Il TGUno a Casarsa: “I sassi di Pasolini”

Prestigiosa visibilità nazionale per il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, di cui si mostreranno immagini e suggestioni martedì 23 febbraio all’interno del TGUno delle ore 8.20, con replica nel notiziario delle 24. Il servizio è firmato dal giornalista Rai  Angelo Angelastro, presente in questi giorni nella città e nei dintorni della Destra Tagliamento alla ricerca di tracce, testimonianze e racconti che custodiscano e mantengano viva la presenza del Pasolini friulano. E “I sassi di Pasolini” si titola appunto la trasmissione, come i ciottoli che, secondo una struggente consuetudine ormai consolidata, vengono lasciati dai tanti visitatori sulla tomba che conserva le spoglie del poeta, accanto a quelle della madre Susanna e, poco più in là, del fratello Guido, del padre Carlo Pasolini e delle tante donne del clan Colussi.
Per il Centro Studi –raccontano Piera Rizzolatti e Angela Felice, rispettivamente presidente e direttore– questo servizio televisivo sembra quasi un auspicio beneaugurante per l’attività del 2010, di cui annunceremo a breve l’articolazione. Senza dire che è stata una bella esperienza perlustrare insieme alla troupe i luoghi casarsesi, dove Pasolini maturò la sua formazione dal 1943 al 1949, nella stagione forse più incantata della sua complessa esistenza. E ci fa piacere che sia stata condivisa insieme a una piccola pattuglia di amici, come Angelo Battel, “Gigion” Colussi e Marco Salvadori, e di testimoni, come Elio Ciol e, particolarmente, Nico Naldini, tornato per l’occasione in Friuli”.

Angelo Angelastro
Angelo Angelastro

Il servizio, infatti, non offrirà solo squarci d’ambiente dello stesso Centro Studi, di Versuta, S.Giovanni e delle rive del Tagliamento, intorno a San Vito. Proporrà per flash anche alcune carte autografe custodite nel prezioso archivio del Centro. Ma soprattutto sarà intarsiato dalle voci e dai ricordi di chi ha suggestionato a suo modo l’ispirazione di Pasolini, come Dino Peresson, prima fonte orale della storia di emigrazione del dopoguerra verso la ex-Jugoslavia, poi riplasmata nel romanzo del 1962 Il sogno di una cosa, o di chi ha conosciuto l’emergente creatività lirica pasoliniana, come appunto Nico Naldini, poeta lui pure e appassionato compagno di strada del geniale e amato cugino Pier Paolo, anche oltre la stagione casarsese. Parole, emozioni, amarcord che, necessariamente filtrati per i tempi brevi di un servizio da TG, saranno visibili poi in versione integrale nel Blog Rai dello stesso Angelastro. Per l’orgoglio dei pasoliniani friulani e per la conoscenza nazionale dei luoghi e degli affetti di un Pasolini giovanile meno praticato, almeno fuori dai confini della Piccola Patria.