“Le mille e una notte” tra Pavese e Pasolini. Un incontro a Pisa

Venerdì 12 dicembre al Punto Einaudi di Pisa (via San Frediano, 10) si è svolta una interessante iniziativa culturale dal titolo Visioni di un libro infinito. Le mille e una notte tra Pavese e Pasolini. Si è trattato in realtà  di un incrocio solo ideale tra il poliedrico poeta, intellettuale, scrittore, regista, saggista Pier Paolo Pasolini, e lo scrittore, traduttore e promotore editoriale Cesare Pavese: un confronto favorito dallo scenario letterario, storico, immaginifico de Le mille e una notte, leggendario contenitore spazio-temporale di storie e di grande letteratura che fu amato da entrambi. Tra i due scrittori intercorsero affinità, quanto  differenze nelle visioni poetiche, filosofiche e intellettuali, ma è anche certo che intorno alla mitica raccolta delle antiche novelle orientali si innescò una sicura convergenza.
Da un lato vi è l’originaria proposta di Pavese all’editore Einaudi di far tradurre  Le mille e una notte  per la collana dei Millenni, idea che poi si concretizzò nel 1948 con la prima   versione italiana integrale dall’arabo diretta dal grande arabista  Francesco Gabrieli, in 4 volumi e sedici tavole. Dall’altro, vi è la realizzazione nel 1973-1974  del film Il fiore delle Mille e una notte, terzo e ultimo capitolo della Trilogia della vita e vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 27.mo Festival di Cannes. Pasolini rilesse Le mille e una notte (che conosceva fin dalla giovinezza) proprio nell’edizione einaudiana curata da Gabrieli e nell’ estate del 1972 lavorò freneticamente con Dacia Maraini alla stesura della sceneggiatura. Il coinvolgimento della Maraini non era casuale, perché Pasolini aveva deciso di assegnare un ruolo essenziale ad alcuni personaggi femminili e perciò le affidò  i dialoghi che li riguardavano, salvo riservarsi di  rivederli per la versione definitiva. Le oltre trecento pagine della sceneggiatura furono poi scritte in soli quindici giorni.

"Le mille e una notte". Copertina edizione Einaudi
“Le mille e una notte”. Copertina edizione Einaudi

Per l’occasione dell’incontro pisano è stata presentata anche la rivista “Uova di Struzzo. Laboratorio di coscienza civile” edita dal Punto Einaudi della città toscana (e in particolare dalla responsabile Barbara Bertini). Un esperimento controcorrente per tornare a fare cultura a 360 gradi senza gli orpelli di marketing che i libri sono costretti oggi a portarsi dietro. “La scelta dei temi affrontati è stata determinata dall’esigenza primaria – dice Barbara Bertini, editore, libraia e direttore responsabile – di riportare in superficie avvenimenti della storia e cultura letteraria quanto mai attuali, con la precisa convinzione che l’architettura del presente e la costruzione del futuro non debbano dimenticarsi del passato. Abbiamo prima di tutto trattato il tema dell’etica del lavoro con Volponi e Olivetti; il destino tragico di Ambrosoli, di Dalla Chiesa e Falcone, uomini che a testa alta e con profonda coscienza civile hanno seguito fino alla fine la verità; infine, la poetica del profeta disarmato ma indocile qual è stato Pasolini”. La rivista raccoglie, infatti, i lavori realizzati nel 2014 intorno al Punto Einaudi ed è articolata in tre sezioni. Nella prima, “Confronti”, sono presentati i testi degli incontri che si sono svolti in libreria nel corso del 2014. Nella seconda  compaiono delle poesie inedite di Dario Barbera. L’ultima sezione è dedicata alle recensioni di nuove proposte editoriali della casa editrice Einaudi.