Omaggio a Roma al genio teatrale di Luca Ronconi

Un  omaggio al genio teatrale di Luca Ronconi, curato da Roberta Carlotto e Antonio Calbi, è in programma a Roma la sera di lunedì 13 aprile 2015. Al Teatro Argentina, infatti, venti attori eccellenti daranno voce ad una ideale antologia dei testi allestiti dal grande maestro da poco scomparso e inanellati in sequenza cronologica, anno dopo anno di una straordinaria carriera di regia: dal leggendario Orlando Furioso del 1968 all’ultima fatica della Lehman Trilogy di Stefano Massini, non senza passare anche attraverso le memorabili messinscene della drammaturgia pasoliniana negli anni Settanta al Laboratorio di Prato e poi negli anni Novanta allo Stabile di Torino. Invenzione e verità, questo il titolo dell’intelligente tributo-maratona di cui dà conto su “Repubblica” il critico Rodolfo Di Gianmarco.

A Roma venti attori rendono omaggio a Luca Ronconi
di Rodolfo di Gianmarco

www.repubblica.it – 12 aprile 2015

Al tributo di una giornata fatta solo di proiezioni e arte filmata con cui il Piccolo Teatro di Milano ha rivolto il suo saluto a Luca Ronconi (in linea col carattere schivo del regista), corrisponderà domani sera 13 aprile al Teatro Argentina, ad opera del Teatro di Roma, un altrettanto essenziale omaggio composto solo da pezzi di teatro cui daranno voce 20 attori diretti nel tempo dal Maestro scomparso.  Invenzione e verità. Il teatro di Luca Ronconi, a cura di Roberta Carlotto e Antonio Calbi, sarà un montaggio cronologico di frammenti di spettacoli affrontati a leggio dai suoi interpreti, con coordinamento di Daniele Salvo.
La prima parte, che dovrebbe durare un’ora e un quarto dopo l’introduzione-saluto del direttore Antonio Calbi, rispetta la sequenza temporale degli allestimenti annunciando Massimo Foschi con Orlando Furioso di Ludovico Ariosto nella riduzione di Edoardo Sanguineti del 1969 (durata 8 minuti), Mauro Avogadro con Calderón di Pasolini del 1978 (5′), Luciano Virgilio con Fedra di Racine del 1984 (7′), Franca Nuti con Tre sorelle di Cechov del 1989 (5′), Anna Maria Guarnieri con Nella gabbia di Henry James del 1991 (7′), Franca Nuti con Donna di dolori di Patrizia Valduga del 1992 (5′), Umberto Orsini con Affabulazione di Pasolini del 1993 (4′), Daniele Salvo con Pilade di Pasolini del 1993 (4′), Massimo Popolizio con Verso Peer Gynt da Ibsen del 1995 (4′), Paola Bacci con Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana di Gadda del 1996 (7′), Giovanni Crippa con Quer pasticciaccio… del 1996 (7′), Massimo De Francovich con I fratelli Karamazov / Il Grande Inquisitore di Dostoevskij del 1998 (13′).
La seconda parte della serata, annunciata di 57 minuti, ha in serbo Galatea Ranzi con Alcesti di Samuele di Alberto Savinio del 1999 (7′), Riccardo Bini con La vita è sogno di Calderòn de la Barca del 2000 (6′), Massimo Popolizio con La vita è sogno (4′), Manuela Mandracchia con Candelaio di Giordano Bruno del 2001 (6′), Fausto Russo Alesi con Il mercante di Venezia del 2009 (5′), Fabrizio Falco con Candelaio del 2010 a Santa Cristina (3’30”), Paolo Pierobon con La teiera (Quattro pezzi non facili) di Andersen del 2010 (3′), Bini-Pierobon con Pornografia di Gombrowicz del 2013 (7′), Maria Paiato con Celestina di Michael Garneau del 2014 (6′), Lucrezia Guidone con Storia di una madre di Andersen del 2013 a Santa Cristina (4’30”) e Fausto Cabra con Lehman Trilogy di Stefano Massini del 2015 (4′).

"Calderòn" di Pasolini. Regia di Luca Ronconi (Prato, 1978)
“Calderòn” di Pasolini. Regia di Luca Ronconi (Prato, 1978)