questo Convegno, che vedrà convergere a Casarsa un folto stuolo di studiosi, ricercatori e appassionati, al punto che già ora gli alberghi e le strutture ricettive del luogo sono al tutto esaurito.