“Medea” da Cherubini a PPP allo Sferisterio di Macerata (21.VIII.2016)

È il personaggio di Medea a ispirare lo spettacolo che il regista e autore  Francesco Micheli ha ideato per raccontare nel 2016 il tema del Festival Mediterraneo.
Lo spettacolo, realizzato in partnership con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT) e in favore del partner benefico “Medici senza Frontiere”, sarà in scena allo Sferisterio di Macerata giovedì 11 agosto 2016 alle ore 21. Al centro, appunto, Medea, una delle figure più celebri e complesse della mitologia greca, qui inserita in un percorso narrativo che guarda a tanti temi: la migrazione, i figli, l’emarginazione, la diffidenza, il dolore, la morte. Il lavoro –si legge  nel comunicato diffuso alla stampa il 5 luglio (www.viverecamerino.it) – «è in grado di mettere in connessione simboli e significati in un percorso che dall’opera settecentesca di Cherubini arriva fino al film Medea di Pier Paolo Pasolini, tra narrazione, musica, canto e recitazione,  con estratti dal film di Pasolini, la proiezione sul grande muro dello  Sferisterio dei bozzetti ideati appositamente dal premio Oscar Dante Ferretti, sullo spunto delle scene che disegnò all’epoca per Pasolini, gli abiti originali del film disegnati da Piero Tosi e conservati ora dal Museo Tirelli. Insomma, “una Medea da laboratorio”, come dice Micheli».

"Medea da Cherubini a Pasolini". Manifesto
“Medea da Cherubini a Pasolini”. Manifesto

In scena, nel ruolo di Medea,  ci sarà  il soprano Daniela Dessì, stella della lirica internazionale, e in quello di Giasone  l’attore Cesare Bocci, insieme all’attrice  Marìa Pilar Pérez Aspa. L’esecuzione musicale è affidata all’Orchestra Regionale delle Marche diretta da  Ivan Ciampa, mentre a raccontare la storia di Medea sarà lo stesso Micheli .
Medea diventa qui il totem della donna migrante con cui confrontarsi, tra sentimenti in contrasto, diffidenza, emarginazione. Dalla tragedia di Euripide la narrazione arriva fino a “Medici Senza Frontiere”, l’organizzazione medico-umanitaria indipendente impegnata in prima linea nel soccorso e nell’assistenza sanitaria alle popolazioni in fuga da guerre e povertà. Lo spettacolo, infatti, è anche un’importante occasione di solidarietà: mentre parte del ricavato andrà a favore di “Medici Senza Frontiere”, lo spettacolo sarà dedicato alla campagna “Milioni di Passi” che l’organizzazione umanitaria dedica a migranti, sfollati, rifugiati in tutto il mondo. A chi, cioè,  è costretto a fuggire in estenuanti viaggi via terra e via mare che dalla Siria portano in Grecia, poi lungo i Balcani, o nelle baracche fatiscenti dei campi profughi del Sud Sudan, dove centinaia di migliaia di persone sono sfollate a causa delle violenze indiscriminate dovute al conflitto interno scoppiato due anni fa.

Maria Callas  in "Medea" di Pasolini. Foto di Mimmo Cattarinich
Maria Callas in “Medea” di Pasolini. Foto di Mimmo Cattarinich

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