“Pier Paolo Pasolini… Me ne vado”. Compagnia Chille de la Balanza

La Compagnia “Chille de la Balanza”, alle ore 20.45 dello giorno 5 novembre, in apertura della stagione Ert di Casarsa della Delizia, proporrà in prima nazionale la sua nuova creazione Pier Paolo Pasolini….Me ne vado. Al centro dello spettacolo, su scrittura scenica di Claudio Ascoli, il traumatico strappo di Pasolini dal Friuli, qui individuato come radice segreta anche del percorso successivo del Pasolini “romano”. Anche questa originale rilettura, che cade nel sessantesimo dal 1949, anno dello scandalo, conoscerà in scena la compresenza tra più linguaggi artistici, contaminati con le arti della recitazione e aperti al contributo della fotografia (Mario Dondero), della musica friulana d’autore (Lino Straulino) e della performance figurativa con il pittore Amedeo Lanci, fondatore della corrente Arte Sentimentale e autore dell’immagine del manifesto, che durante lo spettacolo realizzerà un’originale creazione pittorica su tela gigante, 2 per 3 metri.
Alle cinque del mattino del 28 gennaio 1950 Susanna e Pier Paolo vanno alla stazione di Casarsa per prendere il treno per Roma. Disonore, disoccupazione, miseria formano la terna del destino che li accoglie a Roma, come dice Nico Naldini, in Pasolini, una vita 

Claudio Ascoli legge Dino Campana
Claudio Ascoli legge Dino Campana

Pier Paolo Pasolini… Me ne vado è uno spettacolo sullo strappo-sradicamento del poeta dal Friuli. E’ del 1949, infiatti, la sua espulsione dalla sezione del Pci di Casarsa – San Giovanni, di cui era segretario, e dalla Scuola Media in cui insegnava italiano, dopo le accuse – di lì a poco rivelatesi infondate – di oltraggio al pudore. Lo spettacolo ripercorre con parole, azioni, gesti, immagini, musiche, fiabe gli anni dell’infanzia e della giovinezza del poeta a Casarsa e Sacile, le sue dolci ossessioni ma soprattutto il conflitto con il padre e i difficili incontri-rapporti con il femminile: con la madre Susanna, con la violinista Pina Kalz, che lo avvicinò alla musica di Bach, e con la scrittrice Silvana Mauri, suo quasi-amore. La scrittura scenica di Claudio Ascoli rifugge da un percorso filologico o cronologico, scegliendo piuttosto una composizione cartografica che spazia emozionalmente avanti e indietro nel tempo tra diversi eventi, sottolineando anche l’esigenza di Pasolini di esser pedagogo nel disperato desiderio di libertà e di passione. Gli artisti del “Chille” ritengono che nelle complesse radici friulane della creazione pasoliniana risieda non solo il crudele distacco dai luoghi nativi e la morte del mondo antico, ma anche la profezia successiva sulla devastazione del consumismo e sulla “fine del corpo” e dell’innocenza, fino all’unico e possibile tragico epilogo.

scrittura scenica
Claudio Ascoli

con
Sissi Abbondanza, Vincenzo De Caro, Marco Pecchioni, Martina Lino, Marco Mangani, Beatrice Massaro, Silvia Minichino

con la partecipazione speciale del pittore Amedeo Lanci con la sua Bottega( Anna Laffi e Marika Marchese)

legge La preghiera di Pier Paolo Pasolini Thomas Salvalaggio

musiche originali  Alessio Rinaldi, Lino Straulino

immagini Francesco Rittondale

disegno luci Marco Santambrogio

scene e costumi   Sissi Abbondanza, Katarzyna Pobudkiewicz, Eva Sgro’